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L’Amore è solo ideale

Ciao a tutti. Vorrei condividere con voi un pensiero che ho realizzato purtroppo solo ora: l’amore appartiene al mondo ideale perché come lo tiriamo giù nel mondo reale viene macchiato dai comportamenti umani. Che dite e’ una caxxata? Ne avrei un’altra: l’amore quello naturale spontaneo e’ solo per i giovani. Gli adulti hanno (abbiamo) delusioni, pensieri,ricordi che hanno indurito l’animo e il cuore. Ovviamente queste sono considerazioni che nascono dal mio vissuto. Una volta credevo che l’amore fosse energia pura e che era bellissimo amare qualcuno. Oggi credo sempre che l’amore sia un’onda potente ma assomiglia all’ottava meraviglia del mondo.

Lettera pubblicata il 28 Settembre 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Esther -

    Appartiene all’Amore ideale, sì: quanto più ci si avvicina ad Esso, tanto più Lo si sperimenta.

  2. 2
    Yog -

    Dipende. L’amore per la narda e per i sghèi resta stranamente immutato nel corso della vita; se il cuore si indurisce è comunque un guaio, occorre andare da un cardiologo bravo e mangiare pochi grassi, oppure aumentare la narda così la roba che sta nelle coronarie si scioglie.

  3. 3
    Bottex -

    Qui si va decisamente sul filosofico … comunque, per quello che posso dire io, l’uomo non è un essere perfetto ok, quindi anche l’amore che prova, si potrebbe pensare che non sia perfetto. Ma non è così: può rimanere comunque perfetto nei limiti dell’umana condizione, che sinceramente, non mi sembra poi tanto male. Io sono un Aristotele, non un Platone, non guardo il mondo astratto e ideale delle idee (che tra l’altro non esiste) ma la solida terra dei fatti.
    Concordo invece sulla seconda parte della tua lettera: è chiaro che quando si è giovani l’amore è più genuino, specie quando lo si prova per la prima volta. In questo caso ti può anche letteralmente accecare ed essere davvero bastardo. Poi invece quando si cresce, si ha più esperienza e soprattutto magari si sono subite delle delusioni, non solo è più difficile provarlo, ma l’amore appare più delimitato, più cauto, più razionale. Pur essendo ancora possibile, senza dubbio. Così va la vita.

  4. 4
    Golem -

    Quello di idealizzare l’amore è la più classica conseguenza dell’ebbrezza ormonale che ne accompagna la fase “giovanile”, e come tutte le ebbrezze è destinata a svanire, almeno sino alla prossima “ubriacatura”. In realtà l’amore vero lo si conquista da “sobri”, dove è la volontà che comanda l’attrazione, e non viceversa. Ma è un “impegno” che viene frainteso, perchè essendo un “lavoro” di “costruzione” quotidiano, quanto reciproco, non dà subito quei “piaceri” sensuali che provengono dall’ansia dell’innamoramento, che
    non è ancora amore ma appunto “attrazione”, che spesso per enfasi passionale tralascia di “osservare” i veri elementi che possono far fiorire i semi dell’amore. È la mancanza di esperienze mature e di quel “passaggio” razionale e adulto che fa sì che l’innamoramento venga scambiato per amore.
    Chi non lo ha ancora compreso corre necessariamente dietro quella carota attaccata al bastone, senza mai raggiungerla, sperando che un giorno potrà riuscirci, salvo poi diventare anziano e ritrovarsi in mano solo un pugno di struggenti illusioni, rassegnandosi a vivere di queste. Il terreno nel quale far crescere quel fiore è la realtà. La fantasia è quello per le fiabe, che sono adatte all’infanzia. Cià

  5. 5
    Esther -

    Bel commento! Da incorniciare.
    È utile anche come catechesi! Me lo sono salvato e letto e riletto. Perché non si è mai abbastanza maturi. E mi ha fatto riflettere anche sul mio di amore per il mio Amore.

  6. 6
    Golem -

    Kirye eleison allora.

  7. 7
    white knight -

    Non saprei che dire… personalmente, secondo la mia esperienza, l’amore è simile ad una pippata di cocaina (sia chiaro che invece di quella non ho esperienza e nemmeno voglio averci a che fare, però per sentito dire ne conosco gli effetti). Pertanto mi riesce veramente difficile comprendere le cosiddette fasi successive, quelle fatte di “costruzione del rapporto”, dove si spendono fiumi di parole per giustificare quello che secondo me è un tacito accordo tra le parti di continuare a tenere in piedi quella che altro non è che una comfort zone. La domanda che mi faccio è: che senso ha? Se trovo una ragazza che mi piace, che mi accende e che mi far stare bene, finché la cosa dura ci sto assieme (anche tutta la vita se andasse). Però nel momento in cui la cosa finisce e mi vedo costretto a ricorrere a stratagemmi per autoconvincermi che “l’amore vero è questo, bisogna tirare avanti ecc.” non ne vedo proprio il senso.

  8. 8
    Esther -

    Infatti, scommetto che stai da solo a piangerti addosso. Poi ci riempiamo i marroni (è tempo) di “non riesco a dimenticarla dopo 6 anni”. Ma far durare 6 anni di rapporto fatto di sacrifici no; far durare (io non so come) 6 anni di sofferenza inutile, eccome!!!

  9. 9
    white knight -

    Esther sei proprio figlia del tuo nome, derivato da Ishtar, dea babilonese dell’amore, della passione ma anche della guerra e della tempesta. E la passionalità mista a rabbia con la quale scrivi i tuoi commenti ne è la riprova. Per questo motivo un po’ mi stai sulle scatole, ma anche un po’ mi piaci 😉 Detto questo, lascia stare Satana… guarda che l’ho notato che hai scritto tre volte “6” nel tuo commento nr. 8… Se mi hai lanciato una specie maledizione ti prego di togliermela.
    Grazie.
    Un bacione.

  10. 10
    Esther -

    Oh mio Dio! Ma che dici, white? Che Dio ti benedica infinitamente e ti renda felice di qua e dopo la nostra morte (di tutti prima o poi)! Sì, mi hai descritta bene, sono proprio così, io non avrei saputo farlo meglio. Ho detto sei perché è il numero di mesi che serve a me per dimenticare i dolori più grandi. Ti abbraccio e ti benedico con tutto il mio cuore e con quello di Gesù.

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