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E’ normale pensare queste cose a 17 anni?

Vivo tra persone completamente incoscienti di cosa siano la vita, la felicità, i valori. Si dice tante volte che i giovani sono quelli che salveranno il mondo, ma sinceramente, dopo tanto tempo non posso non credere che siano quelli che lo stanno rovinando. Adesso non voglio cominciare un trattato sulla società, perché ci sarebbe troppo da dire. Vorrei solo capire perché gli adolescenti non abbiano la minima idea di cosa sia la serietà, la tristezza, di cosa siano i veri sentimenti. Io sono un asociale e questo forse col tempo mi ha portato ad “odiare” molto le persone intorno a me, e soprattutto a chiudermi in me stesso e pensare. Sono innamorato di una ragazza meravigliosa che si chiama Anna e che stento ad immaginare nel suo posto tra altre coetanee così facili e superficiali. Io so che lei è diversa, la conosco da quando eravamo bambini e forse l’ho sempre amata. Adesso nei moomenti di tristezza, in cui non riesco nemmeno a piangere per quanto sono disperato, per quanto vorrei tornare indietro e rifare tutto da capo, penso a lei, vestita di bianco come una sposa durante il nostro idillico matrimonio, con i nostri parenti che applaudono, e noi che ci guardiamo negli occhi e ridiamo perché sappiamo che vivremo insieme per tutta la vita. Sogno di avere una bellissima figlia e chiamarla Alice, e poi immagino noi tre come una vera famiglia in una gita in collina a fare un pic-nic, o in un pomeriggio al mare a giocare tra la sabbia, e mi sento così distante da me stesso che percepisco una sorta di astrazione, un viaggio che dura qualche frazione di secondo e che mi fa immaginare ancora insieme a lei, noi due vecchi e stanchi che insieme ancora ci amiamo e pensiamo a tutta la nostra vita, mentre condividiamo il letto, in una casa lontano da tutto e da tutti. Penso a questo e capisco cosa sia realmente la felicità, e che non serve nient’altro per essere felici. Quando vado in giro, magari a fare la spesa, e vedo un padre con la figlioletta che fa mille versi, ride, canta, penso che quell’uomo non deve pretendere nient’altro dalla sua vita, e che darei tutto ciò che ho per trovarmi al suo posto e sentirmi finalmente realizzato.
Poi torno alla vita ed ogni giorno vedo persone vuote, che ridono senza letizia, incapaci di comprendere la felicità del mondo… perché il mondo può essere felice, lo so, lo sento. E quasi piango guardando gli stolti che lo stanno rovinando, ragazzi che saranno esattamente come i loro padri ed avranno figli esattamente come loro, che non hanno aspirazioni se non ritrovarsi alla sera a dire mille cose senza dire nulla, o uscire il sabato e perdere la coscienza… Mi fa male, e mi fa ancora più male quando mi prendono in giro pensando che li invidi quando in realtà non capiscono che li biasimo ma anche provo pena per loro. Ma in realtà del mondo non me ne frega nulla, perché tutto ciò che gli chiedo è Anna, nient’altro.

Lettera pubblicata il 15 Febbraio 2014. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    kiky9326 -

    Ciao, c’è molto di me in quello che hai scritto. Vedevo le mie compagne/i alle superiori e molte/i dell’università che non si impegnano in niente, che l’importante è dove e con chi esci, come ti vesti, perdere al più presto la verginità (come se fosse qualcosa di cui vergognarsi), che taglia porti e far vedere che si è sempre al “top”. Mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me. Mi sembrava che questa non fosse la mia “epoca”, tutta questa superficialità, arroganza e ignoranza. Anche qui puoi leggere di uomini che puntano il dito verso tutte le donne, senza capire che non siamo tutte uguali (così come voi ragazzi non siete tutti uguali). Insomma ho sofferto molto, ma adesso cammino per mano con la persona che amo e ti capisco quando dici che per te anna è tutto. Non condivido “in realtà del mondo non me ne frega nulla, perché tutto ciò che gli chiedo è Anna, nient’altro.” questa è una forma di superficialità.

  2. 2
    Novecento -

    E’ l’essere ‘asociale’ che porta a vedere la società odierna sotto un punto di vista misantropico.Io personalmente non ci vedo nulla di sbagliato nel vivere mediocre umano,immagina se tutti fossero come te,come noi,immagina se tutti esternassero se stessi e non ciò che vogliono apparire,come accade quotidianamente,per il semplice quieto vivere.E’ meglio lasciare l’uomo nella sua mediocre e banale illusione di vita ,che portare a galla il malessere primordiale di ognuno di noi.

  3. 3
    ci -

    E no, non è normale pensare queste cose a 17 anni ed è per questo che darei non so che cosa per essere al posto di Anna, anzi no perché tu immaginassi me così. Sono bellissime le cose che hai detto, così semplici ma non banali. :’)
    ti auguro tutta la felicità!

  4. 4
    Haillemax -

    Grazie per le risposte.
    Grazie kiky, mi fai capire che è sbagliato credere che tutte le persone siano uguali solo perché lo è la maggioranza. È sempre bello sentire parole di conforto. Con quella frase intendevo dire che il mondo potrà fare schifo quanto vuole in futuro, ma se sarò così fortunato da realizzare il mio desiderio, me ne importerà ben poco, perché il mio, di mondo, sarà meraviglioso.
    A Novecento posso dire che concordo solo in parte con quello che dice: sono d’accordo sul fatto che sia l’asocialità a portarmi a pensare a queste cose, perché l’emarginazione genera odio e non rifiuto di riconoscere che ciò che sostengo con tanto orgoglio sia frutto dell’emarginazione subita; ma non credo sia un bene lasciare l’uomo nell’ignoranza solo per farlo vivere felice. Io credo che questo sarebbe un mondo migliore se tutti fossero ciò che sono, se tutti esternassero le loro vere personalità e potenzialità invece di sforzarsi di essere come gli altri solo perché per istinto occorre trovare compromessi sociali. Che importanza ha quanto ti piaccia una cosa se non è la realtà? Una volta che sai di vivere un’esistenza che non ti appartiene, con che coraggio rinunci a riconoscerla e prosegui cieco nel tuo percorso sapendo di non percorrere la strada giusta? Secondo te è meglio vivere in un mondo di illusioni in cui sai benissimo che tutto ciò per cui vivi non vale niente piuttosto che essere cosciente della realtà dei fatti, assumerti le tue responsabilità nei confronti della vita e cominciare ad affrontarla senza false speranze? Io trovo che questa sia una visione che solo chi nutre una profonda sfiducia nell’umanità può sviluppare.
    E infine ringrazio immensamente ci, perché nessuno mi ha mai detto una cosa del genere. Mi hai fatto sentire speciale (in senso buono). Davvero sono contentissimo che ciò che provo sia degno di tanto rispetto. L’unico peccato è che probabilmente non sarò mai capace di dire a lei tutto ciò che ho scritto sopra, e questo mi rende molto triste.

  5. 5
    ci -

    Non posso far altro che confermare quanto detto sopra: ma da dove provieni, marte, giove, venere?
    Sembri una persona cosi’ matura, cosi’ piena di senno ed essendo nella tua stessa ”cerchia” sono veramente sorpresa…basta guardarsi intorno!
    Sai, io credo che sia meglio cosi. Penso che delle volte, specie le persone inclini al pensiero, si innamorino piu’ dell’idea che si fanno in mente che della persona in se. E non lo so, hai mai viaggiato? ecco, credo sia piu’ bello il ricordo che il viaggio stesso. Non so se sono riuscita a renderti l’idea. Ho la mente un po’ contorta e che pensa a lavazza, a modo mio.
    che dire? sono davvero senza parole…
    e mi dispiace che tu sia triste magari con un piccolo sorriso riuscirò a strappartene uno: C:
    un abbracio sentito !

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