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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5511
    LUNA -

    cazzarola, perché io avrò pure anche una vena melodrammatica, ma con me mi sono sempre divertita.
    E mi sono sempre divertita proprio per quei lati miei vissuti de panza, che avevo tentato di imprigionare nei luoghi comuni, randellandomi perché non riuscivo ad essere un luogo comune, un luogo comune poi che, a ripensarci, era una specie di “franchenstain” di cazzate che neanche volendo, secondo me, esiste in natura ;)e meno male, perché sarebbe un gran paio di palle… altro che la mogliettina ideale!!! Io se avessi una mogliettina così, luogacomunafranchenstain, scapperei dalla finestra 😉
    (ma non ci credeva neanche lui a quelle cazzate… aveva deciso che mi aveva perso in un certo momento del percorso – se me lo avesse chiesto gli avrei detto di no! – proprio perché ero com’ero, e questo gli piaceva e lo spaventava insieme, pensando che me ne sarei scappata dalla finestra, e si era fatto un suo film, si era fatto di sale da solo, si era fissato e mi stava punendo… ma a me era arrivato il tram… e tentare di parlare con l’autista del tram era impossibile.Perché io ho dialettica, ma quella lì era feroce…

    insomma, dicevo, ti svegli…
    allora muovi prima un ditino, poi una manina, poi il braccino… 😉
    e quella parte è tornata ad espandersi, come se entrasse il paraflu (che accozzaglia di metafore! :O sarà l’ora 😉

    ma la cosa che ti voglio dire, perché è vera, è che quando io ho avuto la percezione che mi stavo muovendo e mi stavo svegliando in realtà era da tempo che avevo cominciato a muovermi, ri-espandermi e a svegliare quella parte… non era accaduto con una sensazione eclatante, ma era così… il paraflu stava facendo il suo lavoro da mo’… con il senno di poi, quando ho guardato indietro, ho capito che il risveglio era cominciato prima 🙂
    quando qualcosa mi ha fatto pensare che ero sveglia è stato perché io ero già sveglia per accorgermene… sembra uno scioglilingua, ma è così 🙂 perchè qualcosa si era mosso, perché mi ero incontrata (italiota!!! ma rende) e non avevo più potuto fare finta di niente…
    e ricordo bene il giorno in cui la mia parte che prima dormiva ha detto all’altra: “uè, che si fa? ci sono anch’io!”, e quel giorno mi sono divertita, con me, così tanto, sono stata così una me stessa di cui avevo avuto nostalgia, che quando sono tornata a casa, me lo ricordo benissimo, mi è rimasto l’ottimo ricordo delle persone con cui avevo riso, con cui ero stata BENE, ma la verità era che la mia sensazione era che ero stata bene con me. Con una mia… me che da troppo tempo non avevo incontrato…
    e ho pensato: ma io questa qua, me, la voglio rivedere anche domani, accidenti! Ho sentito perché non solo non ero franchenstain, ma anche perché di essere quel franchenstain non mi importava una beata banana!

    E poi? e poi… beh, è iniziato il viaggio, un nuovo capitolo… facile? macché… però so che da allora mi muovo diversamente… anche se le cose non si fanno in un giorno, queste no…

    bacini cara Sonia. Non sei di sale

  • 5512
    LULU -

    Cara Sonia, sei in un momento molto difficile ma decisamente importante. LA SVOLTA….si e’ da questo momento che e’ incominciata, non posso dirti di andare da una terapeuta, solo perche’ io lo faccio, devi esserne convinta e farlo solo in quel momento. Sappi pero’ che a me aiuta molto.
    Anche io sono stata scettica, molto scettica, adesso sono felice di farmi aiutare, da sola non ce la facevo.
    Tu sei comunque sulla buona strada, credimi. Sono della stessa opinione di chi ti dice che avresti potuto continuare la storia “fingendo” a te stessa, non l’hai fatto, e questa e’ davvero la tua scelta, non la sua. E’ nel momento che ti poni domande, nel momento in cui dici di voler stare meglio, di voler fare qualcosa per stare meglio, che ti MUOVI di piu’.
    Sai quale e’ la mia continua dichiarazione alla mia terapeuta? VOGLIO STARE MEGLIO, VOGLIO STARE MEGLIO CON ME STESSA, il resto si vedra’.
    Faccio una similitudine molto forte, perche’ vedi per me e’ stato cosi’. Mi sono sentita una frana, una fallita, rinchiusa dentro quel pigiama e quelle ciabatte, di cui parlava prima Lilly. Era inutile nessuno riusciva a convincermi a reagire fino a che IO non ne sono stata convinta, ero come una alcolizzata che rifiutava la riabilitazione. Dovevo deciderlo io. Conosco quell’apatia, quel vuoto, terribili!!! Ma credo tu abbia gia’ preso il sentiero giusto per arrivare a quel prato che ti porta alla tua serenita’. Ci saranno momenti no ancora, ma credimi saranno sempre meno frequenti e travolgenti. Un grande in bocca al lupo di cuore. Spero che queste pagine e queste parole ti saranno ti aiuto come lo sono per me. Lulu

  • 5513
    Kikka -

    Cara Sonia, leggo i tuoi post e in ille aspetti, potrebbero essere i miei, le tue parole, le tue parole, sono le stesse che escono dalla mia mente, anche per me è passato un anno da quel fatidico giorno di giugno in cui è crollato tutto ciò in cui credevo, e ho passato varie fasi e mi sembrava di essermi ripresa e poi di nuovo sono ricaduta, più in basso di prima, e mi chiedo chi sono, dove sono andata a finire e mi sento persa; ho frequentato un’altra persona per un paio di mesi e poi è scomparso, ma poco importa, è l’ultimo dei miei problemi questo; sono uscita con un altro a cui non importa assolutamente nulla di me; in tutto ciò la mia salute che è sempre stata di ferro, ultimamente non mi assiste, passo da un amalanno all’altro (niente di grave) il Dott. dice che ho le difese immunitarie abbassate e ti credo!!!! Negli ultimi mesi contatti telefonici con il mio ex mi hanno rigettato nel tunnel della malinconia (Lui sta da mesi con un’altra, che peraltro conosco) perchè se anche so che non era la persona giusta per me (ci ho messo ben 16 anni a capirlo) e non tornerei mai indietro, questa sconfitta, il crollo di tutto ciò per cui ho vissuto per anni, mi ha lasciato senza punti di riferimento, senza certezze, con una grande paura e .. non so. Cmq gli ho scritto un’ultima lettera per chiarire alcune cose e l’ho conclusa chiedendogli di non chiamarmi nè inviaremi più messaggi; spero di aver messo veramente la parola fine, perchè sono stanca, voglio stare bene, voglio un pò di serenità!
    A te non so cosa dire Suny, solo un abbraccio forte forte Bacio Notte

  • 5514
    fl53 -

    Ciao a tutti … ciao Luna, che in un’altra ‘stanza’ mi hai segnalato questa, dove scopro un mare di ricchezza: grazie al fatto che stanotte ero sveglia come un grillo alle 3 di notte, mi sono ritrovata con un po’ di tempo per leggere e per stupirmi della quantità di pensieri, emozioni e vita c’è dentro questo fiume di parole. Ora come ora ho una certa confusione in testa, perché leggendo un bel po’ di pagine tutte insieme, alla fine mi si sono accavallati nomi e storie … ma non è poi male, anzi, forse proprio per questo sto apprezzando qualcosa di comune, che ‘galleggia’ sopra tutti i post. È qualcosa che mi piace molto, un accordo di fondo su atteggiamenti di base (rispetto di sé, delle proprie sensazioni, impulsi ed emozioni, attenzione ai propri bisogni, difesa della propria integrità, consapevolezza del ‘lavoro’ di costruire se stessi), è un linguaggio comune che ‘ai miei tempi’ non c’era: già, perché ho un bel po’ di anni più di voi ma, dal punto di vista della nascita a me stessa, mi pare di averne di meno. Ai miei tempi non si era così spontanei, non si poteva andare così a fondo, c’erano paletti dappertutto: e il vento del ’68, cui si può dare il merito di aver smosso le acque ed aperto la strada allo smantellamento di schemi culturali e sociali, ha avuto per chi ne è stato investito al liceo, un valore confuso e conflittuale … una rivoluzione butta tutto all’aria: ci si trova dentro all’improvviso … che cosa si deve salvare, nell’uragano?
    Non si può generalizzare, ma diffusissimi e tenaci erano i tabù (non dovunque, certo, ma in molti luoghi è ancora così) che ti facevano approdare all’adolescenza impreparata e spaventata da uno sviluppo fisico misterioso e vergognoso. Gli schemi educativi tarpavano le emotività incanalandole in pratiche religiose invasive: ma non ci si rendeva conto che il luogo spontaneo della fantasia, della sperimentazione, della scoperta di sé veniva letteralmente invaso ed occupato saldamente dalla paura dell’inferno e dalla speranza di un paradiso cui accedere per l’unica via possibile: la sofferenza, l’umiltà, la rinuncia a se stessi. Uno spartiacque veniva eretto: di qui una fisicità peccaminosa, di là un’eterea realtà spirituale. Come se il corpo e l’anima (psiche, spirito o come la si vuol chiamare) fossero due antagonisti e non un insieme unico, da sviluppare in armonia. Poi, all’interno di ognuna delle due realtà ben separate, si introducevano altre spaccature, vere dicotomie. Lo spirito doveva essere vivo e sostenere un obbligatorio amore per Dio (ci si sentiva in colpa se non lo si provava, lo si doveva confessare), per i genitori e i superiori, ma allo stesso tempo doveva consegnare la sua volontà ed i suoi afflati all’ubbidienza, e conformarsi a ciò ‘che stava bene’ e che ‘si doveva fare’. Il fisico andava combattuto e possibilmente mortificato perché non prendesse il sopravvento sullo spirito, ma allo stesso tempo doveva essere abbellito secondo i canoni di moda, per ‘adescare’ il

  • 5515
    fl53 -

    principe azzurro (di qui la competitività tra ‘femmine’, col conseguente potere di scelta al maschio) al quale si sarebbe consegnata la vita e la volontà, in cambio della sicurezza economica e della realizzazione personale che, per una donna, doveva consistere nell’aver figli (cosa assicurata dalla condanna degli anticoncezionali) ed accudirli in un matrimonio indissolubile in cui la sottomissione al capofamiglia veniva sancita con la citazione delle famose (o famigerate?) parole di san Paolo. Studio e lavoro venivano dopo. In pratica, era lo stravolgimento concreto dello stesso Vangelo insegnato in teoria: lo schiacciamento della persona a vantaggio di un sistema, invece che l’amore per se stessi coltivato e sviluppato in amore per gli altri (il che porterebbe ad un sistema migliore, dove però non sarebbe necessario il potere … )
    Tutto ciò non era comunque dovuto solo alla religione, ma ad una cultura circolante e sposata anche dai laici.
    Accorgersi della propria energia vitale, cercare di esprimerla, poteva significare di incorrere in qualcosa di molto simile alla caccia alle streghe (ai tempi fatta sia dai religiosi che dai liberi cittadini) se, come è successo a me, il vento rivoluzionario trovava in famiglia la granitica opposizione di una cultura ancorata ai principi fascisti opportunisticamente intrecciati a quelli religiosi (e viceversa).
    In un’altra stanza di questo forum ho postato il link al blog in cui ho compresso all’osso la mia storia: lo metto anche qui http://blog.libero.it/fl53 e, anche qui, l’intenzione non è certo ‘insegnare come’ ma ‘testimoniare che’ anche nelle situazioni peggiori si può liberare quell’Essere che altri cercavano di sopprimere. La compressione delle vicende, ha giocoforza causato l’omissione delle cose peggiori: la storia, già pesante così, è in realtà molto peggio. Gli episodi di violenza fisica (la quale non nasce dalla mano, ma da dentro), non sono stati altro che punte, in determinati momenti, del tempo continuato di un’oppressione costante, a livello psicologico, con innumerevoli precisi atti di una violenza che non torce un capello ma che può, semplicemente, uccidere.
    Ora scappo … sono le sette e ho una giornata di fuoco … ciao a tutti 🙂

  • 5516
    LUNA -

    FL53: grazie di essere passata – e così come sei 🙂 – in quest’altra “stanza” 🙂
    un abbraccione :):):)

  • 5517
    ANNA -

    Ragazzi, siamo a fine giornata…
    Volevo raccontarvi una cosa: ieri, dopo anni e anni e anni, ho rivisto una persona.
    E’ un ragazzo che, ai tempi dell’ universita’, mi fece piangere e disperare per il solo fatto che non voleva FIDANZARSI con me ( ai tempi il mondo era o bianco o nero…diciamo che con gli anni sono spuntati molti grigi ).
    Gli andava bene vedersi, stare insieme, frequentarsi e tutto quanto ma l’ IMPEGNO, no.
    Mi fece impazzire e ci perdemmo pian piano di vista con tanti sospesi fra di noi.
    Non abita nella mia citta’ e mai avrei pensato di rivederlo ma, siccome la vita non e’ mai banale, invece, e’ successo.
    Ieri, 27 Maggio 2009, in piscina a casa mia in campagna.
    MAI AVREI DETTO CHE SAREBBE SUCCESSO.
    Per caso, per via dei ritrovamenti miracolosi a mezzo Facebook, dopo mesi che scambiavamo chiacchere per mail o telefono, , ci siamo trovato a 15 km di distanza.
    Io in ufficio e lui da un cliente in giro.
    Un’ idea veloce : panino in piscina.
    Semplice, no?
    Dopo piu’ di 10 anni, con tutto l’ intermezzo che sapete, con la me di oggi innamorata e felice di un altro, con Lui li’ che mangiava tranquillo a casa mia ( luogo che da sempre sfuggi’ come la peste, causa ritrovo troppo confidenziale ), mi sono sentita in un cerchio che si chiude.
    Abbiamo chiaccherato delle amicizie universitarie, dei casini che io feci allora in occasione dei nostri scenografici litigi, delle mie amiche di oggi “in cerca di marito”, dei nostri lavori, dei nostri fratelli che ci fanno ammattire…
    E’ andato via dopo un paio d’ore per rispettivi impegni di lavoro.
    Forse ci rivedremo domani o la settimana prossima per una cena con amici vari o, forse, non ci rivedremo mai.
    Non importa. Io ho solo sentito un cerchio, un altro, che si chiude bene. Come e’ giusto, come avrei voluto e come vorrei che fosse per tutti noi…
    Ragazzi, che bello ! A volte, davvero, qualcosa va come deve andare.
    Volevo solo raccontarvelo…
    Buona serata !

  • 5518
    SONIA -

    ..le vostra parole mi rinfrancano piu’ di qualsiasi altro sostegno, Lulu..
    “un legame che si interromp, un’incontro infruttuoso, un appuntamento mancato richiamano in superficie, oltre alla normale delusione, gli antichi vuoti..” dall’ultimo libro della Schelotto..
    Anna, Luna fors avete ragione ..non sono ferma nemmeno adesso che sto cosi’ male..perchè dall’apatia dell’altro giorno..mi sono un po’ distaccata ma sono fuorisciti sentimenti piu’ vivi, seppur non positivi, di rabbia..si sono un po’ incaz..con me col mondo, con lui..col fatto che tutto va storto..ma soprattutto quello che proprio non riesco a digerire è che dopo un anno ci si possa ritrovare in queste condizioni, che il fatto che questo ragazzo non mi abbia voluta mi abbia fatto rifiorire quelle stesse emozioni, già provate, già elaborate ma che pensavo “risolte” mesi fa’..Poi ritrovo kikka a un anno di distanza e leggo che anche lei pensava di stare meglio, poi la ricaduta..e poi la sensazione di perdersi..una storia adi pochi mesi, lui che non ti vuole, risentire l’ex che se ne sta felice felice nella sua nuova vita..anche se il mio ha recitato un po’ il ruolo della vittima, l’incompreso che io non ho ripreso al suo ritorno..
    Boh, un insieme di cose e ti accorgi di essere ancora al punto di partenza, perchè pensavo di aver fatto molti passi avanti, ero positiva, ero tornata a vivere..perchè come dice Luna non mi piaceva quello che ero diventata io rivolevo me..la Sonia che mi sta simpatica..quella che ero diventata non mi piaceva..e ora??
    Per un lui che non mi vuole..ritrovarsi a punto e capo??
    E io che vi dicevo di non avercela con lui..invece adesso si’ e tanto..perchè tante frasi poteva non dirle, e tanti atteggiamenti avrebbe potuto non tenerli..e adesso ringrazio me di esserci andata coi piedi di piombo,di aver sempre tarato quello che mi diceva o faceva..in mia autodifesa..senno’ adesso come sarei??
    ma a cosa è servito?.. non avevo messo in conto la potenza dei sentimenti..e per lui già erano forti..uffffffffff!
    Che nervoso!
    Anna voglio trovare la mia strada per volermi bene..aiutatemi..!
    Mi sono rileggendo “donne che amano troppo”..potrese consigliami qulacosa che mi aiuti a ricominciare da me?! SUNY

  • 5519
    ANNA -

    Suny, sii sincera SEMPRE e vivi in modo da essere fiera di te.
    La strada e’ quella e tu l’ hai gia’ presa, anche se non sai ancora bene quanta ne hai percorsa !
    Arrivera’ un momento in cui sarai sola con te stessa e la vedrai in maniera chiarissima. Ti verra’ da piangere per il bene che ti vorrai in quell’ istante. Ti ripaghera’ di tutto quello che non hai saputo volerti prima…
    Sonia, stai serena piu’ che puoi…va tutto bene 🙂

    Scusa le poche parole. Clienti in arrivo…
    A dopo!

  • 5520
    ANNA -

    Eccomi.
    Dicevo, cara Sonia, che, secondo me e la mia esperienza, cio’ che paga e’ sempre l’ essere corretti e sinceri. Con se stessi, in primis e poi, di conseguenza, anche con gli altri. E’ cosi’ che si trova, o ritrova, la strada. Alla fine cos’e’, del passato, che piu’ difficilmente ci perdoniamo? L’ essere stati scorretti verso di noi. L’esserci mentiti da soli. L’essere restati a prendere mazzate che sapevamo di non meritare !
    E’ una ragione per dare mazzate ad altri? No. Non ne saremmo capaci. Qui sono certa che siamo persone che, anche quando sono a ragione arrabbiate, dopo si pentono e dispiacciono per qualche parola di troppo che e ‘ volata nella discussione…ne sono praticamente certa.
    Incapaci di essere cattivi.
    Fondamentalmente nobili.
    Ora e’ tempo di usare questa “nobilta’” anche a nostro uso e consumo, a difesa di noi stessi.
    Distinguere chi merita, da chi no.
    Cosa vogliamo, da cosa, invece, assolutamente non ci piace.
    Parlare con noi e non solo con mezzo mondo per far contenti tutti.
    E sapere bene il PERCHE’ che, poi, e’ cio’ che ti da’ la forza per andare avanti.
    Condivisibile o meno, ma con una nostra verita’ che non vale meno di quella alrui.
    Io, ormai, cerco di vivere cosi’.
    Se ho una mia ragione per essere X e non Y, poi posso far capire a chiunque il perche’ di una mia scelta e posso sperare che venga capita e accettata per quel che e’.
    Se quel chiunque non dovesse capire, posso restare certa di aver fatto del mio meglio per aprirgli una finestra sul MIO mondo !
    Se non vuole guardare dentro, so di aver perso, nella peggiore delle ipotesi, una persona CHE NON MI PUO’ O VUOLE CAPIRE quindi poco.
    L’ amore,a volte, fa male ma non e’ l’ unico sentimento o situazione che ferisce.
    Ci sono gli amici, il luogo di lavoro, persino la gente in genere, capaci di farlo.
    Puo’ essere un giudizio, un semplice commento, un gesto.
    E tutto si puo’ spiegare, se sei certo di essere stato coerente, corretto e giusto.
    Ci muoviamo sempre nel soggettivo, lo so bene, ma io, ANNA, SONO un SOGGETTO e, almeno come tale, desidererei rispetto.
    Se non c’e’ riscontro degno, bisogna saper far fronte e incassare, senza pensare che siamo dei cretini.
    Sonia, la tua rabbia di oggi, la tua delusione, il tuo senso di sconfitta sono giusti e sani. Sani per te !
    Non sei martire e non sei carnefice, sei TE STESSA e, te lo ripeto, probabilmente, non lo sei sempre stata e sara’ un nuovo modo di essere che non si fermera’ mai piu’…

    Ti abbraccio forte.
    ANNA

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