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Riflessione con un piede nella convivenza

Salve a tutti,
mi chiamo Luca, ho 27 anni e sto vivendo una situazione capitata sicuramente a molte altre persone.
Da poco più di 5 anni sono fidanzato con una ragazza di 25 anni, con cui ho vissuto un rapporto intenso e pieno di gioia e amore.
Da circa 1 anno lei aveva intenzione di andare a convivere ma io, dato che ero studente e non avevo lavoro, non potevo affrontare le spese.
Da qualche mese invece, essendomi laureato e avendo trovato immediatamente un lavoro fisso nel mio campo, abbiamo deciso che fosse giunto il momento di andare a convivere insieme in una casa di proprietà della sua famiglia. Stavamo ultimando i piccoli lavori di ristrutturazione e finendo di decidere l’arredamento. Il tutto senza nessuna difficoltà o contrasto.
Nel frattempo avevo deciso che fosse giunto il momento di regalarle anche un vero anello, degno del nostro amore, e così è stato a fine dicembre. Avevo atteso prima di fare questo passo, che ritenevo molto importante, ma mi sembrava che i tempi fossero maturi. Lei era emozionata, contenta, felice e innamorata.
Io ero euforico, solare, e anche io innamorato, credendo che lei sarebbe stata la donna della mia vita, con cui costruire veramente il mio futuro. Parlavamo di matrimonio e di pargoletti da cullare insieme.
Improvvisamente però, pochi giorni fa, a circa un mese dal nostro ingresso nella nuova casa, e senza nessuna avvisaglia (o forse non sono stato io in grado di vederla), mi confessa che sente il bisogno di un periodo di riflessione, per capire quella che prova veramente, perché ha paura di prendere decisioni sbagliate e poi non essere in grado di rimettere le cose a posto.
Adesso sono decisamente distrutto, in un periodo già molto pesante e snervante per altre questioni personali. Mi sono di colpo disilluso ed ho perso la fiducia in me stesso e nei suoi confronti, ripensando a parole e messaggi di 2-3 giorni prima in cui mi confessava di sentire che ero “l’uomo della sua vita…anzi…la sua vita”. Parole che adesso pesano come macigni.
Credo fermamente che queste riflessioni, o chiamatele pure pause, siano solo l’inizio della fine e che dopo non sarà mai più come prima. Credo che se le persone si amino veramente, e siano decise a superare le difficoltà, devono farlo insieme, cercando di crescere insieme giorno dopo giorno.
Vengo da un’altra lunga storia, mollato anche lì, ma in quella situazione mi sono reso conto che, come diceva Guccini, “Il peccato fu credere speciale una storia normale…”.
Credevo, ed ero sicuro, che questa fosse invece una storia speciale ed adesso sento che il mio futuro è decisamente incerto.
Però sento che la devo attendere, almeno per adesso, perché mi sembra incredibile buttar via tutto quello che abbiamo costruito insieme.
Al tempo stesso cerco però di essere realista e guardare in faccia la cruda realtà, rialzando la testa e deciso a non buttarmi giù, anche se sarà difficile…
Scusate la lunghezza, qualsiasi consiglio è il benvenuto…
Un saluto.

Lettera pubblicata il 30 Gennaio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Colplay -

    Ciao Luca, anche io ho sofferto tanto, ma non lo so perchè. Questo è il periodo più brutto della mia vita, più triste, più vuoto e più lungo. Non sono mai stato così, non mi sono mai sentito così solo, così triste. Non riesco a reagire. Non ci credo più nell’amore, non ci credo più nelle persone che ti dicono cose dolci, cose importanti e forti e che all’improvviso spariscono senza darti una motivazione che abbia senso, senza preoccupazione, come se tu non fossi mai esistito. Non riesco a reagire, ho paura. Voglio stare così, solo e triste.

  2. 2
    psYco -

    Aiaiai… sento puzza di bruciato. C’è solo una cosa che stona in tutto il tuo discorso (a parte la situazione ovviamente): dire “ho perso la fiducia in me stesso” è sbagliato, la tua fiducia l’ha persa lei. E se ne accorgerà quando sarà troppo tardi. Tanto per farle capire quanto sei tosto, fatti ridare immediatamente l’anello. Penserà mica di tenerlo vero?
    Sentiremo anche i pareri degli altri ma già me li immagino… by psYco

  3. 3
    Spectre -

    consigli a te? non ne hai bisogno perchè hai tutto chiarissimo in mente ed hai già le armi che servono:

    disillusione
    capacità di attendere
    saggezza
    amor proprio

    è dura, ma pari uno tosto e cel a farai visto che già stai puntanto piedi e braccia per reggere l’urto.

    credo capiti a tutti quel “3 giorni prima ero perfetto, poi i dubbi”. siano 3 giorni, o 3 mesi, cambia sì, ma nn tanto nella sostanza.

    anche secondo me, se ci si ama e si è forti come coppia, ci possono essere i dubbi ma non ci si prende le pause di riflessione. se tu ami qualcuno, nn scappi via, ti unisci ancora di più a lui per trovare le giuste motivazioni dentro di te, insieme a lui/lei per la coppia. altrochè pause.

    è vero, i periodi di lontananza fanno maturare le persone, però…

    spero tu possa passare questa crisi cn successo 😉

  4. 4
    b80 -

    ma… io alla storia delle pause, come te, ci credo poco. avrebbe avuto più senso se fossi stato tu a far pressioni per convivere mentre lei non si sentiva pronta, ma se è stata lei a volerlo…
    del resto non mi sembra serio che una ragazza si butti a capofitto in una cosa e poi molli il colpo per pensare.
    richiedile l’anello. è un gesto simbolico che vuol dire “impegno” e accettarlo significa altrettanto “impegno”. ha ragione psyco… donarlo è un gesto forte e domandarlo indietro è un gesto altrettanto forte. avrebbe dovuto dartelo indietro lei stessa quando ti ha chiesto di prendersi tempo per pensare…
    la tua richiesta la scuoterà.

  5. 5
    Stefano614 -

    E’ il problema nelle relazioni di lungo corso, dove la conoscienza reciproca nella convivenza fa si che praticamente si viva da sposati pur non essendolo.
    L’insicurezza viene fuori dal fatto che dopo cosi tanto tempo lei ha idealizza il rapporto d’amore pensando che se foste veramente fatti l’uno per l’altra non avrebbe nessuna esitazione a metter su famiglia. In realtà ogni matrimonio è una scommessa, è un punto di partenza non di arrivo e ci sarà sempre un incognita nel futuro che nessuna convivenza può svelare. Un dialogo onesto sulle reciproche aspettative è sempre utile, in questo frangente però temo che tu possa solo aspettare l’esito della riflessione.
    Leggo spesso di persone che cercano la propria sicurezza nel patner, non è una buona idea. La sicurezza bisogna cercarla dentro di se, solo cosi ci si mostra un compagno di viaggio amabile, che da fiducia. Può darsi che entrare nella nuova casa, l’anello e tutto il resto lei si sia sentita un attimo oppressa dagli eventi, sorridile mostrati sereno e fiducioso.
    Forse nulla sarà come prima o forse avevate bisogno di una scossa per capire quello che desiderate realmente.

    Auguri

  6. 6
    Spectre -

    @ Stefano614
    Dici cose decisamente condivisibli.
    Rapporto idealizzato, come se di dubbi non dovessero mai essercene. Se posso azzardare, mi pare un problema più femminile.

    In effetti, anche se si sta insieme da così tanto tempo, fermarsi un attimo e mettere i puntini sulle “i” prima di convivere o addirittura sposarsi dovrebbe essere così normale.

    Io ci stavo pensando alla convivenza (pensa te…) e stavo seriamente pensando a questo confronto perché non ci si conosce mai abbastanza, e le regole poi cambiano. Sono pochissimi quelli talmente ben incastrati tra loro che nn hanno bisogno di discorsi… e quasi quasi li farei cmq.

  7. 7
    divinstage -

    Le cose non sono cambiate, o meglio non sono evolute.
    11 giorni che non ti fai viva per chiarirti con te stessa.
    11 giorni che non ti fai viva per chiarirmi la sua situazione.
    11 giorni che pesano come macigni.
    11 giorni che mi hanno disilluso quasi completamente.
    L’amore rimane, sempre più forte, ma…
    Puff!…Tutti i sogni e le certezze svaniscono come un ghiacciolo in agosto.
    Non ci sono vie di mezzo. O si ama oppure no.
    Riflettere prima di fare un passo importante? Certo, ma insieme. Solo così si può crescere, insieme.
    Cinico? Rabbioso? No, deluso.
    Anche una eventuale minestra riscaldata prima o poi mi farebbe uscire sconfitto. Non sono disposto a vivere nell’incertezza.

    E allora non mi rimane altro che uscire di scena. Ti saluto.
    Distruggo le fondamenta che ho gettato con te.
    Faccio un passo avanti e inizio a mettere di nuovo cartelli di “lavori in corso”. Ancora non inizierò a scavare, ma presto so che ce la farò.
    Grazie a tutti.

  8. 8
    Salvatore Perroni -

    Allora, com’è finita alla fine?

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