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Sono gay, ma non lo sa nessuno

Ciao a tutti, mi chiamo Carlo e ho quasi 17 anni. Sono gay. Lo so da forse quattro anni, ma eccetto me non lo sa nessuno. Non posso parlarne con nessuno, perché nella realtà geografica e sociale in cui vivo (niente più che una città di provincia del Sud), so che sarei discriminato e penso che anche i miei genitori non si comporterebbero più allo stesso modo con me se lo sapessero. Ed il fatto di non poter parlare con nessuno, di non poter rivelare a nessuno la mia realtà, la mia reale identità ed il mio reale orientamento è una cosa che mi fa a dir poco soffrire e stare male. Non che non ci siano stati parecchi sospetti al riguardo (immagino di avere qualche atteggiamento un po’ effeminato tant’è che spesso perfino i miei amici mi dicono, seppur in maniera gioviale, “Sembri un gay se fai così!”), ma penso si siano un po’ affievoliti perché lo scorso anno sono stato impegnato con una ragazza per svariati mesi. Ora, questo è solo l’inizio. Solo la “causa” dei problemi che ne sono seguiti e ne seguono quotidianamente.
Il mio umore (già di solito abbastanza cupo – sono una persona abbastanza fragile) in quest’ultimo periodo (anche se non so se di “periodo” si possa parlare, dato che è una situazione che va avanti da forse due anni o più) va peggiorando sempre più: mi sento terribilmente solo.
Immagino ciò sia determinato anche e soprattutto dal fatto che non posso assolutamente parlare con nessuno del mio “piccolo” segreto, ma non è solo questo purtroppo. Partiamo dal presupposto che io vado molto bene a scuola, diciamo che sono il classico secchione, ma questo non vuol dire che non abbia una vita sociale: anzi, esco ogni sabato, spesso anche durante la settimana. Ma i miei compagni (forse è esagerato chiamarli “amici”), oltreché per le uscite, mi cercano sempre e solo quando serve loro qualcosa relativo ai compiti o aiuto a studiare. E posso assicurarvi che la cosa è a dir poco snervante, mi sento quasi sfruttato, preso in giro. Ma non tutti sono così per fortuna, o, almeno, non tutti sono sempre stati così. Oltre ovviamente agli altri che vanno abbastanza bene a scuola e che quindi mi cercano poco per compiti (ma purtroppo mi cercano poco in generale), c’è una persona, un ragazzo, che con me si è sempre comportato in maniera diversa. Circa tre anni fa mi ha detto che sono il suo migliore amico, ha iniziato a trattarmi in maniera a dir poco dolce, poi è sempre stato gentile con me, mi abbracciava sempre, uscivamo assieme…e inevitabilmente me ne sono innamorato. E sottolineo, innamorato, non semplicemente infatuato. Siamo compagni di banco, ci sentiamo ogni giorno. Ma se dapprincipio ci cercavamo reciprocamente, ora invece sono sempre io a doverlo cercare: è andato progressivamente distaccandosi e i rapporti si stanno progressivamente congelando. E, se avevo deciso di confessargli il mio segreto, ovviamente non per provarci con lui (nonostante mi piaccia davvero tanto), ma almeno per liberarmene e poterlo condividere con qualcuno, adesso non trovo il coraggio di farlo perché sono sicuro che i nostri rapporti peggiorerebbero ancora di più. E, se anche non posso averlo (nel vero e proprio senso del termine), voglio comunque essere suo amico. Problema ulteriore, poi, è che lui riesce con qualunque cosa fa a influenzare il mio umore: ieri è uscito con me ed il mio gruppo di amici (di cui fino a qualche mese fa faceva parte anche lui), e la cosa non succedeva da parecchi mesi, e la cosa mi ha reso non felice, di più. Quando non mi calcola invece, o quando fa qualcosa che (lui sa) io non approvo, sto malissimo, e sono geloso quando sta con altre persone. E per di più io non posso parlare con nessuno di questo mio rapporto quasi ossessivo nei suoi confronti perché, anche se sicuramente la cosa mi farebbe bene perché potrei sfogarmi e condividere, anche se solo parzialmente, i miei problemi, sono sicuro che cambierebbero i miei rapporti con le persone. Che cosa devo fare? Sto malissimo, mi sento solo come non mai, e sto ogni giorno peggio!

Lettera pubblicata il 31 Marzo 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Gay - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    lajo -

    Ciao Carletto
    gia il fatto che ammetti di essere gay e un punto avanti.

    credo che tu debba limitare un po la tua dipendenza affettiva da uesto tuo amico per il fatto che lui ti considera un amico e non ualcos altro, ma anche perche non puoi stare malissimo o benissimo in relazione ad una persona. e come se lui potesse decidere del tuo umore. e non mi sembra giusto. ognuno deve pensare e decidere per la propria vita.

    dovresti cercare di freuentare per un po nuovi ambienti con nuove persone, o cercare qualcos altro che ti renda felice, non so, un hobby , la passione per ualcosa

    capisco che sei frustrato perche non puoi dire il tuo segreto a nessuno, pero non te lo puoi neanche tenere dentro per sempre..forse per sfogarti o semplicemente farti dare dei consigli potresti andare nei centri per ragazzi e parlare con uno psicologo.

    Spero che il mio commento ti sia stato d aiuto.
    bacioni

  2. 2
    Kayleen -

    Anch’io vivo al sud e sinceramente conosco molti ragazzi omosessuali che hanno amicizie con ragazze e ragazzi etero. I ragazzi hanno accettato le diverse dichiarazioni perché alla fine non c’è nulla di male. Non cercare di essere ciò che non sei. Capisco i problemi perché ci sono troppe persone omofobiche però non è giusto che tu stia male. Però.. Non puoi sapere se dichiarandoti, c’è la possibilità che tu venga accettato. Prova ad inventare una storia magari per vedere la reazione, del tipo ‘ho saputo che X è gay, che ne pensi?’ in modo naturale, neutrale. Oppure ‘che faresti se un tuo amico fosse gay?’ prova ad improvvisare domande. Se c’è qualcuno che da una reazione positiva e magari è qualcuno di cui puoi fidarti, prova. I miei amici l’hanno detto in modo naturale quasi innocente perché non c’è assolutamente niente di male, non hai nessuna colpa 🙂 Sei il ragazzo più naturale di questo mondo.

  3. 3
    TheWall -

    Ciao Carlo.
    E’ molto signifiativa per me la tua lettera, perché, inevitabilmente, mi riporta indietro nel tempo e mi fa rivivere situazioni e cicatrici mai rimarginate del tutto.

    Credo di capirti; ho all’ incirca la tua stessa età, ed abito anch’ io nel sud.
    Non credo di sapere come aiutarti, perché al tuo problema esiste solo una soluzione, e quella soluzione la conosco bene io quanto tu. Però, credimi, hai bisogno di qualcuno con cui parlare. Chiunque. Di un amico, di un conoscente, oppure, semplicemente, inizia un diario ( io ho fatto così, all’ inizio ).
    Per quanto possa valere, so che è difficile.
    Io sono stato semplicemente fortunato, ma problemi di questo tipo non dovrebbero nanche esistere.
    C’è una cosa che mi sento in dovere dirti: quella persona non ti basterà.
    All’ inizio è una sensazione bellissima, ma svanisce subito, per lasciare posto all’ amarezza.

    Prima di dirlo ai miei genitori anch’ io pensavo che i nostri rapporti sarebbero cambiati. Anche nel semplice. Ed in effetti li conoscevo bene.
    Ma qualche litigio e qualche lacrima in più non bastano a colmare il valore della mia libertà. Questo ricordalo sempre.

    L’ unico consiglio che mi sento di darti, è quello di trovare qualcosa che ti piace fare, e farla. Qualunque cosa. Io mi sono dedicato all’ arte ( non figurativa ).
    Per il resto, devi essere tu a trovare il tuo compromesso.

    La sola cosa che posso fare davvero per te è dirti che mi dispiace.
    Lo so che il mondo non dovrebbe essere così.

    Cum patior,
    un tuo amico.

  4. 4
    Salvatore Argentano -

    Buongiorno a tutti.Ho letto con interesse alcune lettere scritte da persone che, per un motivo o l’altro si sentono sole ed incomprese. Beh, se non avessi avuto una splendida moglie probabilmente anch’io mi sarei ritrovato nelle stesse condizioni. Avendo una moglie che mi ama intensamente posso ritenermi fortunato. Però questo non vuol dire che sono felice. No,non sono felice, perché sento dentro un perenne senso di incompletezza. Il fatto di avere una splendida compagna e una bella famiglia non fa altro che acuire i miei malumori, perché penso di non meritare niente. Sapete perché mi sento incompleto? Perché dietro alla mia figura di uomo schivo e misantropo si nasconde una persona molto egocentrica.In realtà sono l’opposto di quello che appaio e questo non mi fa sentire bene ed in sintonia con me stesso, con l’uomo che sono davvero.Per farla breve sento un disperato bisogno di essere al centro dell’attenzione di applausi.La risposta a questa mancanza è l’isolamento sociale.

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