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La solitudine è il mio pane

Buona sera, mi chiamo Manuele e ho 23 anni sono nato e cresciuto a Napoli ora vivo a Verona. Questa è la mia storia.
Sono un ragazzo maledettamente solo, non sono mai riuscito a socializzare con nessuno, alle elementari avevo 5 amici, che ovviamente con la fine della scuola ho finito per perdere.
A metà della IV elementare scopriamo che mio padre ha un brutto male e ho iniziato a dover convivere con la solitudine e con il brutto male di mio padre, che bene o male in lui trovavo sempre conforto o qualcuno con cui parlare.
Facevo della pallavolo, ma lì mi limitavo a salutare i miei compagni di squadra e tacevo sempre.
Andato alle medie anche lì non ho legato praticamente con nessuno c’era un ragazzo a cui ho fatto pena si è sforzato di farmi parlare un po’, finita la scuola l’ho perso.
Ho cercato di sentirlo mi sono impegnato per continuare ad essere suo amico, ma con l’inizio delle superiori lui è diventato uno scalmanato e io non sono il tipo e quindi non lo trovavo più.
E praticamente questo amico lo potevo vedere solo durante le lezioni perché abitavamo troppo distanti.
Ho iniziato le superiori e la gente che ho incontrato non mi ha mai ispirato fiducia né nulla, ho finito per non andare più a scuola.
Ho trovato un po’ di conforto in alcuni ragazzi del palazzo di fronte casa mia, ma ho presto scoperto che il loro scopo erano solo interessi con la mia praticità al computer.
E anche lì ho finito per non volerli vedere più, mi sentivo sempre più solo.
Ho cambiato scuola, ragazzi più piccoli di me pensavo sarebbe andata diversamente, ma pochi giorni dopo ho iniziato ad avere problemi di salute ed andare a scuola raramente per via di ricoveri e varie analisi, e nessuno dei miei compagni di classe mi cercò mai.
E rimasi amareggiato. Ovviamente per assenze venni bocciato anche in questa scuola. Ho cambiato di nuovo scuola stavolta con i ragazzi dell’89 io sono dell’87.
Le cose sembravano andare meglio anche se ormai io avevo un cuore con una lastra di ghiaccio intorno. Qualche ragazza al mattino mi dava un bacetto sulla guancia i ragazzi mi stringevano la mano, ma ormai io ero freddo non trasmettevo emozioni.
Un giorno arriva in classe un nuovo ragazzo che cambiò scuola.
Questo subito socializza con il resto della classe, solo con me non aveva successo nel diventare mio amico, gli dicevo al massimo “Cià! ”
Questo qua prese il suo insuccesso come una sfida e tentava tutti i santi giorni di essere mio amico, quando un giorno ci riuscì, facendosi la mia stessa strada a piedi per tornare a casa senza neanche sapere dove abitassi, 10km a piedi… sulla strada io avevo il lettore mp3 e lui mi seguiva, ad un certo punto la batteria finisce, tolgo le cuffie e lui inizia a parlare, neanche ricordo di cosa, fatto sta che a un certo punto della strada mi fa: ” io abito da quella parte, è meglio che vada tu che strada devi fare? ” gliela indicai, mi disse la sua via e io gli dissi la mia, non abitava lontano da me solo che lui tutti i giorni tornava in autobus e io sempre a piedi.
Da quel giorno tutti i giorni tornava a casa camminando con me, e abbiamo finito per diventare amici.
Forse l’unico periodo bello dei miei 23 anni.
Poi è successo che ho avuto un offerta per lavorare a Padova in regola e non in nero.
Io accetto perché comunque ormai nella scuola vedevo di non essere portato.
Salgo su al nord e inizio a lavorare, qui trovo la mia I ragazza di tutta la mia vita, una fata.
Ma dopo un anno di relazione la storia finisce perché socialmente troppo diversi.
Dopo quell’anno mi sono trasferito a Verona, e mio padre scomparve, morì persi la mia guida.
Dopo il I anno a Verona dedicato solo al lavoro non ho legato con nessuno, quindi tutti i sabati e le domeniche in casa e il resto dei giorni a lavorare.
Trovo una II ragazza conosciuta in chat, Dio solo sa quanto ho amato quella donna, fatto sta che questa qui si è rivelata essere una persona bugiarda e di falsi giuramenti e di pochi principi, io non ci ho visto più e ho chiuso una relazione durata 2 anni, in questi due anni per me lei è stata il mondo intero.
Riempiva le mie giornate.
Ma avendo lei non mi preoccupavo più di avere amicizie.

Ora mi ritrovo qui. a scrivere. Poiché non ho più nulla ho questo computer che mi permette di scrivere.
Ho degli amici virtuali (tutto si fa con il virtuale) ma niente ripaga come un abbraccio reale.
Non ho un abbraccio dal mese di luglio.
Ora passo il mio tempo quando non lavoro in chat con una ragazza davvero speciale, vi potrei dire che per me è tutto ciò che ho, gli voglio bene, ma non l’ho mai vista, la conosco da anni abbiamo lunghe conversazioni ma niente di più.
Capirete che ho bisogno di altro che di parlare.
Nei miei limiti purtroppo è compreso il fatto che anche se conosco una persona bene nella realtà con cui mi trovo bene e mi porta ad avere a che fare con altre persone io mi perdo, sto zitto non riesco a parlare se non conosco una per una quelle persone.
Non sono amante del caos. Ditemi voi, sono arrivato al punto di andare a lavorare per non restare solo, per avere un po’ di compagnia.
Che si limita ad avere dei colleghi di cui non stai a parlare di cose che magari ti interessano.
Torno a casa, doccia, cena e mi ritrovo a parlare con questa magnifica ragazza a cui devo molto.
E ogni volta che la ringrazio per la sua vicinanza si incavola pure.
In questo periodo sto molto male, ho un mal di testa continuo che non svanisce sempre presente e costante, un dolore che non è un dolore è più come un bruciore, la vista annebbiata e non faccio altro che pensare di buttarmi giù dall’impalcatura dei muratori che ci sono sul mio balcone, per ora non trovo ancora il coraggio.
Vediamo come evolve.

Cristina sei una persona magnifica. Perdonami se non ti ho dato retta. Ti voglio bene, forse anche più.

Lettera pubblicata il 20 Settembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Very -

    Ciao Manuele.. purtroppo nella vita non sempre si ha la fortuna di incontrare persone giuste….
    Leggendo la tua lettera ho capito ke non sono l’unica ad avere di questi problemi..
    Ho avuto tante delusioni, forse troppe ed è per questo ke adesso non riesco + a fidarmi di nessuno, ma l’unica cosa che si può fare è andare avanti perché buttandosi giù non si risolve nulla..
    Comunque ho 16 anni, se ti va possiamo parlare….

  2. 2
    manuele16 -

    Ciao VERY, a 16 anni vale la pena di andare avanti… Io sono arrivato al punto di pensare che veramente risolvo tutto… una persona ha bisogno di relazionarsi con gli altri di avere un contatto… Per quanto tu possa essere stata delusa, si vede che non hai esaurito quella tua speranza di voler credere che un giorno arrivi qualcuno a rivoluzionare il tuo mondo o comunque ti dia quella sensazione da poter dire:” Potevi arrivare prima? Sono stato fino a 16 senza un amico/a vero/a”. E per fortuna aggiungerei non hai esaurito questa speranza… Io mi trovo in una città che non mi appartiene, non posso riconoscere neanche una via, come ad esempio:
    Qui ci passeggiavo con tizio.
    Qui litigai con Bartolomeo.
    Qui una volta ci sono caduto.
    Non c’è niente di niente.
    Ovviamente cercherò di andare avanti finché posso.

  3. 3
    Very -

    Non sei il solo a vivere in una città che non ti appartiene..
    Io infatti spero di poter avere la fortuna di trasferirmi appena finirò di studiare……
    Sai perché non perdo la speranza?!.. Perché nella vita non può andare sempre tutto male, ci dev’essere sempre un motivo x il quale vale la pena d’andare avanti..
    Spero di incontrare amici veri e spero che un giorno le cose migliorino x tutti e 2.

  4. 4
    manuele16 -

    Very io non credo vorrò andare avanti ancora per molto…A breve mi deciderò… Auguri per la tua vita… E io resterei nella città dove sei cresciuta…

  5. 5
    Very -

    Manuele io fin ora ho parlato solo di delusioni ma nn si tratta solo di questo, e non sto a raccontare tutto perché non smetterei + di scrivere.
    Tu hai 23 anni e hai la vita davanti e sta a te decidere cosa farne del tuo futuro..
    Ricordati che la nostra vita cambia in base alle nostre scelte…..noi decidiamo come sarà il nostro giorno e con ki sarà..!
    Sai quante volte ho pensato di farla finita..?! ma sò che non avrò mai il coraggio di fare una cosa del genere..
    La vita si deve affrontare perché non è perfetta..! Ricordati che non viviamo la vita ideale ma quella reale…..

  6. 6
    manuele16 -

    Allora ti auguro buona fortuna… Noi decidiamo ok… allora io ho deciso cosi che ti devo dire? Sono cosi… Non riesco a essere quello che non sono o comunque se mi sforzo non sarei io… le mie vicissitudini, mi hanno portato ad essere quello che ora sono… Purtroppo aggiungerei.

  7. 7
    Very -

    Spero che cambi idea..
    in ogni caso in bocca al lupo per tutto…..

  8. 8
    fadedAway -

    Ciao,
    sai…leggendoti ho rivisto me, una parte di me, una parte che non è
    mai morta ed io sono anche più vecchio dite. ma come ti capisco…

    la solitudine non è una brutta bestia…quando la si cerca.
    è quando ti fa visita non di tua volontà che inizia a diventare
    opprimente…ti uccide.

    è difficile avere rapporti sociali…ci sono persone che hanno bisogno
    di trovare subito “feeling” al primo istante…magari lo trovi
    anche…ma l’altra persona è disposta a dartelo a oltranza?

    interesse…avere interesse nelle persone e suscitare interesse,
    questo è forse il succo della relazione sociale di questi tempi.

    ma generalizzare non serve….

    io posso solo dirti che non sei solo in questo male…so anche che non
    serve a niente che io ti dica questo. lo so.

    potrei dirti belle parole cariche di speranza e di incoraggiamento…
    ma non lo farò perché non voglio illuderti.

    bisogna cambiare….non bisogna essere spettatori della nostra vita.

    facile a parole…lo so.

  9. 9
    T.D._ -

    Perchè non provi ad incontrare Cristina?
    Lo so, è un trauma l’idea di rendere reale ciò che è nato come virtuale, la paura di rovinare tutto. Ma io credo ne valga la pena. Dimostra a te stesso di essere uomo, di assumerti la responsabilità di un ennesimo fallimento pur di realizzare il sogno di abbracciare quella ragazza. Se il mio attuale fidanzato non avesse avuto il coraggio di chiedermi di vederci io con la mia timidezza sarei rimasta a idolatrarlo nel limbo dolce della fantasia. Lui in realtà era peggio di come me lo immaginavo io per certi versi…ma mille e altre mille migliore per altri, quelli di cui mi sono talmente innamorata da non lasciarlo più. Sono tanti anni che stiamo insieme. Non è una favola a lieto fine, la fine è lontana, ma di certo abbiamo costruito qualcosa che mai niente e nessuno potrà cancellare, ma soprattutto abbiamo VISSUTO vita vera, vita autentica. Ogni volta ripensare al ragazzo che nelle lettere mi scriveva “ho un tremendo bisogno di un abbraccio” e poi sentire il suo corpo avvicinarsi piano, prima tutto diffidente e tremante, per poi abbandonarsi a me, la stessa che gli era vicino con le parole, è ogni volta una grandissima emozione, credimi, ne vale la pena.
    Ti sono vicina,
    chi ha vissuto una storia molto simile alla tua.

  10. 10
    Capitano -

    Ciao Manuele

    Hai scritto che da ragazzino giocavi a pallavolo. Perche non riprendi?
    Prova a praticare uno sport come il pallavolo, e prova a legare con i
    ragazzi che ti troverai in squadra. Non stare a casa la sera… Se non
    te la senti di giocare a pallavolo, allora vai in palestra. Lì
    passandoci il tempo incomincerai a conoscere persone con le quali
    potrai legare. Prova ad andare in pausa pranzo insieme ai tuoi
    colleghi di lavoro. Dai un’altra possibilità a te stesso, non ti
    buttare così giù. Un minimo di sforzo ci vuole, anche se all’inizio
    devi farlo forzatamente. Da quanto ho letto sei un ragazzo molto
    intelligente perciò credo che tu capisca.

    Buona fortuna
    Capitano

Pagine: 1 2

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