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Troppo solo…

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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2015. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 83 commenti

Pagine: 1 6 7 8 9

  1. 71
    Andrea_The_Original -

    MG. Un discorso è la solitudine, un altro l’invidia. Anche io potrei limitarmi a dire che invidi terribilmente il potere economico degli uomini o quello delle giovani e avvenenti donne, che non è solo sessuale ma anche sentimentale, ma è necessario cercare di andare oltre al solito atteggiamento di identificare ogni concetto espresso con la persona. Se si è favorevoli all’ immigrazione significa che si è buonisti, viceversa razzisti, ma possono esserci persone che hanno motivazione più articolate, che non si fermano solo all’invidia, al buonismo o al razzismo. Io mi reputo tra queste.
    Dal mio punto di vista, ripeto, le donne hanno determinati vantaggi che alimentano la distanza tra pensiero femminista e maschilista. Credo che la visione di una società “cattiva” in mano agli uomini sia semplicemente un alibi per le donne che non ce l’hanno fatta, perché ce ne sono molte, in molti campi, che ricoprono ruoli fondamentali.
    Per quanto riguarda gli attacchi subiti da Golem, credo che tutto si possa dire, tranne che siano mossi da invidia.

  2. 72
    rossana -

    Andrea_The_Original,
    “Per quanto riguarda gli attacchi subiti da Golem, credo che tutto si possa dire, tranne che siano mossi da invidia.” – grazie per la precisazione del tuo punto di vista in merito.

    secondo me, ma posso sbagliare, gli attacchi, più o meno diretti, continuano da entrambe le parti e potranno, forse, essere debitamente smussati solo con la noia della routine, che comunque non cambierà di una virgola nessun concetto di fondo di nessuna delle due diverse visioni del tema.

    buona domenica!

  3. 73
    maria grazia -

    AndreaT.O.
    io mi limito semplicemente a valutare quello che vedo intorno a me: e cioè che “le donne che ce l’ hanno fatta” senza passare per il letto di qualcuno ( che fossero la moglie, l’ amante, o l’ amichetta occasionale poco importa ), o perchè già provenivano da una situazione familiare avvantaggiata, sono veramente casi rari. Non si tratta di vittimismo verso il mondo “brutto e cattivo”, ma di DATI OGGETTIVI. Io non invidio nè il potere economico degli uomini, nè quello sentimentale delle “avvenenti e giovani donne”. per invidiare tutto questo dovrei ancora far parte di quel sistema che ho rinnegato da tempo, e dal quale mi sono tirata fuori perseguendo strade alternative al fine di trovare la mia serenità, e devo dire che sta funzionando. Perchè ho deciso che la mia felicità non deve dipendere dall’ ottenere un impiego di prestigio o dal trovare un uomo fisso; per cui io parlo non per invidia, ma per cognizione di causa. per il resto, posso anche concordare con te sul fatto che le donne siano favorite nel primo approccio ( e questo spesso indipendentemente dall’ età e anche dall’ avvenenza ). quanto al fatto che questo rappresenti chissà quale vantaggio, ho i miei dubbi.

    Golem
    come sempre, tu giustamente ci ricordi che molti dei nostri comportamenti sono dettati dall’ istinto primordiale che alberga in ognuno di noi. chi più si emancipa dai propri istinti ( compresa la competizione cieca tra gli individui ) tanto più si eleva come persona..

    Lo spermanganato di persburrasio in certi contesti è prezioso come l’ oro e ne servirebbe davvero in quantità! Non sottovalutiamone l’ importanta her doctor ! 😀

  4. 74
    Golem -

    MG, sottolineando ancora una volta che non è mia intenzione convincere nessuno, torno a ribadire che la maggior parte di molti dei nostri comportamenti, scelte e opinioni, nascono da stati emozionali di natura istintuale, che la coscienza sociale trasforma in convincimenti soggettivi, non riuscendo a intravederne la genesi originaria. Solo approfondendone la conoscenza scientificamente ci accorgeremmo che la mente, l’anima, che ci appare così personale e quasi trascendentale per gli stati di “elevazione” che produce, non è altro che quella parte del cervello che ancora non conosciamo. Ma non dobbiamo dimenticare che la “coscienza” è un evento recente nella vita dell’essere umano, e la valutazione dei fenomeni incontrollabili come l’amore o l’invidia, che nascono dall’istinto come mi sono permesso di spiegare, paiono essere nostri, ma lo sono solo per come si manifestano, non per come nascono. Se non ci spieghiamo perché “amiamo” pinco, allo stesso modo non ci spieghiamo perché ci è antipatico pallino. Ci sono motivi “utili” al nostro benessere ancestrale, ma ci sembrano ragioni valide anche dal punto di vista razionale, invece non c’è nulla di razionale nè nel primo quanto nella seconda. E laddove non comanda la ragione, l’altro ed unico “programma” a disposizione è quello che ci proviene dalla parte più antica del cervello, l’istinto appunto.
    Come ripeto, solo la fredda e ragionata lettura di questi fenomeni può controllarne gli effetti, quasi sempre deleteri. Per l’amore con il riconoscimento dell’illusione magnificatrice delle caratteristiche del soggetto desiderato, e con i “vizi” capitali con la comprensione dell’inutilità di un emozione che non porta nessun “ritorno” alla propria crescita” umana.

    Per questo è strano che ci sia ancora chi sottolinea a terzi che la propria personale opinione “non è cambiata” dopo le lunghe discussioni su quegli argomenti, non capendo ancora che a me non é mai interessato nè che la cambiasse nè che “permanesse” nelle personali convinzioni. È una curiosa personalizzazione di un eterno fenomeno per il quale questa persona è solo uno tra miliardi di “sentire” (da cui sentimento) di quel fenomeno, e che infatti non si sentirebbero attaccati personalmente se convinti. Continuare a ribadirlo dimostra insicurezza, piuttosto
    Mi serviva trovare risposte che mi convincessero di certi “perchè” e le ho trovate, poi ne ho voluto parlare. Che le si condivida o meno non cambierà le mie conclusioni. Non ero in gara.
    Nite dear.

  5. 75
    maria grazia -

    “Se non ci spieghiamo perché “amiamo” pinco, allo stesso modo non ci spieghiamo perché ci è antipatico pallino. Ci sono motivi “utili” al nostro benessere ancestrale, ma ci sembrano ragioni valide anche dal punto di vista razionale, invece non c’è nulla di razionale nè nel primo quanto nella seconda.”

    Golem
    come non convenirne! questo sunto è la base dal quale si sviluppano tutte le dinamiche che governano i rapporti umani ( tra partners, colleghi, vicini di casa, ecc… ). e per quanto ho potuto constatare, tanto più ci si accanisce verso una persona ( ad esempio perchè è “diversa” dagli altri ) tanto più i moti che danno l’ imput a questa ostilità sono fondati su “motivazioni” irrazionali. Pensiamo ad esempio alle comari che prendono di mira una donna bella, sexy e intelligente. O ai colleghi di lavoro che mobbizzano l’ addetto che si distingue per la sua elevatura. Se noti bene, le persone mobbizzate negli ambienti di lavoro, sono in genere le più brillanti. Lo stesso accade nelle diatribe in altri contesti. credo che tutto nasca da un primordiale istinto di sopravvivenza. Le donne sono più soggette degli uomini a questi scontri, essendo istintivamente portate a cercare alleanza e protezione.
    Gli stessi comportamenti illogici e deleteri li possiamo riscontrare in ambito affettivo; anche qui – irrazionalmente – si tende spesso ad attribuire valore a ciò che non lo ha; e a bistrattare ciò che invece VALE VERAMENTE.
    Forse questo spiegherebbe anche il nostro perseverare, a volte, in storie palesemente controproducenti per noi stessi facendo al contempo la guerra ad altre “candidati” per quella stessa persona. Motivazioni ben lungi dall’ essere “romantiche”.

  6. 76
    rossana -

    se non si fosse arrivati al disprezzo e al dileggio della tesi opposta alla propria, nell’intento di prevalere (che in forma meno accentuata comunque perdura), quasi certamente non si sarebbe verificata una distanza incolmabile fra due diverse linee di pensiero, tale da richiedere frequenti puntualizzazioni o contraddizioni.

    c’è differenza fra l’autorità del “mettitelo bene in testa” e l’autorevolezza di esprimersi senza prevaricare. non mi sembra che il modo adottato di difendere le proprie convinzioni abbia denotato, e continui a denotare, sicurezza, né che sia condivisibile la presunzione di essere arbitri di verità o d’interpretare con certezza sia gli atteggiamenti che le personalità altrui.

    quanto all’ipocrisia, c’è chi scrive sempre con lo stesso nick e chi ne usa di alternativi, in particolare per criticare o dissentire… anche in termini di trasparenza, non siamo tutti uguali e ognuno non può che essere se stesso.

  7. 77
    Golem -

    Qui è finito di recente (raffreddato diciamo) un fulgido esempio di quanto hai descritto nel tuo ultimo post. Potremmo discutere per settimane di come dietro certe interazioni relazionali, anche apparentemente “normali” come un dibattito, si nascondano dinamiche nelle quali si possono leggere ragioni che hanno uno scarso collegamento con l’oggetto del dibattito stesso.
    È abbastanza facile, riguardando certi film alla moviola, leggere come si sviluppano e si consolidano le logiche del mobbing, la protezione della “dispensa”, la difesa del territorio e la formazione delle alleanze quando compaiono interessi identici da difendere, anche se gli “alleati” in altri momenti si trovavano su fronti opposti. Non è diverso dal comportamento etologico di alcune specie animali, ma nel caso dell’uomo si aggiunge l’intelligenza che diventa, in questi casi, quella che produce la “cortina fumogena” con la quale si cerca di nascondere i veri obiettivi che si vogliono perseguire. Cortina fumogena che entra in azione contro sè stessi quando si vuole “dare valore a qualcosa che valore non ha”, ma che desideriamo lo abbia, come hai detto tu. Perché come ho riportato sul thread dei “legamenti d’amore”, che arricchiscono tanti ciarlatani a danno di tanti creduloni: “Nulla è più facile che illudersi. Perché l’uomo crede vero ciò che desidera”
    Lo diceva Demostene quasi 2500 anni fa. Tanto per ricordarci come l’animo umano resta sempre lo stesso nei millenni. E con esso il suo contenuto, fatto di contrasti tra chiari e scuri, realtà e illusioni, vero e falso, tutte cose che spesso non si distinguono tra loro, soprattutto quando c’è di mezzo il desiderio, quel sentimento di “avere” ciò che pensiamo ci farà diventare “migliori” soddisfacendolo. E per sentirci “migliori” molti sono disposti a inseguire l’illusione. Anche pagando un ciarlatano, sia che ti abbia fatto un “legamento”, o ti faccia compagnia in una cena.

  8. 78
    maria grazia -

    Golem
    fino a poco tempo fa leggevo i tarocchi per le persone che lo desideravano in cambio di pochi euro. ero una “mosca bianca” nel mio campo, nel senso che non ho mai dato contentini ai miei consultanti, e li ho sempre messi in guardia da chi promette miracoli con cosiddetti rituali “magici”. credi che la mia “clientela” si sia affezionata a me e mi sia rimasta fedele ? ma neanche per idea! Sono certa che – non contenti delle risposte secche e veritiere che gli davo – passavano poi a qualche ILLUSIONISTA che gli indorava la pillola da una parte, e gli scuciva “centoni” dall’ altra. E’ così Golem, dobbiamo rassegnarci! la gente non vuole la VERITA’, ma la SUA VERSIONE della verità. Ed è pure disposta a svenarsi pur di RACCONTARSELA! per queste persone, le loro convinzioni rappresentano quello che per Linus rappresentava la famosa “coperta”. Qualcosa di rassicurante, ma anche LIMITANTE al fine di una vera crescita personale.
    Lo stesso discorso vale anche per il tema principe del thread: spesso, si preferisce assumere atteggiamenti vittimistici e dare tutte le “colpe” all’ esterno, ILLUDENDOSI che sono solo gli altri che non vanno, invece di rimetterci in discussione chiedendoci se siamo NOI a sbagliare qualcosa…

  9. 79
    Golem -

    È troppa l’angoscia che ci proviene dal non riuscire a capire il senso di molte di molte delle cose che ci accadono, per poter essere vinta dalle nostre capacità di comprensione, per questo è sempre più facile rifugiarsi nell’illusione che accettare la realtà. Il bisogno di dare una ragione agli eventi che non possiamo controllare o prevedere o capire è un’altra dimostrazione che la coscienza umana se non è accompagnata dall’uso dell’intelligenza cognitiva crea veramente delle aberrazioni non riscontrabili in nessun altro essere vivente.
    Abbiamo parlato per mesi delle illusioni d’amore e la maggior parte dei partecipanti al dibattito non ne vogliono sentire parlare in quei termini, anche se i fatti lo dimostrerebbero. Ci sono quelli che vedono la Madonna nel cappuccino, chi sente la voce dei defunti facendo sintonizzare la radio su certe frequenze o lasciando girare il registratore a bobine (di bassa qualità) senza il microfono, ignorando che si possono verificare registrazioni anomale dalle migliaia di frequenze che girano nell’etere, anche senza il microfono, che in fondo è un amplificatore di segnale. Nel citofono del condominio di mia madre si sentiva Radio Maria una decina di anni fa, e la signora Attilia, vicina di casa, diceva che era un miracolo. Vedono e sentono la realtà ma la interpretano attraverso la creatività priva peró del “filtro” della conoscenza. Questo per dire come la “fantasia”, la meravigliosa caratteristica che ci differenzia dalle altre specie animali, puó darci la “Pietà” di Michelangelo quando è “controllata” dalla mente, o, in mancanza di “cognizione”, creare le mostruosità che siamo abituati ad osservare periodicamente.
    Se una Vanna Marchi é stata condannata per circonvenzione di incapace, quanto gli “incapaci” sono a loro volta colpevoli nell’aver “voluto” vedere quello che non c’era, solo per il desiderio di avere le risposte che desideravano? Riportando l’esempio sul solito discorso dell’illusione più amata dagli innamorati dell’amore, capisci perché ritengo quasi più colpevole la vittima che il carnefice? In fondo quest’ultimo sta solo accontentando chi vuole prendersi in giro (e spesso lo sa) e trova qualcuno che è disposto a farlo. E lo paga pure, in denaro o in natura, dove quest’ultima spesso non è solo una cena, quanto molto spesso la propria vita, sprecata inseguendo l’immagine del “proprio amore” intravista nelle mutevoli forme delle nuvole, non esistendo in effetti quella reale.
    See you.

  10. 80
    maria grazia -

    Golem
    sai cosa suggeriscono i gestori delle linee 899 ai candidati che vogliono lavorarvi come cartomanti ? DI MENTIRE: cioè suggeriscono di dare speranze e illusioni ( specie agli innamorati non corrisposti ) perchè richiamino ancora e “si affezionino”. Io ero rimasta inorridita da tutto ciò, e rifiutai di prestarmi a questo gioco. Ma ora ho capito che questi operatori semplicemente la sapevano più lunga di me ( che, molto ingenuamente, credevo ancora nel grande potere della verità ) e che se agivano così, dietro c’erano ragioni ben precise: se vuoi avere successo in quel tipo di attività devi agire in quella maniera. Purtroppo è la triste realtà. Così me ne sono tirata definitivamente fuori e ho deciso di dedicarmi a tutt’ altro nella vita. Ma anche le reazioni cui abbiamo assistito in questi mesi da parte di chi continuava a difendere strenuamente le sue convinzioni contro ogni evidenza, sono solo una delle TANTE dimostrazioni di come agisce la psiche umana, che spesso è ben lontana dall’ operare RAZIONALMENTE e CONCRETAMENTE. questa è un’ altra delle ragioni per cui non mi faccio più avvilire e smontare da chiunque tenti di sminuirmi per qualsivoglia motivo. Perchè ho capito che dietro a questi atteggiamenti non vi è nulla di ATTENDIBILE.

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