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Si può lasciare qualcuno per colpa dei suoi genitori?

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Lettera pubblicata il 26 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 20 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 53 commenti

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  1. 11
    LUNA -

    Sia dai miei che dai suoi (non a portata di binocolo, ma comunque nella stessa zona, perche’ era una zona che amavamo anche noi) i miei mai e sottolineo mai diedero prova di invadenza, mentre sua madre ando’ fuori di testa, perche” gia’ cosi si usciva dal “controllo” che lei cerca w pretenderebbe di agire su qualsiasi essere vivente. E non esercito’ la sua ingerenza suonando il campanello 100 volte al giorno, ma riusci’ persino a volgere in negativo una scelta fatta da entrambi 🙂 e a pilotare (e il punto fu come!) il mollare quella casa e prenderne un’altra, che voleva lei, e altre cose. Rovinando ogni serenita’ anche se fisicamente (e non perche’ io le abbia sbarrato la porta eh) non veniva in casa. Ma chi le ha permesso tutto questo? E anche se avessimo vissuto a 50 km il problema era interno. Kiky, forse le questioni tra voi si possono tranquillamente chiarire e rinegoziare, e tra l’altro lui vive ancora la’ e le sue ragioni per cui gestisce cosi i rapporti non le conosco. E non e’ neanche questione di vedere tutto rosa o tutto nero, e non esistono partner assolutamente perfetti, ne’genitori, suoceri, fratelli e cognati… alcune cose si assestano anche nel tempo, come possono peggiorare… ma senza per forza fare il diavolo a 4 io non credo al “far finta di niente” col proprio partner su questioni importanti, su cui semmai si dialoga per trovare soluzioni in due, una via comune… Certo che dipende anche come si affronta il discorso
    A nessuno,anche se e’ vero, piace sentirsi dire che la famiglia di origine e’ morbosa o pigna rotante. Per un figlio e’ doloroso pensare che un genitore agisce con egoismo spacciato da altruismo. Credi che mia suocera sia consapevole del suo egoismo stratosferico e castrante? Lei si sente semmai “mamma coraggio”
    Ma non ha saputo vivere bene manco per lei stessa e negherebbe l’evidenza anche con la macchina della verita’… nel mio caso posso dire che allora pero’ forse uno spostamento mio, assertivo, chiaro, ma fermo forse sarebbe servito di piu’. E in caso contrario senno’ avrebbe dimostrato cio’ che dicevo: una persona non puo’ “proteggere” te se non protegge prima se stesso.e se il suo equilibrio vuole che le cose stiano in un certo modo non cambiera’ se puo’ lasciarle come stanno.

  2. 12
    kiky9326 -

    Sì LUNA sono io (anche se sinceramente non credo di aver fatto capire che la cosa dei funghi non era di importanza vitale, ma solo un esempio). Io ragazzi non ce la faccio. Io provo a parlargliene, anche se bene bene ancora non so cosa posso dirgli. Io non pretendo che lui si stacchi dalla famiglia e chi si è visto si è visto, assolutamente. Io pretendo che rispetti anche me. E’ assurdo che ogni cosa che dicono i suoi sia legge, anche se sa che mi ferisce. Mi ha molto delusa, e seriamente penso che non sarò mai importante come la sua famiglia, tanto meno se ne avremo una nostra. Sono molto confusa adesso, io non lo avrei mai e poi mai lasciato da solo in una situazione simile (es. quando ho sofferto per il cane). Io, non lo so, sono confusa. Lo amo, ma c’è questa sensazione che mi spezza. Mi sembra di non centrare niente con la sua famiglia, mi sembra di essere un’estranea e questo mi fa soffrire principalmente perché a loro figlio voglio un bene dell’anima e ok, ho i miei difetti, ma cavolo se farei di tutto per stare bene insieme. Non so cosa fare, e per parlargliene, cosa mai potrei dirgli?

  3. 13
    kiky9326 -

    Ok, mi devo staccare, ma come faccio? Io non voglio dover fare la stron*a, io voglio che capisca che non lo voglio portare via dai suoi, solo che si è preso la “responsabilità” di stare con me e quindi che ci sono anche io. Se no ognuno per la sua strada se devo esser quella a cui DEVE andare tutto bene. Io, dopo quello che ho passato, non accetto più le briciole e se non l’ho ancora mollato si deve davvero ritenere fortunato. Io sono convinta che se solo lui capisse, tutto andrebbe a posto. Per me è una persona fantastica, davvero. Però io non posso pensare di vivere una vita in funzione dei suoi, loro se la sono già vissuta la loro. Adesso mi ha promesso che al massimo 2 settimane e glielo chiede e per me questo è già un grande passo, ma se non lo fa non sono sicura che riuscirei a sopportarlo. Voglio fargli un discorso serio, maturo e “completo”, mi date una mano?

  4. 14
    Pino -

    @ kiky mettilo alla prova dicendogli questo, scegli: o me o i tuoi genitori.

  5. 15
    LUNA -

    🙂 mi sembrava solo di ricordare l’esempio piu” che una sua “entita’”. Kiki, premetto che non volevo fare paragoni tra la tua situazioni e le mie,ma il concetto credo sia passato, cmq. non credo affatto si tratti di fare la stronza. io non vedo lo spostamento come un ricatto,un ultimatum… quando lasciai il mio ex ex io non volevo “punire” nessuno,ne’ scatenare reazioni. Io non ne potevo piu” e non vedevo piu’ “margini”.tra l’altro io non lo avrei mai lasciato per sua madre, sua zia e sua nonna… io lo lasciai per lui, per come lui aveva gestito le cose e non gestito le cose e per come aveva reagito, non a me ma a lei. Io.fui estremamente comprensiva ma vedi per esempio logora anche che uno (se pure e” umano) si senta “tra due fuochi”.lui non lo era, era la sensazione che lei gli dava, non io. Lei era quella che aveva atteggiamenti competitivi infantili (e io avevo 18 anni!!!),faceva sparate allucinanti (vedi che lui aveva avuto un incidente e era colpa mia perche” stava venendo a casa mia) e tanto di piu’. E il suo.stesso marito le diceva: ma cosa fai??? – ma alla lunga lui ando’ in “crisi” come se lo stress venisse da me e lei, tipo tiro alla fune. Ma lei era in guerra e ogni pretesto era buono e gli faceva sensi di colpa assurdi, io reagivo solo di fronte a reali attacchi suoi. io tenevo conto del disagio suo di lui e non solo del mio. Ma ad un certo punto fu lui a non considerare il mio. Che alla fine pativo da una persona che era nella mia vita, lei, solo perche’ era collegata a lui. Suonera” male ma e’ cosi. Io non avevo alcun dovere di subire tutte le nevrosi e dinamiche che lei mi scatenava addosso. Non era mica mia madre. Volevo bene a lui e lei era sua madre, ma non.era scontato che io la subissi. Per un rapporto malato che lei aveva con lui, no lui con me. complesso. Ma alla fine lui sbaglio’, con me. Io me ne sono andata per me, non contro qualcuno. E peraltro lui ammette che il mio stato d’animo ci stava. A quel punto, tra l”altro, non avrei creduto a una reale buona fede di lei perche’ mi aveva gia” “fregata” mille volte. Lei poi e’ (forse e’ vero) cambiata, ma mica in un mese o un anno. Anni e anni. E lui idem ha riflettuto mica in mezza giornata… Allo stesso modo quando dico che mi dovevo spostare dall’altra situazione quando emersero delle cose assurde non parlo di ricatti, ultimatum o stronzaggine

  6. 16
    LUNA -

    Ma di dire in modo chiaro il mio punto di vista. Lo feci, ma non abbastanza. O meglio, lo feci ma alla fine ritrovandomi cmq in mezzo alle manovre di lei e cose che comunque, dal mio piu” punto di vista, erano contro me stessa. Poi uno puo’ fare quello che sente e francamente per me e’ molto ma molto piu’ importante di cio’ che qualcuno puo’ fare difronte ad un qualsiasi “ultimatum”, ma mettere, ciascuno,le proprie carte in tavola di per se’ non e’ un ricatto! Permette anzi di poter individuare un’eventuale soluzione insieme, in cui le istanze sono alla pari,o di evidenziare con sincerita’ delle incompatibilita’ insormontabili. avevamo la nostra casa in affitto, lei lo ricatto’ e spavento’ con ansie apocalittiche perche’ comprasse una casa che,.ammise “finalmente’anni dopo lei cmq considerava ‘sua” e sulla quale la mia firma non doveva esserci “se mai ci fossimo lasciati” (uno spirito augurale niente male qdo due hanno preso una casa e sono :D). Lei non fu cosi plateale, ma lo e ci incasino’ e “violento” alla grande. La mia panza capi tutto dopo 20 secondi,no campanelli, campanili che suonarono!!! Spostarmi sarebbe stato dire: ti amo ma cosi non fa per me / era semplicemente vero. Lei ci imponeva una sua visione della vita, anche a lui. Dopo 10 anni violentava la nostra e la mia. Quello era il momento di essere concretamente molto piu” ferma. Poi ovvio che uno sceglie cosa fare per se’ e cosa valuta meglio per se’.alla fine non ha fatto cmq neanche il meglio per se’. Non si trattava di rompere con lei, di fare braccio di ferro, di un tiro alla fune, di fare una guerra. Non era neppure questione di una firma. Forse e’ difficile da spiegare ma i presupposti questi e altri che lei impose riguardavano anche la mia vita e partivano da distorsioni sue e nella sua. Io dissi “no grazie”ma rimanendo. In un momento cruciale in cui avrei dovuto dire “cosi non fa per me” e andarmene. Forse lui avrebbe colto anche la manipolazione in cui era. Forse. Ma io avrei detto no. Piu’ chiaro di tante parole. Che wuando uno e’ manipolato attraverso certe corde, tra cui proprio la separazione eterna in casa dei suoi (!) possono servire a poco. Era meglio lasciarlo a chiedersi cosa per lui stesso era normale e importante, per lui. Sapendo lui che io a quel gioco di lei, di controllo esoffocamento, negativita’ per la mia salute, non potevo starci.

  7. 17
    kiky9326 -

    @Pino non è questo che voglio, che scelga tra me e loro, voglio solo il nostro spazio.
    @Luna ” Era meglio lasciarlo a chiedersi cosa per lui stesso era normale e importante, per lui.” E’ questo il nocciolo della questione per me, ed è anche una frase che mi ha fatta spaventare… ma come posso dirgli “guarda che non è così che fanno i genitori di un ragazzo di 20 anni, soprattutto di un ragazzo che non fa casini”? Io so che c’è qualcosa che non mi spiega, qualcosa che mi nasconde o almeno ci prova. Ok se me la vuole tenere nascosta non è un problema, ma non voglio subire delle regole stupide perché “loro non devono capire niente, sei tu che devi capire”. Quando gli ho chiesto cosa dovrei capire, lui mi ha detto niente visto che i suoi “non devono capire niente”. Mah…

  8. 18
    piero74 -

    kiky9326, che vuol dire “voglio solo un po. di spazio per noi, ma non voglio farlo scegliere?” kiky, se tu vuoi bene a questa persona, ma lui sta a sentire ancora a mammà e papà, è chiaro che se tu dici di amarlo, qualche ramanzina devi pur fargliela, o no? allo stesso modo, se io vedessi la mia ragazza che sta troppo dietro ai suoi, è chiaro che ad un certo punto la metterei di frronte ad una realtà che si sta creando; kiky, purtroppo così stanno le cose: se lo ami, è arrivata l’ora di mettere in chiaro alcune cose.

  9. 19
    rdf -

    kiki “non accetto più le briciole e se non l’ho ancora mollato si deve davvero ritenere fortunato”

    ammazza che principessina…mi sa kiky che sei una di quelle rompicxxxo che pretendono solo di essere venerate. dal modo in cui ti sei espressa emerge un egocentrismo di prima fascia, una cattiveria d’animo e una frignoneria femminile tipica

  10. 20
    kiky9326 -

    @piero 74 vuol dire che doverlo mettere alle strette a questo modo non mi sembra giusto nei suoi confronti, io vorrei solo fargli capire che non c’è niente di male nell’autonomia e che anzi non centra niente con l’abbandono.
    @LUNA come hai affrontato “a parole” la situazione? Cosa potrei dirgli in modo da fargli capire e non da metterlo alle strette?
    @RDF detta così potrebbe portare a pensare quello che dici tu, ma ti spiego meglio. Dopo esser stata prima tradita e poi picchiata dal mio ex ragazzo non accetto più certe cose e in questa lettera in particolare, il fatto di esser messa SEMPRE in secondo piano rispetto alla sua famiglia (non per cose giuste, ma perché lui si sentirebbe poi in colpa). E in queste situazioni, in cui io mi sento veramente confusa, tendo a scappare, per questo ho detto che è fortunato, perché sono ancora qui a discutere e a chiedere consigli perché non so come comportarmi. Io RDF sono una persona che sta raccogliendo i cocci di quello che mi è rimasto dopo una brutta esperienza e mi sto ricostruendo, incollandoli insieme al mio fantastico ragazzo. Sì sono fragile, lo so, ma non debole anche se sono più che consapevole che certi pezzi di me non li ritroverò mai più. Ad esempio quel pezzo che non mi faceva temere anche solo di chiedere l’ora ad un uomo o ad un ragazzo, o quello per il quale riuscivo a lasciarmi andare completamente. Tu mi dai della rompica*zo o principessina o egocentrica (che poi lo vedi tu e basta in quanto ho ben espresso che non voglio portarlo via dai suoi genitori), io invece chiedo solo RISPETTO e quindi considerazione. Se poi vuoi darmi dei consigli costruttivi e non dei giudizi intrisi di misoginia ti ringrazio, se no puoi anche evitare di rispondere.

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