La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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MARKOS: forse la magia esiste, ma credo non sia quella che si trova dai maghi o nelle carte. Credo sia nella vita. E dentro di noi. E, certo, anche nelle emozioni buone che possiamo vivere con gli altri.
Ad un mago preferisco uno psicologo, semmai, o comunque le potenzialità che abbiamo dentro di noi, la scoperta/riscoperta delle nostre risorse.
Perché lo psicologo non ti dice che può cambiare gli eventi e il mondo, non ti consola dicendoti che lui o lei tornerà, o che pagando potrai cambiare gli eventi che ti dispiacciono. Non ti dice cosa sarà il futuro (ammesso che un mago lo sappia) in modo da togliere anche il piacere della scoperta o della lotta. Non ti dice che chi ti ha fatto male pagherà perché gli accadrà qualcosa di brutto. O che ti sta accadendo qualcosa perché qualcuno ti ha fatto il malocchio. Che sono tutte forme di dipendenza. Dipendenza dal mago, nelle cui mani affidi la lettura, del presente o del futuro, il risolvere le questioni esterne al posto tuo, il dover darti soddisfazione. Dipendenza da quell’esterno, perché deve cambiare per darti soddisfazione, per calmare le pene o per farti sentire più forte o meglio. Dipendente da chi ti vuol male e che potrebbe incidere sulla tua vita avendoti fatto il malocchio (mi fa pensare alla sensazione che ti dà lo stalker… che riesce a farti sentire controllato a distanza, sempre…). In sostanza si paga per tenere vive delle dipendenze. Questo il mio punto di vista. Di sicuro chi vive un momento di profonda fragilità è molto esposto alla dipendenza.
Questa la mia opinione.
Di una che peraltro ha una forte spiritualità e che ha trovato anche risposte nei sogni. Ma non risposte preveggenti. Risposte che l’inconscio elabora. Credo pure che siamo bestie, in fondo, e che il nostro istinto ci porti a vedere e sentire in maniera molto immediata, e semplice, di quella che a volte la nostra ragione strutturata ci permette di cogliere, e che tra gli esseri umani possano esserci connessioni fortissime…
e che è vero che ci leggiamo in faccia molte cose, a livello istintivo, e che anche tra sconosciuti può accadere, perché, come le bestie, cogliamo i segni della rabbia, della tristezza, di apertura o chiusura in chi ci sta di fronte. Paradossalmente a volte è più facile coglierli in qualcuno che non conosciamo, che incontriamo una volta, che in chi vediamo tutti i giorni, perché nei confronti di chi vediamo tutti i giorni o ci vede tutti i giorni entrano in gioco anche le aspettative, o il razionale “ti conosco” o la ricerca spasmodica di un segnale, in un verso o nell’altro. C’è gente che per molto tempo non vede. Non vede perché non è attento, o perché vedere gli arreca dolore, paura, senso di impotenza.
Credo alle coincidenze, credo al fatto che siamo predisposti a volte a volte a notarle, a dare loro un valore piuttosto che un altro. Credo che possiamo coltivare un bellissimo rapporto con chi non c’è più, su questa terra, e che sia perché queste persone sono effettivamente in contatto con noi o perché le portiamo noi dentro di noi credo che la cosa importante sia sentirle accanto. Credo che ci siano molte cose che non hanno una spiegazione, non la sappiamo, ma che valgono per quello che sono. Ma credo che molto, il più, nel modo in cui guardiamo la vita e quello che ci accade, e che non possiamo cambiare, dipenda da noi.
L’essere umano, che da quando è arrivato su questa terra, ha sempre dovuto fare i conti con un esterno incontrollabile (che siano le variazioni meteorologiche, i sentimenti altrui, le loro motivazioni, le perdite e le malattie) ha sempre cercato un modo per controllare la realtà, che è in continua mutazione.
Più coltiviamo un centro sano dentro di noi e meno ci sentiamo in balìa, forse. Forse quello è il segreto. L’unico.
MAXIM: io al chiedermi se una persona pagherà preferisco vivere il fatto di stare bene io. Nel momento in cui non mi chiedo più se pagherà (è umano, ovvio, Maxim) anche quella dipendenza cade. A risparmio energetico, anche
Luna. Condivido perfettamente il tuo pensiero. La magia è sicuramente dentro di noi. Dentro alla nostra vita. Così come dentro di noi ci sono tutte le domande e tutte le risposte.
Spesso tutto è coperto da un tendone spesso come quello dei circhi. Un tendone grosso, spesso, pesante che ci impedisvce di guardare oltre e di fare chiarezza dentro di noi.
Ma ogni tendone ha un varco. Quel varco si può si oltrepassare e, finalmente, guardare oltre.
Guardare anche oltre al rancore, Maxim.
E non è buonismo, sai…..il rancore è umano, è plausibile, è persino dovuto in molti casi.
Ma ci avvelena. Avvelena le nostre esistenze e ci porta via troppa energia.
Il rancore è una catena che ci tiene legati ad un passato che non dobbiamo dimenticare ma neppure vivere e rivivere tutti i giorni al posto del nostro presente.
Il rancore fa male a noi stessi e non a loro (bè…a meno che un attacco di rancore non ci colga mentre siamo al volante e loro stanno attraversando la strada….)
Ci hanno fatto male, molto male. E’ vero….ma continuando a pensarci e a ripensarci, a odiare, a maledire, a rimurginare accidenti su accidenti possine ammazzà continuiamo a stare male ma questa volta per mano nostra.
Maya, anchi’io penso ‘ndo corri??
Secondo me sei stata colta da un legittimo attacco di paura di reinfilarti in un sacco dal contenuto ignoto (Amore?Dolore? Amore e poi dolore?). Ma se il tuo stato d’animo è ancora (e legittimamente) questo perchè correre ad infilarti in una situazione la cui gestione ti da ancora ansia?
Una bocca non parte a parlare da sola…..parte se c’è una vocina dentro che la usa come amplificatore. Nel tuo caso (credo) per dire “aiuto aiuto allarme allarme paura paura”
E quella vocina, (opinione mia) ti sta dicendo anche di prenderti ancora un pò di tempo e un pò di spazio per riconciliarti con te stessa, il mondo, il mondo maschile e per capire che il sacco ha si un contenuto ignoto ma è comunque un sacco aperto da cui potrai zompare fuori
con la velocità di un podista se avrai l’energia, la forza, la tranquillità d’animo per capire che ti eri infilata nel sacco sbagliato.
Markos….vedi sopra. Dentro di noi ci sono tutte le domande e tutte le risposte che ci riguardano. Dentro ai “nostri” ex….idem. Ma non credo possa essere un mago o un cartomante che con un rito faccia sì che le reciproche domande e risposte si incontrino e si incastrino….
Questo sta alle persone, alla loro onestà interiore, alle loro paure, alla loro vigliaccheria, al loro egoismo, alla loro voglia di farlo, a tanti troppi elementi che non è detto si combineranno mai.
E se ciò non accadrà……amen! Cosa dobbiamo fare? Crepare per una risposta andata persa?
Col fischio!!!!! Io ho bruciato più di un anno della mia vita per una cavolo di risposta andata persa…..
Un grande dolore può destabilizzare, è come se ci portasse via il nostro centro e perdiamo l’orientamento, ci sentiamo spaesati, persi.
La voglia e di sedersi mentalmente (e de panza) perchè a seduti (per terra!!!!) non si cade.
Ma è meglio, molto meglio andare alla ricerca del nostro centro perduto e rimetterlo al proprio posto per poterci costruire o ricostruire intorno il nostro equilibrio.
E poi ripartire….perchè la nostra vita è talmente immensa che non abbiamo bisogno di vivere quella degli altri…. sopratutto di quelli che se ne vanno e che nell’andarsene ci abbattono come piattelli al poligono di tiro e neppure di quelli che (a volte) restano ma solo perchè “una cameriera così….e quando mai la troverò più….”oppure “un salvadanaio così…..buono, paziente e generoso……..hanno perso lo stampo, me lo tengo stretto!!!”.
E darci da soli le risposte che mancano all’appello…..
……Inchia…quasi le otto….azz…..gli amici a cena…..scappo
Ciao Naty. Spero che tutto sia un pò più ok!!
Un bacione a tuttituttitutti!!!!!
Ciao a tutti,
analizzando comunque i vari post presenti nel sito si dovrebbe giungere alla conclusione, vera, che vale ancor più in questo scorcio d’inizio millennio e varrà sempre più, visto il crescente andazzo evolutivo(involutivo) dell’essere umano ovvero:
“La vita null’altro è che una grande vasca di solitudine scandita, ogni tanto, da sprazzi di compagnie dolenti, perchè finalizzate solo ad aumentare il proprio ego e narcisismo conquistatorio (dell’altra/o) che lasciano solo un’ulteriore e sempre più crescente chiusura nella propria solitudine, in fondo l’unica fedele compagna ed amica di tutta la vita.”
D’altronde anni fà inventarono i famosi prodotti usa&getta, non da meno, ne facciamo parte pure noi perchè esistono quelli che appartengono alla categoria “usa” e quelli che fanno parte della categoria “getta”, però bisogna dire che esistono pure appartenenti a tutte e due le categorie, un pò usano e un pò gettano, a seconda della situazione in cui si trovano.
“Beati gli ultimi perchè saranno i primi”…balle! sempre e solo i primi del subito sono quelli che stanno meglio, ci facciamo sempre delle “illusioni vendicative” che certa gente “scoppi”, ma caso strano e non si sà come sono sempre e solo loro a cavalcare l’onda, mentre noi restiamo a leccarci le ferite, sembra che la fortuna guardi in una parte sola…così è! Ci si può sempre rifugiare in qualche attività artistica, pittura, musica, teatro, ecc…sempre che non falliscano le ditte produttrici di pennelli, colori, tele oppure quelle degli strumenti musicali oppure non chiudano anche le compagnie di teatro semi-professionistico, questo solo perchè la sig.Fortuna ha gli occhi sempre dalla stessa parte.
Depressione questa?
Per nulla, per adesso i locali dove ho ripreso a suonare non hanno ancora chiuso, ma viste le rotture di balle delle varie ASL sui livelli sonori…
….Oggi infatti pure suonare è difficilissimo e dico suonare non fare il “cambia cd&mixare”, visto che di questo termine se ne sono appropriati la categoria dei DJ, termine che invece dovrebbe essere solo ed esclusivamente di chi si è “sorbito”, ma con piacere estremo anni e anni di studio, anche se poi ha piantato tutto lì per dedicarsi alle varie compagnie ” a tempo determinato” debbo dire, che hanno scandito piccoli sprazzi della mia vita, rinunciando quindi a questa “seconda attività” professionale per dare tutto me stesso…
Risultato?
Eccoci qui riuniti in questa “grande vasca”
Passando per il discorso di instaurare nuove conoscenze, meglio stendere un velo pietoso, in quanto resti fermo il cardine, anche se da tutti nascosto, ma di considerazione estrema specialmente da parte della donna, che chi è stato abbandonato vuol dire che è uno scartato, peggio ancora in una relazione matrimoniale dove ci sia pure la presenza di una figlia(della moglie) e l’uomo rappresenti proprio lo scarto, questo è il “massimo” che si possa ottenere perchè vuol dire che lo stesso, agli occhi degli altri, non era in grado di sopperire ai fabbisogni della famiglia in generale, perchè in fondo è questo il pensiero che ne scaturisce.
Perdita della propria autostima?
Della mia neanche a parlarne, su questo non ci piove e se la società fà schifo, perchè pullula di gente che fà ribrezzo, non è di certo colpa mia, però debbo constatare che d’altronde sono solo loro quelli che cavalcano l’onda, cerchiamo almeno noi di rimanere non dico tanto, ma almeno a galla e con meno problemi possibili fra le balle, comprendendo in questi ultimi pure quella bella marea di gente senza senso, superficiale, inutile e velenosa allo stesso tempo.
Semplici contatazioni di fatto.
Maxim.
ma infatti luna non ci credo perchè più che altro non possono spiegare tutta questa strana situazione.
oramai ha preso la sua folle scelta, la scelta di andarsene epr una sua strada improvvisamente tra pianti malattie strane forse inventate un altro ragazzo e tanta disperazione e depressione dentro di lui. e di questa storia io ormai ho lottato fino all’infinito.
ma ragionandoci, io gli avevo chiesto più volte pausa, più volte provocavo la litigata, la gelosia e nessuna risposta ricevevo, perchè? perchè di se metteva pochissimo, solo piccoli sprazzi, non mi faceva appassionare a se come io ho fatto con lui..
quindi chi amavo? il riflesso di me stesso, amavo chi avrei voluto amare, amavo ciò che avrei fatto io epr me, ma non amavo un’altra eprsona, ma il concetto di coppia, di sicurezza stabilità affidarsi ad un altro, ma senza confronto paragone o competizione ma solo me stesso con un contorno di lui sempre presente con le promesse di amore eterno e compagnia sempre presente…
ma è questo ciò che voglio veramente? uno zerbino da comandare senza personalità? paura del confronto forse ? si sicuramente, ma non l’ho schiacciato soffocato o trattato male ma sonos tato sempre me stesso : onesto sincero e trasparente con i miei alti e bassi nervi e calma che gli trasmettevo senza nessuna remora o finzione al fine di essere sempre ciò che ero, mentre lui era la perfezione e la gioia: un angelo? già ma quanto c’era di vero in quest’angelo da rompersi e volare via in una notte? molto poco forse o forse troppo ma subito e a tempo.
quindi oramai ho imparato molto, mi manca, ma mi manca il concetto di compagnia e amore che mi dava ma non mi manca lui in quanto lui…lo sto superando perchè anche se è dura vorrei accanto uno che non mi schiacci non abbia una personalità forte come la mia, ma l’abbia almeno un minimo…per capirci discutere confrontarsi dare e ricevere..
è bello vivere di solo amore ma per uno come me che cerca stimoli e novità stanca e non basta. bacioni
magari sarebbe finita lo stesso ma la rabbia è che ha messo lui il punto, che era proprio quello che diceva che ero la sua ragione di vita, mi ha portato in cielo e poi mi ha fatto cadere di botto…
ormai sto cambiando los ento è difficile ma ce la devo fare a sconfiggerlo e tenermelo come bel ricordo perchè mi ha dato ciò che volevo ma che adesso non vorrei più perchè vorreie ssere più esigente.
servono le esperienze …servono
MAXIM: non lo so… io non ce l’ho una visione così negativa, neanche della società. O meglio, non ce l’ho così ad ampio raggio. E fidati che obiettivamente di schifezze ne ho viste. Ma non credo che sia tutto una schifezza. Perché ho visto, e vedo, anche cose buone tutti i giorni.
Vedo per esempio persone che lavorano per prendere la paga, anche nel sociale, sì, ma anche persone che lavorano nel sociale di cuore.
E se è vero, sicuramente, che ci saranno dei superficiali che se la vivono alla grande (come peraltro dei superficiali che si sentono super profondi e se la vivono male…), e dei vampiri che continuano a cambiare solo collo da cui succhiare, o che succhiano un collo che continua a prestarsi a farsi succhiare… e sarebbe bello che nessuno succhiasse neanche dal collo che inconsapevolmente si presta, be’, io credo che tendenzialmente chi ha delle dinamiche di m… difficilmente se la vive benissimo e si crea relazioni serene e felici.
Ma questo, vedi, non lo dico in senso vendicativo.
Penso semplicemente che se uno ha delle dinamiche di m… ce le ha, e quindi vive secondo quelle dinamiche.
E potrà pure trovare dei colli da succhiare, dei colleghi da incu…, ecc ecc, ma alla fine quello che è solo è lui, il vampiro, che si tiene le persone avvinghiate a sè attraverso la forza, la paura, non attraverso l’amore. Perché l’amore dovrebbe essere un qualcosa con una porta aperta in cui una persona sceglie di restare perché sta bene (bene, intendiamoci, anche nei momenti difficili, ma intendo dire sentendo una pulsione costruttiva reale nel rapporto, che autorigenera le energie e i sentimenti) non perché ha paura che fuori sia peggio, o perché qualcuno gli punta una pistola o perché punta una pistola.
E sarà sicuramente vero che più si diventa grandi e più è difficile, che c’è in giro molta superficialità, che la gente sa essere e diventare bella stronza, che ci sono i manipolatori, i falsi, gli ipocriti, coloro che vedono il mondo come usa e getta…
ma non sono d’accordo con questa visione, che mi pare nichilista:
“La vita null’altro è che una grande vasca di solitudine scandita, ogni tanto, da sprazzi di compagnie dolenti, perchè finalizzate solo ad aumentare il proprio ego e narcisismo conquistatorio (dell’altra/o) che lasciano solo un’ulteriore e sempre più crescente chiusura nella propria solitudine, in fondo l’unica fedele compagna ed amica di tutta la vita.”
ho, sinceramente, una visione non so se più ottimista, ma certamente più aperta. E te lo dice una che scrive su questo forum anche per “combattere”, come può, nel suo piccolo, le molestie psicologiche e morali, e quindi una che sa che lo schifo e la violenza esistono eccome.
è vero che per tutta la vita abbiamo noi stessi, in primo luogo, e anche la nostra solitudine, che peraltro è anche sacra, alle volte, e a volte dolente.
è vero che incontriamo molte persone durante la vita, alcune buone per noi, altre meno, alcune che danno e a cui diamo, e altre tese al togliere, o a cui togliamo (nessuno è un santo, neanche la persona più profonda e corretta), ma non credo che i rapporti si fondino tutti sull’egocentrimo e il narcisismo. credo che i buoni rapporti si fondino sullo scambio. e ne conosco.
non credo al buonismo intrinseco dell’uomo (inteso come essere umano) ma credo anche che l’essere umano sia capace, in generale, di essere mosso da sentimenti e non solo dal calcolo. Un essere umano “sano” di solito unisce intelligenza razionale ed emotiva.
peraltro non credo neppure che le forme d’arte siano dei palliativi, credo che se fanno parte di noi, e sono forme della nostra espressione, non ci sia motivo per cui dobbiamo metterle da parte quando amiamo qualcuno, non a forza almeno, se non per scelta de panza. Anche perché di solito, se amiamo qualcuno, e quel qualcuno ci ama per ciò che siamo, non vuole toglierci una forma di espressione che ci somiglia, perché non pensa di farci staccare… un braccio a dimostrazione del nostro attaccamento.