Salta i links e vai al contenuto

Sparire per testare gli “amici”, è una giusta soluzione?

Quante lettere saranno state scritte su questo argomento, qui ,su questo sito? Decine? Centinaia? 

Il tema centrale è sempre quello, ricco però di sfumature personali. Sono stanco del mio giro. Si, stanco di quelle persone che frequento assiduamente, stufo, annoiato. Credevo fossero amici, forse lo sono per davvero e sbaglio io ad avere un’idea di amicizia troppo “idealizzata” (scuso il gioco di parole), ma col passare del tempo ho capito che mi sono “aggregato” per la sola paura di restare solo. Ed ecco che mi ritrovo in un gruppo di strambi individui con cui in comune ho davvero poco. Nonostante tutto ,ho dato loro molto tempo, molta disponibilità, li ho aiutati sempre in ogni circostanza. In comune ho ben poco, e ci sono state fin troppe incomprensioni (non in senso negativo,ma per qualsiasi cosa).

Mi sto lentamente allontanando da loro per cambiare aria, come si suol dire. A dir la verità avevo pensato di sparire completamente per testare quanto loro tengano a me. Sono sempre stato io quello a spronare ed incitare a fare sempre qualcosa di nuovo senza fossilizzarsi nel grigio oblio della monotonia del paese, quello che si inventava le serate unendo più gruppi di persone, e loro si sono sempre divertiti. Ho risposto alle chiamate di aiuto, ho fatto da spalla in momenti difficili, li ho sempre incoraggiati. M’avessero mai chiesto “Come va? Come mai sei turbato? Ti serve una mano?” …Ma una dico, eh. Neanche mezza.

Non ho una ragazza da un anno circa, quelle poche volte che conosco qualcuna davvero interessante loro sono lì ,alle mie spalle, a farmi fare figuracce imbarazzanti mentre flirto.

Sto iniziando quindi a frequentare altre persone , fortunatamente ne conosco molte (pur non avendo una stretta amicizia)  ,con alcuni condivido una passione, con alcuni un’altra. Mi chiedevo : ho mai avuto un migliore amico? Fino ad oggi ho frequentato un mare di persone. Eppure non c’è stato nessuno dal quale non mi sia staccato nel corso degli anni per un motivo o per un altro. Molte volte  perchè si trasformavano in qualcosa di diverso da coloro che avevo conosciuto. E per paura sempre di restar solo, cercavo qualcuno che si avvicinasse almeno lontanamente a quel che sono.

Questo gruppo di cui parlo lo frequento da quasi 6 anni, ed è stato il più duraturo.

Forse è il mio “livello culturale” (non saprei come chiamarlo, una sorta di “background della persona”) con tutti i comportamenti che si porta dietro a rendermi difficile trovare un migliore amico. Nonostante mi conoscano in giro per la mia esuberanza, per l’amore della baldoria e delle feste, del divertimento,  provengo da una famiglia non benestante ma dall’elevata cultura  ed amante d’ogni forma d’arte, che spazia dalla passione per le scienze, passando per la musica, fino alla letteratura. Forse è per questo che sono più sensibile di altri, più idealista.

Forse è questo il mio difetto. Toglierei il forse. Il mio difetto è aspettarsi di ricevere quanto dato, idealizzare il sentimento di amicizia.

Secondo voi, lettori di “Lettera al direttore”, è giusto cercare conferma dell’amicizia delle persone?

Ringrazio chi si è spinto a leggere fin qui.

Lettera pubblicata il 6 Luglio 2016. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi: Sparire per testare gli “amici”, è una giusta soluzione?

Altre lettere che potrebbero interessarti

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Io penso che non sia necessario… anche perché con gli anni impari a conoscerti e diventi molto più selettiva. Francamente non penso che si possa essere amici di tutti perché a livello interiore si avverte una sorta d’insofferenza che non andrebbe esplicitata. Secondo me è molto importante far passare questo messaggio perché una volta su due subentrano i dispetti e questa è una cosa che io non ho mai potuto soffrire e che mi preoccupa quando penso di presentarmi ad un colloquio di lavoro piuttosto che ad una festa. Invece molto spesso la socialità ti viene proposta come un affare semplice da gestire… la verità è che per poterla sostenere devi essere preparato alle tante versioni di uno stesso fatto. Infatti a scuola le insegnanti ci preparavano anche stare in società attraverso esercizi che c’insegnavo a non prendere troppo sul serio certe astuzie perché la vita è meno complicata di così. Oggi ti posso confermare che non mi farei alcun problema nel mostrarmi scostante nei confronti di una persona che non mi attira. Il saluto è un’altra cosa… però, ti ripeto, se non ti sforzi d’interpretare quella leggera insofferenza che scaturisce da un accadimento vivrai bene. Io non mi sento in dovere di superare un imbarazzo per trovarmi in una condizione di doppio imbarazzo. Dall’altra parte non sono una persona che porta rancore, o che si offende in maniera irreversibile, perché penso che la vita sia fatta anche per sbagliare.

  2. 2
    QRS -

    Io l’h fatto.. sono sparito ero stanco come te del grigiore e della monotonia del paese, del fatto che per anni ho frequentato sempre e solo loro (10 anni!!).. non ho mai avuto tempo per approfondire nessun’altra conoscenza e con il passare degli anni sono emersi i difettucci, anche miei, i bei caratterini, le falsità.. ero combattuto anche se sapevo già cosa avrei fatto.. cos’ho fatto? Li ho lasciati, sono sparito per sempre dalle loro vite e non ho più contatti con loro da tempo… come mi sono sentito? Bene, benissimo, mai stato meglio in vita mia e lo rifarei altre 1000 volte.. è come se mi fossi tolto una tuta pensatissima e stretta.. a te la scelta.

  3. 3
    Luca -

    Come ho già detto altre volte, gli amici non esistono, o se davvero esistono sono molto rari.
    Esistono dei “conoscenti” con i quali si condivide qualcosa. E’ inevitabile poi che con gli anni, cambiando le cose, si cambi anche il giro dei “conoscenti”.
    Posso dirti per esperienza, che ho avuto molti “conoscenti”, ma nessun vero amico.
    Ora che ho 35 anni non vedo nè sento nessuno di quelli che sentivo anche solo 10 anni fa.
    Come te anche io avevo dedicato un sacco di tempo a questi,soprattutto ai tempi dell’università, aiutandoli quando avevano bisogno di qualcosa. Cosa mi è ritornato? Nulla.
    Nel momento in cui non avevano più bisogno di me sono spariti. Mai una mail, un messaggio, una telefonata per dirmi ” Ciao Luca, come stai? Cosa fai ora? ”
    Complice una brutta caduta con la moto ho avuto diversi problemi di salute. A nessuno ne è importato nulla. Potrei essere morto a quest’ora e per loro non sarebbe cambiato nulla.
    Allora domandati che senso ha frequentarli, se oltre a non aiutarti ti mettono anche in imbarazzo con le ragazze. Fatti questa domanda e troverai da solo la risposta.

  4. 4
    dancan -

    ci sono cose di cui a volte è meglio non avere conferma. questa è una di quelle.

  5. 5
    jewel90 -

    @un_tizio
    Anzi rispetto a me hai avuto molti amici.. quei pochi che ho io me li devo far piacere se no resterei completamente solo..
    Altro che migliore amico.. ormai non ci credo più

  6. 6
    Un_tizio -

    @QRS : ecco, appunto, per la miseria hai centrato in pieno. Una tuta pesante, pesantissima, di piombo. Una tuta da palombaro.Che mi impedisce di far ciò che piace, di approfondire altri rapporti.
    Mi sono deciso in questi giorni, darò la svolta definitiva.

    @Luca: ti parlo anche io da motociclista, spero tu stia bene ora.
    Anche io comunque mi sto convincendo che la vera amicizia esista solo nei libri o nei film, che sia solo un’ideale a cui tendere ,ma che in effetti non esiste.

    @jewel90 : da ragazzino ho imparato cosa voglia dire la solitudine e l’esser escluso per cose davvero banali. Del tipo (e non scherzo) : non ti metti la maglia comprata in quel negozio tanto alla moda?Non sei degno della parola degli altri. Oppure avevo passatempi come leggere, ascoltare musica, andare a fare scampagnate avventurose…insomma, ho vissuto i 14 anni da ragazzino, non da babycoglione che si atteggia ad uomo vissuto. Essendo poi un contesto abitativo molto ristretto e limitato, mi fu facile cadere in solitudine a costo di non cambiare.
    Proprio quel periodo mi ha reso ciò che sono, devo la mia forza d’animo solo a quegli anni. Ho ben imparato a combattere la solitudine con tutti i mezzi possibili quindi un nuovo periodo di solitudine non mi spaventa, avendo molti agganci a cui aggrapparmi poi ,ho una “ruota di scorta” nel caso tutto dovesse andar male. Per arrivare ad una decisione così drastica si è arrivati a livelli che trovo insopportabili.
    Grazie per aver risposto, ti auguro il meglio.

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili