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Relazione finita e dipendenza affettiva

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Salve, ho 24 anni e dopo 2 anni, pochi giorni fa il mio ragazzo mi ha lasciata in macchina dopo essere andati in vacanza insieme.
Entrambi coetanei ci conosciamo di vista da quando avevamo più o meno 17 anni e dopo che lui si era lasciato da una relazione di due anni mi scrisse nel 2019 per vederci (ma era solo per divertirsi) così io accettai e me ne innamorai.
Lui era sempre stato distante, non voleva niente a che fare con me perché non voleva una storia ma io lo volevo a tutti i costi perché stavo un sacco bene insieme a lui, mi trattava come se fossi la sua ragazza, embrava essere innamorato ma in realtà non lo era perché lui di base è molto romantico anche se non gli frega dell’altra persona, lui mi cercava solo per andare a letto.
Dopodiché, dopo un anno in cui cercavo di volerlo a tutti i costi lui iniziò ad avvicinarsi di più e io gli riparlai dicendo che ero innamorata di lui però lui mi disse (come sempre ) che non lo era.
Era il periodo in cui stava per scoppiare la pandemia, così appena arrivò la quarantena lui si trasferì da me perché così ci facevamo compagnia e io ero felice poiché pensavo avesse cambiato idea.
Ci avvicinammo di più, iniziammo a fare progetti insieme, e io finalmente ero felice perché stava con me ma un sentore mi diceva che lui non era innamorato quanto me, forse per niente.
Dopo 6 mesi di convivenza e lui molto instabile, sentivo che non era nella mia stessa onda, anche se stavamo tutto il giorno insieme mi disse che voleva partire per Londra e noi ci dovevamo lasciare e accettai la cosa piangendo davanti a lui e supplicando di volere un amore a distanza.
Lui molto indeciso sul da farsi mi disse che rinvio la partenza da ottobre a dicembre per fare il Natale e il mio compleanno insieme a me.
Dopo due mesi capi che non voleva partire perché era la madre che lo spingeva e che stava bene con me e che si sentiva fortunato.
Non parti più e trovo un lavoro stabile e io ero felicissima ( questo a gennaio).
Dopodiché iniziarono le litigate perché io nonostante mi dicesse ti amo era sempre distante, non lo sentivo in sintonia con il mio amore, a volte andava via per 5 gg per far sport fuori città e si faceva sentire poco, e io iniziai a soffrire di ansia e attacchi di panico era quasi diventato un ossessione perché volevo cambiarlo, non riuscivo più a dormire quando lui partiva perché sapevo che non dormiva con me e mi sentivo sempre che mi tradiva.
Iniziai ad essere paranoica e quando stavamo insieme agli amici e anche con le ragazze pensavo sempre che lui ci provasse con loro.
Sono diventata insicura e questa insicurezza e poco fiducia ha movimentato le litigate.
Dopo 6 mesi di litigate pensanti ogni weekend partimmo per questa vacanza, solo noi due ma dopo 3 giorni fantastici avevo capito che era veramente innamorato, volle partire per andare a trovare i suoi amici ma io non volevo perché volevo stare da sola con lui e godermi la vacanza DA SOLO CON LUI senza i suoi amici ( perché lui quando è con i suoi amici non mi calcola e non mi tratta come una fidanzata)
Lui non rispettò la mia scelta e litigammo tantissimo, poi però andammo a raggiungere lo stesso i suoi amici.
E come avevo pensato mi calcolo poco, mi trattava come un amica, così a cena mi venne un attacco di panico e glielo dissi che ero stanca di sentirmi sola insieme a lui.
Così ripartimmo per tornare a casa dopo la cena e poi mi lasciò.
Io disperata mi misi a piangere per cercare di fargli capire che era una scelta sbagliata che vedevo una famiglia insieme a lui.
Lui disse che questa relazione non lo fa crescere e che ha un sacco di problemi tra cui una famiglia fredda che non lo calcola, una madre malata che parte per Londra e un padre assente.
Gli dico sempre di ritornare da me quando avra sistemato i suoi problemi, ma non è così convinto.
Ma lui ha anche ragionato che forse non è mai stato innamorato quanto me perché lui ha bisogno di una ragazza più stronza e non come me che gli sono sempre stata dietro, sempre presente mi ha detto che ha visto che io dipendo molto da lui e non vuole una relazione così.
Ora dorme ancora a casa mia perché non vuole lasciarmi sola visto che mia madre è partita per una settimana in vacanza e non me la sento di stare a casa da sola, lui mi bacia, mi abbraccia nella notte e io sto lì a piangere, con le mie angosce sperando che cambia idea.
Ho paura di vederlo con un altra il pensiero mi logora dentro.
Sento che mi ha solo sfruttato per la casa e perché ero sempre stata buona con lui prestandogli tutte le mie cose, tra cui macchina etc.
Sono depressa ho paura di non rialzarmi più.
Il fatto è che ora sta ancora da me e dorme ancora con me baciandomi a volte si a volte no, allo stesso tempo mi dice che è finita e io cerco di capire se mi ama ancora gli ripeto spesso se in un futuro appena si sistema la testa voglia stare ancora con me, ma mi risponde sempre non lo so, io vorrei sentirti dire no così mi metto la testa e l’anima in pace.
Perché non riesce a dirlo ?
Mi sento di avere sbagliato tutto e di non averlo lasciato libero cosa che vuole essere perché lui dice di essere uno spirito libero, mi sento di averlo ingabbiato e con la mia insicurezza allontanato per poi non ritornare più.
Quello che mi rimane sono solo le sue parole: abbiamo 24 anni non possiamo limitarci a una relazione fatta solo di litigi, voglio rimanerti amico per sempre te l’avevo detto dall’inizio che non volevo una storia seria.
e io ancora a star dietro lui ed aspettarlo che torna a casa perche ancora sta a casa mia a dormire perche non ha piu una casa

Lettera pubblicata il 8 Settembre 2021. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Rosa -

    Pensa ad andartene “a giro” e toglitelo dalla testa prima che sia troppo tardi. Consiglio. Vai a giro, magari con mamma tua, e tutto passerà. Il resto lo hai deciso tu accettando di buon grado di sottometterti. Pensa questo. Nessuno lo pretendeva. Prendi quel poco di piacere che ti ha convinta a restare e usalo per pulire il tuo immaginario, perché alla lunga finirai per restare incatenata ai pensieri più puri che ti condannano a vagare nelle paure ataviche. Uno ci può convivere, per carità, ma lo fa guardando a quei libri posti nel ripiano più alto dello scaffale, in una prospettiva quotidiana di impegno ideale che implica la svalutazione delle cose che capitano. Potrebbe non essere una situazione degna di un uomo libero… cosa faresti? Giocaci fino a quando non troverai la realizzazione nel gioco e ti emanciperai dall’idealismo che ti spinse ad abdicare ad un piacere misero. Non è la fine del mondo. Siamo umani, anche. Ti sposti da uno scenario all’altro senza pensare.

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