Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Gennaio 2011. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore tabularasa.
La lettera ha ricevuto finora 21 commenti
Lascia un commento
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Vi riporto un pensiero di Dino Buzzati (noto scrittore italiano) che ho avuto modo di leggere questa mattina in metropolitana.
E’ tratto dalla raccolta “in quel preciso momento” e mentre lo leggevo ho pensato a questo blog, e a noi:
“RINGRAZIAMENTO E ADDIO. Per le cose gentili che mi hai detto erroneamente nei lontani giorni, per gli scherzi innocenti e fanciulleschi con cui tu rallegravii, chissà con che recondito scopo, la nostra vita, per le muscihe che tu cantavi con tanta semplicità e abbandono, così da lasciare immaginare in te un’anima pura, per il modo commovente con cui mi chiamavi, come se veramente la voce provenisse dal cuore, per il cammino al sole, tra gli alberi, così spesso compiuto al tuo fianco, per il braccio che mi chiedevi lungo la via come se tu avessi paura di essere alsciata sola, per il sorriso che rivolgevi alle innocenti creature di Dio, cani, uccelli, gattini, quasi tu incontrassi dei fratelli, per l’insistenza con cui la notte mi chiamavi accanto a te proprio come se mi volessi bene, per le ore di gioia che senza volerlo mi hai dato, per i mesi felici che senza saperlo ho passato con te, per tutto questo pezzo ultimo di giovinezza che non ritornerà mai più, per l’amore tenero e sincero giorno e notte speso per te come fosse dovuto durare eterno, per questa favola che favola non è stata, però così bella che adesso per scontarla mi occorre tanto dolore, no no, Dio mio, che nessuno mi senta.”
Scritto negli anni ’50. Noi uomini siamo sempre uguali. Cambiano i modi e le circostanze, ma non l’essenza.