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L’equazione fallica e l’equazione retroattiva

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Lettera pubblicata il 24 Ottobre 2016. L'autore ha condiviso 30 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 83 commenti

Pagine: 1 6 7 8 9

  1. 71
    Golem -

    KAh, quindi tu hai capito che pazienti si lamentano durante la vivisezione? Bravo. D’altronde con quella mente. Però io lo avevo premesso all’inizio del post leggendo il quale lo hai dedotto alla fine, Ironman.

    Però la risposta a Rossana é un capolavoro. In quella hai capito tutto.
    Banzai samurai.

    P.S. ma seriamente però, in quanto uno dei sette Samurai, nel caso fosse opportuno, faresti Harakiri se non trovassi Biancanevesan immacolata nella sua virginale integrità, o peggio, ti tradisse per provare un altro Samurai?

  2. 72
    Itto Ogami -

    Risposta a 68 e 70 Golem

    Tutto quello che avrei da dirti, lo lascio a questo video, perché possa suscitare qualche “energia” tra i lettori.

    https://www.youtube.com/watch?v=LqHS5DqvDzw

    Andate a: 21:30

    Esimio Golem,

    hai detto: ” Che c.... di equazione è quella che, secondo te, dovrebbe supportare una teoria sul comportamento umano con quella “roba” pescata qua e là su basi soggettive, dove il risultato varia secondo chi lo legge? ”

    Ma io ho scritto che si tratta dell’equazione retroattiva. Chi non è geloso retroattivo, non dispone della qualità che gli permette di apprezzarla (ovvero la formula non si applica!).

    Ad esempio, per quanto mi è dato di capire, tu non disponi della qualità della gelosia retroattiva, quindi i risultati se applicati a te sarebbero falsati!

    Al contrario l’equazione fallica è stata scritta sulla base di quanto dichiarato da moltissime femministe; infatti io la contesto.

    Immagino che non potendo tu direttamente “vedere la luce”, come gli altri che abbiano questa qualità della gelosia retroattiva, chiaramente la tua mente analitica ti porta a dire: “tutte cazzate” e “ragliano quelli che ne parlano”.

    Mi dispiace che non vedi la luce !

  3. 73
    Golem -

    L’accenderò, AlbertItto. A te come genio il peggio che possa capitarti è di essere…compreso.

  4. 74
    Itto Ogami -

    Risposta a 71 Golem

    Cito: “ma seriamente però, in quanto uno dei sette Samurai, nel caso fosse opportuno, faresti Harakiri se non trovassi Biancanevesan immacolata nella sua virginale integrità, o peggio, ti tradisse per provare un altro Samurai?”

    A parte il nomignolo creativo ma stupido “Biancanevesan”, cerchero’ di risponderti sostituendolo con la “Signora”. L’onore è tutto per un samurai. Se la Signora lo tradisce, significa che egli è senza onore. E se un samurai è senza onore, fa Harakiri per recuperarlo, perché un samurai non può vivere senza onore.

    Quando una ragazza non sposata si concede a tutti, priva dell’Onore suo padre. Quando una donna maritata si concede ad un altro, priva dell’Onore suo marito.

    Io non concepisco alcuna forma di violenza sulla donna che disonora se stessa, o il padre, o il marito. Chi le fa del male disonora maggiormente se stesso (oltre naturalmente a dover essere punito, ma questo è un altro capitolo).
    Però ciascuno dei soggetti “lesi nel loro onore” puo’ decidere per se stesso, e su stesso, di non continuare ad esistere. Della propria vita ognuno decide secondo propria volontà.

  5. 75
    Golem -

    “Se la Signora lo tradisce, significa che egli è senza onore. E se un samurai è senza onore, fa Harakiri per recuperarlo” Quindi c’è speranza insomma.

    Il nomignolo è stupido, è vero, ma adatta a questo comico dialogo, che mi faceva immaginare una fiaba molto famosa ma declinata alla giapponese: “Biancanevesan e i sette Samurai”.
    Ciavo

    P. S. Ma fammi capire. Come si recupera l’onore tirando le cuoia? Lo si recupera alla memoria? E sai che soddisfazione.

  6. 76
    Itto Ogami -

    Risposta a 75 Golem

    Per il nomignolo: si, si adatta. Bella creazione.

    Per l’onore:

    Si, capisco che sembra strano che l’onore sia recuperato morendo ma valuta la cosa da questo punto di vista:

    1) in generale il samurai disonorato è come un samurai senza spada. O smette di essere un samurai, o per il suo codice d’onore deve rimediare.
    2) il samurai si assume la responsabilità di tutto, compreso di aver scelto la donna sbagliata che lo ha tradito.
    3) il samurai punisce se stesso perché il suo errore è piu’ grave di quello della donna che lo ha tradito. Egli ritiene che se la persona che mai avrebbe dovuto tradirlo, lo tradisce, allora egli è una nullità.
    4) il samurai sceglie di punire se stesso perché mette un punto finale al disonore. Rimanendo vivo, le altre persone lo schernirebbero dal mattino alla sera. Egli perde la sua credibilità, che è la sua arma piu’ importante. Uccidendosi egli dimostra il suo spirito di sacrificio superiore, e da uomo disonorato egli diventa martire ed eroe di fronte agli occhi delle altre persone.
    5) punire se stessi per l’errore della propria donna è la forma piu’ alta di fiducia verso qualcuno. Cioè il punto è: “moglie, io moriro’ come per mano tua, così’ come hai ucciso il mio cuore, tu mi uccidi anche nel corpo. Nulla rimarra’ di me dopo il tuo tradimento”.

    Con le donne di oggi, i samurai sarebbero tutti morti.

    ops effetivamente… sono morti !

  7. 77
    Golem -

    E cosí vivi come faceva un samurai in una società feudale di 700 anni fa. Suppergiù è come se oggi uno volesse vivere come Ettore Fieramosca. A Barletta.

    Secondo me la tua “geisha” moderna ti tradirebbe solo per vederti autoeliminarti.

    Comunque dai la sensazione come se avessi perso la tua katana. Sei “skatanato”?

  8. 78
    suzanne -

    Itto, sei uno spasso! In effetti i samurai mancano a tutti, ogni giorno medito su questa ingiusta privazione…mi hai fatto venire in mente una canzone:
    https://youtu.be/6t5KRvu7xRY
    In fondo finisce come il samurai pure lui 😉

  9. 79
    Itto Ogami -

    Risposta a 78 Suzanne

    La canzone è meravigliosa, come tutte quelle del nostro poeta cantautore.

    C’e’ una differenza. Io non mi uccido per la vanità di una donna. Io posso uccidermi per il mio onore offeso da un suo errore.

    Comunque e’ vero che alla fine a lei non rimane nulla. Se uccidi chi ti ama, sei solo un idiota.

    Io nella mia vita ho sempre preso in massima cura le donne che mi hanno amato, anche se io non le ho amate. Ad esempio non essendo vergini le ho rifiutate, ma ho cercato di aiutarle sul lavoro, a casa, ecc. (a volte anche economicamente). Sempre trattate con i guanti, e sempre cercato di far loro del bene. Chi ti ama va protetto, non ucciso.

  10. 80
    Itto Ogami -

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