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La mia vita con un passivo aggressivo

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Dopo molti anni trascorsi insieme a chiedermi spesso il perché dei suoi comportamenti assurdi fatti di ostruzionismo, resistenza passiva, totale incapacità ad affrontare qualsiasi problema anche legato al suo lavoro, comprendo di trovarmi di fronte ad un uomo che ha un disturbo caratteriale.
Lui così amato fuori, molto calmo, disponibile e comprensivo quando è solo con me gli basta qualsiasi pretesto per far passare l’inferno. Non ti fa sentire importante né per lui né per gli altri ma dipende da me per qualsiasi cosa, gli servi ma ti disprezza anche quando fai qualcosa per lui. Ti vuole ma non ti vuole. Davanti agli altri poi si accanisce in modo impietoso facendoti passare sempre per quella che non sei; appiccicosa, dipendente, asfissiante e ci tiene a gridarlo forte. Non c’è dialogo tra noi ma solo monologhi da parte mia che comunque a volte mi aiutano a sopravvivere a questo senso di solitudine. Gli altri non possono capire! Io sono molto istintiva estroversa e nonostante tutto ancora con una buona dose di autostima e chi dice quello che pensa a volte non è ben visto. Mi vedono tutti sempre presente in ogni situazione dove dovrebbe essere lui perché si sottrae a tutto e gli altri pensano che voglio prevaricare su di lui che farebbe succedere irrimediabili catastrofi solo per incapacità e con il gusto di addossarmi ogni responsabilità. Sono sempre sul punto di dire basta ma poi penso di sbagliarmi di buttare tanti anni e di non aver avuto abbastanza comprensione ed io stessa non sarei mai capita da nessuno. Vorrei sapere se qualcuno conosce il problema e se può darmi un consiglio su come ci si deve comportare con una persona con questo disturbo comportamentale. Io ho provato ad assecondarlo ma anche contrastarlo, a fare quello che dicono il disco rotto ripetere la cosa più volte in momenti diversi senza polemica e arroganza ma a nulla è servito.

Lettera pubblicata il 31 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 32 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    gemma -

    cara albanascente ho letto i tuoi post. Credo che molti comportamenti siano simili ad eccezione del tradimento ed anche del parlare. Il mio non affronta mai dico mai nessun argomento. Dice che io sottopongo alla sua attenzione solo problemi solo perchè nella sua famiglia parlare voleva dire che c’erano problemi per questo loro che erano tanto bravi e felici non si rivolgevano mai la parola, non si salutavano quando uscivano nè quando tornavano e non si chiedevano mai come era andata la giornata. Noi lavoriamo insieme (lui è il capo ed io la sua sguattera) e anche li non va mai bene niente, in realtà è ostruzionista anche sul lavoro e per non farsi riconoscere non vuole nessuno altro a lavorare con lui e se io mi lamento chiaramente dice che sono io aggressiva ecc ecc . Da molto tempo chiedo di poter andar via dal lavoro perchè non ce la faccio più di musi alzate di voce per poi restare tutto come prima ma lui dice agli altri che è solo scena voglio stare li e lui mi sopporta. Lui ha dei momento che mi annienterebbe poi lascia passare 10-15 giorni e vuole che torni tutto come prima compreso il letto.Sai che sto pensando che forse siamo noi a permettergli tanta arroganza perchè io vedo che lui è un coniglio con le gatte morte e con i figli di buona donna. Fosse che ci facciamo trattare noi in questo modo

  2. 12
    albanascente -

    cara gemma,
    ciò chemi sta succedendo in questi giorni mi fa vedere che finchè mi penso dentro al rapporto con mio marito, che è un rapporto di forza, un rapporto che ho cercato per 40 anni di portarlo su basi di rispetto senza riuscirci, questo tipo di rapporto che non funziona perchè mancante delle fondamenta per essesre soddisfacente e permettere ad ognuno di avere poi la propria personalità che invece è continuamente minata, io ne sono rimasta delusa.
    Anche nei giorni scorsi quando ho tentato un riavvicinamento considerato che mi sembrava assurda una separazione, lui si è mantenuto su un piedistallo, non erano più i miei vuoti da colmare, erano diventati i suoi e vedendomi andargli incontro, invece di coglierne il significato positivo per una ricongiunzione su basi reciproche, mantiene piuttosto il distacco, dice che deve pensarci a freddo, ecc. ecc. e intanto chiede un rapporto sessuale, voleva il possesso alla solita maniera. Lì ho capito che lui non è capace di relazionarsi ad un’altra maniera e ho deciso di accettare la sua proposta “nell’ottica di una ricongiunzione futura ognuno si comporta come crede” ed io aggiungo “sì, in perfetta autonomia, senza richieste e senza doveri di informare dove, come quando con chi si esce”.
    Ha accettato la mia precisazione finale pensandola a suo vantaggio ma nei giorni successivi vedendomi circolare liberamente, alle sue domande io liberamente mi sentivo di dire “non voglio rispondere”, qualche frase ironica da parte sua mi fa capire che si è incastrato con le sue mani, che non è affatto vero che non ha pretese, che continua ad essere manipolatore nella comunicazione. Io però sono integra, il sogno di un matrimonio d’amore si è avverato solo perchè ho continuato a sognare ma non sta su questa terra.
    A me interessa poco questo gioco, me ne esco e voglio farmi il meno male possibile per cui continuo la mia vita ma voglio spendermi per lui o per altri quel tanto che mi basta per ottenere ciò che voglio in quel momento. Che i giovani abbiano ragione? Per non soffrire bisogna dosarsi bene nel rapporto con l’altro genere e sapere bene ciò che si vuole. A volte ciò che si vuole è poco o si arriva ad imparare che basta poco e che quel poco te lo possono dare molte persone, non necessarimente quella. Bisogna trovare il buono nell’altra persona e starci per quel buono che ci dà.
    Per fare questo bisogna spezzare la dinamica di coppia con tutto quello che ci è stato tramandato nei ruoli e nei significati.

  3. 13
    albanascente -

    non pensare che io ci sia già riuscita. Queste mie considerazioni sono molto fresche. Mi ha detto che apprezza questo mio nuovo atteggiamento, finalmente ho capito come devo comportarmi con lui; eh, sì, gli ho detto, finalmente, questo modo di comportarmi però non è più fondato sulle basi di prima, necessariamente.
    L’ho visto incerto, il significato di questa frase probabilmente lo ha colpito……..
    La tua situazione mi sembra simile a quella di mi cugina il cui marito si è chiuso in un mutismo passivo e lei ne è torturata e sta perfino male fisicamente.
    Sente di non sopportarlo più; anche la non sopportazione è un legame, sarà l’opposto dell’amore ma è pure un legame.
    Bisogna spezzare, bisogna rendersi autonomi psicologicamente, guardare il mondo con i nostri occhi, acquisire valore ai nostri occhi, cominciare con piccole scelte solo nostre perchè ci fanno piacere e disinteressarci di ciò che ci possono dire i mariti, bisogna separarsi mentalmente altrimenti non si può saltarcene fuori.
    Se raggiungeremo questa tranquillità anche le nostre risposte alle loro aggressioni saranno diverse da prima, rimarremo ben salde della nostra sicurezza. Questo comporta abbandonare il sogno di un’unione affettiva soddisfacente e sostituire il marito con l’amore per noi stesse. Forse lo perderemo del tutto, se così non avremo perso assolutamente niente, penso che rimarremo soddisfatte di noi e potremo aprirci a una dimensione nuova che per troppi anni abbiamo messo da parte.

  4. 14
    gemmag -

    cara albanascente credo che queste riflessioni mi stiano aiutando e ti ringrazio . Quello che dici sul sogno di un matrimonio felice mi appartiene in pieno, poi la realtà è molto diversa. Ho voluto a tutti i costi farlo funzionare e mi sono illusa per anni di essere più fortunata di tante altre il cui marito chiede la separazione perchè ha un’altra con la quale vuole continuare la sua vita e oltre tutto con lei cambia completamente comportamento per addossarle tutta la responsabilità del fallimento. Incomincio a capire che se fino ad ora vedevo tutto insieme ora devo dividere e ciò che è mio non necessariamente deve essere anche suo compreso le amicizie che ti assicuro sono enisistenti e incominciare ora ad allargare il cerchio ora è davvero difficile. Qualcosa comunque sta cambiando: fino a ieri diceva “Io vado tu che devi fare?” Stamattina ha detto: vuoi che andiamo a… ed io ho risposto no grazie rimango a casa e naturalmente se ne è andato. Non sarà mai capace (con me) di mettersi lì e chiedermi casa succede, cosa mi dispiace, cosa vorrei.

  5. 15
    albanascente -

    cara gemma,
    è molto difficile dividere, anch’io ho la sensazione di perdere, di lasciare andare qualcosa che invece vorrei avere e che ho inseguito sempre. Mi devo convincere che non è così. Il primo rispetto lo dobbiamo a noi e non ci è stato insegnato, anzi, noi dobbiamo DARE.
    Invece per il tempo che ci resta dobbiamo partire da noi e finire lì. Solo quando avremo riconosciuto ciò che ci fa piacere riusciremo ad essere felici.
    se vuoi scrivermi ad albanascentesorride@live.it possiamo vedere se abitiamo vicine, ti va?

  6. 16
    albanascente -

    cara gemma,
    non ti ho più sentito e vorrei avere tue notizie.
    Non ho più il tuo indirizzo mail, potresti inviarmelo?

  7. 17
    francesca -

    Ciao sono una ragazza di 23 anni, non ho un matrimonio alle spalle ne
    tantissimi anni di convivenza, ma voglio dire la mia anch’io.
    Sono legata da due anni a un uomo di 27.. per quel che abbiamo vissuto
    posso dire che è stata una storia soddisfacente, fino a quando una sua
    improvvisa attrazione per un’altra donna non l’ha mandato in crisi..
    non perchè non mi amasse o perchè non andava bene il rapporto, anzi
    viveva un momento della sua vita importante ed interessante..dopo
    tanti anni una storia stabile una laurea una iscrizione alla scuola di
    specializzazione e un riavvicinamento alla sua famiglia. Cos’ha fatto
    si è autosabotato mandando a rotoli tutto quello che aveva costruito
    ed è andato in crisi perchè ha tirato fuori delle dinamiche
    comportamentaliche pensava aver superato. IL suo comportamento è
    totalmente cambiato da che era un punto di riferimento una persona
    estremamente calma giudiziosa e presente a che è diventato assente
    freddo confuso. Sa che è un suo problema e lo vorrebbe risolvere.
    Care lettrici avete mai pensato al disturbo passivo-aggressivo di
    personalità in termini concreti?
    Lo so che voi avete un matrimonio alle spalle magari anche dei
    figli..ma dovete cercare di far uscire la parte razionale di voi, solo
    una terapia potrà risolvere i problemi dei vostri compagni…la loro
    non curanza è solo sintomo di un continuo autosabotagio.. e possono
    passare anche 20 anni ma se non si superano certe dinamiche personali
    che hanno segnato la loro vita prima poi esse dal nulla da un giorno a
    l’altro ritonano.
    Studio psicologia e sono in terapia da un anno. La consiglio vivamente
    anche a voi, penso che senza questo supporto non sarei riuscita
    capire molte cose e non sarei riuscita ad affrontare la situazione con
    sufficiente lucidità. Io nel mio caso ho ricominciato a pensare a me
    stessa e a quello che voglio. Voglio stare si con lui ma non così o
    perlomeno non per come è adesso, ed è per questo che ho fatto una
    presa di posizione categorica allontanandolo per un po’. Un uomo a
    volte deve avere un input per cambiare e voi glielo dovete dare.
    Per alba nascente.. non svalutare i tuoi ideali per stare accanto ad
    un uomo che non ti da quello che vuole… pensa a te stessa e se non
    ce la fai a pensare a quello che vuoi almeno pensa a ciò che non vuoi!
    spero che le mie parole possano esservi utili anche se sono molto più
    giovane..penso di essere molto matura.

  8. 18
    gemma -

    Cara francesca voglio dirti che fino a qualche anno fa pensavo che quello che lui faceva era contro di me magari aveva voglia di cambiare qualcosa della sua vita. Ho capito poi, dopo molte riflessioni e ricerche, che lui ha “il disturbo del comportamento passivo aggressivo”. Ora sapendo questo, mi sento meno offesa perchè quello che fa non lo fa contro di me ma contro chiunque ha a che fare con lui sia a livello familiare che lavorativo. Queste persone sono vissute con un modello di famiglia sbagliato dove tutto doveva essere perfetto, tutti si amavano , nessuno discuteva ma solo per apparenza. Il non aver mai tirato fuori i loro sentimenti le loro paure i loro disagi hanno creato delle persone contorte che appaiono diverse da come sono. Loro non si concentrano nel” far bene” ma nel far vedere agli altri che fanno bene. Apaiono disponibili, comprensivi, misurati perbene ma sono l’opposto. Per chi osserva dall’esterno vede una persona precisa invece è molto disordinata per poi far cadere la colpa su quello che non va alla persona più vicina. Non trovano qualcosa solo perchè qualcunaltro ha fatto il dispetto di nascondere ma sono loro che fanno così agli altri. Quello che cerco di capire da molto tempo è come ci si deve comportare nei confronti di queste pèrsone. Ho provato ad andare da uno psicoterapeuta e mi ha detto che si può fare solo una terapia di coppia. Neanche a parlarne i “malati”per loro, sono sempre le persone più vicine di solito una (la moglie e non i figli, la collega e non i colleghi). c’è qualcuna che mi sa dire qualcosa di più?

  9. 19
    Andrea -

    Ciao in questi giorni ho realizzato anch’io di essere un passivo
    aggressivo, simile al tuo compagno, io vorrei dire solo che purtroppo
    è più forte di noi il nostro comportamento, tutto quel senso di vuoto
    e forse di rabbia che ribolle ci fà fare una marea di casini, ci
    sentiamo in colpa ma poi risiamo lì e continuiamo a combinarne sempre
    di + e poi ci lamentiamo che non và bene nulla e bruttissimo te lo
    assicuro, forse è giusto quello che ti hanno scritto prima, scappa via
    ma prima hai provato a fargli capire che ha dei problemi, magari anche
    attraverso un suo amico, non siamo persone cattive abbiamo solo perso
    la strada e non è facile nè ammetterlo nè farci aiutare, ma ricordati
    che se quel l’uomo l’hai amato ci sarà pure un motivo

    Ciao

  10. 20
    Tiffany -

    caro Andrea
    la tua lettera mi ha commosso,hai mostrato di essere una persona umile..io so per
    esperienza che non sei una persona cattiva,posso solo dirti che hai bisogno di
    perdonarti,nel momento in cui lo farai riuscirai a volerti più bene e di conseguenza a
    volerne agli altri.
    La tua aggressività non è nient’altro che paura,hai bisogno di canalizzare questa energia
    attraverso altre forme di reazione,reprimerla non ti servirebbe è come se mettessi a tacere
    per un pò un vulcano che prima o poi erutterà..conosco un uomo che ha fatto molto con la
    meditazione,è cambiato radicalmente io te la consiglio e ricordati che una volta accettati i
    propri difetti e i propri limiti si è già molto avanti,tu lo hai fatto ora spero che continuerai
    nella tua consapevolezza..
    Tiffany

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