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Suocera e cognati saranno la causa della nostra rottura

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Stiamo insieme da 3 anni e mezzo, siamo sulla trentina, un anno fa ho avuto una piccola depressione per colpa della famiglia del mio ragazzo: fin dall’inizio è stato tutto difficile, una suocera gelosa che non sopporta che suo figlio stia con me, che mi incolpa che da quando ci siamo messi insieme, lui è più distante dalla famiglia e che io lo sto manipolando, solo perchè andiamo a trovarli una volta a settimana mentre gli altri vivono lì vicino e possono vedersi anche tutti i giorni..dei cognati che mi escludono dai discorsi e che quando parlo si fanno delle occhiatine di complicità…non so descrivere tutti gli episodi che mi sono capitati ma l’atmosfera mi mette veramente a disagio, ormai io stessa quando vado lì mi isolo e non so più come uscirne, gli altri che per farmi passare per una stronza mi dicono “eh, ma perchè non parli mai, ti stiamo così antipatici che quando vieni qui non ci rivolgi la parola?” e la suocera che per mettere più zizzania dice “eh, mogli e buoi dei paesi tuoi”, perchè loro sono del sud ed io del nord, e secondo lei non va bene…
All’inizio il mio ragazzo non faceva caso a queste cose, con il tempo però se n’è accorto ma non fa niente, rimane seduto come se niente fosse, non cerca di aiutarmi, neanche con una parola di conforto, l’unica cosa che ha fatto è parlare con loro a quattr’occhi ma loro hanno detto che non hanno niente nei miei confronti e che il problema è mio.
Vivo con angoscia il momento in cui c’è da andare a trovare la sua famiglia, ho paura di stare ancora male, mi colpevolizzo perchè sono forse troppo sensibile e non riesco a fare l’indifferente, vorrei semplicemente andare d’accordo con tutti e sentirmi amata, ma non è così. Bastava forse una parola del mio ragazzo per rimettere tutti al loro posto ed essere trattata con il rispetto che merito, ma lui non riesce mai a reagire quando si tratta dei suoi e io cerco sempre di difendermi da sola, anche su discorsi pesanti che sono saltati fuori nei miei confronti, poi quando siamo a casa mi chiede scusa e mi dice che loro hanno sbagliato e che non sa come fare per difendermi.
Io ho pensato di non frequentarli più, e quando dico più intendo neanche nelle cerimonie o feste tipo natale, pasqua etc…primo perchè se già ora che vado una volta a settimana mi fanno sentire a disagio, come sarà quando andrò solo per le feste comandate? Non voglio più sottopormi a questa tortura, tanto più che non ne vale la pena visto che il mio ragazzo per me non ha mai mosso un dito..però mi condannnerei da sola a vivere nell’ombra, non a fianco del mio uomo ma sempre nascosta, in disparte.
Questa situazione ci ha creato anche molti litigi, lui continua a dire che farà di tutto per farmi sentire rassicurata e protetta, ma io non gli credo più e sono stanca di sentirmi umiliata per delle persone che ormai, sinceramente, odio e di cui non ho stima.
Penso al futuro che ci riserva, e mi sento molto triste, intrappolata in una situazione più grande di me, e so che la storia è nostra e dobbiamo fregarcene degli altri, ma non è così semplice, la famiglia è sempre la famiglia e non è questa la situazione che avrei immaginato.
Vorrei sbattergli la porta in faccia e non voltarmi mai più indietro, ma sono sempre i suoi parenti e sarò costretta sempre ad avere a che fare con loro.
La tentazione di non andare più da mia suocera è forte, mi farebbe di nuovo sentire libera, senza pensieri, ma come si fa a vivere tagliando fuori la famiglia del proprio ragazzo?

Lettera pubblicata il 29 Agosto 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 68 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 7

  1. 21
    Luna -

    …il vostro problema è il mio.. solo che ho un compagno che invece di difendermi mi incolpa di non essere io a capire loro.. mi sminuisce e mi risponde male davanti a loro facendosi grande. Terribile. Ogni momento importante della nostra vita è stato in loro presenza, domani battezzo mio figlio e invece di essere noi tre a prepararci per il lieto evento come una nuova famiglia che si è creata.. ci saranno loro perché devono vederci ( giudicare e dire quello che va bene e quello che non va secondo loro) ho sempre cercato di sorvolare perché in realtà ci vediamo poco (800km) di resistere ma ultimamente penso che davvero possano dividerci.

  2. 22
    Felicità -

    Sinceramente nn vedo il perché di tanta sofferenza. Non avete figli? Chiudi.la vita è una e va vissuta nel migliore dei modi. Ho la prova che col tempo queste situazioni logorano il rapporto e un giorno ti sveglierai non più innamorata. Anzi, questa è la mia esperienza, vedrai in lui le cose che tanto odi della sua famiglia. In fondo è cresciuto lì non può essere molto diverso da loro.

  3. 23
    Felicità -

    Invece per Luna purtroppo non so cosa dirti per aiutarti. Quando ci sono di mezzo i figli tutto si complica e peggiora

  4. 24
    eklettica -

    Carissime donne, che come me siete attualmente vittime delle cattiverie e gelosie delle suocere … Rallegratevi invece di lamentarvi, perchè abbiamo già vinto la battaglia, e non ce ne siamo accorte.
    Mi spiego meglio: l’invidia, la cattiveria, le offese sono come dei regali. Esatto! Immaginatevi un pacco. E cosa fate quando non vi piace un regalo? Lo prendete e ve ne disfate oppure non lo accettate nemmeno. Analogamente così dovete fare con i sentimenti negativi che ristagnano in noi dopo queste angherie.L’alternativa non è sempre lasciare il partner, è purtroppo quella di ammalarsi (anche dopo averlo lasciato).Dal momento che non è possibile modificare il comportamento delle suocere stronze, dobbiamo cambiare il NOSTRO atteggiamento nei loro confronti.
    1- SICUREZZA. Esterniamo sicurezza, sull’educazione dei figli, non facciamoci vedere mai insicure per non permetterle un’intrusione. Sicurezza nella nostra vita, del nostro lavoro, della nostra relazione con loro figlio. Soprattutto in sua presenza. Ne resterà delusa. Risposte “no, grazie.”
    2- BIANCANEVE. Biancaneve? Cosa c’entra? C’entra! Biancaneve era bella e buona ecco perchè odiata. Fatevi odiare…Nel modo giusto.
    Biancaneve muore perchè accetta la mela, per non dispiacere l’anziana. Ma noi invece la rifiuteremo con un candido “Grazie! NON HO FAME” Il fatto che ci siano problemi nella nostra coppia dovuti alla suocera non ci autorizza a farglielo sapere anzi! Li risolveremo con il nostro partner ma mai mai davanti a lei. Alla domanda generica della suocera su come state, famiglia ecc impariamo a rispondere non “bene” ma “Bene! Grazie! Siamo sereni! (sorriso)” Al falso interessamento di lei rispondiamo con esuberanza e mostrandoci serene. Lo odierà ma di cosa potrà accusarci? Alla suocera piace punzecchiarci quando lui non sente? Facciamo altrettanto. “Ti vedo stanca,Vuoi riposare? Alla tua età” Frecciatine,Impariamo dalle esperte.
    continua…

  5. 25
    eklettica -

    3- THE WINNER IS… Sei tu. Esatto, inutile mettersi in competizione con chi ha già perso.
    Lui ha scelto te, condivide con te molto di più di quello che condivide con sua madre, il letto ad esempio! Ed un uomo, anche il più intellettuale non resiste al fascino del sesso. Sua madre lo sa, ti odia anche per questo. Sa che hai un’arma che lei non potrà mai avere…Legalità permettendo. Quindi divertiti in sua presenza, con una carezza sul viso di lui, un bacio, uno sguardo ammiccante al pranzo di famiglia…Le farai capire che c’è chimica tra di voi, una chimica che la esclude perchè la natura così vuole. Come quando lei ti esclude dalle loro conversazioni.
    Spero terrete queste 3 regole in mente (come io mi sforzo) e un ultimo consiglio. Sorridete, il divertimento che proverete guardando il suo viso grinzoso e stizzito non ha eguali!

  6. 26
    LUNALUNA -

    Mi firmo LunaLuna perché sennò in questo post c’è un’omonimia…

    A Eclettica ho già risposto altrove: non vedo cosa c’entrino “The winner is” e la competizione e la ripicca e la rivalsa.
    La competizione è una forma di dipendenza, del tiro alla fune e della ripicca a chi vive davvero una situazione come quella descritta da Damaged dubito che di queste cose interessi una ceppa.

    Damage descrive una violenza morale e psicologica, una sorta di mobbing nel privato. Una cosa ben diversa da una suocera (o nuora che sia) un po’ invadente, che ci tiene a mettere un po’ la pezza sul fatto che cucina meglio lei o che a volte dà dei consigli non richiesti. Poi è ovvio che l’invadenza ecc possono essere a vari livelli, ma in un caso come quello di Damage la risposta alla domanda @La tentazione di non andare più da mia suocera è forte, mi farebbe di nuovo sentire libera, senza pensieri, ma come si fa a vivere tagliando fuori la famiglia del proprio ragazzo?@ per me è assolutamente sì.
    Sì, perché il mobbing o violenza psicologica, morale, emotiva che dir si voglia è una malattia di chi la agisce prima ancora di chi si ritrova ammalato a causa di ciò. Una malattia che non si cura, quella dell’altro, con la competizione, la ripicca e la sfida. Bensì qualcosa da cui, anche senza troppo clamore, si ha il diritto di sopravvivenza di spostarsi.
    Sì, perché c’è una differenza tra dire al proprio partner TU non devi più vedere la tua famiglia e dire IO non intendo più stare sotto una mitragliata continua.
    Sì, perché si rispetta la famiglia dell’altra persona, assolutamente, ma con quelle persone, che non sono il nostro partner, viviamo comunque, prima che una dinamica globale, un rapporto 1:1, e se quelle persone esigono di imporre un rapporto disfunzionale non è un dovere partecipare ad una macabra danza.
    Sì, si può spostarsi, perché appunto non si tratta di ripicca (cosa che alcune persone sicuramente agiscono, ma è un’altra storia) non significa “Voglio punirti/fartela vedere/darti fastidio/crearti un disagio” ma semplicemente pensare realmente alla propria salute, ascoltarsi e ammettere con se stessi che non è scritto da nessuna parte che ci si debba far distruggere.
    E’ palese (salvo che qualcuno veramente non abbia un’indole competitiva e accentratrice e guerrafondaia e non possa sopportare che il partner abbia una famiglia) che si sta tutti meglio se ci si frequenta e vede in armonia. Ma perché ciò accade ci vuole anche un certo tipo di…

  7. 27
    LUNALUNA -

    da parte di tutte le persone coinvolte.
    Non sei tu a ledere l’armonia spostandoti da una situazione in cui ti viene agita contro una violenza verbale, emotiva ecc.
    Non credo tanto che un partner debba difendermi (fermo, certo, che sarebbe interessante che si accorgesse se si realizza un comportamento scorretto) quanto piuttosto che a me resti la libertà di difendermi e anche di spostarmi.
    Non mi interessa che uno alzi la voce per difendere me, ma è ben diverso che una persona mi obblighi ad andare dove mi trovo veramente in condizione di disagio e che mi si dica che devo accettarlo per forza.
    il che però non significa, al contrario, fare musi, dare rispostacce, controbattere con frecciate al veleno e vedere chi la spunta in un tiro alla fune.
    Significa dire “no grazie”.
    Sì, con i figli le cose si complicano. Tuttavia di fronte ad atteggiamenti veramente patologici bisogna secondo me davvero cercare anche un aiuto, se necessario, per dipanare come affrontarle.

    Tante persone hanno avuto nonni presenti, meravigliosamente presenti, senza che fossero invadenti. Persone che a loro volta sapevano rispettare i genitori dei loro nipoti. Per i nipoti i nonni possono essere un’enorme ricchezza e una sofferenza non frequentarli. Ma per i nipoti è anche un grande disagio vedere delle figure di riferimento trattarsi male, indipendemente da dove parta l’atteggiamento sbagliato.

    Quando si verificano situazioni di questo tipo sono complicate e si soffre molto. E’ molto difficile restare lucidi ed è invece importantissimo. Trovare, dentro di sè (con l’aiuto di un esperto anche, se necessario, perché ne va della propria salute) una “strategia”. Ma quando parlo di strategia non mi riferisco a ciò di cui parla Eklettica. Una persona, vicina a un parente prossimo, ha cominciato ad avere dei comportamenti scorretti e che creano squilibri, non solo a me. All’inizio le ho dato il beneficio del dubbio, ma è proprio così. A quel punto al di là del “come dovrebbe essere” si sta nella realtà. Ha un comportamento negativo e accentratore e manipolatore e la competizione affettiva nasce da lei. Osservare le sue “nevrosi” ha avuto un senso per capire, ma poi basta, una perdita di energie. Dalle sue dinamiche mi sono spostata via via, senza mettere dei cartelli. La persona a cui voglio bene il mio affetto ce l’ha, sa dove sono e il voler bene famigliare è sempre stato normale. Si vive essendo se stessi, e non in base ad un tiro alla fune che esiste nella testa altrui.

  8. 28
    Felicità -

    Ciao LunaLuna. A te mi rivolgo. Mi piace quel che dici, anche se un po’ faccio fatica a seguire il tuo lungo discorso. Ti domando una cosa: se tuo marito capisce che la sua famiglia relazionalmente parlando è malata, crea a me sofferenza, ma anche lui nn sta bene quando andiamo là e tutto ciò ha ripercussioni su di noi e di conseguenza sulla bimba. È giusto che sostenga che loro hanno dei diritti, di vedere la bambina e lei loro? Cioè del nonni che nn fanno bene alla famiglia, anzi la sta distruggendo, hanno dei diritti? La bimba che si vede rovinare la Sua famiglia ha il diritto di mantenere rapporti? Grazie

  9. 29
    Felicità -

    Aggiungo anche che lei li vede solo quando andiamo a trovarli, ma loro nn si sono mai degnati di venire da noi….anche questa cosa te la dice lunga su la loro salute mentale e sul bel rapporto che abbiamo. E anche per questo hanno dei diritti? Ma che nonni sono? Ah scusa ti aggiungo che abitano a 20 minuti di macchina da noi.

  10. 30
    LUNALUNA -

    Felicità, ciao. Ovviamente sono questioni stra personali e solo tu puoi sapere com’è effettivamente la situazione. Tra l’altro non so cosa intendi per “relazionalmente malata” e se intendi dire loro, i suoceri nel loro rapporto, o rispetto agli altri. E cosa intendi per “rovinare la famiglia e distruggerla”.
    In generale ti direi di sì, che hanno il diritto di vedere i nipoti e i nipoti hanno il diritto di avere un rapporto con i nonni, compatibilmente con le situazioni è un peccato che il rapporto non ci sia. Anche perché figli e nipoti non sono una “merce” di scambio e di premio. Di per sè il fatto che i grandi non vadano d’accordo tra loro non dovrebbe ledere la serenità dei bambini o farli entrare in delle ripicche.
    D’altra parte però in caso di vessazioni anche agli stessi nipoti e di situazioni effettivamente turbative ecc la questione può essere diversa.
    A volte di per se’ il rapporto nonni/nipote potrebbe funzionare ma i grandi prendono posizione per i problemi che hanno tra loro.
    Tu dici tra l’altro che quando andate la’ per te è faticoso ma ti lamenti, pare, che loro non vengono da voi. Non è meglio? Ma forse tu alludi al fatto che loro non manifestino secondo te interesse a venire a trovarvi e a venire a trovare i nipoti.
    Ovviamente, mi ripeto, fermo restando che cmq non potrei darti una risposta, da poche righe non si può capire una dinamica complessa come quella famigliare, soprattutto poi se vi siano delle situazioni moleste.
    A quanto ho capito loro, i tuoi suoceri, non tengono mai la bambina, lei non passa del tempo con loro, ma la vedono solo quando andate a trovarli tutti insieme.
    E non ho capito cosa succede quando andate, per cui dici che anche lei ne risente.
    Litigi? Un brutto comportamento nei confronti di voi tutti, lei inclusa?
    Credi che lei potrebbe andare a trovare i nonni solo con tuo marito e questo calerebbe la tensione in qualche modo, in brevi visite della bimba ai nonni? Una mia conoscente non va d’accordo con la suocera, che non è una cattiva persona ma ha dei problemi suoi ed è una persona ignorante, non in senso scolastico ma comportamentale. Effettivamente non è una persona su cui si può contare molto e adatta e affidabile per fare la baby sitter. In particolare la nuora credo sia rimasta molto delusa però anche perché, avendo perso lei la mamma, avrebbe voluto una suocera più materna, più presente, anche durante la gravidanza. E’ invece rimasta malissimo del fatto che la suocera non si sia…

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