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Perplessità su Madjugorje: Yoga e omeopatia al bando!

Da due anni ho intrapreso un cammino di riavvicinamento al Signore e dopo tanti anni ho ripreso ad andare a Messa regolarmente e a pregare.

Nel gruppo che frequento e che mi ha aiutato in questo percorso ci sono anche alcuni “fanatici” di Medjugorje argomento su cui nutro moltissime perplessità.

Molte delle persone che conosco ci sono arrivate quando sono state toccate da eventi drammatici. Altre quando, stanche, deluse, depresse, confuse, (perché nel 90% dei casi ci si arriva in quei frangenti) quindi la cosa mi lascia molto perplessa e timorosa.

Lo scenario emotivo -suggestivo del posto probabilmente con una carica energetica superiore ad altri a me fanno pensare solo ad una grande manipolazione in quanto ci sono grandi interessi in gioco.

Un prete mi ha rassicurato dicendomi che non credere ad altre cose significa non essere Cristiano, ma non, non credere a Medjugorje a Lourdes o altri simili e questo mi ha tranquillizzato.

Un amico appena tornato dal pellegrinaggio, intrapreso anche da lui dopo una serie di batoste, ha raccontato di aver affrontato con il Sacerdote di laggiù che l’ha confessato (e le cui risposte mi hanno lasciata esterrefatta) il discorso sull’omeopatia e sullo yoga, in quanto altri frequentatori del sito sapendo che faceva uso di prodotti omeopatici l’aveva invitato a non farlo più.

Come si può attribuire all’omeopatia una base di stregoneria derivata da pratiche esoteriche?
I nostri vaccini, antipolio, antivaiolosa ecc. nascono da principi simili all’omeopatia.

Io ammetto che uno possa non crederci, io non posso parlarne che bene, ho curato molto disturbi che non sono riuscita a curare con la medicina allopatica. Accetto come risposta l’effetto placebo, ma parlare di stregoneria…. il business in gioco è talmente alto che mi fa intravedere altri scopi considerando l’ingente numero di persone che ogni giorno frequentano il sito.
Ho sentito dire di persone che subito dopo essere andate in pellegrinaggio l’hanno abbandonata. Come nasce questo indottrinamento contro? che nesso ha con la religione?

Riguardo la pratica dello Yoga, disciplina che amo e che mi consente di raggiungere un buon grado di rilassamento, mantenere una certa tonicità ed a bada i dolori dell’artrosi, sentire che è bandita in quanto con la meditazione si arriva al dialogo con satana, mi lascia ulteriormente perplessa e confusa sull’argomento.

Qualcuno che conosce meglio l’argomento può illuminarmi?
Grazie.

Lettera pubblicata il 7 Novembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    luigi -

    Prova a leggere qualche libro di Padre Beppino Cò e capirai meglio.
    Ciao!

  2. 2
    Tiffany -

    @Capanna1957
    Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore,ma dentro sono lupi rapaci….(Matteo7,12)
    Cara Capanna, sicuramente perchè non vogliono che tu sappia che è più facile arrivare a Dio con la meditazione che con le loro regole.Continua a meditare e a fare yoga,continua a cercare Dio dentro di te,e se hai dei dubbi va a fondo senza fare troppe domande a chi ti risponderebbe retoricamente.
    Sul fatto che si associ la meditazione a satana,rimango veramente impietrita,cercano ancora di formare greggi di pecore,questo è puro terrorismo,
    bene io medito ma oltre all’amore non ho incontrato niente durante la meditazione,invece da piccola in chiesa ho incontrato bugiardi,avidi e imbroglioni.
    Il male è negli occhi di chi guarda…perfino Gesù lo sapeva.
    La stregoneria associata all’omeopatia..che ignoranza..
    quindi le erboristerie non sono altro che negozi di streghe..non ci avevo pensato,starò attenta la prossima volta, magari nei fiori di Bach potrei trovarci una fattura “malefica”..
    Perfavore non farti chiudere gli occhi..e il cuore
    Tiffany

  3. 3
    capanna1957 -

    Grazie Tiffany,
    concordo su tutto quanto hai detto. mi piace approfondire e capire e mi dispiace
    assistere ai condizionamenti assurdi che vengono imposti a persone provate quindi
    fragili con il rischio di danneggiarle ulteriormente.
    Ciao

  4. 4
    ventolibero -

    Cara amica,di yoga e pratiche di meditazione non sono esperto nè praticante. Mi sono lontane anzi lontanissime ma non giudico negativamente chi pensa di trarre,da queste,un qualche beneficio!Però ecco,cerchiamo di essere tolleranti (termine che non mi piace)e accoglienti pur in quelle situazioni nelle quali sperimentiamo l’intolleranza altrui,come è successo a te con i “fanatici” di Madjugorje. Anche loro vivono un disagio e un malessare che li opprime e li limita e anche loro cercano di liberarsene.
    Da qualche parte è scritto: “Ascolta tutti,anche i noiosi e gli ignoranti. Anche loro hanno una storia da raccontare!”. Io credo che sia la capacità di ascolto e di accoglienza a trasmettere agli altri,ai tanti nostri “amici fragili” per dirla col mio adorato Faber,la bontà delle nostre posizioni e scelte.
    Auguri per tutto!
    Alessandro

  5. 5
    Tiffany -

    @Alessandro
    Ciao Ale come stai?come va?
    Mi è piaciuta tanto la risposta che hai dato a Capanna ,ti mando un abbraccio

  6. 6
    Capanna1957 -

    Ciao Alessandro,
    grazie di cuore per gli auguri che ricambio con piacere!

    Dici bene tu, ma non fraintendermi io non sono intollerante ma stupita.
    Non mi sorprende che persone provate e quindi fragili siano spugne che bevono
    tutto. Ti attacchi a tutto quando stai male, perdi la lucidità.

    Ecco il grande pericolo! quando disperati, se fortunati finiamo in buone mani ma
    se anche in quel frangente non lo siamo? In che mani finiamo?
    Se ancora ci destabilizzano togliendoci qualche certezza …

    Pensa al potere condizionante che ha sulla persona una frase detta in alcune
    circostanze!

    Mi lascia perplessa che sia un prete a dire certe cose e le persone a cui sono state
    dette sono persone di spessore e cultura e per fortuna non facilmente
    condizionabili. Ma gli altri?

    Ciao
    Anna

  7. 7
    ventolibero -

    Ciao Anna,
    preciso che non intendevo “rimproverarti” di intolleranza,non mi sei apparsa tale,la mia era un’osservazione generale e nulla più.
    Vedi,il tuo stupore è anche il mio e vorrei raccontarti una breve storia. Elementari e medie l’ho seguite in un collegio dei gesuiti e,col passare degli anni,pensavo di intraprendere quella strada,poi per fortuna ho rinsavito.
    Credo in Dio ma sono lontano anni luce dall’essere un “praticante”. Nella mia infinita miseria cerco solo di percorrere le strade dell’uomo per arrivare a Lui come ci esorta a fare sant’Agostino. Sono molto amico di una giovanissima sorella (così vogliono essere chiamate) di 27 anni della Comunità Nuova Pentecoste,una di queste nuove congregazioni di impronta carismatica. Lei,suor Laura,sa che molte loro pratiche mi lasciano stupito ma sempre mi invita ad ogni loro incontro con i più giovani e non solo e io ci vado con piacere e confrontiamo le nostre osservazioni,facciamo incontrare i nostri pensieri al ritmo di una chitarrata. Alla fine,probabilmente,non risolvono i malanni che ci gravano dentro e minano la nostra tenuta fisica ma comunque te ne esci rasserenato.
    Capisco bene il peso che le parole possono assumere per chi le dice e per chi le ascolta. Mio nonno diceva questo: “fai attenzione a chi ti lascia parlare perché non sempre ha capacità di ascoltare”. Alla fine tutto si risolve così: dimmi la tua che faccio la mia! Non c’è disponibilità all’accoglienza e ci capita di urlare e di non capirci.
    Per me le parole hanno valore terapeutico e di cura ma possono anche distruggere una persona e per quello che faccio ne devo avere massimo rispetto e considerazione!
    Tiffany,le difficoltà ci sono sempre e ho preso un lungo periodo di ferie per affrontare questa situazione. Non mi perdo d’animo e,come un vero marinaio,incoraggio il mio cuore a non cedere all’impetuosità delle onde.
    Passo lunghe ore in barca,col vento che mi graffia il viso al largo di Santa Maria di Leuca dove i mari si incontrano. Mare,De Andrè,vento in faccia, qualche libro di poesia e “d’aria e di musica respiro e di questa gravità mi libero” come canta Renato Zero.
    Spero che per te sia un periodo sereno e disteso!
    Un abbraccio a entrambe,
    Alessandro

  8. 8
    capanna1957 -

    Imparerai a cavalcarle Alessandro,
    è questione di allenamento! abbiamo una passione in comune, “il mare” che da
    energia e

  9. 9
    ventolibero -

    E già! E’ così Anna,cavalcare quella forza impetuosa che ti sgomenta e ti trascina. Il mare,la sua fatica fra scogli e risacche,il suo impeto dannato è,per me,una metafora della vita. Cos’è in fondo la vita se non un’onda ardimentosa e disperata che ti si avventa sopra e ti solleva e ti getta a terra,ti percuote,ti ferisce e ti trascina lontano,sempre più lontano,via,via,via. Non cerco di fare maldestra “poesia”,anche se la adoro infinitamente,parlo della vita che ti ferisce e ti loda e ti esalta,degli affetti che ti ingannano,dei malesseri che ti rendono egoista,di un frammento d’amore che fugge da noi nell’attimo stesso che viviamo l’illusione di possederlo ben saldo tra le nostre mani,di avere,su di esso,una presa solida e sicura. Il problema è che quel frammento,quel sospiro lieve,quell’afflato delicato non sappiamo custodirlo nel nostro cuore con ogni premurosa attenzione per essere in grado di offrirlo,di donarlo nell’integrità del suo splendore che nasce anche dal dolore,dalla sofferenza,dall’abbandono. Il poeta Saba parlava di “infinito nell’umiltà”. La più viva bellezza io la vedo proprio lì,nella polvere,nel fango,nella miseria e nell’abbandono.
    Mare sì,mare. Nell’angoscia e nella speranza che corrono veloci nel mare che quei cuori che ancora vogliono salvarsi si portano dentro,un mare dentro,un “mondo dentro” come dice l’amico Faber che ti porta sempre più avanti e altrove e altrove e più lontano come “anime salve” in un moto infinito che corre,corre,corre fino a sciogliersi nel mare,in quel mare che un’altro cuore in affanno si porta dentro.
    Mi sono fatto prendere la mano dallo spirito,ma tu,cara Anna,mi hai provocato! Mi parli del mare e poi ecco il disastro.
    Con amicizia,
    Alessandro

  10. 10
    Capanna1957 -

    Ciao! Ma quale disastro…

    Ci accomuna una passione.
    Quella culla che mi rilassa e frastorna.

    Vivo a 300 metri da “ quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai”… (ti dice niente il virgolettato?)

    Alessandro tu parli di un frammento d’amore che fugge da noi nell’attimo stesso che viviamo l’illusione di possederlo ben saldo tra le nostre mani,di avere,su di esso,una presa solida e sicura…

    Il vero Amore … è volere il bene dell’altro, possedere è limitare è riduttivo. La sofferenza e l’abbandono esaltano l’amore o meglio l’amato che non potremo mai avere (forse)

    Un po’ di sano ottimismo a noi gente di mare non deve mai mancare!
    Ciaooo

    Anna

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