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Penso molto al suicidio, forse mi aspetta un mondo migliore?

di nabukodonosor
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Gennaio 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 131 commenti

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  1. 41
    Mario -

    Perchè chiamarlo suicidio? io la chiamerei eutanassia, penso che una persona possa essere libera di adottare questa forma di cessazzione al dolore di vivere. Perchè distinguere chi malato e in stato vegetativo è quasi giustificato dalla società. Ma chi è apparentemente sano ma vive ormai una vita interiormente come o forse peggio non possa usufruire della stessa valenza di eutanassia al dolore interiore di vivere? Le mie parole sembrano ciniche e brutali, forse. Credo invece che la morte vada pianificata e accettata come si accetta di vivere è lecito decidere ed esser aiutati ad andarsene per chi decida di farlo. Anche perchè la morte è un problema per chi vive, nel senso che una volta che sei morto non hai più la consapevolezza ne di esser vissuto ne di esser morto,in realtà la fine del mondo esiste, avviene con la tua morte.

  2. 42
    ANDREA -

    Salve a tutti,
    ho 39 anni, sono sposato ed ho un figlio di 5 anni; da circa un ano soffro di una forte depressione, il lavoro autonomo che ho va male e sono terrorizzato dalla possibilità di restare senza soldi e di non essere piu’ in grado di far fronte ai bisogni della mia famiglia. Da mesi, quotidianamente penso al suicidio. Sono sicuro che se non avessi mio figlio lo avrei già fatto, non mi fa paura morire. La depressione pero’ porta con se anche problemi con i famigliari, che non capiscono, non accettano, questa situazione. Mi sento perso, ho un “cane rabbioso” che mi prende tutto il corpo e mi fa vivere male. Prendo delle gocce che mi ha dato il dottore, inizialmente mi calmavano, adesso non mi fanno neppure piu’ effetto. Sono stanco, avvilito, vedo nero, vorrei farla finita ma quando tento di concretizzare la cosa mi viene in mente mio figlio e mi metto a piangere, e mi chiedo perché sono cosi’ debole, un vile, vorrei uscirne ma non so come fare. Qualcuno di voi può aiutarmi? cosa devo fare?

  3. 43
    renzo -

    Ciao Andrea, mi ha colpito il tono che riflette pari pari il mio stato d’animo. Io posso solo condividere con te la mia esperienza similare come puoi leggere dai precedenti messaggi anche se il motivo è legato alla perdita di mia moglie. Spero che quando parli di medico sia uno psicologo o uno psichiatra, questo è forse l’unico consiglio. Il fatto poi di “volerne uscire” è estremamente positivo e forse sei già sulla strada giusta. r.

  4. 44
    D.M. -

    Finalmente, mi sono laureato, con un voto alto 110,ma la laurea nonti aiuta acambiare la vita, il mondo non ti aiuta,, e ti senti sempre più solo,a volte la vita è proprio strana, piena di amarezze, e delusioni, troppo tardi per lottare, a 40 anni è difficile trovare lavoro, per fortuna i miei genitori sono sempre stati benevoli, nei miei confronti, quando ti metti davanti ad uno specchio e ti vedi per come sei, ti accorgi che ormai non c’è più niente da fare.
    Voglio continuare a lottare finchè posso, e riesco a reaggire alla vita.
    Non so cosa prospetta per me il futuro, spero che qualcosa cambi.
    Ciao a tutti

  5. 45
    david -

    vivere…è passato tanto tempo…vivere…anche se sei morto dentro…è come un comandamento…

  6. 46
    david -

    ANDREA,prima di tutto fatti fare una diagnosi ben precisa da un bravo psichiatra (non prendere gocce da un medico qualunque),ma forse è soltanto un momento negativo,non depressione…vai casomai da Cassano è molto bravo è a Pisa,io sono stato bene circa 15 anni,molti di questi benissimo.Ucciderti?Ma che dici,hai una famiglia e domani tornerai a stare bene.Credimi io sono un veterano.Io sono solo come un cane e non ho più lavoro,eppure domani sarò ancora qua.Un abbraccio,stai calmo,l’importante è che tu non vada nel panico,tutto si rimedia.

  7. 47
    david -

    SE non incontrerò l’amore ho paura di suicidarmi.non vivo da solo.non ci riesco

  8. 48
    Mario -

    La morte è un non senso,in realtà è un argomento tangibile ma riguarda ed a valore solo per chi è vivo, la cognizione della vita e della morte è cosciente nell’esser vivi perchè con la morte non abbiamo più coscenza ne di esser vissuti ne di esser morti…ecco il “non senso” la morte è una congettura e una metafora come le religioni le hanno create e tramandate i vivi…in realtà quando il cervello non ha più impulsi elettrici e il cuore si ferma, diventiamo solo concime per le piante.

  9. 49
    D.M. -

    jhon ford diceva, che nei momenti difficili della vita, pensare ma solo pensare al suicidio ti permette di reaggire, era un uomo che amava la vita,e la vissuta pienamente, succede a volte che nella vita ti capita di pensare alla propria esistenza umana, cogliendone gli aspetti più negativi, e prestando fede, e speranza che possano cambiare.
    A volte bisogna essere pratici e non impulsivi, rispettando te stesso e gli altri.
    La depressione è uno squilibrio biochimico che ti conduce alla disperazione, anticamera del suicidio, casi che alivello mondiale sono in aumento, è la malattia del terzo milennio.
    La depressione è legata a fatti della tua vita molto spiacevoli, distacchi dolorosi, maltrattamenti, perdita della fiducia in se stessi, perdita del la realtà, ansia, ed in fine la morte.
    Gli stadi di passaggio sono molto repentini, ci si arriva per gradi fino al passo definitivo, e solo questione di tempo.
    La depressione mi ha perseguitato tutta la vita, legata alla solitudine e all’ansia, il tempo e solo una variabile indipendente la depressione e un variabile costante crescita.

  10. 50
    andrea -

    Buongiorno a voi, sono amncora io Andrea. Leggo con piacere le vostre mail anche se devo dire che la situazione non é migliorata. Il lavoro va peggio di prima ed ho sempre una gran paura di non farcela. A mio fratello é stato diagnosticato un cancro al rene ed inizierà la chemio dopo pasqua. Lui ha 24 anni e non é per niente preoccupato, lui dice sempre: e che problema c’é! sono come un muro. Beh davanti a tanta forza, visto che a Giugno gli avevano tolto un rtesticolo per un altro tumore, mi sento uno stupido ed i miei problemi, che sono problemi di mioni di persone, diventano piccolezze, eppure nonostante cio’ la paura non scompare. Vorrei veramente che scomparisse, ma come?

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