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Sto con mia moglie da 12 anni e credo di non amarla più…

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Lettera pubblicata il 22 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 197 commenti

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  1. 191
    camy -

    sarà una banalità, Francesco, quella che sto per dire ma hai provato a parare con lei di questo, che la vedi da troppo tempo come una sorella, e che dovrebbe lei far qualcosa per apparire diversa ai tuoi occhi, più sexy, più attraente, in modo da poterla tu vedere come donna e non solo sorella? dovreste provare a parlarne, per farle capire tu di cosa hai bisogno, cosa ti piace, cosa non ti piace, cosa ti farebbe accendere il desiderio sessuale per lei, ecc… bisogna condividere anche queste cose in coppia. se poi lei proprio non se la sente di venirti incontro nei tuoi desideri allora credo ci sia ben poco da fare, se non lasciarsi. però provateci, se non lo avete già fatto, a capirvi meglio su questo punto.

  2. 192
    Francesco -

    Ciao Camy,

    credo che il problema negli anni sia stato proprio quello che hai sollevato tu nel tuo ultimo messaggio, il fatto che IO abbia sempre dovuto cercare di farle capire cosa mancava nel nostro rapporto. Ora come ora non riesco più a trovare quella complicità tale da poterle chiedere qualsiasi cosa….l’ apparire o il non apparire ai miei occhi ormai non è più un problema, non mi provoca nuove sensazioni, ne riavviva in me nuove emozioni.
    E’ come se avessimo vissuto per 3 anni la vita di una coppia già sposata da 30 ed ora ci ritroviamo in un presente fatto di incertezze e soprattutto consapevoli di non aver mai risolto il nostro vecchio problema.
    Credimi ho insistito molto in passato su questo argomento trovando più volte una chiusura da parte sua e rimandando, in modo esasperato, il problema a dopo il matrimonio.
    Ora purtroppo mi sono accorto che non la vedo più con gli stessi occhi, che quello che ci siamo persi negli ultimi 3 anni molto probabilmente non tornerà più, proprio perché la vedo come una sorella.
    Lei non fa nulla a livello “sessuale” per stimolare la mia attenzione, ma credo che anche se lo facesse, la cosa non migliorerebbe il nostro rapporto.
    Credimi è una situazione difficile anche per me, è come se questa relazione non mi appartenesse più….da una parte vorrei “scappare” e provare ad allontanarmi per un periodo per capire realmente se lei potrebbe mancarmi…dall’ altra non ce la faccio ad abbandonarla perché so quanto la ferirebbe questa mia decisione.

  3. 193
    camy -

    Beh se le dici esattamente le cose come le hai scritte qui, chissà che non la scuoti.. Hai ragione, la complicità è importante, e la comunicazione è ciò che la mantiene viva.. Ma deve essere reciproca.. Se tu le parli e lei non ti ascolta non è un buon segno.. E poi anche lei dovrebbe aprirsi con te, dirti cone si sente e cosa prova in questa situazione, perché se ne sarà accorta che le cose non vanno bene.. Provate a fare un tentativo al limite anche con una consulenza di coppia, ma alla fin fine è quello: parlare, e se ci si nega non sbaglieresti ad andartene, perché lei non avrebbe fatto la sua parte non cercando di comunicare con te…

  4. 194
    Francesco -

    Ma sai Camy, in realtà questa sua chiusura c’è stata per due anni e mezzo prima del matrimonio, vuoi per gli ideali di famiglia, vuoi per degli ideali spirituali
    Io l’ ho somatizzata facendomi andare bene tante cose, a volte annullando ciò che invece ritenevo fondamentale per il nostro rapporto.
    Dopo il matrimonio lei è cambiata, si è aperta completamente a me, sono io ora ad avere una chiusura…l’ho “aspettata” talmente tanto che ora quasi non mi interessa più, non mi interessano le sue attenzioni e che ci sia o meno io sto bene comunque…capisco che è proprio una questione di pelle, di chimica e di complicità…a volte quando prova ad avvicinarsi e mi dedica attenzioni mi da quasi fastidio…pensa te come sono messo.
    E’ stata una storia “programmata” (passami il termine) per tre anni abbiamo vissuto quasi da fratelli ed ora io non mi trovo più, non la sento più mia, è come se mi fossi chiuso nei suoi confronti e capisco che, per me, ora è dura aprirsi a lei…e la “distrazione” che ho avuto ne è stata la conseguenza.
    Paradossalmente mi sento più complice con quest’altra persona, con cui comunque non è successo nulla di fisico, che con lei…
    Lo so, è una situazione assurda e pagherei oro per svegliarmi domani mattina e pensare che possa essere stato tutto solo un brutto sogno, ma purtroppo è la realtà e in questo momento non sto vivendo io, che vorrei tornare ad amare, e non sto facendo nemmeno vivere lei, che ora sarebbe pronta a farlo liberamente.

  5. 195
    camy -

    mi spiace molto per la tua situazione, che comunque non è facile… però è strano che all’inizio della vostra relazione c’era affinità mentale e sessuale tra voi, poi tutto d’un tratto lei si è fatta condizionare dalla famiglia e dal suo percorso spirituale.. se ritrovaste l’affinità dell’inizio, chissà… anche se mi rendo conto del tuo non sentire più niente, perché capisco che quando non si riceve ciò che si desidererebbe, quando si mette troppo da parte se stessi fino ad annullarsi paradossalmente si “perde” anche se stessi, proprio per la imposizione fatta su noi per accettare certe cose… forse non è più una relazione recuperabile, perché tu hai le tue ragioni. tra l’altro mi viene da dire appunto ma lei in realtà era quella dell’inizio della vostra relazione o quella degli anni prima del matrimonio, forse son cose che in fondo ti chiedi anche tu.. non la “riconosci” più..
    forse un periodo di distacco vi aiuterebbe: tu ritroveresti te stesso, e lei forse si fortificherebbe a stare anche lei sola, chissà..

  6. 196
    rossana -

    Francesco,
    riprendo da questa osservazione di Camy: “proprio per la imposizione fatta su noi per accettare certe cose…” per sottolineare ulteriormente che la tua potrebbe essere una reazione postuma a quanto hai subito negli anni in cui sei stato costretto ad “attendere”.

    se in coppia non si cercano o non si trovano punti d’incontro su aspetti importanti della relazione via via che si presentano nodi da sciogliere, chi accetta di sottomettere troppo di sé all’altro perde autostima e, a lungo andare, se il sacrificio è stato grande, finisce con l’allontanarsi (fisicamente o mentalmente, quando non emotivamente) da un partner che infligge o ha inflitto mortificazione invece di donare gioia e incoraggiamento.

    penso anch’io che un periodo di allontanamento di qualche mese o di qualche settimana potrebbe essere utile a entrambi per avere sensazioni più nette, adatte a chiarire la situazione.

  7. 197
    Francesco -

    Grazie Rossana e grazie Camy per le vostre risposte.
    Anch’io sono dell’ idea che il distacco sia una sorta di ago della bilancia….solo che mi fa male al solo pensiero.
    Se da una parte non vivo più questo amore, non mi sento più il protagonista della nostra storia, dall’ altra so che l’ “abbandono” le farebbe davvero male, soprattutto perché dovrebbe comunicarlo ai suoi (ignari della nostra crisi) cosa che la metterebbe in seria difficoltà.
    Come vi ho anticipato, la nostra relazione ha iniziato ad andare in crisi perché le era vietato “convivere” con me prima del matrimonio, e per convivere intendo ance passare i week end a casa mia. Lei non ha mai trovato il coraggio di “ribellarsi” a questo ideale e mi rendo conto che ora la storia si ripropone, ovvero lei ha paura davanti ad un ipotetico confronto famigliare.
    E per l’ ennesima volta mi sento di “proteggerla” da queste sue paure, quindi, complice il Natale, sto cercando di temporeggiare e sforzarmi di ritrovare ciò che si è perduto con il tempo….non so se sto facendo la cosa giusta oppure per l’ ennesima volta non mi sto ascoltando….

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