Salta i links e vai al contenuto

La tragedia infinita dei figli d’Israele e i figli d’Ismaele

di

Solita storia, solito tragico dejà vu…
Il Mahatma diceva…”La nonviolenza è la più grande forza a disposizione dell’uomo. E’ più potente della più potente arma di distruzione ideata dall’ingegno dell’uomo. La distruzione non è la legge degli esseri umani.”… Una cosa è certa. Se la folle corsa agli armamenti continua, dovrà necessariamente concludersi in un massacro quale non si è mai visto nella storia. Se ci sarà un vincitore, la vittoria vera sarà una morte vivente per la nazione che riuscirà vittoriosa. Non c’è scampo alla rovina incombente se non attraverso la coraggiosa e incondizionata accettazione del metodo non violento con tutte le sue mirabili implicazioni. Se non vi fosse cupidigia, non vi sarebbe motivo di armamenti. Il principio della non violenza richiede la completa astensione da qualsiasi forma di sfruttamento. Non appena scomparirà lo spirito di sfruttamento, gli armamenti saranno sentiti come un effettivo insopportabile peso. Non si può giungere ad un vero disarmo se le nazioni del mondo non cessano di sfruttarsi a vicenda.
…Quando vedremo un GANDHI PALESTINESE?
La responsabilità dei palestinesi è di cambiare. Se gli israeliani non vogliono ascoltare, non significa che i palestinesi non possono agire” ( pacificamente)! l’essenza della violenza è che entrambe le parti la giustificano, dicendo che è stata l’altra parte a cominciare. “La questione è chi sia più intelligente (nel cessare di usare la violenza) e chi abbia maggior potere di cambiare. Credo che i palestinesi abbiano la possibilità di essere più intelligenti e non agire come gli israeliani”. Ciò che sta avvenendo oggi in Palestina non può esser giustificato da nessun principio morale. Non intendo difendere gli eccessi commessi dai Palestinesi. Vorrei che essi avessero scelto il metodo della nonviolenza per resistere contro quella che giustamente considerano un’aggressione del loro Paese. Ma in base ai canoni universalmente accettati del giusto e dell’ingiusto, non può essere detto niente contro la resistenza degli arabi di fronte alle preponderanti forze avversarie.” (Mahatma Gandhi)
Cari Saluti

Lettera pubblicata il 2 Luglio 2006. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi: La tragedia infinita dei figli d’Israele e i figli d’Ismaele

Altre lettere che potrebbero interessarti

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    stefanofederico -

    c’è un solo metodo per sopravvivere nel pianeta:continuare la politica della non violenza, dei maestri russi,indiani,afroamericani.
    l’unica strategia vincente è colpire al cuore l’origine della violenza e lo possiamo fare tutti ogni minuto del nostro giorno.
    NON ACQUISTARE ALCUN PRODOTTO AMERICANO O IN QUALUNQUE MANIERA RICONDUCIBILE AD INTERESSI AMERICANI: dal cibo ai vestiti alla benzina, dai prodotti informatici ai giornali, dai farmaci alla carta igienica.
    solo così la politica della non violenza otterrà la vittoria finale sul male ed il più piccolo uomo sulla terra contribuirà a salvare la vita umana e non permetterà l’estinzione dell’uomo

  2. 2
    usul -

    con tutto il rispetto per la santità del mahatma e per la satyagraha, realisticamente accetto che alla prepotente volontà di portare squilibri e distruzione si deve opporre la forza della volontà di impedire gli squilibri; contestarli pacificamente serve a mostrare disapprovazione ma non sempre rende il prepotente inoffensivo.
    in altre parole, se il mahatma avesse avuto davanti Hitler piuttosto che l’Inghilterra, oggi ne parleremmo come si parla di J. F. Kennedy e non come del liberatore dell’India dal colonialismo inglese, assassinato dal fanatico indù domestico.
    nel caso specifico però, mi sento di affermare che se palestinesi propri e palestinesi-israeliani capissero d’essere tutti vittime e strumenti dell’imperialismo, allora, seduti, tanti quanti sono, attorno alla magnifica Cupola della Roccia, recitando ognuno a modo suo, forse riuscirebbero a far cadere i bastoni dalle mani dei fanatici e degli oltranzisti, per riportare la loro vertenza all’ONU, da dove è malamente partita, per una risoluzione pacifica, che riconosca agli Israeliti il diritto ad un Israele geografico negoziato in modo definitivo ed irrevocabile. quest’istanza è più simbolica che legittima e di certo una soluzione ormai di fatto più che simbolica può essere trovata in modo soddisfacente, se le popolazioni arrivano a capire la radice dei fatti e cosa fa muovere i carri armati d’Israele e i feddain palestinesi.
    quando saranno stanchi di essere ammazzati a vicenda per gli interessi di qualcun altro, forse riusciranno a pensare anche al futuro.
    un Gandhi palestinese?! morto in 24 ore!
    io penso più a movimenti di molti rabbini da una parte e di molti imam da quell’altra, gente che dovrebbe avere a cuore il futuro del mondo.

  3. 3
    alchimistanero+++ -

    Perche non proviamo ad occuparci anche di quegli eventi che riguardano un europa gia abbastanza in crisi; – Vi prego non fraintendetemi, – la faccenda “israeliana” mi sta molto a cuore,ma in questo momento davanti agli occhi cè sopratutto l’immagine di un europa che non riesce ancora a mettere le ali. – Possibile che l’europa,non abbia ancora capito come si decolla in maniera indipendente; – o forse tentenna ancora perchè davanti a sè ha quella maledetta paura di provarci…

    Guardate gli americani ad esempio:
    ricchi,muscolosi,addirittura “prepotenti”…
    e poi guardate gli inglesi:cugini nobili,ed “arroganti”…
    e poi guardate addirittura i nostri cari amici cinesi:”furbi”,ricchi e supervolenterosi…
    ed infine guardate gli italiani,i francesi,i tedeschi e gli spagnoli:piu poveri!piu disoccupati!addirittura magri!e mai prepotenti…Cari amici, – non credete anche voi,che sia venuta l’ora di cominciare a rischiare davvero qualcosa in termini logistici.- Oppure vogliamo continuare ad occuparci di problematiche che non ci riguardano davvero da “vicino” – tralasciando come sempre quella povertà crescente che dilaga allegramente tra le famiglie di mezza europa; – anche a causa della nostra incombente paura nei confronti di altre nazioni alla quale non dovremo affatto sottometterci come è gia accaduto in passato.

    Signori forse la verità è che con l’amore non si ottiene sempre il tutto,ne si possono risolvere le varie diatribe socio-economiche tra popoli; – ecco perchè ogni tanto varrebbe la pena rischiare,
    non per gli “altri”,ma solo ed esclusivamente per noi stessi!!!

    A voi le considerazioni piu ovvie.
    vi porgo i miei saluti.
    c.m.

    Non è nel dare la vita ma nel rischiare la vita che gli esseri umani sono superiori agli animali;questo è il motivo per il quale nell’umanità la superiorità è stata data non al sesso che porta avanti,ma a quello che uccide.
    (simone de beauvoir)

  4. 4
    usul -

    alchimistanero, l’europa è un mosaico in cui ciascun tassello ha una costituzione, una serie di istituzioni e un apparato amministrativo e politico indipendente, come se ciascuno fosse una federazione in sé.
    un’Europa unita, come è facilmente intuibile, richiede 1 costituzione, istituzioni federali per tutti e statali per ciascuno, da cui derivano apparati non necessariamente identici ma di certo molto simili tra loro, un’economia comune, un mercato del lavoro comune.
    tutto ciò contrasta con gli interessi individuali e di lobby preesistenti e con le economie nazionali.
    in più, c’è la partecipazione alla NATO e l’interferenza di altre Nazioni nelle questioni di sicurezza e commerciali europee.
    in più ci sono i residui interessi coloniali inglesi e francesi che sono in contrasto tra loro e gli interessi degli USA nel mediterraneo e in medio-oriente.
    potrei inserire gli interessi dell’Est emergente (recentemente i cinesi hanno manifestato forte interesse ad aprire mercati, pensate un pò, in provincia di L’Aquila) ma mi fermo qui.
    internamente, noi abbiamo Vaticano e Mafia e adesso anche il separatismo longobardo.
    se l’Italia ha un lungo cammino verso la civiltà, l’Europa ne ha uno lunghissimo verso l’Unità, tanto lungo da continuare ad apparire utopico e da spiegare com’è che è più facile andare al parlamento e alle commissioni europei che a quelli nazionali.
    in tutto ciò, la questione palestinese riguarda direttamente gli europei, poiché se c’è una questione palestinese lo si deve agli interessi coloniali e sociali dei paesi europei, in primis Inghilterra, Russia, Germania, lasciando stare Roma imperiale, che è la causa prima.
    ergo, i paesi europei hanno il preciso dovere di determinare una posizione internazionale unica indipendente, almeno in questo, da portare alle Nazioni Unite, dove prima o poi questa storia infinita deve ritornare per una soluzione definitiva soddisfacente.
    sui recenti accadimenti, dice un mio amico ebreo che trattasi di una manovra dell’Iran tesa a distrarre dalla questione degli armamenti atomici.
    devo ancora studiare bene i dettagli delle operazioni, ma, così ad occhio, la cosa mi puzza più come un braccio di ferro basato sugli armamenti atomici iraniani, una cosa tipo: se non si trova una soluzione internazionale troveremo una soluzione regionale anche a costo di cancellare Israele con una atomica; provate a impedircelo e l’atomica potreste prendervela anche voi, come sovrapprezzo sugli attentati kamikaze.
    ciò promette un’escalation pericolosa per tutti.
    a fronte di questo, una politica oltranzista di Israele, gli interessi egoistici degli USA e un’Europa che fa il pesce in barile sarebbero una stupidità da pagare molto cara.
    non so, sei d’accordo?!

  5. 5
    alchimistanero+++ -

    Il n’est pas donnè a tout le monde de le savoir:
    – Forse perche non a tutti è dato comprendere ogni tassello di questo nuovo scenario.
    – Forse perche non a tutti è dato camminare sul quel famoso pavimento a scacchi.
    – Forse perche non a tutti è dato saper gestire qualunque problema socio-economico,che non sia affatto personale.

    – In altre parole mi riferisco a quella sottile linea nera di demarcazione che cambia il limite tra legale e illegale.

    – Mi riferisco a quei servizi interni, – nella speranza che facciano davvero il loro mestiere –
    e che aderiscano davvero alla politica estera e di sicurezza nel rispetto dei trattati e della prassi internazionale;

    – una prassi internazionale che cambia a seconda degli interessi egoici di poche nazioni;

    – guardate come si espressa la comunita internazionale nei confronti della reazione israeliana,giudicando tale reazione addirittura sproporzionata.

    – ora chi si occupa di tali questioni da tanto,sa perfettamente che in passato altre nazioni chiamate oggi a giudicare questi eventi,ebbero reazioni sproporzionate di tal tipo,se non peggiori…

    – In piu come se non bastasse,dobbiamo anche occuparci del nuovo grattacapo corea…

    – Chissà!?

    – magari verrà il giorno in cui potremo davvero occuparci di noi,

    – invece di dover assistere continuamente a degli inquietanti scenari che ci vedono addirittura coinvolti in maniera passiva.

    – Nella speranza che tutto si risolva davvero per il meglio,ti porgo i miei saluti usul.

    «Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.»
    (jean-paul sartre).

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili