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Non ho amici, che cosa ho sbagliato?

Ho 20 anni e sono solo. Non ho neanche un amico e non so dove ho sbagliato. Fino aola prima media era tutto abbastanza regolare. Avevo qualche amico ma iniziata la scuola. Media persi ogni contatto. Mi ritrovai in una classe dove. Non conoscevo nessuno e per tutti e tre gli anni non sono mai riuscito ad avvicinarmi a qualcuno, a conoscere meglio. E non so perché. Ok ero timido ma non così eccessivamente da non permettermi di fare amicizia. Come se non bastasse non ho mai praticato sport o altre attività quindi non ho potuto ampliare le mie conoscenze. Alle superiori stessa storia. La mia situazione solitaria mi ha fatto diventare insicuro al punto tale da diventare asociale. In classe non parlavo mai, non alzavo mai la mano ne meno per andare in bagno. Ho passato cinque anni delle superiori così, in queste condizioni. Qualche mese fa ho cominciato a lavorare, un mese fa mi sono comprato la macchina ma sono sempre al punto di partenza. Esco ogni tanto la sera un paio d’ore e alle nove. Sono già a casa perché non so dove andare. Vorrei tanto capire come si fa a conoscere ragazzi e ragazze, ad avere la classica comitiva. Cosa avrei dovuto fare per avere anch’io una vita sociale? Avrei dovuto praticare uno sport? Se è così perché c’è gente che come me non fa sport e non si muove minimante ma ha lo stesso tanti amici? Vorrei poter ricominciare da zero anche se ho 20 anni, ma come faccio. Come faccio a conoscere gente da solo, a trovare una ragazza se non ho amici? Se. Nno ci riesco devo farla finita? Perché che senso ha una vita senza amici, senza amore e divertimento? Vorrei dei consigli.

Questa è la mia email: peppe.mangini@hotmail.it

Se qualcuno vuole parlarmi in privato mi contattasse

Grazie

Lettera pubblicata il 8 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    Angwhy -

    Boh!io amici non ne ho piu,forse non li ho mai avuti, ma a scuola cavoli se mi son divertito!ma che facevi dormivi in piedi? o magari visto che hai gia scritto 50 volte la stessa lettera sei uno de na noia mortale!scusa ma datti una svegliata,magari segui il consiglio di Yog e sbombati di narda ogni tanto

  2. 2
    Rossella -

    Non devi prendertela. Anche la tecnologia fa la sua parte quando non viene utilizzata in maniera corretta. Si comunica anche, e soprattutto, con le emozioni. Ma bisogna avere emozioni vere. Molto spesso quando qualcuno esprime un concetto dopo aver affrontato una lunga seduta trucco e parrucco (o dopo un lungo viaggio senza autista e corsie preferenziali) sembra artefatto o pilotato dagli autori perché il grande pubblico distingue l’elemento lessicale dalla struttura espressiva. Quando legge da un foglio (o fa quello che gli dicono di fare) ha molte più possibilità di stabilire un contatto con la gente. Le norme tradizionali ed estetiche della comunicazione in questi casi prevedono almeno il supporto di un avatar. Se la produzione contiene i costi e non hai il tempo materiale per ambientarti (perché la struttura che ti ospita non lo consente, perché non è previsto il pernottamento, ecc.) ti devi affidare ad un assistente di viaggio. Tutti questi vincoli ti sollevano dal senso d’inadeguatezza. Anche a scuola vale lo stesso discorso. Nella vita in generale devi essere preparato all’idea che il mondo non è l’Eden che molti credono. Quando ti arrangi non puoi pretendere di sollevare il mondo perché se t’invitano ad un evento il riscontro che cerchi non lo troverai sulla passerella. Se mi viene offerto un posto a teatro (senza gettone di presenza) io vado in sala come una persona comune che si sente onorata di partecipare ad un evento come semplice uditore.

  3. 3
    Rossella -

    Sfido chiunque a sentirsi fresco come una rosa dopo aver affrontato un viaggio. La gente che lavora e esce di casa tutte le mattine alle quattro? Ho capito! Ma questo moralismo ideologico non ci porta da nessuna parte. Io mi alzavo tutte le mattine alle sei per andare a scuola, ma sapevo quello che dovevo fare. Al massimo mi avrebbero potuto interrogare. Le relazioni umane in larga parte sono letteratura. Un rapporto stretto giustifica la mimesi della realtà, la parola come strumento d’effusione sentimentale o ricerca dell’assoluto. Hai bisogno di un punto di riferimento nel mondo dei millennials. Mia cugina che ha all’incirca la tua età ha tutte le carte in regola per essere la assistente di viaggio ideale. Abbiamo caratteri simili, ma siamo cresciuti in contesti culturali diversi che mettono a nudo la differenza generazionale. I suoi vent’anni si vedono tutti. E’ cosmopolita nel vero senso della parola. Anche lei ha la passione per il giornalismo, ma non vive la ricerca come un fatto puramente intellettuale. Stando con lei ho proprio la sensazione di partecipare alla vita della città.

  4. 4
    ParusMajor -

    Ciao Peppe,
    non credo che ci sia qualcosa di sbagliato in ciò che fai, quanto piuttosto qualcosa in ciò che sei. non sto dicendo ne che sei sbagliato nè che dovresti cambiare, solo che prendere coscienza che c’è qualcosa in se stessi che respinge le altre persone è stato per me il primo passo per capire come domare questa bestia misantropa e lasciare che gli altri si avvicinassero. Tu hai paura delle altre persone? La paura ci fa fare strane cose. Io credo che qualcosa faccia da barriera fra te e gli altri, qualcosa che probabilmente viene proprio da te. Le persone peggiori che ho conosciuto avevano sempre degli amici, a quanto pare non c’è difetto di carattere abbastanza grave da determinare il respingimento di ogni essere umano. Le persone che ho conosciuto senza amici avevano sempre, invece, qualche tipo di fio spinato che si erano creati da soli, per paura, risentimento o disinteresse. Il mio è paura, una parte c’è ancora ma sto cercando di tirarlo giù. Trova il tuo muro e facci una porta!

  5. 5
    RagingBull91 -

    Perchè si vive in una società di merda. Anche io ormai vivo solo per lavorare, non ho più uno straccio di amico, tutti persi nel tempo. Quando non lavoro sono a casa a girarmi i pollici, rabbia e depressione la fanno da padrone. E quest’anno condizione prima o poi porterà a brutte cose, impossibile vivere soli!

  6. 6
    Cuore -

    Parus , mi piacerebbe parlare con te in privato. Qual è la tua mail?

  7. 7
    Francesca9 -

    Ti capisco . Voglio essere tua amica .

  8. 8
    Yog -

    Mah! Per sbombarsi di narda non servono amici, e neanche l’ammore, ma quattrini sì, anche per dare le mance alle infermiere del reparto di medicina interna dopo l’inevitabile trapianto epatico.

  9. 9
    ilgattopardo -

    concordo con raging bull viviamo in unascoeta di merda che nn ciblascia piu il tempo per le relazioni sociali. è anche vero che noi italiani ce la mettiamo tutta con la nostra rincoglionitaggine e mentalita da famiglia antiquata del cavolo del tipo… una volta sposato e fattl figli… inizio a vivere solp di famiglia
    ….
    CRETINATA TOTALE! IN altri paesi si clntinua a uscire anche dopo in determonati giorno che ci sinprende una pauaa per stare cl gli amici ma noi italiani da veri MERIDIONALI DEL MONDO nn capiaml un emerito cavolo.come al.solito e ragioniamo sempre da preti sfigati

    CHE SIA DANNATO QUALSIASI MERIDIONE DELL UNIVERSO

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