Nessun dietologo o nutrizionista te lo dice!
Riguardo al sovrappeso per eccessiva introduzione calorica, diete e ginnastica sono faticosissimi palliativi e chi ha tentato interventi dimagranti questo l’ha sperimentato in prima persona. Quasi sempre dopo apparenti risultati gratificanti la situazione ritorna come prima se non viene prodotta una severa azione di mantenimento dei risultati faticosamente conseguiti. Molte persone nonostante il loro impegno tuttavia non riescono nemmeno a ottenere i risultati prefissati in partenza. Facendo poi adeguata ricerca in merito all’individuazione della difficoltà a raggiungere confortevoli risultati, si iniziano a fare delle interessanti scoperte che riguardano condizioni biologiche/ereditarie. Si inizia a scoprire una stretta connessione riguardo a determinate patologie. Obesità, narcolessia, osas, alzheimer, e “depressione” hanno un comune denominatore che si chiama Orexina. Si scopre che è la carenza di istamina nel sangue che produce a sua volta una carenza di un peptide chiamato per l’appunto orexina (o ipocretina), ovvero un composto chimico le cui molecole hanno un peso molecolare inferiore a 5000 dalton (Unità di massa atomica unificata), che influisce nei confronti dell’ ipotalamo dell’encefalo e di conseguenza produce una condizione di particolare depressione nel paziente affetto e ciò avviene per un’ alterazione genetica del cromosoma n. 14. Si rileva di contro anche che il peptide dell’ Orexina qualora fosse scarso, agisce sul sistema della sinapsi (la rete di collegamento neuronale del nostro cervello), andando a sconquassare le funzioni del nostro ipotalamo provocando narcolessia, ovvero quella condizione patologica che si manifesta con frequente sonnolenza diurna, in determinati momenti della giornata e che determina improvvisi stati di addormentamento del soggetto affetto da tale disturbo. Tale condizione ovviamente riveste particolare pericolosità, soprattutto durante la guida di autoveicoli o macchinari di movimento dove è necessario prestare particolare attenzione. Si rileva dall’altro lato che l’eccesso di orexina si riscontra invece nelle persone obese e questo “sovradosaggio” va a distruggere la “leptina” che è un ormone proteico che avrebbe la funzione di avvisare il cervello del senso di sazietà del nostro organismo che in soggetti normo peso, andrebbe a sospendere la necessità di introduzione calorica. Purtroppo nelle persone obese l’orexina per l’appunto, va a fagocitare la funzione della leptina e quindi il cervello non riesce più a percepire gli impulsi delle unità periferiche dell’organismo che lo dovrebbero avvertire del senso di sazietà, pertanto continua a mandare impulsi elettrici per continuare a mangiare, essendo dominato da un altro trasmettitore neuronale: la grenalina, che produce lo stimolo incontrastato in questo caso dell’appetito. Tutto ciò avviene anche in tale circostanza, sempre per una alterazione genetica di un altro cromosoma: il n. 7. Ecco spiegato quindi il motivo per cui certe persone sono sempre assonnate e tristi e conseguentemente “depresse”,…mentre altre pur in sovrappeso appaiono fondamentalmente soddisfatte e contente. Ovviamente in taluni casi possono subentrare anche cause degenerative peggiori, che vanno a sconfinare in vere psicopatologie di varia natura (Es. Anedonia). Sarebbe sufficiente correggere da parte di un neurologo/neurochiurgo, il dosaggio liquorale dell’orexina circolante nel nostro cervello e si effettuerebbe una condizione di regolazione automatica della “dieta”…o meglio, una regolazione spontanea del giusto introito calorico nell’organismo. Tale fattore assume un aspetto molto preoccupante anche da un altro versante: l’eccesso di orexina nell’ipotalamo del nostro cervello conduce con una forte incidenza ad andare incontro all’ Alzheimer…..a braccia aperte! Unico sistema per contrastare quest’ultima terribile malattia, con una possibilità di discreto successo di circa un 40% per far sì che la malattia non si manifesti, è impiegare in continuazione un buon uso della mente, leggendo, facendo ricerca nei settori di proprio interesse o impegnarsi in attività che possano condurre ad un continuo stimolo intellettivo. In mancanza di altro, anche le parole incrociate o il “Sudoko” sono un buon sistema di allenamento mentale. Se una persona, anche normopeso non usa in continuazione le proprie capacità cognitive, con un buon allenamento di base, corre il rischio dopo i 60 anni di andare incontro con buona probabilità all’ Alzheimer, ed ovviamente se fosse obeso aumentano di conseguenza le probabilità!!! Le persone obese, che tuttavia frequentemente si appisolano durante la giornata, non sempre sono affette esclusivamente da narcolessia, ma il più delle volte da quelle che vengono definite: apnee ostruttive delle vie respiratorie, durante il sonno (Osas). Condizione caratteristica su base clinica è la roncopatia (russamento), ma in rari casi, la causa viene riscontrata anche in una condizione “alterata” del “nervo vago”, ovvero il “driver” che regola le funzioni automatiche del nostro organismo: circolazione sanguigna, battito cardiaco, respirazione, battito delle ciglia ecc. Tuttavia questa casistica riguarda solo una persona ogni 10.000, per cui clinicamente tale evenienza non viene quasi mai considerata, ma quel che è peggio il più delle volte in ambito clinico viene anche contestata e le case farmaceutiche non prendono in considerazione un intervento mirato per tale rara casistica per ovvie questioni anti-economiche! In caso di Osas è tuttavia indispensabile per evitare serie conseguenze anche potenzialmente letali, rivolgersi ai centri specializzati del “disturbo del sonno”, dove verranno poste in essere adeguate indagini diagnostiche: (polisonnografia, spirometria, emogasanalisi) per intervenire tempestivamente al fine di normalizzare condizioni di vita del paziente particolarmente disagiate, dotando gli stessi con l’uso di ventilatori meccanici (C-pap o B-pap), da usare durante le ore del sonno. In tal caso il sonno diverrebbe ristoratore e le condizioni di sonnolenza diurna o la situazione di “apparenti attacchi di panico” notturno con sensazione di soffocamento e di morte imminente, nonché di improvvisi risvegli con soprassalto respiratorio verrebbero a cessare.
Nessun dietologo e nessun nutrizionista te lo dice!
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