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Mi ha lasciato (storia gay)

di

Siamo stati fidanzati 4 mesi, dopo un mese di frequentazione e anni di conoscenza in chat.

Stavamo bene insieme, cera tanto amore è sincerità. Vi racconto il mio passato un po’ turbolento dato dal fatto che non fui accettato da i miei quindi per libero vivere decisi di andare via di casa, trovai lavoro fuori città in un call-center erotico (quello che mi permise di andare avanti per quell’anno di tristezza e solitudine). Poi fortunatamente riuscì ad avvicinarmi ai miei è tornai ha casa, qualche giorno dopo mi contattò lui, cominciammo ha chattare come ai vecchi tempi e dopo un po’ ci fu il primo appuntamento. Da quel giorno ci siamo legati, ci siamo frequentati per un mese (periodo dove io gli raccontai della mia vita), lui la mia storia la prese con tanta tranquillità dicendo che non avevo fatto nulla di male essendo solo chiamate erotiche, e che fondamentalmente trovandomi senza un tetto qualcosa dovevo pur farla per mantenermi. Dopo qualche giorno mi chiese di essere il suo ragazzo, ci si siamo fidanzati, mi portò a casa e mi presentò ai suoi, mi portò al matrimonio di sua cugina, bè facevo parte della sua famiglia, poi un giorno mi chiese di sposarlo, gli dissi di sì (ma non prima di aver preso casa), andava tutto alla grande, poi un giorno fui chiamato dal call-center dove lavorai per aver parte dell’ultimo stipendio dell’ultimo mese di servizio, decisi di andare con lui (scelta più sbagliata non feci), appena entrati si sentì a disagio è cominciò ad essere un po’ strano, quindi stetti un oretta ha parlare con i titolari è poi andammo via, da quel giorno cambiò, lo vidi sempre più distaccato, eravamo insieme ma e come se fosse assente, poi un mattino mi disse di non amarmi più. Ci rimasi malissimo perché capì che fu qualcosa dovuto al mio passato, ma lui dice che si è semplicemente svegliato privo di sentimenti da parte mia, adesso non si fa più sentire è se lo cerco si infastidisce

Premetto che su molte cose avevamo punti di vista differenti e che abbiamo due vissuti diversi, lui è laureato e benestante, amante del teatro e dei buoni ristoranti, Io per motivi famigliari dovetti staccare gli studi in terza media per dare un aiuto in casa, ma nonostante ciò ho sempre fatto il possibile per adattarmi al suo tenore di vita 

Ps ho 24 anni è lui 32

Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    iosonoio -

    esattamente cosa cuoi sentirti dire? Che era evidente sin dall’inizio che non tiamava, e che il tuo passato gli dava fastidio, anche se ha detto il contrario? O il fatto che come tutti i ricchi viziati, preferiscono apparire invece di vivere, e non ha voluto rischiare che i soldi? Perché dopotutto con certa gente è solo di questo che si tratta, soldi soldi soldi…..

  2. 2
    Rossella -

    Ciao,
    cosa dire? Io penso che il fulcro do ogni storia d’amore (senza distinzioni di sorta) sia la sensazione di leggerezza che questo ci procura. Poi sta a noi capire se si tratta di uno stato d’animo passeggiero, direttamente dipendente dalla suggestione che scaturisce dall’idea del benessere, o se questo stato d’animo si concretizza al punto da farci sentire sollevati. Quando entri in questa dimensione ti senti libera di contestare un atteggiamento che ti fa stare male ma non vivi il brutto carattere dell’altro(es.)in maniera passiva. Ci sono situazioni che ti possono sfinire, e che pure fanno parte della vita (di ciò che vive): i figli da crescere, l’insofferenza che si manifesta tutte le volte in cui ti scontri con un’altra mentalità, insomma: tante cose. Anche la paura, il senso d’inadeguatezza. Veramente tante cose che puoi vivere quando nel rapporto trovi i residui d’un umanità primitiva e selvaggia che ignorava i due istituti che hanno dato vita alla civiltà. La famiglia, da una parte, e la religione all’altra. La vita vissuta si svolge ai margini della volontà dell’uomo e di quella di Dio. Quando cominci ad ascoltare l’eco della tua voce nelle grida degli uomini feriti trovi la pace. Il senso di superiorità, tipico dell’adolescenza e della nostra sconfinata giovinezza, non ti consente di muoverti in maniera agevole nel gruppo famiglia. Capita di scontrarsi ma non è una cosa conveniente. Quando non c’è intimità subentra il pianto. Infatti il matrimonio mi spaventa anche per questa ragione… i primi anni, secondo me, sono annidi grande sconforto. Anche per l’uomo può essere la stessa cosa, soprattutto quando è una persona sensibile.I rapporti prematrimoniali, secondo il mio punto di vista, non sono una risorsa. Quando scegli di aspettare almeno hai una prova (un segno tangibile) dell’intesa di coppia che sarà anche intesa di anime. Un motivo in più per resistere e per andare avanti. Ti assicuro che anche l’uomo può tendere alla malinconia.Non ti…

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