Non credo che la politica estera di una nazione si faccia con una fotografia ma è proprio quello che sta accadendo: i nostri leader ci parlano per immagini, noi ci accontentiamo di uno scatto, di abbracci e sorrisi negli incontri internazionali.
E’ un modo forse per dimenticare per un momento lo scempio delle guerre, l’incredulità e la paura che si provano nel vedere le case rase al suolo e la gente come noi d’un tratto divenuta niente.
Penso alle parole degli anziani, testimoni di tutto il bene e tutto il male del mondo, a Liliana Segre e agli altri stimatissimi nonni di questo paese.
Cerco in loro la formula di quel coraggio tranquillo di chi sa guardare il mondo.
Gian Luigi Monari
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