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Riflessione sull’amore di un cuore in ricostruzione

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Lettera pubblicata il 2 Agosto 2011. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 145 commenti

Pagine: 1 2 3 4 15

  1. 11
    Leonardo88 -

    Rossana sei stata chiarissima..
    Hai ragione, stare bene con la propria coscienza non è cosa da poco. Ma certe persone evidentemente non se ne curano. Mi auguro per lei che prima o poi capisca del male che può fare giocando con le persone, probabilmente non ci è mai passata. Ad ogni modo non deve essere più un mio interesse.
    La cosa che non comprendo è come dall’avere un rapporto crisi intimo e profondo con una persona si passi ad un tratto ad un completo disinteresse. E non parlo di fisicità. Io ho preso a cuore la mia ex per un anno e mezzo, e con lei tutto il suo mondo: la sua famiglia, le sue attività, i suoi sogni. Come si può da un giorno all’altro annullare tutto? Anche da parte mia la passione era scemata, però il mio interesse per il suo mondo era ancora forte. E in un certo senso lo è ancora. Come può lei fregarsene così di me e del mio mondo? Mai nemmeno un come stai…nemmeno un messaggio.. Come è possibile? È allora questo l’amore? Puro egoismo? Finito l’amore finisce ogni rispetto e interesse per l’altro? Che razza di persona si comporta cosi? Sono queste le cose che non riesco spiegarmi. Ok, ho imparato e constatato che al mondo c’è veramente tanta gente scoppiata, ma è dura, troppo dura accettare che la persona che amavi cosi tanto (e poco importa il perché l’amavi cosi tanto) possa trasformarsi cosi. Certo sono consapevole che non si è trasformata, ma anzi lo è sempre stata. Pero’ è comunque difficile accettare che amavi un immagine fittizia di quella reale.

  2. 12
    Kid -

    Fattene una ragione . Spesso sopravvalutiamo chi abbiamo davanti .
    Non farti troppe domande , io come te e tanti altri abbiamo visto recitare lo stesso patetico copione.
    Qualsiasi sua spiegazione , non sarebbe neppure sufficiente a darti soddisfazione , perchè non ci sono spiegazioni plausibili per certe conclusioni . Nè puoi auspicare che in quelle che siano state date risieda la verità.
    Una risposta non data puo’ alterare a tempo indeterminato la percezione delle cose , l’affidarsi ai principi , alla logica o alla pazzia umana per cercare in quel buio , un barlume di luce , che ci avvicini ad una parvenza di verità , per poi poter guardare ancora avanti.
    Sapere ?
    Non servirebbe a molto , davvero. Giungi pure alle tue conclusioni , che ti aiuteranno anche a cancellarla , a tua volta , dalla tua mente. Di certo , le tue risposte , seppur immaginarie ,saranno piu’ vicine alle verità di quelle che avresti sentito uscire dalla bocca di chi , in un attimo , cancella tutto.
    Come è possibile, ti chiedi?
    Rivedi la tua storia , come un film , e osserva chi era il protagonista e chi la comparsa . Chi solcava il mare e chi si lasciava trascinare dalla sua scia .
    E tienilo a mente per il futuro , per distinguere chi ti sà amare , da chi si lascia amare .

  3. 13
    rossana -

    Leonardo,
    rischiando di ripetermi, provo ad analizzare quanto ti è successo in termini generali:

    1) oggi, poichè si ha tutto il necessario, si tende ad enfatizzare l’amore, che è una delle poche cose che non si possono comprare e che è piacevole sfoggiare: quindi, si rende unico ed eccezionale anche quello che, se si fosse onesti, potrebbe essere soltanto comune e poco più che banale;
    2) quasi tutti, sbagliando, si è portati a mostrare il lato buono ed accattivante in un rapporto a due, anzichè quello solito e ordinario: è un atteggiamento umano, discutibile ma comprensibile;
    3) credo che in particolare la donna sia incline ad uniformarsi all’uomo che si è scelta sforzandosi di aderire il più possibile al suo modo di vivere e di pensare. forse oggi non è più così a tutto tondo ma resta nella donna la tendenza all’armonia e alla fusione anche spirituale più di quanto questo non avvenga nell’uomo.
    4) quando, voglio sperare in buona fede, si rende conto che la relazione non va, che non ci trova quello che sperava, dopo aver tentato il tutto per tutto per farla funzionare, il sogno si sgonfia tutto d’un botto, come un pallone aerostatico che non ce la fa non solo a salire più in alto ma nemmeno a restare in quota. e quando la donna chiude, dopo aver investito tutta se stessa magari anche a lungo, poichè il sogno si reggeva sul sentimento, di solito la storia è finita, indipendentemente dalla buona volontà dell’uomo di apportarvi cambiamenti in positivo.
    5) forse per l’uomo crea meno sofferenza un distacco dolce e lungo, in quanto lui già si è staccato, essendo essenzialmente legato all’aspetto fisico del rapporto, mentre la donna, proprio perchè il suo contributo è essenzialmente psichico, soffre di più a tirarla per il lungo, temendo fra l’altro di restarne invischiata.
    6) a questo punto, per porre rapidamente un punto fermo dal quale difficilmente si smuoverà, entra in gioco la parte diabolica che è in ognuno di noi nel suo aspetto peggiore, tesa a non lasciar spazio a ripensamenti. spesso si soffre anche attuando questa mossa crudele, ritenuta indipensabile per uscire al più presto dalla propria stessa delusione e amarezza.
    7) la qualità di un rapporto si riconosce non da come comincia ma da come finisce. restare amici non sempre si può, perchè magari ancora in parte coinvolti dalla sessualità, ma questo non dovrebbe portare ad essere totalmente indifferenti nei confronti della persona che si è lasciata e del suo dolore. chi si comporta così conosce poco la sofferenza o è una persona molto egoista, che è meglio perdere che trovare.

    dopo aver letto tutto questo, su cui puoi assentire o dissentire, la tua situazione emotiva resterà a grandi linee immutata. purtroppo, non si possono razionalizzare i sentimenti! nè è facile superare le delusioni…

  4. 14
    Mariù -

    Rossana *.* caspita ma fai la psicologa?xD

  5. 15
    rossana -

    No, MariùlnLove, amo la psicologia come complemento di comprensione, là dove è possibile, ad atteggiamenti e reazioni umane complessi ma non sono psicologa.

    ho semplicemente accumulato parecchie esperienze di vita nel corso degli anni… mai abbastanxa, comunque…

  6. 16
    rossana -

    guardarsi dentro…

    avevo poco più di vent’anni ed ero molto più aperta di ora ai sogni e all’incanto positivo della vita. avendo risorse fisiche e parecchio tempo a disposizione, dedicavo la mia affettuosa tenerezza a chiunque incontrassi sulla mia strada che potesse averne bisogno: al barbone che dormiva sulla panchina del parco (portato in auto alla sua casa fra i monti e ritrovato la settimana dopo in città, rifiutato dalla famiglia), alla giovane conoscente in carcere per l’omicidio del fidanzato, che visitavo spesso e a cui procuravo libri usati per lo studio…

    sposata da poco, una sera mi trovai in una casa che non conoscevo, attorniata da persone che non avevo mai incontrato prima. ero elegante e quasi infantile nella mia gonna di velluto nero, ravvivata da una camicetta rosa, ornata di pizzi…

    protetti da luci soffuse, gruppetti di persone s’intrattenevano discorrendo qua e là su comode poltrone. a un tratto mi trovai appartata con un uomo di cui non ricordo che il tono di voce, duro e penetrante. quasi certamente era noto per essere un sensitivo.

    non ho idea di cosa avessi fatto o detto per suscitare il suo disprezzo. mi disse, convinto: “tu non sei quello che sembri. in te c’è un mare oscuro, che ben nascondi, ma che prima o poi affiorerà. sei sporca, lurida e per di più falsa e ingannevole. eviti accuratamente di mostrarti per quello che sei ma, ricordati, prima o poi tutti vedranno e sapranno…”

    turbata, mi allontanai con una scusa. nel tempo alcuni aspetti poco nobili di me sono effettivamente venuti alla luce, mai però con il peso e la gravità che mi erano stati preannunciati.

    di tanto in tanto ancora ripenso a quella predizione nefasta, che mi aveva molto inquietata e che continua, se non altro, a farmi riflettere che non è possibile nemmeno a noi stessi sapere chi veramente siamo, finchè non ci capita di veder emergere parti di noi che non avremmo mai neppur lontanamente immaginato di avere…

  7. 17
    Leonardo88 -

    A volte Kid, ho paura di perdermi cercando di trovarci un senso. A volte ne ho bisogno, ho bisogno di ripetermi tutte quelle risposte immaginarie che mi aiutano ad accettare questa situazione. Ma la consapevolezza che non esiste una verità mi fa impazzire. A volte, e ne sono consapevole, quando non si può avere una risposta certa, quando tutte le risposte sono ipotesi, la cosa migliore da fare è sceglierne una e portare avanti con coerenza quella scelta. In questa situazione non riesco. Ogni giorno mi ritrovo a ripercorrere la stessa strada, e ogni giorno mi dimentico le vie giuste da imboccare per non perdermi. Ogni giorno mi ritrovo a dover ragionare su come raggiungere un minimo di tranquillità, che spesso e volentieri trovo solo nella distrazione forzata.
    Per quanto riguarda il trascinare forse hai ragione tu, ma solo nell’ultimo periodo, perchè inizialmente era più avanti lei, anzi è lei che inizialmente mi ha scelto e ha fatto il primo passo. Ma anche qui, è difficile avere un giudizio obbiettivo.

  8. 18
    Leonardo88 -

    Concordo, Rossana.
    Il tuo elenco coincide con quello che è successo, è un’ottima analisi. La situazione psicologica della donna è diversa da quella dell’uomo e le sue modalità cambiano. Quanto sono distanti i due mondi. Per quanto sono in sintonia con quello che dici ammetto che non mi va di giustificare il suo comportamento asserendo che l’ha fatto per via della sua psicologia. La sera che mi lasciò, lo ammetto, io andai in escandescienza. Non perchè mi lasciò, diciamo che prima feci una bella scenata di gelosia, esagerando sicuramente. Niente di assurdo comuque. Lei ha preso la palla al balzo per troncare di netto. Io mi sono anche sentito in colpa per la mia scenata e quindi tendevo a giustificarla. Da allora mi sono sempre controllato, anche quando avrei voluto dirle di tutto e di più. Lei stessa però affermò che la decisione non c’entrava logicamente con la litigata, però ha comunque trovato una via facile per lasciarmi facendomi sentire addirittura in torto! Ha anche avuto il coraggio di dire che l’avevo delusa quando una settimana dopo già stava con l’altro. La litigata era scaturita dal fatto che io non stavo bene, ero un po’ giu e le avevo chiesto di vederci. Le avevo lasciato anche la mia macchina dal giorno prima, le serviva per andare in università. Lei non solo non è venuta da me, ma è rimasta fuori con i suoi nuovi amici (dove credo abbia conosciuto anche il suo attuale ragazzo) con la mia macchina mentre io ero a casa, giù di morale per altre cose, da solo. Ovviamente me la presi, litigammo per telefono e a una certa lei iniziò a ignorare le mie chiamate e i miei messaggi. Non credo faccia a piacere a nessuno vedersi rifiutato dalla persona che amavi, in un momento no, di solitudine, mentre lei è fuori con sconosciuti, con la mia macchina!!!

    Una che è capace di agire cosi non solo non conosce la sofferenza ed è una grandissima egoista, ma è decisamente una grande stronza. Siamo sempre li. Togliersi questo stramaledetto velo e accettare di aver amato una persona ancora un po’ troppo immatura.

  9. 19
    Mariù -

    Sono veramente colpita.

  10. 20
    Leonardo88 -

    Scusa se sono stato poco chiaro nel mio ultimo commento ma scrivevo di fretta. Quello che volevo dire è che preferisco credere che lei sia una persona orrenda piuttosto di credere che le donne agiscono cosi per via della loro posizione. E credo che in fin dei conti lei lo sia orrenda, perché non ci si comporta cosi con chi non ha fatto altro che amarti. Ad ogni modo sono cose trite e ritrite e piu scrivo piu perdo l’interesse nel farlo. Tutto questo lavoro analitico mi strugge. Vorrei solo staccare la spina e non pensare piu a nulla. Ma non ci riesco. E anche se ci riesco per un po’ dopo ricomincia tutto quanto.
    Comunque non voglio annoiarvi con i miei piagnistei, scusatemi, non era mia intenzione. Ho evidentemente ancora troppo veleno dentro.
    Peró fa male. E dopo 4 mesi non ho voglia di continuare ad assillate amici o parenti. Mi sento veramente inadeguato. Forse mi farebbe bene parlarne con uno psicologo. Non riesco a capire se la mia situazione emotiva rientri nella norma o se sto rischiando di entrare in una crisi depressiva.

    Comunque sia, paranoie a parte, Rossana, il fatto di essere ognuno di noi governati da pulsioni aggressive è evidente in ogni ambito della vita. Il tuo profeta secondo me ha semplicemente detto una verità universale, che potrebbe essere applicata ad ognuno di noi. Quando io mi definisco un “buono” non asserisco che non ci sia dentro di me un’aggressività latente. Paradossalmente potrebbe essercene anche di piu di un prepotente. Piuttosto credo di riuscire a reprimerla perché ho capito che non giova a nessuno il manifestarla. Non mi stupirei pero nel vederla all’opera in un momento di debolezza, anzi non mi stupisco quando succede. Pero deve essere soppesata da un comportamento benigno, il cosi detto senso di colpa. Se non provi rimorso vuol dire che credi di avere agito in modo corretto. Io gli accetto gli errori, tutti noi sbagliamo e feriamo le altre persone. È inevitabile all’interno di una società farlo. Ma non tutti sanno chiedere scusa e ancor peggio non è nel loro interesse farlo. E non parlo di utilizzare soltanto la parola scusa, esonerandosi dallo scusarsi vero e proprio. Ci vorrebbe un certo impegno nelloscusarsi e nel cercare di riconciliarsi con l’offeso. Io sono convinto che il mio sarebbe un dolore piu accettabile se lei mi avesse cercato e mi avesse dato delle spiegazioni, in sostanza se mi avesse dimostrato di volermi bene. Le sue uniche spiegazioni sono state: è da un mese che mi sento piu lontana, siamo diversi, non ti ho lasciato per lui, l’avrei fatto comunque. Stop. Mi rendo conto che è propriostupida ma nonostante cioci sto male ancora…

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