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Stare in casa è un’agonia

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ciao a tutti!
Premetto che ho già scritto una lettera in un’altra sezione e sinceramente non è stata una buona idea. Vorrei se possibile avere un confronto e uno scambio…
Allora, inizio da principio. Il mio lavoro consiste in molti viaggi e periodi lunghi fuori casa. Dato che al momento non sono né fidanzata né sposata (ho i miei validi motivi) quando torno a casa sto dai miei, pur avendo un’età non più giovanissima.
Ovviamente nella mia zona non ho amici dato che non ci sono quasi mai. Ogni volta che devo rientrare sento un’angoscia profonda. non riesco ad avere un dialogo con i miei, non riesco ad avere contatti con amici con cui divertirmi e ho frequenti crolli. Ciò non succede Mai quando sono fuori casa. I miei fanno una vita molto sedentaria, abitano in un paese senza nessuna attrattiva. Io mi sento in gabbia. Sono abituata ai grandi viaggi, alle grandi città… non riesco a stare in quella gabbia. Se dico qualcosa vengo tacitata in malo modo perché disprezzo una casa grande ecc.. E additata come una che sputa nel piatto dove mangia. L’estate è il momento peggiore. C’é qualcun altro che ha il mio stesso problema e può provare a capirmi? Ho provato con la psicologa (seguita x altri motivi) ma non è migliorata molto la situazione. Aggiungo alla vita sedentaria anche una certa chiusura su argomenti un po’ osé. non c’é spazio per scherzi o battute. Vivo questi mesi in una gabbia. E non consigliatemi di andarmene perché peggiorerei la situazione ulteriormente. Già ci sono minacce e ricatti..

Io non so che caspita fare. è un incubo così.. Aidez moi!

Lettera pubblicata il 3 Agosto 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 55 commenti

Pagine: 1 2 3 4 6

  1. 11
    Stregatto88 -

    ciro, il tuo commento nn vale la mia risposta. La situazione é seria. Nn sto scherzando. E se tu nn hai provato nn puoi capire che nn basta un libro e nn é sufficiente avere tante belle idee ma irrealizzabili.

    Sto lavorando per mettere da parte i soldi che mi serviranno per vivere da sola. Io nn voglio regalare soldi e stare in affitto. Vorrei una casa di proprietà. Vorrei vivere una vita decorosa. Oggi é difficile avere un lavoro stabile. Il mio nn lo é, e mi auguro che lo diventi presto. Il fatto che qualcuno lo definisca ‘strano’ mi fa ridere. Nn é la sede in cui posso permettermi di specificare di cosa mi occupo, né é così importante.

    La cosa che nn capisco, ora lo dirò più chiaramente é che nn capisco l’insoddisfazione e il pessimismo dei miei. Gli altri sono sempre migliori, tutti fanno di più e hanno risultati migliori, ma nn esiste nessun confronto con quel che faccio io! Da quando avevo 15 anni mi sono data da fare per lavoricchiare, buoni risultati scolastici nonostante i lavoretti e i viaggi che facevo. Niente di cui lamentarsi. Tempo addietro ho portato un fidanzato che nn é stato per niente ben accolto, benché fosse normalissimo e intelligente. Anzi, ci si é adoperati per farmelo lasciare, con lunghe litigate al telefono e i pianti di mia madre che mi accusava di esserci andata a letto (é convinta che il sesso si faccia dopo il matrimonio) e balle varie.
    Se casualmente, dopo 18 ore di aereo e 5 di treno accuso un po’ di stanchezza c’é sempre chi sta peggio di me, chi ha lavorato più duramente e con risultati migliori.

    MI si rinfaccia che nn ho una famiglia e che dovrei pensare a avere un figlio in un modo o nell’altro perché soli nn si può stare.

    Sinceramente e con tutto il rispetto che ho per toroseduto (mi piace molto quello che scrivi e come scrivi) nn credo di essere io quella che ha bisogno di leggere.

    Chiedo a voi, esperti e non, se vi sembra normale questo rapporto familiare. e per favore nn tirate in ballo altri post solo per fare i fighetti e scrivere tanto per. nn ho bisogno delle polemiche sulla mia condotta morale. Ggrazir a tutti quelli che hanno cercato di rispondere …….

  2. 12
    Stregatto88 -

    riscrivo l’ultima frase perché sono dal cell che si era impallato e nn mi faceva correggere. Ringrazio chi ha cercato di darmi una mano prendendo seriamente la mia lettera. Io sono fortemente preoccupata per la situazione di mia madre. Continua a dire che sta bene e nn accetta un consulto con uno psicologo. Vorrei capire come posso aiutarla senza impazzire. Ho un cuore anch’io anche se molti nn lo credono…

  3. 13
    aria85 -

    Solo una cosa mi sento di dirti,cara,anche se già immagino la tua reazione:datti una calmata,scendi dal pulpito e modera l’arroganza.
    Qui,ciascuno a suo modo,cerca di darti un parere.Ma sembra che a te interessino solo quelli che ti fanno le coccole,ti assecondano,ti trattano da principessina.
    Mi pare di capire che anche nel tuo mestiere ‘molto ambito’ (che poi ambito da chi?Da tutti?Altra dimostrazione di arroganza!) tutti ti trattino da principessina,ma ti svelo un segreto:non lo sei,almeno non per tutto il mondo.Perciò,se ti va,metti un po’ i piedi a terra e comincia a renderti conto di come gira la vita,quella vera!
    La percezione del tuo spessore sta tutta nella risposta che hai dato a Toroseduto(che a differenza tua ne ha un sacco di cose da dire!)

    “Toroseduto io nn ho bisogno di leggere…”

    …ecco brava,tanto sarebbe tempo perso!
    Buona vita!

  4. 14
    toroseduto -

    No.Non è normale, per quanto mi riguarda alle mie figlie ho inculcato fin dal liceo che la cosa più importante,principalmente per una donna, è di realizzarsi nel lavoro.

    Infatti la primogenita lavora a Milano da 5 anni e non ritornerà più a Napoli, si è realizzata ed io, anche se un po’ di malincuore c’è sempre, sono contento per lei. La seconda è sulla stessa strada, e pure lei ha avuto la mia benedizione.

    Probabilmente i tuoi genitori, sono rimasti fermi ad una certa epoca, vedendoti lavorare sempre lontano, ti considerano una povera disgraziata che non riesce a trovare un lavoro stabile. Non voglio offendere nessuno, rispondo su quello che leggo, forse sono coetaneo dei tuoi genitori, ma il mio vissuto è stato molto intenso, mi sono fermato con un lavoro stabile a 37 anni, mia moglie era stanca dei miei continui viaggi, ho scelto di cambiare vita e per pacificare la famiglia, non mi è costato molto, ero stanco pure io di vedere le figlie a singhiozzo. Con i tuoi genitori (basandomi sull’intuito naturalmente) non riuscirai mai a spuntarla, già soffrono così, figuriamoci un’allontanamento definitivo!

    Voglio dirti che questo problema l’ho avuto anch’io, con mia madre particolarmente, fra sette figli è toccato proprio a me il ruolo di prediletto! Ad ogni ritorno (ero in giro per il mondo a suonare) ero allagato da una marea di lacrime. Mi decisi a tagliare definitivamente
    il cordone ombelicale e presi un bilocale in affitto a 10 Km da casa.
    Tutti mi hanno criticato, nessuno mi ha giustificato, e sotto un certo aspetto potevano aver ragione loro, ma io ero nato per la musica
    ho studiato tanto per quello. Chi mi poteva capire? Nessuno! Avevo 25 anni, come in tutti i campi, devi affermarti da giovane. Tornavo, quando potevo per Natale, facendomi precedere da una telefonata in cui chiarivo che se ero sgradito a uno solo, non sarei tornato neppure
    per le feste.

    Con il tempo mi sono riconciliato con tutti, avevo cambiato lavoro come ho detto sopra. Ma se non avessi fatto di testa mia, mi sarei sentito uno stupido mammone e frustrato a vita.
    Per quanto riguada tua madre, è la prima volta che leggo di lei e del suo malessere. Rifiuta di andare da uno psicologo? Forse volevi dire psichiatra? Un consulto significa stabilire l’entità di un malessere, uno psicologo prende in cura anche cani e gatti…
    Va bé, non sconfiniamo, affrontiamo un problema per volta.

    Anche se penso che al punto in cui siamo arrivati, diventa sempre più difficile parlare dei tuoi problemi nel forum, sarebbe meglio una corrispondenza privata. Sarai daccordo con me… quando ci sono delle risposte che si limitano alla battuta, allo sberleffo, buoni solo per irritarsi di più… è finito il dialogo e ci si confonde tra il falso e il vero…Purtroppo questo è il limite di questo blog….

    TS

  5. 15
    Kid -

    Bah ! Ho l’istintiva impressione che il modo di scrivere di Stregatto , sia davvero mal recepito nei suoi contenuti.
    Forse lei vuole dire che malgrado si sia data sempre da fare (Diciamo una figlia di cui non potere lamentarsi), sia inseguendo le proprie aspirazioni , sia cercando una sua “felicità ” e dimensione ed indipendenza, non si sia mia sentita appoggiata dalla famiglia in nulla .
    Dal ragazzo normalissimo (Sul quale magari non c’era nulla da dire ..un classico bravo ragazzo) al lavoro seppur ambito pero’, al momento privo di certezze e che soprattutto la porta lontano(E quindi visto dalla famiglia in maniera negativa). Insomma , diciamo che “tutto non si puo’ avere ” ma la sua famiglia sembra sempre vedere il bicchiere mezzo vuoto. Anzi totalmente vuoto.
    Cioè , la famiglia non solo non incoraggia Stegatto nella costruzione del suo futuro , e sfortunatamente neppure la ignora , ma al rovescio con le loro continue critiche , ne preannuncino il fallimento in ogni campo . Cioè “Figlia mia , ti vogliamo tanto bene ascoltaci!..dovresti fare questo e quest’altro ! Non lo fai? Bene , poi se ti và male , non dire che non ti avevevamo avvertito!” . Ecco questo mi sembra un po’ il senso della sua lettera . Credo che il fatto che dica di non aver bisogno di leggere ,volesse ribadire che il suo non è un problema superficiale (come infatti ha detto), che di certo una buona lettura non risolve , non che lei non abbia bisogno di leggere in assoluto.
    In pratica ,se lei non fà quello che per la sua famiglia si aspetterebbe che lei faccia (o facci..come direbbe Lapo Elkan:P) è una figlia che sbaglia in tutto.
    Insomma, spingerla a lasciare il ragazzo con le sceneggiate , colpevolizzandola sul sesso prima del matrimonio , beh sembra una forma di coercizione , che fà leva sull’affectio familiaris , piuttosto grave e meschina .
    Dall’altra parte , non so’ per quale ragione , non puo’ andarsene , quindi un po’ di tempo con loro lo deve passare per forza ,altrimenti la minacciano e la ricattano non so’ di cosa. E soprattutto perchè!
    Per questo si sente in gabbia e del resto , non puo’ neppure mettere a frutto quel tempo , visto che il dialogo con la famiglia non è produttivo. Anzi non puo’ esserci , visto che i punti di vista sono inconciliabili.
    Beh a parte questa analisi , sui fatti , direi che la cosa piu’ “triste” che immagino che Stregatto ometta è che lei non si senta amata dai suoi genitori . Altrimenti la appoggerebbero.
    Poi per quanto riguarda una risposta , non è facile.
    Occorrerebbe capire cosa vorrebbe la sua famiglia Es. che torni a vivere nel paese dei quattro gatti per stare vicino a loro ( Quà non ti manca nulla , guarda che casa grande che hai!!) , che prospettive avrebbe là( Magari vorrebbero che adocchiasse il figlio del Tale invece che portarsi il fidanzato da fuori e allora si spiegherebbe la sceneggiata per farla lasciare col ragazzo ) .
    Ed infine quali sono sti ricatti e minacce ( Forse economici?) a quali Stregatto non puo’ sottrarsi.

  6. 16
    Stregatto88 -

    aria85: i tuoi sono meri sberleffi e nn mi disturbo nemmeno a risponderti. É evidente che nn sai riconoscere i problemi veri da quelli finti. Il mio lavoro nn é un tuo problema, é ambito da chi é nel mio campo… Anzi, ambitissimo. Ho contatti con tutto il mondo, viaggio per ambasciate, hotel lussuosi e conosco le persone che contano. E, si, é un lavoro principesco e ringrazio la mia bravura e i santi in paradiso per avermelo concesso. Su 1000 persone siamo in 30 a farlo. Nn so se rende l’idea… É un’opportunità unica.
    E toroseduto ha colto pienamente il significato della mia lettera.

    Il problema nn é cosa faccio, e come lo faccio ma il rapporto traballante con i miei. Mi hanno sì fatto studiare molto ma ora é come se mi ostacolassero. I genitori di miei colleghi incentivano i figli a continuare, c’é tempo per i ripieghi.
    A casa mia no. Perché dove abito io secondo loro ho degli interessi notevoli su beni immobili e terreni. Grazie, ok, ma io nn trovo niente da fare nel mio paesino del cavolo. L’unica cosa sarebbe affettare salumi e nn ho intenzione di farlo per il momento. Il ricatto é più o meno il seguente: ‘dici sempre che te ne vuoi andare, allora noi vendiamo tutto e ci mangiamo i soldi a spasso. vEDrai quanto troverai alla fine’. Personalmente mi sembrano ricatti stupidi. L’ultima volta ho risposto che nn mi frega niente di due boschi e due case se devo fare una vita di depressione sotto tortura di mia madre. Sottolineo che più volte ha detto che dovrei rivolgermi a qualche banca del seme per sfornare qualhe bambino così la stirpe continua, lei si realizza come nonna e io nn sarò sola. Ma che razza di discorso é? Prima mi si dice che é vietato il sesso prima di un matrimonio e poi mi si dice di fare figli così? Toroseduto, nn ha molta importanza quello che blaterano gli imbecilli, sicuramente c’é qualche buona riflessione in questo pollaio. Se avremo contatti privati di dirò che lavoro faccio. Poi sarai tu a dire se mi vanto o se dico anche troppo poco, il settore é quello artistico comunque. C”é da aggiungere che anche mia sorella ha avuto e ha tutt’ora forti attriti con i miei. Più grande di me e più scavezzacollo (ne ha fatte un po’ di tutti i colori) sostiene che mia madre sia depressa. Ha anche un umore molto instabile. É veramente difficile starle vicini. Qulsiasi cosa uno faccia viene regolarmente smontata. Mi permetto di dire solo che nel mio caso l’autostima é maturata a seguito di incontri mirati. La fantomatica eredità di cui parlo mi fa sentire in gabbia e dà una sensazione di soffocamento.. Toroseduto forse tu capisci…

  7. 17
    rossana -

    Luna7310,
    ritengo malevolo il tuo suggerimento a Stregatto che mi coinvolge.

    che io ricordi, non sono mai stata scortese con te e ti sarei grata se tu volessi ricambiare con lo stesso rispetto e la stessa correttezza.

  8. 18
    aria85 -

    @stragatto
    non sono ‘meri sberleffi’…comunque,visto che ti sei ‘disturbata a rispondermi’,farò altrettanto.
    Non so riconoscere un problema,dici,eh?
    Vabbè,mettiamo che hai ragione tu.
    Il fatto è che non credo nel buonismo,e nella pacca sulla spalla tanto per dire ‘oh,povera cara…ma quanto sei sfortunata!’
    Il tuo lavoro non è assolutamente un mio problema,mi pare ovvio!
    Da come ne parli,sembra che ti dia una serie di opportunità che,se ben gestite,possono garantirti il futuro che vuoi.
    Una che salta da un albergo principesco all’altro,credo guadagni bene.Quindi,se si fa due calcoli e ragiona in prospetiva,può avere l’opportunita,che a molti manca per scarsità di opportunità servite dalla vita,di costruire qualcosa per se.
    Detto questo,i miei ‘meri sberleffi’ cercavano (e spero siano stati) di essere un sonoro schiaffo che ti spingesse a pretendere meno ‘coccole’ e ad agire di più.
    Non aspettarti sempre che tutto ti sia dovuto,compreso il sostegno da parte della tua famiglia.
    Crea,visto che mi sembra di capire tu possa farlo,le tue opportunità.
    Una famiglia che non ti appoggia non ti ha comunque impedito di fare il lavoro che vuoi.Però ti impedisce tutto il resto?Forse sei stata molto fortunata in un senso,e meno in un altro.Tutto non si può ‘avere’,ma molto si può costruire.
    Basta avere il coraggio di tagliare il cordone,di non ascoltare i sensi di colpa reconditi,e scegliere coraggiosamente chi essere e come essere.

  9. 19
    Stregatto88 -

    grazie kid, la tua riflessiome é molto matura e profonda. Chiedo scusa per le frasi scarne e per i modi un po’ bruschi di questi giorni, la difficolta di esprimersi con il cell é grande.

    Esattamente, come dici tu nn ho la presunzione di dire che nn mi serve leggere niente. Io sono quella che va in libreria, nonostante le critiche (‘cosa compri a fare, c’é la biblioteca’) e compra moltissimi libri… Aggiungendo elementi che mi vengono in mente dico anche che da quando avevo 20 anni nn ho mai chiesto un centesimo per i vestiti, i profumi, i cosmetici e spesso anche per i libri. Quello che i miei davano erano le tasse universitarie e gli abbonamenti dell’autobus. Sinceramente nn credo di aver chiesto molto.. E chiaramente con tutte queste spese, lavoricchiando con contratti a progetto nn si mette da parte molto.. E questo ovviamente nn va bene.

    Secondo l’idea di casa mia io compro troppi vestiti di marca (esattamente quelli che nn ho mai avuto nella mia vita fino ai 20 anni e che hanno dato adito a prese in giro scolastiche perché inadeguata agli standard) che tra l’altro regalo anche ai miei poiché viaggiando si trovano ottime occasioni. Di questo se ne fa una malattia nonostante abbia sistemato il guardaroba di due persone e nonostante arrivi sempre a casa con regali stupendi.

    Cito solo un esempio. Lo scorso inverno ho acquistato un cappotto pezzo unico (pagato come un cappotto di marca minore) del campionario di Armani. Arrivata a casa, devo dire anche molto orgogliosa, mi sento dire da mia madre ‘cosa credi che questo cappotto sia di gran qualità? L’hai sicuramente pagato troppo’.

    Io credo, personalmente che nn sia questione di amore. Credo sia insoddisfazione generale, un male di vivere che ricade su di me. Sono stufa di fingere che il mondo sia come la pubblicità, sono stufa di sentire che qualcuno fa tutto meglio di me, che gli altri sono bravi e intelligenti perché hanno una famiglia e sono io che nn vado bene se nn trovo un uomo.

    Scusate lo sfogo ma é difficile spiegare a una così chiisa che ho avuto molti uomini ma tutti sbagliati che mi hanno trattata a loro piacimento. Lei nn sa cosa vuol dire, il primo che ha incontrato l’ha sposato e nn ha idea del marcio che io ho incontrato. Nn si può parlare perché é convinta che se nn sono sposata nn ho fatto sesso. Mai.
    Dico un’ultima cosa. Se ci sono delle donne inorridiranno. Ho preso per anni la pillola per dolori acuti dovuti al ciclo, cose da finire in ospedale e svenire qua e la. Pur di nn farla venire alla visita ginecologica (a cui avrebbe partecipato attivamente entrando e parlando con il dottore) ho rimandato per un bel po’ l’appuntamento. Il suo unico scopo era leggere sulla carta ‘paziente virgo’. Avevo 23anni, nn 15. A me sembra tutto assurdo.

  10. 20
    Stregatto88 -

    riassumo i punti (che ora mi vengono in mente) su cui i miei genitori sono in forte disaccordo con me:
    1-la mia gestione finanziaria secondo loro inadeguata perché sarei una dissipatrice futura delle ricchezze da loro accumulate in anni di sacrifici
    2-la mia vita sentimentale (che per loro nn esiste, visto che a parte quell’ex nn ho portato mai più nessuno a casa)
    3-il fatto che mi senta una persona gradevole anche se nn ho una famiglia. E ciò nn perché nn la voglia.
    4-nn garba il mio modo di vedere le cose. Nn giudico (modalità di paese, persa vivendo in giro con altre persone) gli altri e guardo piuttosto me stessa.
    5-la mia inclinazione per la vita movimentata, osteggiata da chi ha passato una vita nell’ombra per comodità e convenienza.
    6-il mio disinteresse per il paese d’origine che nn ha mai offerto niente ai giovani e in cui l’omertà regna sovrana (classico modello dello struzzo ‘io-nn-parlo-che-si-arrangino-gli-altri)
    7-il fatto che chieda di poter usare la macchina per uscire il sabato sera desta preoccupazione, musi lunghi e spesso scenate (anche se sono astemia e nn torno poi tardissimo, nn amando le discoteche o locali simili).

    Tutte le volte che cerco di spiegare che voglio vivere altrove (nello specifico Piacenza) si rinfacciano le suddette proprietà che io dovrei ereditare (la sorella che ho é considerata una poco di buono che mi influenza negativamente, quindi devo vederla di nascosto). Ogni volta la stessa storia:’adesso vendiamo tutto e ci godiamo i soldi così nn resterà niente’ oppure ‘adesso decidi cosa vuoi fare perché noi dobbiamo sapere’ (discorsi che facevano quando ancora ero all’università).
    E poi tizio si é fatto la casa a 22 anni, caia si é sposata con uno ricco, sempronio ha due bambini… Ma chissene frega dico io! Se vuoi un bambino adottalo o fai come la Nannini. E che cacchio!
    Se rispondo a tono ovviamente mia madre scoppia a piangere farfugliando che nn la devo trattare così perché lei nn fa niente di male ecc..
    Io mi sono resa conto che nel momento in cui sono uscita di casa ho capito molte cose, anche banali e il mio punto di vista si é evoluto. Lei che é stata solo in quel paesaccio nn capisce che oggi bisogna apparire in un certo modo, che quella zona nn mi aiuta, che nn si può aspettare il principe azzurro a casa e la storia di cenerentola nn si ripeterà.
    Ci provo a spiegare che nn é più come una volta ma nella sua chiusura mentale ritiene che una volta fosse peggio di adesso. Nn credo proprio.

    La cosa più pesante é comunque nn poter condividere esperienze anche negative. pEr esempio mi é capitato di uscire al cinema con un caro amico quand’ero più giovane. Questo dal nulla mi ha messo le mani addosso. Dato che nn avevo la macchina né molti soldi nn potevo andarmene in taxi ed é stato umiliante essere portata a casa da quel porco. Ovviamente nn ne ho fatto parola perché sarei stata io ad averlo istigato… Sono così demoralizzata che mi trascino apatica per casa e rispondo a monosillabi.

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