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Il malessere dei giovani

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Mi rivolgo a tutti i giovani che visitano questo sito.
Ultimamente ho notato dei titoli, di alcune lettere scritte da ragazzi e ragazze molto giovani, secondo me molto preoccupanti :
” Sono arrivato al fondo, a solo 20 anni. ”
” Mi sento una nullità.. ”
” Sono solo e ho 18 anni. ”
” Perché non so cosa voglio dalla vita. ”
” Vorrei farla finita… addormentandomi. ”
” Mi sento sola e uno schifo. ”
E diverse altre.
Chiedo, e mi chiedo, cosa sta succedendo?
Quali sono le ragioni che spingono ragazzi così giovani a sentirsi ansiosi, depressi, inutili.
Addirittura a desiderare di morire.
Naturalmente mi riferisco alle “vere” ragioni. Non posso certo accettare che una ragazza voglia morire solo perché ha visto il suo boyfriend con un’altra. Per carità, ragione validissima per starci male, fa soffrire.
Ma io voglio andare più a fondo.
Vorrei capire se esiste un malessere generazionale.
Tenete presente che forse mai come ora noi genitori abbiamo bisogno di voi.
Ogni giorno leggiamo di famiglie rimaste senza casa, persone senza lavoro, gente sempre più indebitata, aziende fallite.
Queste si che sono ragioni che creano quella depressione suicida di cui purtroppo abbiamo esempi molto spesso.
E senza il vostro supporto, senza guardarvi con rinnovata speranza, come potremmo andare avanti.
Certo anche voi siete vittime di questo orrendo sistema.
Ma vorrei sapere comunque quali sono le ragioni vere di questo vostro profondo malessere, perché forse analizzando poi bene le questioni ci si potrebbe accorgere che vicino a voi, magari proprio all’interno delle vostre famiglie ci sono situazioni difficili, che necessitano della vostra forza d’animo, del vostro supporto, della vostra comprensione.
E della vostra capacità di superare ostacoli.
Mi aspetto delle risposte sincere.
Grazie.

Mau.

Lettera pubblicata il 26 Novembre 2010. L'autore ha condiviso 23 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 29 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    ventolibero -

    Colam’s,le tue,seppure laconiche e secche come una sentenza che non lascia spazio a nessuno appello,sono parole sante,da condividere appieno. La loro verità è fulminante e lampante ed è inutile rivangare sempre il passato che è stato,le condotte che abbiamo assunte,gli ideali smarriti. Se si sono smarriti,mi si permetta di dirlo,è perche poi,in fondo in fondo,non abbiamo saputo onorarli appieno,non siamo stati capaci di incarnarli nella nosta vita non curandoci degli ostacoli che ce ne potevano venire. Abbiamo accettato il contentino perchè quello che è stato seminato da sessantottini e simili della stessa specie è stato non altro che ipocrisia,subdolo menefreghismo travestito di impegno e sensibilità attenta e partecipe.
    Risultato? Quello che ognuno può vedere: disimpegno,disillusione,lontananza da tutto,principalmente da se stessi,violenza,rabbia,sentimenti di rancore e vendetta. Ma vedo che c’è sempre chi cerca di fare l’eroe,di dirigere le masse,di indicare le giuste direzioni.A questo scempio dell’intelligenza ho assistito proprio oggi nella mia città.Ho visto gente e volti impresentabili che,con arroganza e sfrontatezza,avevano l’ardire di dire cosa è giusto e cosa no,cosa è da farsi e cosa va trascurato.Ho visto manipolazione delle coscienze e individui assoggettati che si lasciavano stuprare nella loro essenza più vera senza accennare una reazione,un tentativo di rivalsa,senza un moto di orgoglio e di dignità. Ho visto giovani volti rassegnati lasciarsi andare a un delirio collettivo di ipocrisia e turpi istinti di egoismo e intolleranza. Eugenio Montale diceva “nel mondo c’è un largo spazio per l’inutile e uno dei maggiori pericoli del nostro tempo,se non il principale,è questa mercificazione dell’inutile alla quale sono sensibili principalmente i giovanissimi”. Parole folgoranti,vere,intense ed amare e profondamente attuali.
    Io ho 28 anni,non sono nella condizione di rare risposte e idicare direzioni,mi permetto solo di lanciare,a ci ha più vissuto,questa domanda sperando in una risposta vera e sincera: cosa pensate di avere seminato? Vi aspettavate questo raccolto?
    Alessandro

  2. 12
    geko -

    Domanda intelligente e sensibile al problema.
    Hai visto giusto: questo mondo ci sta distruggendo.
    Ormai tutti ci siamo resi conto che da qui a 10 anni fa i rapporti umani sono drasticamente cambiati.
    Ora, tutte le generazioni hanno i loro problemi, ma quello che sta succedendo a noi è l’isolamento. Ecco, sembra pazzesco con tutti i mezzi che abbiamo, eppure è così.
    La tv, internet, cellulari e via dicendo hanno si migliorato la vita, ma hanno fatto perdere completamente il sapore delle cose, delle esperienze e delle persone. Pare brutto, ma così è.
    Ovviamente, non è il progresso a rovinare la società, ma l’uso che se ne fa. Quando una nota pubblicità ci parla di “connecting people” io mi metto a ridere: dov’è questa connecting people? Come parlano queste persone connesse? Connesse a cosa?
    Aveva visto bene un noto scrittore di nome Gibson quando scrisse “Neuromancer” (Neuromante): siamo tutti diventati dei “cowboy interfaccia” cioè persone che si collegano ad un’altra realtà attraverso cavi e reti…
    Nell’altra realtà tutti siamo come star e facciamo vedere la nostra parte migliore, con foto dove sembra chissà quale vita viviamo, tutto per far vedere agli altri che siamo al top perché le pubblicità ci dicono che se non sei al top non sei nessuno. Se non ti senti vip, non sei nessuno.
    E poi, di contro escono siti come questo, dove la vera realtà dei fatti emerge in tutta la sua triste verità.
    In questo paese, i giovani sono visti solo come compratori, che non devono sviluppare un senso critico, non devono pensare con le proprie teste, no, si devono rifare a quello che ha detto l’ultimo eroe del grande fratello, vivere secondo lo schema “sono continuamente ripreso da una telecamera”, non pensando che ci siano altre persone, che molti hanno bisogno di aiuto, e che ci guardano quando noi non vediamo che fantasmi in strada.

  3. 13
    Ezio -

    Ciao Mau, ho 24 anni e non ti rendi conto di cosa sto passando da 3.
    Ma forse posso riassumertelo così: fuori non c’è nulla, non voglio sembrare patetico, ma fuori non c’è nulla.
    Mi è appena scaduto l’ultimo conttratto di lavoro, soldi per finire l’università non ce ne sono, non so nemmeno se tra 3-4 mesi riuscirò a comperarmi un pacchetto di sigarette.
    Non c’è nulla, tranne la pressione dei nostri genitori su di noi, delle loro orribili aspettative, mio padre non ha ancora capito che io il posto fisso non ce l’avrò mai, che i tempi sono irrimediabilmente cambiati. E sta lì a dirmi che è colpa mia se non mi rinnovano. Che poi che lavori! Non ho mai ambito a chissà cosa nonostante abbia sempre studiato, ma neanche a fare l’operaio mi tengono! Io almeno 6 mesi l’anno non porto nessun contributo al menage familiare, e mi dispiace molto dirlo, ma lo dico senza odio, LA COLPA è VOSTRA SOLO VOSTRA, della vostra generazione sprecona, della vostra mancanza assoluta di ideali, io lo giuro che sono politicamente contro la vostra generazione: di voi che avevate 30 anni nel 1985!

  4. 14
    geko -

    Condivido in pieno con Ezio.
    La nostra generazione non ha futuro. E’ tristemente figlia della generazione senza ideali, che della bandiera politica ha sempre fatto uno sfoggio esteriore, senza metterci dentro delle idee.
    E adesso noi ne paghiamo le conseguenze sul piano economico-lavorativo, per non dire quello della mancanza di valori e di una sfera emozionale e famigliare stabile.

    Stiamo pagando il vostro “peace & love”.

  5. 15
    veronica12 -

    Anch’io sono d’accordo con Ezio. per noi non c’è futuro, viviamo in una società di gente egoista dove ognuno fa i suoi interessi a discapito degli altri. Mau non dire che essere lasciate dal proprio ragazzo non fa male e non è un problema perché a me è successo e io in quella storia ci avevo davvero messo l’anima, ma a quanto pare non è servito a nulla, infatti è andata com’è andata….! avevo solo l’amore del mio ragazzo perché x la mia famiglia ormai non esisto da anni.. e io sto male! sto male perché mi sento inutile.. perché vorrei spiegare ai miei genitori ke x me nonostante tutto sono importanti ma non posso farlo! l’amore ke ho nei loro confronti nn è corrisposto e purtroppo non posso farci niente! avevo riposto tutta la fiducia nel mio ragazzo ma mi ha tradita anke lui.. la mia vita fa skifo… ormai non c spero più..

  6. 16
    ventolibero -

    Peace&love,il motto ever green dei redivivi sessantottini.Loro che erano quelli impegnati,i solidali,i partecipi.Loro,che credevano nel progresso,nello sviluppo,nelle magnifiche sorti e progressive.Quale società ne è nata da tanto utopico ardore? Ora,siccome tutti siamo afflitti da malesseri e malumori,anzi,qui su questo sito non ci si sottrae nel definirsi “depressi” (quella vera è altra cosa) mai come in questi giorni mi sembrano attuali e calzanti le parole del grande psichiatra Franco Basaglia quando asseriva che “le malattie mentali sono malattie sociali”.Ecco,il malessere di cui qui stiamo parlando è proprio questo:è questa incapacità di sentirsi parte attiva di una società che fatica ad accogliere condotte,gesti,parole e pensieri che non si adeguano alle sue dinamiche dominanti,che non accettano questo andazzo impunito e impudente,che non si piegano a questo continuo svilimento dei sentimenti,delle speranze,delle passioni,degli ideali che,se decidessimo di incarnarli fino in fondo,darebbero l’impronta alla nostra vita.Ma occorre sentirsi accettati e allora,i più,si applicano maschere sul volto e recitano il loro “professionismo della felicità”.A chi la colpa per tutto questo? Probabilmente nessuno è imputabile e tutti,anche noi trentenni o giù di lì,siamo corresponsabili con la nostra inerzia,con la nostra accettazione, perchè ormai “non c’è futuro”.Ma chi l’ha detto? Tocca a noi crearci un futuro possibile,cercare una nostra propria dimensione nel mondo,affrontare le nostre frontiere:quelle culturali,quelle morali,quelle spirituali,quelle affettive.Impegno e libertà per tornare ad essere agitati dal “vento caldo di una nuova estate” come dice il grande Faber.
    Scusate la predica!
    Alessandro

  7. 17
    Mau -

    Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno risposto.
    Il confronto dei contenuti dei vari commenti potrebbero aprire non una ma almeno 10 discussioni.
    E almeno su una cosa pubblicherò una nuova lettera sperando che commentarla possa essere di interesse per molti.
    Mi sarebbe piaciuto che però si fosse andato un pochino più a fondo.
    Comunque, schematizzando sinteticamente i contenuti, estrapolati qui e là, ne esce:
    – I genitori fanno crescere i figli con schemi di vita non corretti, non li capiscono e gli creano difficoltà psicologiche per la loro crescita e maturazione;
    – I genitori non hanno appreso a pieno l’importanza del proprio ruolo;
    – I genitori sessantottini hanno seminato solo ipocrisia e menefreghismo;
    – I genitori non danno il giusto amore ai loro figli, non hanno con loro un vero dialogo e non trasmettono nulla a livello umano, e li fanno crescere soli con i loro dubbi;
    – I genitori hanno creato una generazione senza ideali, individualista, dove si tiene di più all’ ‘Apparire’ piuttosto che all’ ‘Essere’.
    Naturalmente stiamo parlando dei ‘genitori’ che avevano 30 anni nel 1985……
    Io ! Proprio io ! Ne ho ora 55, quindi…..
    Ragazzi, ma questa è una sentenza da condanna a morte !
    Tutta colpa nostra?
    Ne siete proprio sicuri che sia così ?
    Non vale la pena di rifletterci un po’ prima di condannare?
    Comunque di nuovo grazie per i vostri commenti.
    Mau ( capmau2003@yahoo.it )

  8. 18
    geko -

    Per Ventolibero: quello che scrivi è senz’altro vero. Siamo noi che dobbiamo creare il nostro futuro. Ma questo è vero sulla carta. Nei fatti, io (come tanti altri), laureato, 30 anni, da sei faccio un lavoro notturno che mi ha cambiato la vita, per 600 (700, quando mi va da dio) € al mese; non posso nemmeno andare a mobilitarmi e fare casino, perché se non vado a lavoro non mangio…
    Mi dici tu dov’è che io creo il mio futuro??? Non mi posso comperare una casa, non mi posso permettere una famiglia, la macchina nemmeno a parlarne, una vacanzetta ahahahahahhahah.

    Per Mau: su cosa dobbiamo riflettere? Io rifletto sul fatto che anche stanotte mi tocca star sveglio per quelle due lire che prendo. Vogliamo condividere le riflessioni? Non devo condannare? E chi condanna! Ma la realtà non cambia. Col Peace&Love non si mangia. Peace & Love lo andavano a gridare i figli di benestanti, perché gli altri, quelli che veramente non erano e non avevano niente, a lavoro dovevano andare, per campare! Come me e tanti altri figli che la vostra generazione ha completamente rovinato e adesso dimenticato.

  9. 19
    Ezio -

    A scanso di equivoci, scusate ma non vorrei essere frainteso nelle mie opinioni.
    Io non ho nulla contro i “sessantottini” penso quelli che voi chiamate peace&love, anzi, penso che loro fossero i veri ed unici portatori dell’ unico cambiamento possibile del mondo. E penso anche che abbiano fallito perchè il vecchio sistema non gli ha dato proprio spazio. Parlo di chi aveva 30 anni nel ’69 per riutilizzare questo tipo di individuazione spazio temporale, quelli sono i sessantottini, non certo chi ne aveva 30 nell”85!
    Resta ferma la mia condanna morale per tutti questi altri Yuppie ( e non hippie) e per gli arrivisti degli anni ’80, Mau il mio non è un attacco personale a te, ma è una provocazione, una provocazione per far capire a molte persone in quale situazione stiamo.
    La situazione è pari a questa: l’anno scorso non avevo i soldi per comperarmi un paio di scarpe nuove – fa ridere ma è così-, perchè pur lavorando (780 E/Mese) con l’affitto, il carroziere, spese domestiche, spese scolastiche stavo alla pari con zero sul conto da mesi. Ebbene li chiesi a mio padre che mi disse incredulo “ma come non hai i soldi per comprarti le scarpe?” “te le compro io!”. “TE LE COMPRO IO”.
    Cioè mio padre non si rende minimamente conto del fatto che io non sono assolutamente autosufficiente. E non riesce a capire questo fatto: se un domani lui non ci fosse economicamente e un dopodomani dovessi affrontare un qualche tipo di spesa indispensabile e importante come una nuova macchina, io non saprei dove sbattere la testa.
    La vostra generazione che gira con i soldi in mano da quando aveva 19 anni -perchè bastava un diploma di perito elettrotecnico per fare qualsiasi lavoro medio-alto-, e che ha fatto un mucchio di soldi negli anni ’80-’90 perchè era facile, oggi non riesce a capire cosa significa vivere, anzi sopravvivere.
    Ma quali Pace&Love? Gli yuppie sono solo degli arrivisti, che nella loro testa capiscono solo il valore dei soldi e del consumismo, non hanno il minimo rispetto per l’ambiete e per le generazioni future, pensano solo al proprio benessere personale. Voi nella vostra vita avete cambiato decine di auto, io devo riuscire a farmi durare la mia, comprata usata, il più a lungo possibile.

  10. 20
    ventolibero -

    X geko:la realtà è questa!E allora?Che facciamo?Che soluzione abbiamo?
    La mia vita,la mia strada non è più in discesa della tua,non ha seguito percorsi sempre lineari e tuttora non li segue!28 anni,figlio di una ragazza madre non ho mai conosciuto mio padre,oggi sono all’inizio di una “professione” che per me è l’essenza stessa della mia vita:sono un medico psichiatra.Quando mi iscrissi a medicina a Bologna dal primo giorno mi ripetei queste parole:”Sandro ricorda che tu non puoi permetterti di perdere tempo”.Amico credimi:sono stati anni di entusiasmo e passione ma che hanno richiesto un impegno che mi ha stremato.Non mi concedevo nulla per non distrarmi da quello che è stato sempre il mio obiettivo,diventare medico.Niente svaghi,niente goliardiche avventure,solo,rarissimamente,qualche andata a teatro a vedere il tanto amato Bergonzoni quando si esibiva nella sua città.E dovevo battere cassa a casa,perchè corsi come medicina non ti consentono di dedicarti ad altro se non allo studio e basta tanto sono incalzanti i suoi ritmi.
    Risultato oggi?Precario(in attesa di definizione)della Asl applicato in uno schifoso SPDC(servizio psichiatrico di diagnosi e cura)ospedaliero dove la cura non esiste ma solo la coercizione e l’abbandono e lo stupro (dell’anima)di chi è stato violentato dalla vita.Probabilmente non avrò modo di essere ammesso all’esame per l’entrata in ruolo:mi sono esposto troppo,non ho accettato molte condotte ormai consolidate (e ti assicuro che in campo psichiatrico vige una violenza subdola terrificante),mi sono messo di traverso in molte situazioni che mi apparivano e,perdona la presunzione,lo erano,inaccettabili.E allora me la faranno pagare!
    Alternative?Piegarmi ai loro metodi mafiosi o,magari,accogliere l’idea del mio docente di psicopatologia generale di partecipare a un qualsiasi concorso di assistente alla “cattedra di clinica psichiatrica” così che,magari,tra non molti anni mi troverò a fare il portaborse consenziente (se vorrò mangiare)di un professorone potente e temuto che esalta e approva tutto ciò che per me è marcio.
    Quando mi reco al lavoro in ospedale e mi fermo all’ingresso per timbrare il mio cartellino spesso mi è capitato di essere accolto da un sorriso ebete e da parole del tipo “ecco il candido dottorino che crede di cambiare il mondo”.Hanno ragione loro!Sono un povero STRONZO!
    Vuoi sapere il mio stipendio?1280 al mese!Almeno fino a ottobre 20011.
    Posso pensare di farmi una famiglia?

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