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Come posso trovare il coraggio di suicidarmi?

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Lettera pubblicata il 29 Marzo 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 165 commenti

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  1. 111
    PiccolaP78 -

    Luigi, guarda che non mi conosci bene, caro.

  2. 112
    franco -

    brava , penso che hai carattere brava, ti devi incazzare

  3. 113
    PiccolaP78 -

    Ma chi io? E quindi? Cosa ce ne deriva a noi da questo tuo dedurre il tuo?

  4. 114
    Luigi -

    Scusa secondo me sto fraintendendo fai finta di nulla ,saluti

  5. 115
    Ugo -

    Mi sono stretto la cintura dell’accappatoio al collo svariate volte, ho inferto tagli a casaccio e ingurgitato cocktail di medicine varie.

    La paura di non morire e di rimanere invece soltanto danneggiato mi hanno sempre fatto rialzare e allentare la corda, chiudere le ferite e disinfettarle, e rigurgitare tutto.

    Non voglio morire perché ho rovinato la mia vita, perché ho due genitori distruttivi e sommersi da stupidi ma enormi debiti o perché semplicemente mi scontro ogni giorno con la mia ineguatezza cerebrale.

    Voglio morire perché ho rovinato la vita di un’altra persona, colei che in me sperava di trovare un compagno che dopo 13 anni insieme la facesse sentire importante. Una persona che si è ritrovata insieme ad un bambino capriccioso che ha sempre pensato solo al suo divertimento. Un bambino mentalmente immaturo che ora si trova a dover fare i conti con la propria coscienza.

    E che non ce la fa a vedere la sua compagna soffrire nella sua vita triste e sola, che peggiora in ogni senso ogni giorno, che non migliora perché non gliel’ho mai permesso.

    E ancora oggi mi supporta e si preoccupa per me, e io sempre tra le nuvole e goffo e maldestro e stupido.

    Sono già morto da tempo ma non riesco ad uccidermi…

  6. 116
    Yog -

    Intanto rilassati. Non c’è nulla di irrimediabile. Se ti può consolare, ieri ho preso l’accappatoio e non c’era la cintura. Mi sono incazzato assai, tenere i due lembi con le mani e dover risalire le innumerevoli rampe di scale di casa – grondando sapone al pino marsicano della Compagnia dell’Oniente – mi ha dato un fastidio che non posso dire. Questione di riscaldamento, immagino.

  7. 117
    Ugo -

    Hehe, ti sono vicino nel fastidio.

    La mia compagna ha smesso di essere forte e dice che non ce la fa più, che non resiste al tempo buttato con me, al fatto che ormai gli “anni migliori” se ne sono andati senza far nulla di bello e che non desidera altro che morire.

    Ma non è vero che non è forte: ha trovato il coraggio e l’ho accompagnata al CSM (centro salute mentale, si chiamano ora) e ha fatto una seduta.
    La prossima è tra più di un mese… Vedremo.

    Oggi mi ha chiesto: “che facciamo?”. È una bella giornata calda di primavera e io mi sono sentito sopraffatto dal mio essere inutile. Ho preso tempo, ho mugugnato e dopo un po’ ho proposto una cosa stupida.

    Lei è di nuovo a terra, distrutta dalla mia inettitudine, dal mio essere un peso e per nulla di supporto.

    È stanca e io sono sempre più inadeguato al mondo.

    Come faccio ad andarmene? Dovrei restare e punirmi ancora? Punire lei con la mia inutile presenza?

    Sono dilemmi.

  8. 118
    Lilly -

    ma Ugo, perché non vai al centro anche tu, fai una seduta anche tu, puoi ancora recuperare, lascia stare il passato, ormai quel che è fatto è fatto.
    Se la tua compagna ti supporta ancora vuol dire che nulla è perduto, ci tiene a te, rimboccati le maniche, tira fuori la tua vera personalità e la tua forza e ricambiala.

  9. 119
    Ugo -

    Sostanzialmente perché sono un debole e pigro essere; alzarmi e andare a fare qualcosa non è proprio nel mio stile.

    Ieri è stato il “cosa facciamo?” e oggi è insorto il “cosa mangiamo?”.

    Quanto posso essere inutile alla vita è oltre ogni definizione o pronostico.
    Ci tiene a me, dici? Non lo so. L’ho sempre pensato e mi sono sempre sentito più inadeguato ma oggi, dopo tredici anni, penso che semplicemente non voglia essere sola. Meglio me che niente, suppongo. Perché c’è il niente nella sua vita.

    La fossa che ho scavato è molto profonda: non ho mai smesso di scavare dal 2009 e ora mi trovo così in profondità che la possibilità di uscirne mi fa quasi sorridere

    Vorrei solo sedermi ed attendere. Prima o poi il tempo riuscirà a ricoprire la voragine con la polvere.

    Faccio comunque e sempre la cosa sbagliata, tanto vale non fare nulla.

  10. 120
    Ugo -

    Ennesimo giorno, ennesima “ugata”.

    Proprio non mi importa che stia male? Che stia attraversando un periodo depressivo acuto che io stesso ho in larga parte contribuito a costruire?

    Evidentemente non sono solo inadeguato al mondo ma anche terribilmente inumano.

    Sono capace solo di peggiorare le cose, dare testate al muro così forti da ferire me e il muro e farla esasperare.

    Oggi me le ha date di santa ragione. Come biasimarla? Mi fa male ogni muscolo, soprattutto l’orgoglio. Sono proprio inutile e distruttivo.

    Ormai vengo qui solo per parlare con qualcuno, forse solo con me stesso, non ho un soldo per pagare uno specialista né posso andare alla mia asl per motivi di distanza.

    Ma poi, davvero, posso risolvere qualcosa? Mah.

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