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Non so dirti quello che tu non sai

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Lettera pubblicata il 22 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 81 commenti

Pagine: 1 6 7 8 9

  1. 71
    ventolibero -

    Penso a mia madre,e gli dico questo: non ti sei mai sposata,hai avuto due figli da due uomini diversi e per questo ti hanno giudicata e condannata. Per me sei te e ti amo,ti ho sempre amata!
    Quando penso al nonno,alla sua vita burrascosa e vera,mi vengono alla memoria le parole di un famoso passo del Flauto Magico di Mozart nel quale Pamina compagna di Tamino,maturata dal dolore,si fa accanto al giovane compagno spaventato da terribili prove e gli dice: “In tutti i luoghi io sarò accanto a te. Io ti conduco. L’amore mi guida”. Ho certezza che queste siano le liete parole di coraggio e di fiducia che il nonno sempre mi sussurra. Ma tu continua a incoraggiare la mamma,stagli accanto,aiutala e,non ti dimenticare di Deborah,tua giovane nipote,comprendi il suo grido,il suo urlo,la sua infelicità ribelle!
    CIAO NONNO TI VOGLIO BENE!
    Perdonami Tiffany,mi sono lasciato andare ma,forse,è giusto così!
    Un abbraccio a te!
    Alessandro

  2. 72
    rossana -

    Alessandro,
    mi permetto di darti un suggerimento per la tua attuale situazione familiare. ho avuto l’esperienza di essere la preferita di mia madre, a danno di mia sorella, e ho avuto modo, dopo la morte di mia madre, di pentirmi per non aver fatto nulla per migliorare i rapporti fra mia sorella e mia madre.

    tua sorella potrebbe esserti di supporto nel terribile momento che stai vivendo. inoltre, in futuro resterà l’unica persona facente parte della tua famiglia, e c’è sempre bisogno emotivo di familiari quando le radici sono state quasi del tutto distrutte.

    cerca, se puoi, un riavvicinamento con lei, che di certo potrebbe far piacere anche a tua madre… sii strumento di unione: non avrai a pentirtene!

  3. 73
    ventolibero -

    Rossana,
    certamente la mamma sarebbe felice di vederci tutti uniti e vicini gli uni accanto agli altri. Avrebbe,forse,uno stimolo in più a combattere,per decidere di reagire,di non arrendersi alla prepotenza tragica degli eventi.
    Mia sorella,di cinque anni più giovane di me,è sempre stata all’opposto di tutto quello che io sono stato,e ti confesso,che un po’ la invidiavo. La vedevo più libera,più spensierata,più capace di cogliere il momento,l’attimo e goderselo. Poi ho capito… Quel danno di cui parlavo,ricordi? La sua ribellione,la sua trasgressività,il suo “menefreghismo” erano l’espressione più alta delle sua sofferenza,del suo disagio,del suo sentirsi “inadeguata” a me e alle quotidiane contingenze familiari molto destabilizzanti che abbiamo vissuto in casa.
    Inadeguata perché è stato il giudizio degli altri,limitato e riduttivo,ad averci incasellati in degli schemi di comodo e ipocriti. Io in un modo e lei in un altro. Ma,per cogliere la vera essenzialità di una persona e del suo animo,occorre avere “sguardi e non solo occhi” come dice Sartre nella Nausea. Quegli sguardi che io e nemmeno la mamma siamo stati capaci di avere. Nostra madre ci ha amati entrambi con la stessa intensità,lo stesso fervido e premuroso amore ha accompagnato le nostre vite ma con me,c’è sempre stato una sorta di senso di protezione perche,oltre che dagli altri,anche da lei ero visto come un ragazzo estremamente sensibile e delicato. Certo che l’aspetto faceva la sua parte! Mia sorella all’opposto:forte,decisa,determinata,di impatto e di impeto! Quindi con lei la mamma si è dimostrata più “fredda” e distaccata. Quel senso protettivo a me rivolto mi ha un po’ oppresso e quella considerazione verso mia sorella l’ha allontanata. E’ paradossale tutto questo ma è la pura verità. L’amore accecante di una madre inganna e fa sbagliare!
    Anche oggi vedi,quando vado in ospedale e mi fermo all’ingresso per timbrare a inizio del mio turno di lavoro ,sono accompagnato da frasi di scherno mascherate da amicizia e ironia frasi del tipo: “ah eccolo il candido dottorino che vuole cambiare il mondo”. Non mi curo di tutto questo,sono quello che sono,sbagliato e imperfetto ma vero e fiducioso. Gli stereotipi non hanno mai avuto peso su di me! Su mia sorella hanno esercitato un potere che l’ha allontanata dai suoi affetti a da chi gli vuol bene e la ama. La cerco,la cerco sempre e non mi arrenderò!
    Grazie per la considerazione Rossana e per il tuo interessamento!

    Alessandro

  4. 74
    rossana -

    Alessandro,
    la tua situazione familiare ricalca, quasi in fotocopia, un’altra a me ben nota, in quanto anch’essa parte della mia famiglia.

    guai alla madre che lascia trasparire preferenze tra due figli: spesso è la rovina psicologica di uno dei due e la distruzione dell’affetto che dovrebbe legare i figli prima e dopo la sua morte.

    qui dovresti proprio riuscire ad avvalerti delle tue competenze mediche per fare di tutto per ristabilire i giusti equilibri. non ti arrendere, parla a tua sorella con il cuore in mano, spiegale quello che ti pare di capire sia successo tra voi. anche lei non potrà che essertene grata…

    in questi casi una lunga lettera sincera potrebbe essere d’aiuto per rompere il ghiaccio…

  5. 75
    ventolibero -

    Hai ragione Rossana,
    una lettera potrebbe essere d’aiuto solo,che non saprei a quale indirizzo spedirla. So che mia sorella si trova a Milano col proprio fidanzato ma dove si appoggi e cosa faccia proprio non ho idea. La situazione è molto complessa e difficile ma cerco di mantenermi lucido per poter intravedere una possibile strada da percorrere. Tra mia madre e la famiglia del fidanzato di mia sorella ci sono stati non pochi contrasti ma anche mia sorella ci ha messo del suo. Francamente non ritengo giusto addossare le tutte le “colpe” di questa situazione su dei comportamenti errati di mamma. Ci saranno stati sicuramente e questo accomuna ogni madre ma ci sono una serie di eventi che hanno fatto degenerare tutto quanto e appena se ne è presentata l’occasione mia sorella non ha perso tempo a fare quello che da molto desiderava e che in sè ha represso. Di questo,parlo da fratello,non riesco a “perdonarla” e fatico ad accettare un simile comportamento. Di ogni nostra scelta,desiderio e decisione bisogna essere chiari con se stessi e con quanti ci sono accanto. Scegliere i nostri percorsi di vita con lealtà e rispetto verso chi ci ama e ci vuol bene. Continuerò a cercarla anche con l’appoggio di alcuni suoi amici coi quali è rimasta in contatto (ha cambiato numero di telefono) ma sui quali io non faccio pressione perché non sarebbe giusto per nessuno. In me competenze mediche e orientamenti di vita sono inscindibili e spero,un giorno,che mi aiutino a superare il mio danno.
    Grazie ancora per l’attenzione e per i suggerimenti Rossana!
    Buon weekend,
    Alessandro

  6. 76
    rossana -

    Alessandro,
    in questa tua frase: “Di questo,parlo da fratello,non riesco a “perdonarla” e fatico ad accettare un simile comportamento.” risiede, per me, il punto da cui dovresti partire. lavorare innanzitutto su te stesso per riuscire a comprendere, e ad accettare, che lei è più giovane (cinque anni non sono pochi) e diversa, sia per temperamento che per genere.

    con il tempo comprenderà di certo l’importanza della sua famiglia d’origine, anche se, per quieto vivere, a volte bisogna schierarsi con la famiglia acquisita. quando si ama una persona, come di certo sai meglio di me, non bisognerebbe mai spingerla, direttamente o indirettamente, a scegliere.

    ti auguro di tutto cuore di riuscire a sanare i contrasti con lei al più presto, sia perchè questo è il momento di farlo ma anche perchè spesso c’è un tempo in cui si può raggiungere l’obiettivo mentre, più avanti negli anni, può poi risultare impossibile. non perdere l’occasione… e la sorella!

    buona domenica anche a te e a tua mamma.

  7. 77
    ventolibero -

    Rossana,
    concordo pienamente sul fatto che ci sia un lavoro da fare! Ripercorrere la propria storia,comprenderne i significati “assurdi” e poco chiari,rivedere e magari avere il coraggio di superare le certezze granitiche dietro le quali,per paura,ci si arrocca nel timore di apparire inadeguati,poco rispondenti alle aspettative altrui,poco funzionali alle necessità di coloro che ci sono accanto.
    Mia madre non è figlia unica: ha due fratelli e altre due sorelle! Tutte persone con una loro famiglia,con dei figli,impegni,responsabilità,egoismi e indifferenze. Mi hai capito! Non voglio giudicare ma,se non fosse stato per lei,per questa mia giovane madre,per la sua fatica,il suo impegno,le sue lacrime io non sarei quello che sono,non sarei uno dei più giovani psichiatri italiani all’inizio della sua difficile avventura umana e professionale che osa non adeguarsi a tutto ciò che gli garantirebbe soldi,carriera,successo… Mio nonno non avrebbe conservato la sua dignità di persona nei suoi ultimi sette anni di vita e,in special modo,penso agli ultimi quattro,quando faceva fatica a parlare,a deglutire,a sorridere e occorreva sostenerlo nei suoi passi,tenerlo per mano,aprirgli e chiudergli le porte,interpretare ogni suo gesto per cercare di capire se stesse chiedendoti di bere un po’,stargli accanto le molte notti in ospedale e non “affidarsi” a prestazioni mercenarie. Lui,dimenticato o trascurato dagli altri suoi quattro figli,lui,abbandonato,di fatto,dalla propria moglie al principio della sua malattia. A lui tutto questo,proprio a lui che con gli altri,con quegli altri,ha condiviso parole,pranzi,sorrisi e il mare,la grande passione per il mare. A lui,al suo grande cuore,le parole di De Andrè: “Lode a Dio,lode all’uomo,lode a chi,nella vita,sente pietà per gli ultimi”.
    Ora,con tutto questo,cosa voglio dire? Per ognuno ci sono le sue priorità,le sue ragioni ma ci sono eventi che ci interrogano e questa è la domanda: nel vortice di quegli eventi che ti assalgono e ti annientano hai mai provato a pensare che forse,dico forse,le tue ragioni non reggono il confronto con le necessità di quanti ti sono accanto? E’ questo che mia sorella si è sempre rifiutata di accogliere. Non la sto giudicando,ma ripeto,le scelte che decidiamo,le ragioni che ci giustificano,i malesseri che ci allontanano relazioniamoli anche al punto di vista degli altri per non chiuderci e perderci nella mediocrità dei nostri egoismi,per non farci vincere dalle sofferenze che sempre ci sono e sempre

  8. 78
    ventolibero -

    ci saranno.
    Alla mamma dico solo questo: GRAZIE PER QUELLO CHE MI HAI DATO,PER QUELLO CHE MI DAI,PER QUELLO CHE MI DARAI!
    Scusami Rossana,l’ho presa alla larga ma ho avvertito la necessità di fare un discorso più ampio,più libero e ti ringrazio di avermene data l’occasione.
    Ti sono grato per l’augurio e spero che per te sia stata una giornata piacevole! Qui dalle mie parti il sole è stato radioso e le onde leucane oggi mi hanno dato l’impressione intensa di quello che in fondo siamo realmente: solitudine e infinito in un frammento d’autunno.
    Alla prossima,
    Alessandro

  9. 79
    rossana -

    Alessandro,
    ben comprendo e apprezzo tutto quanto hai scritto. le nostre priorità non sempre coincidono con quelle delle persone che amiamo, purtroppo.

    tuttavia, dato che ognuno ha i suoi tempi, se ti sforzi di fare serenamente il primo passo nei confronti di tua sorella, anche se magari sul momento non avrai il riscontro che speri, la tua mano tesa resterà per lei come una porta aperta per quando potrà capire e avrà desiderio di corrisponderti.

    con mia sorella ho passato tutto questo. il problema fra noi è che siamo maledettamente diverse e spesso i ponti che ci gettiamo l’un l’altra per poterci capire non sono sufficienti…. ma restiamo sorelle, di fronte al dolore e agli imprevisti della vita.

    sei stato fortunato ad avere un nonno che ti ha dato e lasciato tanto di sè, e una madre che ha seguito il suo esempio. tocca a te ora essere generoso e disponibile anche verso chi non lo è nei tuoi confronti, soprattutto per amore di tua madre. aiutala a ricomporre i suoi affetti: potrebbe esserle di grande conforto.

    te lo scrivo pensando che alla mia morte vorrei poter chiudere gli occhi senza rimpianti, e credo che per molti altri possa essere la stessa cosa. un desiderio semplice, di riconciliazione con se stessi e con il mondo intero…

    ti auguro tutto il bene possibile.

  10. 80
    ventolibero -

    Grazie Rossana,
    grazie davvero! E’ importante sapere che ci sono persone che possono comprendere certe situazioni non perché facciano uno sforzo e cerchino di immedesimarsi ma per il fatto che hanno vissuto gli stessi malesseri,gli stessi contrasti,le stesse lontananze.
    Cerco di farlo,credimi,lo sforzo di “recuperarla”,di trasformare lo scontro di orgoglio e presunzione in un abbraccio di affetto e comprensione ma tutto è cosi dannatamente complicato! E certo non aiuta il fatto che io sia uno psichiatra. Quando sei nel pieno di quel vortice che ti avvince a se con quel trasporto tremendo di rabbia e disperazione tutto viene confuso e mischiato: amore e rabbia,affetto e rancore,orgoglio e capacità di ascolto e comprensione e così,nel pieno svolgersi di una forza che non domini,ti viene a mancare la lucidità,l’attenzione,la disponibilità! Ci sei dentro,c’è la tua storia lì,quello che sei stato,quello che sei e quello che credi di essere e non sei! Non puoi fuggire,non puoi scappare,non puoi affidarti a un tiro mancino anche se ne hai la tentazione.
    Grazie davvero,di vero cuore Rossana!
    Stammi bene,
    Alessandro

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