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Non vedo orizzonte

Sono una donna di 50 anni, mi trovo in una situazione disperata, o perlomeno mi sento disperata… ho perso il lavoro, sono senza soldi e vivendo in un paese del sud trovo difficoltà a trovare un occupazione…
Ci sono state altre situazioni dure che quest’anno mi hanno portato ad avere un grande esaurimento nervoso.
Mi hanno consigliato un aiuto psicologico che ho effettuato, ma dopo l’estate, credendo di stare meglio, ho interrotto. Invece oggi sta peggiorando, credo di non avere più stima di me, né riesco a trovare la forza di reagire… se non per piccole ricerche di lavoro..
Ci sono altre problematiche che ora non vorrei elencare, ma siccome ad oggi nulla mi fa stare meglio, chiedo aiuto…. non mi fido più di me, pur riconoscendomi coraggio, capacità soprattutto per aver superato bene situazioni gravi nel passato, ora non ce la faccio più….. credo l’età, credo incapacità mia…. ma peri miei figli non vorrei cadere ancora più in basso. Aiuto chiedo proprio aiuto..

Lettera pubblicata il 6 Ottobre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 16 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Aria85 -

    Non so il tuo nome…permettimi di chiamarti ‘Cara’
    Cara,inizio col dirti che se sei in grado di valutare il problema,di capire che forma ha, allora sei in grado di agire.
    Torna dal tuo terapeuta.Chiedi aiuto a lui che sicuramente ha le competenze giuste per darti il sostegno di cui hai bisogno.Non hai soldi per pagarlo?Diglielo e chiedigli aiuto lo stesso.Non vorrà più riceverti?Cercane uno disposto a farlo!Vai alla asl…insomma…sai che ti serve,così come ti è servito in passato,quindi non farti problemi.
    Ho la metà dei tuoi anni,eppure ho vissuto un periodo orribile quando ne avevo appena quattordici.
    Per un milione di cause che non sto ad elencare,i miei genitori commisero il più grande errore della loro vita con me.E questa cosa mi ha segnata e rovinata pers empre.
    Ritenendomi affetta da esaurimento nervoso,mi hanno fatta imbottire di farmaci,e per mesi ho vegetato in uno stato pietoso,senza nemmeno capire cosa mi stesse accadendo.
    Desideravo solo di morire.Presto.Non volevo più vivere.
    Poi,un giorno,grazie ad un’amica che in realtà per me è una sorella,ho aperto gli occhi.Mi sono ribellata,ho rifiutato i farmaci e cominciato ad andare da una psicologa.
    Andavo da lei tutte le settimane.Per tre anni.
    Un bel giorno sono andata nel suo studio e le ho detto che non avevo più intensione di continuare,e alla domanda ‘credi che io ti sia stata utile fino ad oggi?’ risposi di no.
    Beh,a oggi posso dire che non è stato del tutto vero.
    Un terapeuta non è un mago,non risolve i tuoi problemi ma attraverso lui puoi trovare le tue risposte e la tua forza di reazione.
    Banalmente,il solo fatto di avere quell’appuntamento settimanale costituiva un appiglio,una certezza inconscia,un sostegno che mi aiutava a uscire di casa,a vivere,a parlare con qualcuno.
    Quando ho deciso di interrompere non ho fatto altro che tagliare un cordone di cui potevo fare a meno,perchè,anche se ancora un po’ zoppicante,avevo re-imparato a camminare da sola.
    Ma oggi so che senza di lei,probabilmente non ce l’avrei fatta.
    E oggi,dieci anni dopo,con tutte le mazzate che ho continuato ad avere dalla vita,riesco a non riaffondare in quella melma e penso che rifiutare la vita sul nascere sia qualcosa di troppo terribile.In me oggi esiste qualcosa che mi impedisce di ricadere del tutto nel baratro.
    Non ne sono uscita perchè giovane,perchè ti assicuro che non mi ha facilitato.
    Ti ho raccontato tutto questo,e mi scuso per la lungaggine,solo per dirti che non esiste mai solo (cont)

  2. 2
    Aria85 -

    il buio,che davvero a tutto c’è rimedio.Ma tu non devi mollare,capito?
    NON DEVI MOLLARE!!!
    Ti abbraccio stretta stretta!

  3. 3
    domenico -

    scusa se sono troppo drastico ma credo che nessuno puo’ aiutarti la vita va in un certo modo quantomneno ti sei sfogata non volermene
    ma gli psicologi che sono persone come tutte le altre (con i loro problemi umani) ma che vanno avanti solo ed esclusivamente con il supporto di psico farmaci.
    scusa la mia schiettezza ma non credo in niente

    le ho provate tutte:
    sensitive
    la religione il buddismo
    le medicine

    credimi sono schietto non v’e’ nulla
    tempo fa’ credevo anche nei morti spesso chiedevo a mia madre di farmi una visita di notte in sogno ma quando mai quando si muore si muore
    non esiste nulla

  4. 4
    gennaio -

    Per ARIA 85

    Ciao cara, voglio chiamarti anch’io cosi’, per la dolcezza,comprensione che hai usato nei miei riguardi… sei molto giovane, ma hai gia’ un bagaglio di sofferenze subite….
    Nel tuo messaggio, ho sentito lo sfogo, forse ancora lo senti.. sei una persona molto sensibile, ma ormai è il tuo passato, e forte di questo sarai una donna piu’ sicura..
    So bene che ci sono casi piu’ gravi del mio, e so bene che non devo mollare… ma quando hai vissuto un intervento per cancro all’utero anni fa, un divorzio, un compagno inesistente, un lavoro perso… è dura .. ho superato con forza il passato e ora non riesco a fare piu’ di tanto.
    Richiamero’ oggi stesso lo psicologo, ma so già che la forza per ricominciare devo trovarla io per rispetto a me ma soprattutto per i miei figli che involontariamente pagano per errori nostri.

    Per ora ti saluto e ti ringrazio ancora, è bello sapere che dall’altra parte dell’Italia ci sia qualcuno che si interessi ad uno sfogo di un’estranea..
    Grazie e spero di conoscerti meglio.
    Auguri Aria 85.. un abbraccio

  5. 5
    Aria85 -

    Cara!
    Sono sempre del parere che non si possano fare paragoni di nessun genere rispetto al dolore…ognuno ha i suoi guai da risolvere e non ce n’è mai uno più grave di un altro!
    Brava!Contatta il tuo terapeuta!
    Comunque,lo vedi che sei ‘una grande’ come si dice dalle mie parti??
    E’ vero,la forza devi trovarla tu,gli altri possono solo sostenerti e magari aiutarti a guardare in una direzione che forse non consideri…un po’ come mettersi gli occhiali per aiutare i propri occhi a vedere meglio per poter guardare più in la!
    E poi…io ti ammiro…con tutto quel che hai passato, il solo fatto che lanci segnali di aiuto perchè vuoi vivere e tornare a star bene invece che lasciarti trascinare nell’oblio è tanto tanto tanto!
    Tu,che hai sentito sulla pelle l’assenza della vita a causa della malattia probabilmente conosci in maniera più profonda il valore della vita stessa!
    Ti ammiro,si ti ammiro,se fossi tua figlia sarei orgogliosa di te,come sono sicura lo siano i tuoi figli!
    Forza!!!!
    Ti abbraccio forte!

  6. 6
    gennaio -

    Ciao Aria85 e un ciao a Domenico,

    so benissimo che nelle situazioni complicate si debba essere solo noi i protagonisti, il terapeuta puo’ aiutare.ma la forza la dobbiamo trovare noi, pero’ è anche vero che a volte abbiamo bisogno di spinte, io so e riconosco i miei difetti e pregi, so di valere, di aver avuto la forza di superare altre situazioni, ma in questi momenti forse l’eta’?, ti toglie la forza, di reagire, e ti chiedi ma ho ancora opportunita’???ho dovuto lasciare il lavoro per motivi gravi,ma il senso di colpa di sapere che di li’ a breve avrei messo in difficolta’ economica anche i miei figli… questo mi ha lacerato l’animo… e tolto le forze di ripresa…
    So che devo andare avanti, che devo trovare assolutamente un lavoro, ma è difficile, non si trova un lavoro facilmente qui al sud… e sono sconfortata ……
    Per fortuna ho l’affetto di due meravigliosi figli.. responsabili e maturi…e spero per loro di poter risalire la china… e dimenticare quest’anno….
    Grazie comunque, ragazzi, è bellissimo sapere che anche due ragazzi giovani ti leggano con interesse, e ti diano consigli….
    a presto…e incrociamo le dita per tutto ..

  7. 7
    rossana -

    Gennaio,
    io non sono giovane: ho più anni di te ma mi sa da te avrei tanto da imparare…

    goditi il trionfo di avere l’affetto di due “meravigliosi figli, responsabili maturi”. credo che questo sia il massimo per qualsiasi genitore sensato, e a maggior ragione per una madre, che di certo tanto ha messo del suo nel crescerli. darei tutto quello che ho per poter ammirare lo stesso risultato!

    tutto il resto si aggiusta, prima o poi. basta non mollare, come saggiamente anche Aria ti ha suggerito.

    sei forte, sei in gamba: in qualche modo ce la farai!

  8. 8
    gennaio -

    Grazie Rossana,
    è stato uno sfogo di dolore, ma non mi aspettavo risposte, e mi fa un piacere immenso e mi scalda il cuore, sapere che qualcuno che non ti conosce,si preoccupa e si interessa al caso…

    Sto uscendo ho un impegno urgente, ma spero di risentirti e magari confrontarci un po’..sono stressata, tesa e ho paura che se non trovo un lavoro tra un po’…..ma ho sentito una tristezza nelle tue parole, e non penso che tu sia meno di me…

    Riparliamone, e cerchiamo di diventare magari amiche che si danno consiglio reciproco.. a presto Rossana

  9. 9
    rossana -

    Gennaio,
    forse il lavoro te lo dovresti inventare, anche solo temporaneamente, in attesa di trovare di meglio.

    che so: coltivare fiori e piantine da vendere a negozi (piccoli pini per Natale), ritirare bucati da fare e da rendere lavati e stirati, cucinare torte e dolci per ristoranti o comunità, allevare funghi, lumache o struzzi, fare consegne o svolgere pratiche burocratiche, ecc… in base a quello che ti può piacere e che hai spazio per fare e che può essere di qualche interesse in zona.

    pensaci, qualcosa troverai di certo.

    non ti preoccupare per me: la sconfitta fa parte della vita, non si può vincere sempre su tutti i fronti!

  10. 10
    louise -

    Cara Gennaio, so come ti senti, ci sto passando anch’io. Ho la tua stessa età, ho
    perso il lavoro, la situazione affettiva è crollata, ecc. Non sei sola e non sei la
    sola, credimi. Io abito nel profondo Nord, ma anche qui trovare un qualsiasi tipo
    di lavoro è praticamente impossibile per chi ha passato i 45. E qui se non lavori
    non hai dignità sociale, non hai identità, diventi trasparente. Da queste parti
    essere disoccupati è una vera e propria patologia, sei come un malato, tutti ti
    stanno lontani per timore di doverti aiutare, magari economicamente. Così ci si
    ritrova terribilmente soli. L’aiuto morale non è nel DNA di questo popolo del
    nord, fatto di piccoli imprenditori disperati, di operai cassintegrati, di disoccupati
    over 40, di studenti svogliati che chiussà mai dove troveranno un lavoro. Come
    vedi, siamo in tante nella stessa situazione. E tu hai anche la lucidità per capire
    qual è il tuo vero problema, che è esattamente il mio, e di molti come noi: è
    difficile a 50 anni avere ancora fiducia in se stessi. E’ difficile pensare che c’è
    ancora una possibilità davanti. La sensazione è che sia troppo tardi. Troppe
    battaglie combattute, troppe cicatrici dentro, troppe delusioni, troppo amore dato
    alla famiglia, al lavoro. Ci si sente svuotati. Speravamo di poter arrivare a
    raccogliere i frutti di una vita di semina. E invece ci ritroviamo un deserto arido,
    dove nulla di quella che abbiamo seminato è cresciuto. E ci sentiamo soli. Dove
    trovare l’energia, la forza, la speranza per andare avanti, per ricominciare ancora
    una volta? Io non ho una risposta, magari l’avessi!! Cerco ogni giorno di farmi
    coraggio, di sperare. Continuo a cercare lavoro, continuo a dire a me stessa che
    non devo stancarmi di sperare. E’ durissima. L’unica cosa che posso darti è la mia
    solidarietà, ma voglio anche incoraggiarti a volerti bene e a tenere duro. Dario Fo
    una volta ha detto “la vita è una questione di resistenza. Vai avanti e arriverai”. Un
    abbraccio forte.

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