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ehm… mi presento

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Lettera pubblicata il 12 Giugno 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 29 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    edns -

    leggo le vostre ciacole oggi: fate pure,no problem. Comunque duecalzini, la cosa di cui parli mi è familiarissima:non solo il problema della gente che credi amico-a,ti apri un pò piu, e loro ti infilano il coltello,parlano con altri,ti chiamano solo qnd hai bisogno etc etc. Ma anche la tua reazione mi è comune: stò imparando,cosa che ho sempre avuto terrore a fare, a dire quel che penso,senza peli sulla lingua,cioè a mandarli a quel paese se serve,dicendogli davvero in faccia quel che penso. Per le donne forse questo è ancor piu difficile xk abbiamo instillato nel dna l’immagine della eterna maria vergine che accoglie senza lamento. E’ da circa una nno che ho iniziato a farlo in concreto, prima per lo piu ingoiavo..terribile. Sinceramente,liquidandoli con un sorriso,come ho sempre fatto ‘sorriso falso’,mi fa ‘male’,perchè mi porta a tratenere rancore,a essere repressa,del tipo ‘non mi arrabbia apertamente,ma mi vendico sottilmente’.Il masochismo insomma.Ma forse ciò che intendi tu con liquidarli con un sorriso,è un’altra cosa ancora.Non lo fai trattenendo. Io ancora non riesco a liquidar col sorriso,ma senza rigirare l’aggressività verso me.Ovviamente come tutte le psn che tanto han patito e ingoiato in silenzio,quando ho iniziato a ‘parlare’ e dir la mia rabbia o disappunto, lo faccio -l’ho fatto a volte esplodendo. Però la sostanza e il contesto erano corretti.Mah,un pò alla volta affinero.Se un vaso troppo pieno lo apri,ovvio che all’inizio uscira del materiale a fiotti.Poi impari a tirar fuori,in modo piu ordinato diciamo. L’unica persona con cui dobbiamo star tutta la vita siamo noi stessi.Quindi dobbiamo curare quel rapporto.Se altri ci fan male,è solo un gioco perverso k io conosco fin troppo bene,il continuare a tenerseli.COme forse divcevo nella mail:la psicologia della vittima è perversa:se sei vittima sei appunto vittima,ma questo ti vien anche comodo x:non affrontare te stessa,le tue responsabilità.Puoi sempre dar la colpa a un’altro se con te,nel conoscere te,temporeggi.Questo anche quando una persona è DAVVERO vittima anche di cose gravi.IO credo questo. Già,il suicidio..io suicido ogni giorno in continuazione,in particolare dagli 8 anni in poi,la mia anima.Mi maltratto.Vorrei sopprimermi. Però appunto,son anni che cmq ci lavoro, e devo dire che si,in effetti dietro una situazione anche altsmente devastante..ci sei tu,la tua semplice persona,come tante altre..cioè a volte si enfatizza e si ricopre di un’aura di chissa quale drammaticità una vittima..sono le sensazioni dell’essere vittima.E’ appunto un gioco ‘strano’ e contraddittorio..cioè se smetti nel concreto ad avere concrete situazioni in cui sei vittima,come nel mio caso da qualche anno,la testa certo continua a comportarsi da ‘vittima’,perchè la vittima purtroppo..ti da anche una ‘identità’,un senso,un ruolo.E si sa,i ruoli è difficile toglierli,anche se fa male averli..fa male averli,si dichiara volerli togliere,ma poi nei fatti non lo si vuole,ci si aggrappa..xche?chissa..

  2. 22
    duecalzini -

    Buona giornata rossana e buona giornata edns…apena posso rispondo!

  3. 23
    rossana -

    ciao edns,
    sono contenta che hai trovato qualcosa di valido in quello che ho scritto. a volte anche poco può aiutare a invertire la tendenza della propria vita, SE si è pronti a farlo, e, una volta imboccato il giusto sentiero, il resto viene quasi da solo, a poco a poco.

    tanto è stato il tempo il cui ti sei crogiolato in una situazione, o l’hai subita, più o meno sarà il tempo necessario per uscirne del tutto, fermo restando che il miglioramento si percepisce fin dall’inizio, anche solo in termini di pensiero positivo.

    come di certo già sai, spesso l’autodistruzione deriva dal senso di colpa e dallo scarso amore per se stessi. hai riflettuto su cosa ti fa sentire in difetto, se minimamente questa sensazione fa parte del tuo modo di relazionarti con te stessa? forse il fatto di non esserti sentita amata e di aver provato risentimento nei confronti dei tuoi genitori? hai cominciato a star male quando si sono separati?

    se mi succede di scriverti concetti molto lontani dal tuo modo di pensare, non esitare a farmelo presente. è difficile rapportarsi a qualcuno che non vedi negli occhi. il mio vuole essere soltanto un supporto disinteressato, la testimonianza che ce la si può fare.

    il pensiero del suicidio non è l’ultima spiaggia per tutti, anche se è una spiaggia dolorosissima, probabilmente quanto la tua battigia. quasi certamente è il tuo temperamento a portarti a reagire ai colpi con grinta, cosa che può essere molto positiva se riportata a un minor livello di aggressività (espressa o non espressa che sia).

    vedi, se ci confrontiamo sulla prolissità, a me, quando è stato fatto notare, ha arrecato dispiacere. per certi versi, quindi, sono più fragile di te.

    altro punto positivo è la tua capacità di voler bene, anche soltanto per gratitudine. non sei la sola ad avere difficoltà nell’individuare persone a te affini. si crede, erroneamente, che l’amicizia sia più facile dell’amore. a mio avviso, non è affatto così, se si desiderano sentimenti veri con persone vere e non ci si accontenta di facili surrogati, appiccicandovi altisonanti etichette.

    per le persone semplici, di certo è più semplice. per chi sa graduare i livelli di relazione (amichevoli, ad esempio con il vicino e puramente mentali con il professore all’università) è più facile non sentirsi mai soli ma, secondo me, quelle sono pure e semplici relazioni, non amicizie, anche se utili, se si ha il tempo e lo spazio vitale per coltivarle.

    brutta storia, invece, per chi continua tutta la vita a portare avanti l’attitudine adolescenziale del “tutto o niente”. o anche per chi, essendo perennemente in lotta con se stesso, per restare a galla, non ha nè tempo nè risorse da dedicarvi.

  4. 24
    rossana -

    (segue da post 23)

    quanto al dire apertamente quello che si pensa a persone che ci fanno del male, personalmente non ne sono capace più di tanto, se non quando sono esasperata (cosa che capita soltanto con persone a cui tengo, con le quali prediligo il dialogo). accennavo al farlo con il sorriso sulle labbra come obiettivo nelle relazioni superficiali ma preferisco lasciare gli interlocutori sgradevoli nel loro brodo, voltando loro le spalle, non so se più per vigliaccheria, per timore di far loro del male o per carenza di risorse psico-fisiche. cerco semplicemente di circondarmi di persone piacevoli o stimolanti, allontanandomi da chi non sento in sintonia con me, pur tenendo presente che tutti indossiamo una maschera quando usciamo di casa.

    credo che la partecipazione al gruppo di auto aiuto possa essere positiva, se non altro perchè dimostra in concreto il tuo desiderio di venirne fuori. ti suggerisco di trarre sì vantaggio dalle esperienze e dai percorsi altrui ma soprattutto di calibrare ogni argomento che possa essere trattato molto a fondo su di te.

    a mio avviso, dovresti cercare di cominciare a far ordine al tuo interno un pezzo alla volta, sviscerandolo al massimo per rimetterlo poi, rivisto e ripulito, al suo posto. anche qui dovresti forse sforzarti di fare così, in modo che ogni atteggiamento o sensazione possano essere trattati come abbiamo fatto per il tema aperto da duecalzini. dai confronti si impara sempre qualcosa su se stessi.

    che lavoro fai? ti piace? questa dovrebbe essere la base pratica su cui cominciare a costruire, anche senza cambiarlo, se non ti soddisfa appieno, ma valutandolo per quello che è e accettandolo per quello che ti dà. se invece proprio non ti va ma è il meglio che hai potuto trovare, prendere atto di questo come momentaneo adattamento alla realtà.

    adattamento alla realtà che deve avvenire anche per quanto ti riguarda personalmente. per questo è molto importante avere una buona conoscenza di sè, anche se a volte può significare infilare la testa in un sotterraneo buco nero pieno di schifezze e di belve inferocite pronte ad azzannarci. comincia, quando ti senti, ad infilarci un dito.

    spesso ci si dedica forsennatamente a un mare di cose, di modo da non avere un attimo libero per calarci in noi stessi. è un percorso di fuga che non porta da nessuna parte. possiamo evitare di relazionarci con chi non ci piace ma non potremo mai evitare del tutto di relazionarci con noi stessi. a volte ci vuole molto coraggio, lo so, ma è una strada obbligata, se vogliamo poterci mettere il cuore in pace, evitando di buttare su altri responsabilità che sono soltanto nostre.

    hai accennato a 8 anni di impegno prima della psicoterapia. ti va di parlarne?

    un abbraccio

  5. 25
    edns -

    Ciao rossana, davvero molto belle le tue parole. certo qualcosa piu qualcosa meno lo vivo direttamente.. sinceramente fatico ancj’io a capire cosa centra di piu con me e cosa centra di meno con me adesso.come $dici tu senza guardarsi negli occhi è difficile. ma tranqui, non importa se esprimi concetti che non centrano tot col mio momento di ora. anche perchè tutto quello che dici o è gia centrato, o centra o centrerà in futuro.. diciamo che, dai 20 anni in poi, ho frequentato un ambiente in cui si facevano attività rivolte alla persona, che sicuramente è molto positivo, ma in quei posti si instaurano anche certi meccanismi di gruppo diciamo, che non centrano con gli obiettivi, che non mi hanno fatto bene. vi ho sempre sofferto tantissimo, ma era molto positivo ciò che si faceva li. forse io avevo bisogno anche di altro, che non avendolo ancora, ho subito molto influenza degli altri.
    ora non ho un vero e prorpio lavoro,ma abito in una casa in cui pago poco perchè vi sono dei coinquilini a cui io e la mia ‘amica’ affittiamo le stanze. in passato si, ho lavorato a 12 anni la prima volta, poi a 19, e lavoretti tutti gli anni di studio. Ora mi sta continuando ad aiutare mio padre, prorpio x il tipo di vissuto che abbiamo avuto: se ne è sbattuto tanto di me, io però, dopo anni di senso di colpa -ho sempre avuto un atroce senso di colpa a chiedere, a non essere autosufficiente,la qual cosa nn ti fa mai crescere, anche perchè ero cosi nel malessere che non ho retto nei lavori e tirocinio che facevo.- ho capito, anzi mi son costretta ad andare oltre questo senso di colpa, a non averlo, e ho capito che va bene chiedere. certo non in modo esagerato. ma i genitori hanno la responsabilita di crescerti, non solo col cibo, ma affinche si formi la tua ‘persona’, almeno fino a un certo punto. insomma,non sono una merce,a cui dar solo cibo. quindi ora voglio recuperare fare ciò nn fatto in passato,cioè creare un senso di persona,nn solo di organismo che deve ingurgitare cibo. ecco perchè, con mia enorme vergogna, mio padre, con cui ho ricontattato un anno fa, mi sta continuando a mantenere. dar solo soldi senza rapporto non mi ha fatto bene in passato. ora esigo che me li dia, ma mettendoci su anche il guardare alla mia condizione. comodo dar soldi e senza guardare al resto,interessarsi al figlio. voglio nn essere un numero, una persona distrutta che lavora come una bestia,senza concedersi di cercare la propria strada,che puo o meno esprimersi anche nel lavoro. mi son data da fare anche troppo inpassato,con piu di un lavoro per volta,mentre studiavo. il risultato è che quell’autonomia che tanto volevo, l’ho raggiunta meno di chi invece è andato con un altro ritmo e nn aveva ansia di divenire autonomo.e sono anche ‘crollata’-ma per fortuna..- a volte, persone che sembrano adulte da piccole, son le piu lente a davvero crescere. io son di queste. io ho grosso problema con aggressività: la rivolgo a me, distruggendomi.sto cercando di cambiare.. intanto ti

  6. 26
    edns -

    intanto ti saluto, e spero che anche il tuo cammino prosegua al meglio. ah, sono appassionata di astrologia da qualche anno, tu che ne pensi? mi ha aiutato molto, ora anche la studio da u anno a un corso con una brava insegnate.. l’altro gioeno mi ha fatto tema, davvero utilissimo ciò che è uscito. solo da capire come mettere in pratica..
    tu di che segno sei? io ariete
    alla prox

  7. 27
    duecalzini -

    Ciao rossana e ciao edns!
    ci sono tante cose che avete scritto e vorrei dire qualche cosettina ina ina ina anche io…anche se non posso mica aiutarti come rossana, io non saprei mai scriverle certe cose.E poi non mi piace tanto la psicoanalisi per la verità…cioè proprio analizzarsi e rivoltarsi come un calzino!no…mi dà una sensazione di smarrimento per la verità!
    innanzitutto mi piace un saccoil fatto che leggi sull’astronomia!!!!queste son cose da coltivare…io storco sempre il naso quando incontro gente che legge cose che boh…cose inutilmente prolisse appunto 🙂 invece la scienza. le scienze, sono mooolto affascinanti e mai banali!
    poi, dopo aver espresso, come faccio adesso, il mio giudizio estremamente positivo sulle cose belle e profonde che scrive rossana, così piacevoli poi…non che ci fosse bisogno del mio giudizio poi!…ecco dopo questo, vorrei sapere di più sull’autodistruzione!
    cioè tu già l’altra volta parlavi di autoditruzione, adrenalina, distruggimenti vari….cosa intendi?cioè proprio praticamente a che ti riferisci?mi piacerebbe saperlo!non ti giudico quindi sii sincera, io ne ho fatte tante di marachelle!
    poi vorrei consigliarti di evitare di pretendere dai tuoi genitori…si, loro hanno dei precisi doveri con noi, che non si limitano solo ai soldi!
    Però ormai a 30 anni di doveri se ne vedono pochi…cioè si ci aiuta ovvio, ma è soltanto perchè ci si dovrebbe voler bene!
    Io leggo nelle tue parole un po’ troppo risentimento nei confronti di tuo padre….e se posso ti consiglierei vivamente di chiarire finalmente con lui!
    Se un giorno per qualsiasi motivo lui dovesse non esserci più ti mancheranno tutte le cose che non vi siete detti o gli sguardi che son mancati!
    Dato che siete padre e figlia, e che non credo siano successe cose apocalittiche e aberranti, la prima cosa da fare sarebbe ritrovare questo rapporto.
    Cercare di volersi bene.
    In ogni caso non trovarai persone che ti vogliono bene più di quanto te ne vogliano i tuoi genitori.
    Il passato è passato. E di errori loro ne hano fatti tanti…ma anche tu avrai fatto i tuoi!Essere genitori credo sia molto difficile!
    Cerca di assumerti le tue responsabilità in tutto…altrimenti dando le colpe solo agli altri non si arriva mai da nessuna parte come mi pare diceva rossana.
    E cerca di avere dei progetti…di voler fare qualcosa ecco!Un lavoro…non una cosa così come lavoretti che si fanno mentre si studia!un negozio…insomma cerca di farti aiutare dai tuoi per raggiungere un obiettivo preciso ecco!
    mmmhhh ora devo andare! alla prox

  8. 28
    rossana -

    ciao duecalzini,
    mi fa piacere il tuo apprezzamento ma sono sicura che edns può prendere qualcosa di buono e di utile da tutti i pareri e i suggerimenti che le possono derivare dai partecipanti a questo sito. anzi, penso che più gliene arrivano e meglio è per lei.

    quanto all’analizzarsi, nemmeno a me è mai piaciuto più di tanto, essendo per di più un temperamento essenzialmente istintivo. prendersi come si è va benissimo quando la crescita è stata abbastanza normale e non ci sono problemi troppo grandi nel proprio modo di essere.

    quando invece ci si sente male con se stessi e i problemi sono pesanti, fra le tante strade per cercare di star meglio, quella di ri-mapparsi e approfondire la conoscenza di sè resta qualcosa di pauroso per tutti (in noi ci sono abissi di ogni tipo) ma diventa una delle possibilità che si può decidere di sfruttare per trovare un minimo di serenità.

    un abbraccio

  9. 29
    rossana -

    edns,
    sei molto dolce anche tu. un po’ chiusa, forse, come tu stessa affermi, a seguito di difficoltà di relazione che possono ver modificato l’attitudine di fondo.

    ti invito a una maggiore attenzione e disponibilità verso il prossimo, non nel senso che bisogna accogliere tutti, anche chi non ci è affine, ma con l’obiettivo di non precluderti nulla di gradevole, che può derivare da persone da cui mai te lo saresti aspettato. non disdegnare la semplicità e mondi o età lontani dai tuoi.

    anch’io mi vado da poco riaprendo a largo raggio. da qualche mese ho fatto amicizia con due anziani contadini, che abitano da anni vicino a me e con i quali in precedenza non avevo mai scambiato più di un saluto. grandi sono stati la mia sorpresa e il mio piacere quando, apprezzando un bocciolo di rosa, l’uomo, che potrebbe essere mio padre, si è offerto d’impulso di donarmelo. si possono trovare affinità a vari livelli ovunque: meglio stabilire rapporti selettivi personali che cadere in meccanismi di gruppo, che sono sempre difficili da governare.

    ottima l’idea di sub-affittare parte della casa in cui abiti con la tua ‘amica’ (che forse tanto amica non è, visto che la citi tra virgolette) ma concordo con duecalzini sul fatto che, a poco a poco, nei limiti di quello che ti consentono le condizioni di salute, dovresti cercare di fare qualcosa di più per raggiungere l’autonomia economica.

    il lavoro è importante anche per avere una connotazione sociale. credimi, te lo dice una che per suo figlio l’ha sottovalutato. forse, per alcuni, i risultati hanno valore soltanto se costano sudore e lacrime a livello personale. mi sa che purtroppo bisogna essere anche stimolati dalla necessità per impegnarsi davvero…

    se ami i tuoi genitori come dici, fa che lo sappiano, anche se magari non lo meritano. da figli, piccoli e bisognosi di tutto, si passa a volte a superare mentalmente chi ci ha messi al mondo (per capacità personali, una migliore educazione o per l’aria dei tempi che si respira). per questo è bene essere generosi nel rendere quanto si è comunque ricevuto. a livello emotivo sei già più grande di loro!

    mi è piaciuta molto la tua osservazione sulle persone adulte da piccole, che condivido totalmente e che meriterebbe un discorso più approfondito.

    considero l’astrologia una scienza perduta, nel senso che in passato di certo era tale, studiata persino da Galileo, ma che ora, ad essere sincera, dopo che è stata svilita da secoli di oscurantismo religioso, non si basa più su studi seri come un tempo, essendo stata volgarizzata a livello di oroscopo giornaliero per gruppi enormi di persone. è comunque qualcosa di affascinante che fai benissimo ad approfondire quanto desideri se ti dà piacere. i piccoli piaceri sono come raggi di sole, che danno impulso e luce alla quotidianità.

    nei periodi più incerti e più difficili, quando più mi sono sentita sola e abbandonata, anch’io vi ricorrevo spesso, come a una boa, utile a mantenermi a galla…

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