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Sbagliare è umano. Perseverare, per il mio ragazzo, è abitudine

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Lettera pubblicata il 30 Ottobre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 71 commenti

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  1. 21
    Roberto -

    Sicura che all’epoca non lo hai chiesto per gelosia? xchè non volevi si tenessero in contatto? Se avesse detto all’epoca che ce l’aveva il contatto ti saresti arrabbiata o avresti detto di non diventarle amica o di non contattarla?

  2. 22
    Andrea -

    Ciao Moira, condivido il commento di T.D. e parte di altri. Sicuramente come succede in molte coppie c’è un concorso di colpe, con te che gli metti “pressione” e con lui che in ansia molte volte ha optato per omettere la verità o nasconderla.
    Però c’è da dire anche un’altra cosa, molto probabilmente lui è anche un tipo che questo difetto ce l’ha di carattere. Molta gente è talmente abituata a mentire/omettere che diventa un’abitudine e non riesce più a farne a meno. Spesso è comodo mentire sul posto di lavoro o negli ambienti in cui si è dei sottoposti. Per cui si mente con i capi, con i professori, con i genitori e si finisce per mentire anche ad amici e fidanzata. Io ho amici e amiche che ormai mentono senza nemmeno rendersene conto e se messi di fronte alla verità ovvia, continuano a mentire o a fare mille giri di parole. Per cui probabilmente il tuo fidanzato non mente solo a te ma anche a chi gli sta intorno.

  3. 23
    LUNA -

    davide, girando la questione, proprio perché nella vita le energie servono per la serenità e purtroppo anche per risolvere problemi più grossi, non per forza inerenti alla vita di coppia, perché stressarsi/stressare a gratis attraverso il raccontare palle? E non è una cosa che riguarda solo la coppia. Ho un’amica che, di fronte ad altri suoi amici invadenti, si stressa il triplo raccontando palle e trovando scuse. Sai quanto è prigioniera della loro invadenza anche quando modifica la sua vita in base a ciò o si arrovella per trovare scuse, invece di dire semplicemente ‘no’ e ‘non mi va?’. Uno dei due amici è anche amico mio, da una vita, quanto suo. Gli dico “no” quando trasborda. E siamo amici lo stesso. – SARAH, è vero, c’è chi lo fa. Non sarà questo il caso, ma esiste – MOIRA, fb è una chiavica. In realtà nessuno di noi ne ha veramente bisogno. E’ un ‘elettrodomestico’, ma molto meno utile della lavatrice. E in coppia può creare tensioni stupide, anche se la gente non è stupida o gelosona. Ma semplicemente perché è concepito in un certo modo, a metà tra privacy e vetrina, tra mera conoscenza e vicinanza. Rende piú complesso e foriero di malinteso anche il banale. La gente litiga per fb, molta, e anche se accade una volta è già energia sprecata. Forse non è un caso se le coppie che si stressano meno non ce l’hanno o lo calcolano molto poco, uno magari lo usa poco o comunque si dimentica anche lo schermo del pc aperto senza fare una piega e l’altro manco ce l’ha.

  4. 24
    LUNA -

    ROBERTO, questi son problemi creati dall’esistenza di fb e dalla sua natura. Che certo incontra poi ogni natura umana, però una volta se avevi una collega o un collega, che ti fosse amico o no, non c’era manco il bisogno di farsi ste domande. Era più chiaro quanta confidenza c’era, o intuibile, anche nella sfera privata. Oggi siamo entrati in un assurdo, anche di linguaggio, dell’amico di fb. Che è l’amico di fb? A volte sei amico di fb anche di chi nella vita reale caghi meno che in fb. Magari al lavoro ci scambi 5 parole però poi sul ‘diario’ legge il tuo stato in cui esprimi un tuo stato d’animo personale, commenta una tua foto in mutande (se la metti, certo), quella del tuo viaggio con la morosa, si intromette in una conversazione, scopre di te (senza che te ne accorgi, perché questo è uno dei limiti di fb) cose che non ti interessa dirgli personalmente, che stai solo dicendo o stai dicendo ad altri. A me capita che gente mi dica ‘no, non sento e non vedo x da tanto. Però da fb so che…’ e magari ha pure frainteso. Allora non è questione di gelosia, ti pare, forse? Vedi una persona al lavoro 8 ore e la differenza in tal senso la farà fb? Però fb ha un aspetto un po’ ?, un po’ invadente e al contempo non bene identificato. E crea stress per questo, a volte. Ma per come è fatto fb, non solo per come sei fatto tu. Magari non è il caso di Moira. Ma di base è fb ad assuefarci a delle sue ‘assurdità’ rispetto alle più basilari e anche istintive regole sociali.

  5. 25
    Roberto -

    Il mio commento intendeva dire che secondo me lui ha paura di dirle le cose per evitare discussioni inutili e perchè è insicuro.
    La situazione di Moira è molto simile a quella di un mio amico che ora si è lasciato, e in parte mi ci riconosco un poco anche io.
    A volte questo mio amico mentiva su cose banali perchè lei era molto gelosa, e addirittura lei le vietava di iscriversi a Facebook.
    Lei si incazzava per mille cose, e lui mentiva spesso perchè alla fine non sapeva più distinguere le cose banali dalle cose serie, visto che lei si poteva incazzare per qualunque cosa.
    E questo ha portato ad un circolo vizioso in cui lei lo accusava di mentirla, e lui si arrabbiava perchè lei era troppo gelosa

  6. 26
    LUNA -

    sì, ROBERTO, avevo capito il senso. Dicevo che comunque trovarsi a litigare per un’iscrizione a fb è uno stress dei tempi nostri, per quanto l’altro non debba impedirti le cose e per quanto ‘tutto è puro per chi è puro’. La gelosia è una brutta malattia quand’è patologica e avendola subita so che incubo sia. D’altra parte tanti tanti anni fa ho avuto per breve tempo un moroso bugiardo e traditore (mai avuto prove, neanche cercate, ma poiché ha tradito tutte dopo e sua moglie a ripetizione, segnali a parte e incongruenze e situazioni strane basta fare uno più uno) e quindi le mie ? non erano patologiche, ma lo era il suo modo di fare. Vero, comunque, ciò che dici sul circolo vizioso, anche se la bugia è un modo, non il solo, e anche un modo per non affrontare e peggiorare la situazione. Anche un mio amico stava con una gelosa patologica, a cui peraltro non mentiva. Ci sta ancora, ma non è più patologica. Anni fa l’ha lasciata, o ti ‘curi’ o addio. Son stati separati a lungo, nel frattempo lei è andata in terapia. Certo, non tutti lo fanno, ma lui ha fatto bene comunque a fare così. E anche a rifiutarsi di mentire per darle corda. Per il resto, dove una patologia non c’è, ma un problema da affrontare, più che impuntarsi su fb, che mi pare il problema minore e comunque uno spauracchio perché internet, alle coppie in crisi o a cui manca il dialogo bene non ne ha mai fatto, mi sa, forse si tratta di guardarsi in faccia e parlare, dire i propri perché, fuori dai denti. Le bugie non portano meno guai, semmai di più, tanto più dove c’è già tensione.

  7. 27
    Moira -

    Il mentire sul fatto della collega aggiunta su FB, onestamente, lo trovo decisamente RIDICOLO. Perchè? Perchè, come del resto poi è successo, prima o poi lo si viene a scoprire. E, quando lo si scopre, si litiga indubbiamente: ma non per il fatto in se ma per la bugia raccontata. Sarebbe, di logica, ammetterlo da subito (ok, magari anche affrontando eventuali domande/polemiche) ma almeno non si è bugiardi e non si “autorizza” il partner ad incaxxarsi in futuro non appena salta fuori la bugia.
    Il motivo per cui abbia mentito, onestamente, non l’ho capito: probabilmente perchè temeva una mia reazione o qualche mia domanda alla quale non aveva voglia di rispondere.. non vedo altro.
    E’ sempre lo stesso punto: mentire per evitare -PRESUNTE- polemiche e spiegazioni.

  8. 28
    LUNA -

    che dirti, MOIRA? Io son stata anni con uno che si procurava e mi procurava più stress… Per evitarlo. E, a scanso di equivoci, la cosa ‘non te lo dico o ti incazzi’ non centrava niente. Ma per esempio se c’era una cena easy da fare con gli amici ore a stressarsi prima, dire che stress neanche ci fosse da preparare un pranzo di nozze. Qualcuno magari dirà: beh, non aveva voglia. Macché, poi il primo a divertirsi, sorridente e soddisfatto. Ma con una tendenza generica a stressarsi a gratis dicendo di voler evitarlo. Il perché nel suo caso? Vari. Uno, certamente, aver vissuto in famiglia, o meglio assorbito, stress e conflitti inenarrabili. Da lì anche l’incapacità di affrontare e chiarire una cosa in 5 minuti e poi andare avanti leggero/i. Macché, tanto terrore di litigare… Da litigare pur di non discutere.

  9. 29
    Moira -

    LUNA, sai cosa? Anche io credo che nel suo caso (del mio ragazzo) sia dipeso anche dal fattore “famiglia”. Nel senso, credo che abbia adottato questo tipo di comportamento proprio fin dall’infanzia per poi maturarlo, crescendo, nel corso degli anni. Potrebbe essere dovuto anche dal fatto che la sua mamma è molto “possessiva” e gli sta spesso con il fiato sul collo.(Anche se noto che a lui fa piacere che la madre si comporti così..)
    Credo sia, quindi, un suo modo di fare che non modificherà mai.
    Ma resta sempre il fatto che a me non sta bene e che non è assolutamente giusto comportarsi così. Senza contare che non fa bene nè a me, nè a lui nè tantomeno alla coppia.

    Sai anche cosa? A volte, ho il sentore che proprio non se ne renda conto che stia mentendo.. come fosse “automatico”.
    Potrebbe essere? :/

  10. 30
    LUNA -

    Più che non rendersene conto gli ‘automatismi’ sono ciò che dice la parola stessa. Carattere a parte, per dirla in somma sintesi, uno o una li usa come ‘difesa’ e/o adattamento considerandoli (anche senza pensarci, o vedere alternative) come la via migliore per stare in equilibrio. Un po’ come il classico meccanismo della negazione, tra i più famosi e usati (lo abbiamo tutti, beninteso, lo usiamo più meno e se come gli altri meccanismi, a seconda), quello del ‘no mamma non son stato io’ anche se con le mani nella marmellata. Quanto uno sia consapevole di un ‘automatismo’ fa il suo, certo. Ma le ragioni per cui lo vede o no e quanto sia disposto a toglierselo, a parte far parte anche del carattere, son anche più complesse del semplice ‘non vengo incontro a te’. Non si tratta solo di un inconscio e personale rapporto tra vantaggi/svantaggi, si tratta di una personale visione di sè, delle situazioni etc etc. Chiunque abbia un antifurto psicologico o comportamentale etc di solito si dà le sue ragioni per tenerselo. Poi, ripeto, ognuno è anche fatto a modo suo in come affronta tenerseli o no. Mi dispiace se son stata poco chiara. Anche il rapporto con ‘mia madre mi asfissia, quindi mi proteggo – anche male – per stare in equilibrio, ma al contempo se mi asfissia mi dimostra che mi ama’ è più complesso e personale di una sintesi in due righe. I nostri rapporti con le figure di riferimento in generale lo sono. Da fuori è facile cogliere la ‘semplicità’ di un incastro, ma se i genitori (altrui) sono uno dei più grandi e controversi tabù di coppia (ciò che spesso si riflette sulla coppia, sia realmente che come modelli o modalità apprese, ciò di cui spesso si parla e insieme un argomento di conflitto) una ragione c’è. Fermo restando che anche chi scrive (tu, io) ha i suoi meccanismi, ragioni, antifurti, può fare autocritica

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