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Litigi basati su gelosia e parole di troppo

di Sabry87

Ciao a tutti, il mio ragazzo da 2 giorni dopo 7 mesi mi ha lasciata e più le ore passano e più sto male dentro. Litighiamo quasi tutti i giorni per motivi sempre più senza senso, ma siamo andati avanti perché non riuscivamo a stare senza vederci. I nostri litigi erano basati sulla gelosia reciproca, sulle parole di troppo, sulle offese a parole. Mercoledì io sono uscita con una mia amica e per la prima volta in 7 mesi non ho chiesto a lui di venire con me e lui se l’è presa tanto, perché domenica lui ha accompagnato un amico a comprare delle cose e io per non avermelo detto me la sono presa (però non l’ho lasciato) anche perché lui è venuto da me dopo. E io mercoledì essendo ancora ferita per domenica sono uscita con la mia amica senza dire a lui di venire con noi per la prima volta che sto con lui!!! e lui mi lascia dicendomi parole offensive, gli ho scritto la sera ma non mi ha risposto, l’ho chiamato e scritto il giorno dopo ma nulla, quando finalmente mi ha risposto gli ho spiegato com’erano andate le cose (anche se non proprio tutto) ma la sua risposta è stata “non me ne frega più niente, non mi chiamare più non mi scrivere più” e ha chiuso.
Ora non so se continuare a chiamarlo a cercarlo oppure lasciare perdere aspettando che sia lui a cercare me.

Lettera pubblicata il 15 Maggio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    vale -

    secondo me lo devi lasciare stare anke se ti manka…..la stexa cosa e succexa a me.ma puoi anke riconquistarlo

  2. 2
    marianna -

    lascia stare. lascialo andare

  3. 3
    Rossella -

    Ciao,
    ci sono due tipi di gelosia. Una nasce dall’avidità e l’altra da una confusione di natura sociale che determina suggestioni e fobie di varia natura. La prima forma, dobbiamo essere sinceri, in maniera lieve ci tocca da vicino, soprattutto in un mondo in cui abilità, dignità e competenze specifiche sembrano stabilire un potere dell’uomo sull’uomo, un po’ come accadeva al tempo dei primi uomini. Il relativismo conoscitivo e morale ci rende insicuri. La ricerca di un’affermazione mal si concilia con il sentimento d’amore, ma purtroppo non basta andare avanti con la propria testa: siamo un corpo e le pressioni esterne (che originano nel pensiero dominante) rischiano non solo di dividerci, ma anche di logorarci. L’altra gelosia dipende dal fatto che i dono che riceviamo con il battesimo estendono anche a noi il sacerdozio di Cristo (in maniera diversa) e il carisma della persona, che viene vissuto dall’altro come un tesoro, rischia di creare una prospettiva di retribuzione terrena secondo le idee tradizionali perché gli uomini di oggi sono più colti… in lui non vedi lo strumento, anche perché ci sono mode che personificano questa forma di prestito senza interesse e, in alcuni momenti, ti potrebbe infastidire il pensiero di un’intimità, senza malizia, che – chiariamoci- non è il segno dell’indulgenza e della sapienza conquistata con l’affetto. Si vedono i frutti spirituali, ma l’intelligenza dell’uomo non è sapienza.

  4. 4
    Rossella -

    […]Nel momento in cui prendi atto di essere gelosa del suo tempo le immagini che ti si erano gonfiate nel cervello cominciano sgonfiarsi. La disciplina di vita che si manifesta in lui ti fa capire che la prudenza di cattiva qualità (che lo portava ad agire spinto dal desiderio, corrompendo così la sua intelligenza) si è trasformata in sapienza. In parole povere: – mangia dal tuo albero!- E’ andato al mare con un’altra donna. Così dicono… ma il suo carisma non dipende da un’investitura terreste. E poi: – perché avrebbe dovuto manifestare la volontà di stare con te?- In un modo o nell’altro gli faceva piacere… se di convenienza vogliamo parlare. Lei non lo ha voluto? Che dire? Peggio per lei… nel senso di meglio per tutti. E’ chiaro che eventuali nostalgie mi porterebbero a mettermi da parte. Anche perché io sono una persona modesta che vive una vita appartata per preservare la sua identità… a quel punto le mie giornate non avrebbero senso.

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