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Simone Leoni un dilettante allo sbaraglio

di Seneca

Da qualche ora, una stella cadente del peggior firmamento qualunquista si è spenta ancora prima di accendersi tra le giovani file di Forza Italia, essendo (non si sa per quali meriti), stato nominato Segretario nazionale dei giovani di questo partito. Un nome sconosciuto quello di Simone Leoni emerso dal nulla nazionale che pur di mettersi in luce si è fatto un clamoroso autogol politico, attaccando da perfetto ingenuo arrivista, un alleato di Governo, ovvero il gen. Roberto Vannacci, rubando per qualche ora il palcoscenico del grottesco alla “sinistra” e inoltre in perfetta malafede, come asserito da suo padre Silvio che lo ha politicamente e umanamente screditato in una intervista rilasciata al “Tempo”, asserendo giustamente che suo figlio non è nemmeno degno di lucidare gli anfibi del gen. Roberto Vannacci, suo commilitone in azione in Somalia durante la guerra nel 1993.
Oltre che una clamorosa gaffe politica nell’attaccare un alleato della coalizione di Governo, dando in pasto alla “sinistra” un vecchio spunto per lo più “spuntato” per dare aria alla bocca alle opposizioni, ha strumentalizzato affermazioni non vere come ormai da alcuni anni, da quando è uscito il libro “Il Mondo al contrario”, si sono instaurate nei cervelli lobotomizzati di chi si permette di criticare il libro del gen. Vannacci senza nemmeno averlo letto…e purtroppo sono la maggioranza, rispetto a chi invece lo ha letto, compreso ed apprezzato. La totale mancanza dei principi dell’ermeneutica, ovvero la capacità di leggere un testo ed interpretarne il contenuto nella corretta intenzione di pensiero di colui che scrive, in questi mesi ha dilagato abbondantemente. Se una persona dotata di normali capacità intellettive, leggesse o avesse letto realmente il libro del generale Vannacci, verrebbe edotto chiaramente che da nessuna parte del libro attacca, come falsamente riportato dai suoi detrattori, i neri, gli omosessuali o i disabili. Ma ovviamente affermare certe fandonie fa cult, soprattutto nel tipico mondo parolaio e mistificatorio della sinistra.
Il generale Vannacci per chi non lo sapesse, è nato nel 1968 e quanto riportato nel libro con la frase che riporto di seguito, si riferisce all’esperienza parigina del 1975, quando si trasferì per un periodo con la famiglia in Francia. Scrive testualmente: “mi ricordo nitidamente quanto suscitassero la mia curiosità (i neri n.d.r), tanto che, nel metrò, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro, mentre si reggevano al tientibene dei vagoni, per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra.” Si precisa per chi non avesse letto il libro e si è fatto trascinare dalla strumentalizzazione della “sinistra”, che all’epoca dei fatti narrati, il bambino Vannacci aveva 7 anni, ma questo nella critica strumentalmente radicata, ovviamente non viene mai riportato! Ritengo che qualsiasi bambino bianco, nel suo primo contatto visivo con un uomo nero, soprattutto in quegli anni, dove non era consuetudine incontrare uomini neri in Italia, avrebbe suscitato una normale curiosità e qualsiasi bambino avrebbe avuto una reazione di semplice “scoperta e conoscenza”, proprio come ha avuto l’allora bambino Vannacci. Riprende poi il racconto, laddove afferma che dopo la prima emozione vissuta sui metrò, nei giorni successivi giocava tranquillamente e serenamente con i bambini neri assieme a tutti gli altri bianchi nei parchi e nei giardini della metropoli parigina. Non mi sembra quindi che abbia covato e manifestato come viene da più parti affermato sempre strumentalmente, un disprezzo nei confronti dei neri. Ne è la dimostrazione che proprio recentemente Sylvie Lubamba e Roberto Vannacci hanno avuto diverse interazioni pubbliche negli ultimi anni. Lubamba, showgirl di origine congolese, ha espresso più volte il suo sostegno al generale Vannacci. Ha dichiarato di avere con lui una “forte intesa” e di condividere battaglie ideologiche e che non è assolutamente una persona razzista! In alcune occasioni, Lubamba ha affiancato Vannacci durante eventi pubblici e recentissimamente è entrata nel suo staff di comunicazione.
Riguardo agli omosessuali non ha mai espresso parole di spregio o offesa, ha semplicemente detto: “rendetevi conto che voi non fate parte della normalità e per normalità intendeva semplicemente un semplice dato statistico, riferito al contesto culturale e sociale in cui questo dato viene rilevato. In qualsiasi ambito sociale, la maggior parte delle persone fanno parte di un concetto di maggioranza e fanno parte della normalità, laddove ci sono delle minoranze queste non fanno parte della normalità ma della minoranza quindi dell’eccezionalità.
Ma questo non vuol dire offendere nessuno. E’ semplicemente un ragionamento basato sulla legge dei grandi numeri. Se per fare un esempio il 51% di un contesto sociale non fuma e il 49% fuma, in statistica si definisce che la normalità non fuma essendo considerata maggioranza, ma chi non vuole comprendere questo concetto e strumentalizza volutamente le affermazione del gen. Vannacci, senza avere letto esattamente le sue affermazioni, decontestualizzando le sue frasi, ma solo “per sentito rimbombare la grancassa della sinistra”, ovviamente si accoda supinamente alla mandria dei “radical chic”. Quindi prima di fare certe affermazioni il “dilettante allo sbaraglio Leoni Simone”, farebbe cosa saggia ed intelligente, leggere il libro e se per caso invece lo avesse letto, ha ragione suo padre Silvio ad affermare che certe affermazioni sono in perfetta malafede….da rimanerne semplicemente disgustato sentendosi offeso ad onere del vero.
Riguardo ai disabili, le intenzioni di Vannacci non sono “contro”, ma sono significativamente “protettive”, in quando volere inserire dei disabili con problematiche cognitive in contesti scolastici “normali” (sempre per il concetto che ho espresso poc’anzi), si troverebbero in evidente difficoltà e quindi ritiene che dei corsi di particolare supporto didattico maggiormente vicini alle disabilità cognitive dei ragazzi, offrirebbero loro un maggiore sostegno didattico e li aiuterebbero meglio ad affrontare e superare le loro problematiche. Ma anche qui la chiave di lettura delle “sinistre unite” ha saputo strumentalizzare ad hoc le affermazioni del gen. Vannacci.
Mi congratulo invece con la coerenza di pensiero manifestata dal padre di Simone Leoni, Silvio, che personalmente ha avuto l’onore di conoscere fianco a fianco il gen. Vannacci. Quindi prima di fare critiche assurde prive di qualsiasi capacità ermeneutica, invito i numerosi “leoni e leonesse da tastiera” a leggere attentamente il libro, evitando di decontestualizzare e manipolare le reali affermazioni poste dal gen. Vannacci. Poi potete anche non essere d’accordo, ma se volete porre delle critiche serie e costruttive al riguardo siate almeno coerenti con il contenuto reale della affermazioni riportate nel libro.

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Categorie: - Politica

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