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Macron e il morbo di Crohn

Visibilmente nervosi, i leader europei non hanno gradito l’apprezzamento di Trump al nostro presidente del Consiglio, il quale, denigrato inizialmente dalla stampa zerbina delle vecchie destra e sinistra, ha dato invece dimostrazione di giocare alla grande nello scacchiere internazionale. Dopo aver preso letteralmente a “legnate” i leader mondiali, in testa il damerino canadese, e dopo aver fatto venire un disturbo gastrico alla teutonica sovrappeso che non potrà vendere i suoi rombanti motori a basso prezzo sul mercato americano, Trump si è complimentato con tutti i leader stranieri che hanno saputo sottoscrivere contratti vantaggiosi per i lori paesi, a danno degli USA, e con la complicità delle passate amministrazioni americane (le ultime due erano del pacifista Obama, che ricorderemo per il numero di guerre che ha intrapreso). Altresì per Trump “la musica è cambiata” e il muro commerciale con la nordica europa è stato alzato. In sfregio ai potentati europei, il presidente americano si prendeva qualche minuto per elogiare il presidente del Consiglio italiano che secondo lui “è il grande vincitore”, peraltro invitandolo alla Casa Bianca. E’ una lezione importante per la politica italiana: per anni ci hanno abituato a pensare che i ruoli chiave della politica dovessero finire in mano a personaggi già noti della casta, a pena di “dare il paese in mano degli sprovveduti”. Adesso invece assistiamo al fenomeno inverso: “è assolutamente meglio dare il paese in mano al primo che capita invece che metterlo in mano a qualcuno della casta”. Senza contare che fino ad oggi il parlamento era pieno di spazzatura criminale pluricondannata, e cosa ancora più fastidiosa, che non sapeva parlare nè in Italiano nè in Inglese.

Sul fronte interno In Italia è ovviamente lotta aperta. Talk show organizzati da editori non populisti invitano personaggi che hanno mostrato il loro fallimento totale sia a livello politico che sociale, sperando che qualche anziano spettatore sopra il 90 anni possa ancora credere alle parole mendaci di questi sedicenti opinionisti. Ma la maggior parte del pubblico apprende dalla rete ciò che serve per formarsi una opinione: il network mondiale smaschera facilmente le bugie perché fornisce uno strumento che i faziosi canali tv odiano, cioè il contradditorio reale, ovvero la possibilità per milioni di utenti di scrivere in tempo reale le loro opinioni in merito alle fesserie che sentono. Prima con la TV era facile rimbambire la gente, oggi le cose si sono messe un pò male per i tuttologi cazzari servi di qualche riccone.

Male anche per chi avrebbe creduto nel cedimento dell’unione giallo-verde. Grazie alla forza espressa da questo governo nel mantenimento delle decisioni anche più impopolari, stanno venendo alla luce tutti i difetti dei precedenti governi. In particolare le reazioni stizzite di gran parte dell’Europa di fronte al diniego italiano di piegarsi alle loro volontà mostra esattamente CHE COSA erano i precedenti governi sulla scena internazionale. Schiavetti servili con i grandi del mondo e millantatori strafottenti nel nostro paese.

Certamente l’Italia sovrana disturba i nostri vicini, gli stessi che hanno fatto i loro interessi nell’ipocrita europa. Ci sono i francesi ad esempio, che prima hanno bombardato l’Africa senza considerazione per le raccomandazioni ONU e poi non vogliono prendersi gli immigrati. Ci sono gli spagnoli che se sono bravi a fare gesti ecclatanti, se ne avranno presto a male nelle politiche immigratorie di lungo periodo (e lo hanno già dimostrato con le armi). Ci sono i tedeschi, i quali parlano bene (ma solo ora) perché vedono la loro europeina di cartapesta che si disintegra sotto il peso degli egoismi degli stati membri, fino ad oggi assorbiti dal maggior peso imputato ai paesi del sud europa. E non è un caso che la Grecia faccia un plauso proprio all’Italia visto che negli ultimi anni i diktat europei ha fatto bruciare la loro economia e i loro risparmi (nonché le pensioni).

I buonisti nostrani e non, amici di chi guadagna dall’immigrazione, fanno il diavolo a quattro per mostrare quanto siano cattivi gli italiani, i quali oggi evidentemente hanno deciso di non farsi tanti scrupoli. Cattivo per cattivo, tanto vale non farselo mettere in quel posto.

 

 

 

 

 

 

Lettera pubblicata il 13 Giugno 2018. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Io rispetto il punto di vista della chiesa e anche della senatrice Segre, ma mi domando fino a che punto potrei sentirmi libera solo per il fatto di aver salvato la pelle.. Questo è importante, e ci mancherebbe, ma non so fino a che punto potrei dirmi felice di vivere una vita in cui mi viene imposta dall’alto un’altra lingua, un diverso modo di concepire il tempo (che tanti non accettano), ecc. A guadagnarci siamo noi… non è forse più interessante quel mondo fatto di spontaneità e amore? Mi domando questo. Quindi i nostri educatori hanno fallito, insieme ai loro maestri e ai loro capi… perché io ho il massimo rispetto per la tradizione che rende tutti i popoli del mondo una grande famiglia. I nostri politici non hanno aperto un tavolo internazionale per creare le condizioni per il rimpatrio. Questo è un fatto. Si sta lavorando alla creazione di una nuova umanità.

  2. 2
    Rossella -

    Le mie non sono parole. Non avrei problemi a trasferirmi in Africa per convivere per qualche tempo con le tribù locali senza sentire la necessità di essere rieducata. Conservando le mie usanze. Questo è un nostro fallimento.

  3. 3
    Maldamore -

    Giuste considerazioni.
    Il web ha cambiato le cose e lo si è già visto con l’elezione di Trump.
    Nel web il contraddittorio è reale e non preconfezionato come in Tv.
    E’ lì che si capisce più che dai sondaggi da che parte tira il vento.
    Gli italiani preferiscono il nuovo rispetto alla casta e ai suoi interessi.
    L’esperienza si fa vivendo e facendo.
    La Segre mi sembra prigioniera del passato,
    come dice Rossella c’è differenza fra
    vivere e sopravvivere.
    Per farsi sentire in Europa, bisogna cercare
    alleanze con chi la pensa come noi.
    Fare come Varoufakis che batteva i pugni sul tavolo non serve a nulla, infatti alla fine
    ha messo la giacca sul tavolo e ha detto “Volete anche questa?”
    Ci sono molte cose da cambiare in Europa,
    non si può farlo da soli ma insieme ad altri si.

  4. 4
    Maldamore -

    Come il trattato di Dublino
    o meglio Dublino III, la pericolosa modifica
    fatta sotto il governo Letta,Cioè il paese di sbarco si occupava di tutti quelli che sbarcavano ,cosa ingiusta e del tutto svantaggiosa per l’Italia, perchè
    ovviamente dall’Africa non è che sbarcavano in Olanda e Norvegia.
    In cambio di ricollocamenti che si sono rivelati per quello che erano, un fallimento.

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