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I problemi dell’altro sono tuoi problemi?

Pochi giorni fa mi è capitato di parlare con un’amica a cui tengo come fosse parte di me, la quale esce da poco con un ragazzo che pare avere problemi fastidiosi con il sesso, e mi ha chiesto un consiglio. Lei è una che non potrebbe mai stare con qualcuno che non le permette una vera soddisfazione e quindi mi chiede: “cosa devo fare se i suoi problemi continuano? Quando sto con lui mi sento bene, e si comporta finalmente come qualcuno che vuole amarmi, piuttosto che usarmi come hanno fatto tutti gli altri. Solo che ha questo problema. Io voi-problerrei aiutarlo, però mi preoccupa molto, perché non posso stare con qualcuno così”.

La questione mi ha fatto tornare alla mente i miei anni passati ad andare costantemente incontro ad una persona mi ha soltanto portato ad assuefarmi all’insoddisfazione, abbassando costantemente il livello delle mie esigenze. Un auto annullamento per amore, distruttivo e logorante. Ma peggio ancora… voluto da me, nell’incoscienza e nell’inesperienza.

So che la mia amica non è una persona che ha paura di prendersi cura degli altri, rischiando di tasca propria un po’ come me. Però vorrei evitarle la stessa zuppa di delusione ed amarezza, la stessa sofferenza che ho provato io. Vorrei evitarle di trovarsi di fronte al momento in cui sceglierà di aiutarlo per amore, compassione, pietà, devozione. Ha già sofferto abbastanza e non ha bisogno anche di questo. Al che mi è venuto spontaneo dirle: “pensaci bene, perché se tu hai un’esigenza, non devi lasciarla da parte. Io l’ho fatto e mi sono ritrovato in con un pugno di mosche in mano, ed un pugno morale in faccia, datomi da colei che ho assecondato sempre, senza mai una forzatura vera, senza creare situazioni dolorose a chi ha un problema e non sa come uscirne”. Mi è tornata in mente quella sensazione di salto nel buio che io affrontai all’inizio dei miei 7 anni di rapporto. Quel dire: “dei due quello forte sono io, quindi devo evitare di sommare problemi a problemi”.

Cosa consigliereste voi?
Io oggi tendo a vederla sul conservativo, perché la mia esperienza mi ha portato a capire che le favole non esistono nel 98% dei casi, e questioni di questo tipo, se non si è due persone solidissime ed una coppia corazzata, prima o poi ti affossano.

Più in generale: quanti di voi sarebbero in grado, oggi, di sobbarcarsi un’unione con qualcuno con dei problemi impegnativi? Io, sinceramente no. Proprio alla luce della collezione di rogne che ho dovuto e voluto affrontare per amore, che poi mi si sono incredibilmente (ma neanche tanto) rivoltate contro. Oggi io scanso persone difficili, ma ne sono assurdamente attratto, perchè tendenzialmente non posso rimanere insensibile alle richieste di aiuto, soprattutto fatte da donne.

E’ codardia, immaturità o buon senso vederla così? Cioè combattere la propria tendenza a fare da “dottori”?
Ora io vedo solo questo: nessun poi ti ripaga dei tuoi sforzi, e non mi si dica che “donarsi per amore è bello”, perché quando alla fine ti viene presentato perfino il conto, con interessi enormi causati da altri, beh, c’è proprio poco di cui gioire. Siamo umani, non santi o missionari, ed investire energie vitali in un settore tanto importante come l’amore, facendolo alla fine a vuoto, non piace a nessuno.

Lettera pubblicata il 24 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 37 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    afra -

    E’ il solito discorso della predisposizione.
    Secondo me, fin quando una cosa si fa e la si vive come un sacrificio, prima o poi scoppia la crisi.
    Nel caso specifico io penso che sarà difficile per la tua amica, soprattutto per quanto ti ha detto, sostenere una situazione del genere: non mi sembra proprio il tipo che resisterebbe.
    La sessualità è una sfera importantissima, inutile prendersi in giro. Laddove c’è l’amore, ma il sesso non funziona, c’è sempre la crisi dietro l’angolo, perchè la sessualità é l’aspetto intimo per eccellenza di una coppia. Se non funziona questo, anche se c’è l’amore, secondo me prima o poi c’è il crak.

  2. 2
    rosadeibanchi -

    Questo argomento richiederebbe un lungo intervento.
    Al momento ci voglio riflettere, lanciando però una prima considerazione: nessuno può risolvere i problemi di un altro, se ne può parlare, ma ognuno deve trovare la propria strada e fare la propria esperienza. Dare consigli non serve, perché ognuno può e deve fare come vuole, l’importante è che la sua scelta sia consapevole il più possibile, ma se non lo è, comunque l’esperienza farà parte del bagaglio personale.
    Chi ha problemi può essere sostenuto e accompagnato nelle scelte, ma nient’altro, nessun consiglio.

  3. 3
    Ombra -

    dille di stare con lui e quando ha voglia di passare a casa tua ehehehe

  4. 4
    silvana_1980 -

    Io credo che ci voglia un minimo di mediazione.
    Mi spiego meglio.
    Se ho un partner con problemi di salute è chiaro che non sono medico, ne psicologa…quindi tutto quello che posso fare è fargli sentire la mia vicinanza e cercare di tirargli su il morale il più possibile.
    Il problema nasce quando la persona malata non mette del suo per guarire, e non tiene in considerazione che la persona che cerca di stargli vicino non lo fa per compassione o per dovere…semplicemente perchè gli vuole bene e lo vuole far stare meglio.
    Perchè dopo vedendo che la persona amata sta meglio, si sta meglio anche noi, no?
    E’ un contributo che deve evenire da entrambe le parti.
    Voglio dire: se, punta caso….io fossi malata di depressione e avessi il fidanzato che cerca di tirarmi su il morale e e cerca di farmi uscire, farmi vedere da qualche medico….non lo posso mandare a quel paese perchè il risultato che ottengo è allontanarlo ancora di più e fargli insinuare il sospetto che io non voglia guarire.
    Deve esserci dunque secondo me:
    – la vicinanza affettiva del partner sano che cerce di alleviare le sofferenze.
    – la voglia di guarire da parte della persona malata, o, se proprio è un male incurabile, l’accortezza di non far diventare un peso per l’altro la malattia perchè la situazione di certo non migliora con l’autolesionismo e il piangersi addosso.
    Se cade una di queste due cose, si rompono gli equilibri e la coppia si sfascia. Richiede comunque impegno, e tanto, tanto amore di base.

  5. 5
    luc -

    spectre, già sai come la penso: la soddisfazione sessuale è il VERO motivo per cui uomo e donna si attraggono, bisogna combattere questa cultura del dover soffrire per gli altri: se tutti soffriamo come facciamo ad essere felici? e se non siamo felici come possiamo dare amore? inoltre è un caso tipico: IN GENERE quando una donna trova un uomo “gentile che la ama” questi è anche impotente, perchè cerca di recuperare con la gentilezza ciò che sa che non può dare in altri campi! invece gli uomini cattivi che le “usano” IN GENERE sono potenti. se la tua amica dovesse continuare a reprimere la sua sessualità si ammalerebbe pure lei. cosa abbiamo da guadagnare da questa espansione della malattia e dell’infelicità? meglio un malato che due. gente problematica? VADE RETRO! chi va con lo zoppo…

  6. 6
    Spectre -

    […] bisogna combattere questa cultura del dover soffrire per gli altri: se tutti soffriamo come facciamo ad essere felici? e se non siamo felici come possiamo dare amore?[…]

    Esatto. E’ perfettamente in linea con il mio pensiero attuale.

    Per quello mi pongo il dubbio che si possa trattare anche di egoismo. E comunque, se lo si vedesse così, mi pare egoismo sano per se stessi. Infatti le ho anche detto di pensarci bene a farsi “tirare dentro” a certi meccanismi, perché quando ci sei entrato per amore (parola un po’ grossa visto che si frequentano da non tantissimo), poi uscirne e difficilissimo. Riprendersi, ancora di più.

    In lui devo ammettere che c’è la voglia di stare meglio, di andare oltre il problema per loro due, e la trovo una cosa molto positiva dato che si conoscono pure da poco. Mi pare che lui le chieda sostegno per affrontare la cosa per il bene comune.

    @ Ombra
    Sapessi occasioni che ho avuto con lei ehehhe…

  7. 7
    Camilla75 -

    Spectre….io credo che ci siano le vie di mezzo.
    Non tutti i problemi ne comportano altri, certo se non ci fossero sarebbe molto più facile, però è affrontando insieme le difficoltà oltre che i momenti felici che ci si avvicina e si crea l’intimità…bisogna solo saper dosare il coinvolgimento e l’annullamento di se stessi per l’altro.
    Credo anch’io che la sfera sessuale sia molto importante in un rapporto, crea intimità e complicità come l’intesa intellettuale e il cuore.
    Se il problema è risolvibile allora potrebbe essere un ottimo legante per la coppia….in caso contrario dovrà provare un sentimento molto forte per essere duraturo.
    Ciao!

  8. 8
    guerriero -

    IN GENERE quando una donna trova un uomo “gentile che la ama”questi è anche impotente

    io sono gentile e consapevole dei sentimenti che so provare, tuttavia sono tutt’altro che impotente.

    crrdo che invece IN GENERE, siano gli str…. ad essere impotenti,problematici e minidotati (attuale persona con cui sta la mia ex ), e le donne che se li prendono, ma poi soffrono e nn lasciano, se li meritano ampiamente.

    Brava Silvana, concordo pienamente, quello che dici tu purtroppo molte persone nn lo capiscono perchè nn capiscono certi sentimenti, e sono false, quindi si prendono tutto il bene di una persona sin quando conviene, e poi vanno via con l’inganno e facendo del male

  9. 9
    psYco -

    E’ più semplice di quello che sembra: come hai scritto tu ognuno ha esigenze da soddisfare, se manca questo mancano i presupposti. Si va d’accordo se uno accetta l’altro così com’è, senza che uno voglia cambiare l’altro, senza che uno veda nell’altro “un problema”. Magari per te quella cosa che è un problema, per un altro non lo è. Ma se per te problema è, meglio lasciar perdere.
    By psYco.

  10. 10
    vincent -

    Io mi sono sacrificato per undici anni lei non riusciva a fare l’amore diceva troppo dolore e scappava per tutto il letto.
    Notti insonni da parte mia e tanta sofferenza solo mDio sa quanto poi alla fine dopo tutto mi ha pure lasciato quindi fate un po voi io l’amavo e nonostante tutto accettavo.

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