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Saremo sempre incatenati dal mal di vivere?

Ciao a tutti… scrivo spesso su questo sito, ma soprattutto leggo i post degli altri.
Scopro ogni giorno quante persone simili a me ci siano… Ovvero 20enni delusi dalla vita, indecisi riguardo al proprio futuro e con scarsa autostima, sempre in cerca di una felicità e di un amore che non arrivano, e spesso troppo immersi nella solitudine…
Leggo risposte di persone che dicono “sì, anche io mi sento così” e c’è sempre qualcuno che dice “non si può cambiare”… Ecco, non so voi ma la cosa mi spaventa.
Cioè… Credo che per chiunque la ricerca della felicità sia uno scopo da perseguire nella vita, giusto?
E allora perchè talvolta ci si accontenta di vivere nel malessere interiore e perseguire nella banalità, sebbene ci si senta morire? Perchè è così, che ci si sente, e fa schifo, sinceramente.
Come molti di cui ho letto, anche io ho inizialmente dato la colpa del mio “non sentirmi bene col mondo” agli altri, alla società, al fatto che non conoscevo persone con cui stavo davvero bene… Per poi cominciare a pensare, anzi “capire” (come dicono tanti) che forse la colpa era mia, che ero troppo esigente riguardo a quello che volevo, dalla vita, dal rapporto con le persone…
E cosa dovrei fare quindi? Rassegnarmi? Dire anche io “ok, sono fatta male, pazienza passerò il resto dei miei giorni cercando di vivere nel modo più normale possibile, anche se mi sento da schifo e non riesco ad avere rapporti normali con le persone”?
Insomma, per me questa non si può neanche considerare vita con la V maiuscola, esistenza semmai… Perchè ci sono, ma non combino un gran che… e sia chiaro, non sto dicendo che tutti noi dobbiamo avere un motivo di vita e che il nostro contributo è importante eccetera eccetera… Quello è un altro discorso…
Sto solo dicendo. Cavoli, quanto meno, dovrei essere felice, no? O almeno tentare di esserlo. E allora perchè sembra che non possa essere così? Perchè continuo a essere falsa nei confronti del mondo, a dire che è tutto ok e a fare cose normali come studiare e interagire con le persone (anche se ormai sempre meno)? Perchè forse con la vita capisci che le persone non vogliono intorno gente musona, gente depressa, gente che si lamenta e basta, no? Perchè quando spieghi a qualcuno che dentro ti senti vuota, sembra di parlare ai muri, perchè quando vedi che gli altri sono felici di un certo tipo di vita, pensi che forse anche tu dovresti esserlo, e che evidentemente c’è qualcosa che non quadra, e tu sei sbagliata, e loro non ti potranno mai capire.
E viene normale chiudersi. Viene normale non voler parlare con gli altri di quanto ti senti messa male. Le persone fuggono naturalmente l’infelicità, perchè mai dovresti abbatterti su di loro come un tifone?
E ok, queste sono le considerazioni che ti fai… Ma ti sta bene tutto ciò? Perchè, ripeto, vedo tanti che bene o male accettano questa condizione, ma io… io solo al pensiero di accettare di vivere così per sempre, mi sento male, mi viene voglia di gridare! Insomma, non è possibile che queste sensazioni orribili ti debbano rimanere incollate sempre addosso, come per ricordarti che tu non sei ok, che devi essere triste sempre, come se la felicità ti fosse di fatto negata…
Seriamente… io da tutta la vita ho sofferto di inadeguatezza nei confronti delle persone che mi circondavano, non mi sono mai sentita abbastanza per loro, nemmeno per me stessa… ma non ho mai nemmeno voluto essere come loro, insomma, non ho mai trovato nessuno con cui sentirmi veramente me stessa, fino nel profondo… Vedo il lato cattivo della gente, sempre, e allora mi ritraggo, come se non potessi copportare un minimo di dolore… Mi chiudo a tal punto che ho periodi in cui sto davvero troppo sola, in cui mi dico che forse rimarrò così per sempre, che sarò una delusione, per i miei, e per me stessa, soprattutto… sono già mooolto delusa da me stessa. Per il fatto che provo seriamente a tirarmi fuori da questa inettitudine, ma che mi blocco sempre, sentendomi davvero stupida.
Ho sempre pensato che forse un giorno avrei incontrato qualcuno in grado di risollevarmi dalla fossa che mi sto scavando da sola, ma poi sono arrivata a capire che la persona che cercavo, me la dovevo andare a prendere da sola. E chiunque direbbe “infatti, niente ti piove dal cielo!”, oppure direbbe “sei tu che non lo vuoi abbastanza, agisci invece di continuare a pensare”… E sìì, lo so anche io, sono così stanca di sentirmelo dire… Ma purtroppo non è così semplice… Insomma, la perenne sensazione di inferiorità, i complessi vecchi più di te stessa e il cervello che ti parla dal mattino alla sera impedendoti di chiedere un aiuto concreto… non sono nemici facili da sconfiggere da soli…
Se da un lato c’è chi ti dice “dai, ce la puoi fare” o altre banali frasi fatte che risultano finte, per quanto forse dette col cuore… dall’altro c’è chi dice “anche io sto così, non ci si può fare niente”.
Insomma… se uno non ti aiuta, l’altro, ancor peggio t’abbatte! …come farà qualcuno a risollevarsi sul serio se quello che si trova davanti è buonismo e pessimismo? …perchè io il presagio di una vita così non la posso accettare… sarò forse debole io, ma chi si sente così da schifo, dovrebbe provare a reagire, dovremmo provarci tutti, anzichè abbatterci a vicenda.

Lettera pubblicata il 3 Agosto 2011. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Castigliano -

    Ciao Empatica,
    Anche io sono nella stessa situazione, e questa cosa spaventa tantissimo anche a me. Perché non posso pensare di abituarmi a ciò… altrimenti che senso ha svegliarsi ogni giorno per stare male? Anche io ho provato diversi modi per sconfiggere questo mal di vivere, ma purtroppo fino ad ora non mi sono stati utili…. Con ciò non mi arrendo ancora, perché voglio almeno finire di studiare all’università e vedere se un cambiamento drastico come lasciare casa, cominciare a lavorare per quello per cui ho studiato possa portare qualcosa di buono… Purtroppo è un discorso che mi sono fatto anche finite le superiori e non è cambiato nulla… ma bisogna avere un filo di speranza.
    Ed è vero, di queste cose ne puoi parlare solo con chi le prova.

  2. 2
    steve88 -

    Mi sembra di leggere me stesso. Sono un ragazzo di 22 anni che sta tentando di combattere la depressione e il mal di vivere, nella mia gioventù ho subito molte burtte situazioni che mi hanno portato ad oggi ad avere un futuro nebuloso…sto facendo una fatica incredibile. Mi piacerebbe che ne parlassimo, ti va? In questo periodo ho molto bisogno di parlare con qualcuno che mi può capire, forse possiamo aiutarci, questa è la mia mail:

    cavax88@gmail.com

  3. 3
    Ungiorno -

    non scrivo mai su questo sito, ma le parole che hai scritto potrebbero essere le mie e ho voluto in qualche modo risponderti. Ho 32 anni, troppo tempo passato da spettatore e gli altri che si “godono” la vita da protagonisti….
    Se ti va’ di fare due chiacchiere questa e’ la mia mail : ungiorno (at) gmx.com
    ciao

  4. 4
    deio4 -

    Empatica..
    Scrivi tanto su questo sito.. una dozzina di lettere più o meno con lo stesso filo conduttore..
    Anch’io intorno ai 18anni ho avuto un periodo del genere, mi svegliavo la mattina e la prima domanda era: “perché?”..
    Da sta situazione ne sono uscito in breve tempo, sono una persona molto estroversa e piena di amici/conoscenti di ogni genere per cui è stato relativamente facile..
    Non dubito che tu e altre persone possiate avere più difficoltà.. non voglio giudicare infatti.. però sinceramente a me sembra che stare in questa situazione ti/vi faccia comodo.. ho avuto tanti personaggi in compagnia che erano un lamento continuo (sto male, non ho lavoro, ecc..ecc..), io, questi “musoni” ho sempre cercato di tirarli in mezzo in qualche modo, e non è mai stato facile.. anzi..
    Sapete, in qualche modo è una forma di egocentrismo, gli altri vi vedono come “i depressi che stanno male solo loro..”..ragazzi i problemi con la vita li abbiamo tutti quanti, mica solo voi, la differenza è COME si affrontano i problemi e il PESO che diamo ad ogni problema.. certo scrivere dozzine di lettere su un sito può avere un senso (per me NO), ma ci sono tanti altri metodi.. un viaggio, cambiare compagnia, cercare di dimenticarsi i problemi per un po’ e vivere sta dannata vita (visto che ce n’è una sola, ve lo ricordo…)..
    Però visto che vi siete scambiati le mail vi SCONSIGLIO di continuare questo triste dibattito via computer, altrimenti poi passerete le giornate in casa aspettando il messaggio depresso dell’uno o dell’altra…usate la mail per incontrarvi fisicamente e conoscervi, sicuramente sarebbe più bello e avrebbe più senso..!!!

    Quindi il mio candido consiglio è: piantatela di scrivere lettere strappalacrime, piantatela di leggere i commenti che riescono a deprimere anche me che sono un giullare anche quando dormo, piuttosto uscite e andate a vedere i cantieri con i vecchietti e cominciate a parlare di pensione e di acciacchi alle ossa…!!!

    Saluti e SU con la vita..
    PS: Ovviamente la goliardia e l’ironia è la chiave di lettura della parte finale del mio post…eheh…

  5. 5
    Castigliano -

    Non piace a nessuno stare con dei musoni, questo è normale. Con la maggior parte delle persone bisogna nascondersi dietro una maschera. Maschera che non si può tenere per molto, perché all’approfondirsi delle conoscenza starai sempre peggio e manterrai il rapporto sempre più difficilmente. E quando capiscono che c’è qualcosa che non va aumentano le distanze.
    Un breve periodo di “depressione” è ben diverso dal stare male da una vita…. perché nel primo caso significa che alla fine il tuo non era un mal di vivere, forse confusione, capire cosa bisogna fare della vita ecc… ma non mal di vivere.
    Egocentrismo? non lo so. So solo che rimani male che non ne puoi parlare a nessuno di queste cose perché ti guardano come se fossi strano e pensano che si possa risolvere con una vacanza o dei giorni di riposo… (esperienza provata).

  6. 6
    alaska -

    ciao,

    sono abbastanza d’accordo con deio4.
    Ognuno ha la sua sensibilità e nelle varie fasi della vita c’è chi si attarda di più c’è chi ne esce fuori in fretta.
    Si tratta di sensibilità ma anche di “fortuna”, nel senso…avere a fianco una persona saggia che ti sproni, avere delle amicizie valide o dei genitori intelligenti..sono tutte cose che una persona non se le sceglie..e quindi se uno attorno a sè non ha un contesto favorevole, molto probabilmente farà più fatica a produrre qualcosa rispetto a qualcun altro che, anche se con meno argomenti, magari ha giù tutto quanto pronto.

    Aggiungo poi che bisogna imparare a chiedere aiuto, e partire sempre e comunque sa sè stessi. Combattere ogni battaglia, crederci e rialzarsi sempre. Il senso poi verrà da solo e la felicità anche.
    I passi che fai oggi te li ritroverai un giorno, con gli interessi, scoprendoti adulto prima ancora di essertene accorto.

    Poi lavorerai 9 ore al giorno e tra affitto e prole queste pippe mentali te le scorderai in un attimo 🙂

    Poi, chiaramente, la vita è un’equazione a svariate incognite. Ognuno ha le sue personalissime variabili: quello che vale per me magari per te non è la soluzione e viceversa.
    Occorre vivere e capire.
    Boh.
    In bocca al lupo

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