La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Ed eccomi, anche io ad accodarmi alla schiera di cuori infranti, di anime umiliate e tradite, che di fronte ai propri castelli che crollano si sentono annientati e soli. E decidono che devono buttar fuori dal loro corpo il dolore, come il veleno di un serpente. Cercano rifugio negli amici e poi alla fine si lanciano su una tastiera attratti da chi vive il loro stesso dolore. Per capire, per sfogarsi, in questi attimi di confusione e smarrimento.
La storia è terminata improvvisamente 1 mese fa. La mia parte razionale sa che è la cosa giusta, ma la mia anima urla di dolore.
Sette anni è durata.Adesso ho 30 anni.
In realtà è molto difficile riassumere 7 anni di una storia molto complessa. Ed incide anche la paura di essere riconosciuto, dalle mie parole e dalla mia storia, che è molto particolare ma che in pochi conoscono.
Ho conosciuto questa ragazza all’università, corteggiamento lungo da parte di entrambi. Ci mettiamo insieme, dopo un pò andiamo a letto, ma c’è qualcosa di strano, e dopo giorni di dolore lei mi confessa che non può far l’amore.
Io non l’ho abbandonata, anzi, in quel momento ho capito che la volevo amare davvero.
Due anni meravigliosi, mi sono preso cura di lei, ho cercato di renderla felice in tutti gli ambiti della sua vita, anche in quello sessuale, anche se in questo era molto arduo venirne a capo. La sua incapacità di donarsi totalmente l’ho affrontata portandola da psicologi e andando io stesso da loro per cercare di capire cosa dovevo fare.
Dopo 2 anni ero io ad avere bisogno di lei. Stavo male e l’ho trattata male, lei mi stava vicino. Nel frattempo convivevamo.
Appena terminato il mio momento difficile lei va per studio all’estero e dopo 3 mesi di distanza, quando torna nella nostra casa, lei mi lascia dicendomi che non sa se mi ama più. Ero distrutto.
Dopo 2 mesi torna da me e mi dice che mi ama. Sono l’unica persona per cui vale la pena lottare…dice.
Io ricomincio a prendermi cura di lei, conscio dei miei errori passati.
Dopo un altro anno lei torna all’estero, io mollo tutto e la seguo, ma ho meno fortuna e mi tocca tornare in Italia continuando a sperare di tornare da lei.
Io sto di nuovo male ma questa volta cerco di non farglielo pesare, ma non sono più io, triste e sfiduciato.
A questo punto dopo tante promesse da parte sua e belle parole, da un giorno all’altro, lei mi dice che non può farmi felice e mi lascia di nuovo.
Ora è passato un mese, ed io sto male per i miei sogni infranti, per tutta la solitudine in cui sono stato ricacciato, per tutta la fiducia che ho riposto in lei, per tutto quello che non ho avuto. L’ho amata incondizionatamente (o quasi), ho accettato i suoi problemi, anzi me ne sono preso cura, anche se questo voleva dire rinunciare a me stesso.
Eppure sono triste, a volte disperato, mi manca come l’aria il suo volto e la gioia di prendermi cura di lei. Sono geloso, anche se so che per lei è difficile pensare di ricominciare con un altro.
Grazie a chi ha voluto leggermi.
Marmok: ciao 🙂 mi dispiace molto per il tuo dolore.
Come dici giustamente tu riassumere una storia in poche righe non si può, al di là dei fatti e della durata, sicuramente per i sentimenti, le emozioni…
Non volermene, se puoi, ma una cosa mi ha colpito nel tuo racconto, e cioè quante volte ricorre il concetto “prendermi cura di lei”, e mi ha colpito la frase “anche se questo voleva dire rinunciare a me stesso”…
il mio non assolutamente un giudizio, noto soltanto…
Ciao Marmok! “Prendermi cura di lei”-“Rinunciare a me stesso”…..sono concetti che capisco benissimo…..fin troppo bene. Poi, però, non si sa nè come mai e nè perchè loro, i deboli, prendono il volo e noi, i forti, ci scopriamo a terra come gomme bucate con l’energia di un pulcino che ha appena terminato la maratona di Newyork…..
Al di là dei sentimenti, del cuore spezzato, del senso di vuoto, della voglia, della gelosia e di tutti i personalissimi sentimenti coinvolti….riprenditi la vita a cui hai rinunciato, il tempo per riflettere, l’energia che hai bruciato e poi cerca di pensare a come può stare in piedi un rapporto in cui uno solo da e l’altro prende e basta.
Non importa se prende perchè sta male, perchè è disagiato, perchè non sa da che parte sbattere, perchè è stronzo o un gran bastardo.
Importa che ha preso….ha preso per 7 anni ed ha preso così tanto da svuotarti ed invertire i ruoli trasformandoti da sostenitore a inseguitore, a “aspettatore” (scusa il termine grammaticalmente scorretto) del suo ritorno….
E se ne è andata……
E tu stai aspettando…..
Lei è forte nella sua debolezza e tu sei debole nella tua forza. Pensa un pò quanto questi individui riescono a trasformare il mondo in un mondo alla rovescia!
Secondo me, ora, dovresti pensare solo a riprendere quella forza, quell’energia che, a suo tempo, ti ha reso un sostegno per lei.
Tutto il resto verrà dopo.
Sia il rincorrerla sia il dimenticarla!
Scusa ma devo scappare….ciao a tutti!
ciao a tt
ancora una volta da sola davanti al mio pc, da sola in ogni senso e non è una bella sensazione, scrivo qui per nn scrivere a lui, con tutto che ormai sono passati tre mesi cioè 90 giorni che nn gli scrivo, che nn lo chiamo che nn lo cerco mi sembra che sia passato solo un giorno nn da l’ultima volta che gli ho scritto ma dall’ ultima volta che ci siamo visti e abbiamo parlato(circa un anno fa) lo so l’amore nn può esistere se è a senso unico ma che ci posso fare se sono un idiota che ancora sto ancorata nel passato? Nn spero più a niente, anzi evito di proposito qualsiasi posto dove lui potrebbe esserci quindi se capita d’incontrarci e vedere il suo sguardo indifferente e sempre e solo per caso.Penso che effettivamente nn ci sia una ricetta che posa servire per cancellare il male il dolore l’abbandono la tristezza che c’è dentro di me, penso che nn esiste una parola un msg un consiglio una raccomandazione che possa servire nei momenti in cui vorrei chiamarlo sentirlo vederlo ma in questo caso per lo meno nel mio esiste la volontà di cercare di accettare la realtà, di cercare di vivere alla giornata nella speranza e quando arriva la sera e appoggio la testa nel cuscino nn penso a niente e tanto meno a lui, vorrei vivere nel presente senza pensare ma nemmeno per un secondo a come sarebbe se ci fosse lui, perchè le persone quando feriscono lo fanno in modo così violento che se anche nn lasciano segni visibili ci feriscono in modo cosi violento che la ferità nn riesce a rimarginarsi,perchè ci devono sempre lasciare dei segni che condizioneranno poi le nostre scelte future?
Buonasera a tutti..per aggiornarvi di questo w.e.di chiusura lo chiamerei..
Ho preso la situazione in mano, avevo bisogno di chiarezza e ho dovuto definire io la situazione..
Gli ho scritto una lettera (mail)..ho detto tutto quello che ho sempre sentito e provato, emozioni e sensazioni che non avevo mi fatto uscire..l’ho ringraziato per tutti i ricordi che a me rimarranno di lui..mi sono aperta, forse un po’ sbilanciata ma mi sono liberata! E’ la prima volta che parlo di sentimenti con lui..lo so non a voce..ma non sarei mai riuscita a dire tutto cio’..ho concluso dicendo che anche se non me lo ha detto direttamente è abbastanza evidente che è meglio tornare a essere amici..perchè cosi’ non è ne’ carne ne’ pesce..
Mi risponde dicendomi di non aver avuto il coraggio di prendere una posizione..perchè lui e’ in confusione e non sa cosa vuole dalla vita..ma capisce che questa situazione non è sostenibile..
Mi dice che tutto cio’ che mi ha detto me lo ha sempre detto con amore , che è sempre stato sincero..insomma una risposta diretta..e anche lui per la prima volta mi ha parlato di sentimenti..
Pero’ capisce che in questa sua confusione, tornare a essere amici è la cosa migliore..anche per lui..
Per la prima volta abbiamo parlato col cuore..per la prima volta mi sembra di aver parlato piu’ intensamente con lui..e anche se è finita..preferisco la sincerità di un uomo che non è sicuro di quello che puo’ darti e si allontana..piuttosto che quelli che neanche si pongono il problema e intanto ti vivono..
Non sono arrabbiata con lui, ne’ delusa..sono solo triste pechè devo far tornare indietro un sentimento che in me ormai si era fatto spazio..
..mi sta scrivendo su fb in questo momento..mi chiede scusa..per non averla affrontata lui..mi chiede scusa pechè’ è confuso in questo momento della sua vita..mi dice quanto si è comosso nel leggere la mia lettera ma che nel scrivera la sua ha pianto..
Non è da lui scrivere di sentimenti, piangere, ma soprattutto confessare di averlo fatto..lui latin lover, sciupafemmine, lui che non si è mai innamorato, lui che ha sempre evitato storie..mi si stringe il cuore..ma gli credo..credo che nonostante abbia un sentimento per me, non è sicuro di se’ e di quello che potrà darmi..e se ne va..
Maya:”ma che ci posso fare se sono un idiota che ancora sto ancorata nel passato?”
Ciao Maya, mi chiamo Lilly e sono “un’idiota” come te.
Però ho visto che in fondo in fondo ad un rettilineo di mer…c’era una curva e dopo un intero anno ho deciso di guardare cosa ci fosse dietro quella curva.
Non c’è nulla di particolare. Nè stuoli di principi azzurri, nè vincite al supernalotto, nè occasioni di lavoro fuori dal normale.
C’è la vita, però.
Una vita che merita di essere vissuta anche se a volte ci fa piangere e ci riempie la testa di mille “perchè”.
Non sentirti idiota perchè lo hai amato e lo stai amando, perchè quel qualcosa che si è spento dentro di lui è ancora accesissimo dentro di te.
Anche a me, tante volte, viene da piangere. Ma altrettante volte e per altri motivi mi viene anche da ridere. Prima, però, non me ne accorgevo.
Vedevo solo le lacrime mentre i sorrisi erano invisibili.
Lui è e sarà sempre dentro di te per un unico, piccolo motivo…..i tuoi sentimenti erano e sono sinceri e purtroppo l’andarsene altrui non funziona come un colpo di spugna anche quando ci sono atteggiamenti estremi, la violenza, l’egoismo, la freddezza che feriscono in un modo assurdo.
Non puoi sentirti idiota perchè sei stata sincera, perchè non ti sei imposta uno stato d’animo che non sentivi come tuo, perchè non hai indossato la maschera del “chi se ne frega” e sei andata a ballare scalza sui tavoli vestita di rosso…..
A volte funziona. Ma non siamo tutti uguali….
Prenditi il tempo che ti occorre, piangi e poi asciugati le lacrime, mettiti un bel vestito, truccati, apri la porta ed esci a fare una passeggiata portandoti dietro quel dolore che non è un tuo nemico…..
E’ il metro che misura la persona dolce e sincera che sicuramente sei e che potrai restare se imparerai che quel dolore è una bellissima parte di te.
Ciao a tutti.
Ps…..
Ognuno di noi può vedere gli altri per quello che sono veramente, attraverso quella lente di ingrandimento che è il modo in cui si sono comportati.
Ciò che ci fa piangere non è aver perso “lui” ma la sensazione di aver perso un nostro bellissimo sogno. Quel sogno che abbiamo dentro da sempre e che, un giorno, abbiamo appiccicato addosso a qualcuno pur di vederlo vivo, pur di vederlo muoversi e parlare….
No…non abbiamo perso quel sogno. L’abbiamo solo appiccicato addosso alla persona sbagliata.
Vero Anna????
Ciao ciao.
Si, Lilly, SI SI SI !!!!
Il tuo sogno esiste ancora e tornera’ quando sara’ giusto che torni.
Semplicemente non e’ ancora ora…
Sonia, ti faccio i miei complimenti con tutto il cuore.
So come ti senti. Penso sia lo stesso modo in cui mi sentii io quando scrissi la mia “lettera di congedo”.
Lui mi disse subito che non mi avrebbe risposto per nessuna ragione, che non era capace di parlare di sentimenti come sapevo fare io e mi prego’ di non scrivergli nulla che lo ferisse o nulla di cattivo.
Mi fece tenerezza quando parlo’ cosi’.
Sembrava un bambino in attesa della sgridata che sapeva di meritare. Io avevo gia’ inviato la mia mail e quando mi richiamo’ per parlarmi, come gli avevo chiesto di fare proprio qualche ora prima, fui io a dire di accendere semplicemente Blackberry e leggere.
Come te, a voce, mi resi conto che non ce l’ avrei fatta…
Fui fiera di non averlo massacrato ma di aver solo detto che per me era arrivato il capolino, che lo ringraziavo per i momenti belli insieme, che lo stimavo come persona, al di la’ di quello che cercava di apparire.
Ho detto la verita’, pura e semplice.
La mia e la sua, levandogli addirittura un peso.
Il peso di non sapermi mandare via ma neanche quello di sapermi tenere.
Con i mesi, come da copione, cerco’ di tirare fuori quel sentimento che aveva sempre cercato di celare, almeno fino a quando gli pareva pericoloso.
E’ stato DOPO che e’ riuscito a dire che mi voleva bene, che era diverso cio’ che aveva provato con me rispetto a quello che provava nelle sue mille notti di sesso casuale con chissa’ chi e in una sera in cui sono di nuovo erroneamente finita un po’ troppo vicina a lui, mi ha salutato con le lacrime agli occhi e un abbraccio che non dimentico.
Sapeva che non sarei tornata. Lo sapeva benissimo. Era solo un cerchio da chiudere e l’ abbiamo chiuso insieme, proprio quella sera.
Mi ha detto solo : “Ti prego, non sparire” ( parole mai sentite prima di allora ) e io gli ho detto ” Lo sai che ti voglio bene comunque” ( parole mai dette prima nemmeno da me ). La lettera aveva scoperto una pentola in cui finalmente si poteva guardare dentro senza paura.
Sonia, hai fatto la miglior cosa che potessi fare.
Ne sono certa.
Hai provato a dare amore, hai capito che non era contraccambiato nel modo in cui ne hai bisogno tu e hai saputo parlare con dignita’ e onore, senza offendere, ne’ pretendere.
Sonia, hai ragione : “se ne va ” ma un pezzo di te, del modo in cui ti sei comportata e di cio’ che sei, restera’ con lui.
Non lo trovera’ sotto il primo prossimo ponte e lo sa.
Soprattutto avra’ sempre rispetto e stima di te.
A te resta la profonda soddisfazione di aver preso in mano una situazione che sentivi il bisogno di chiarire per il tuo stesso bene.
L’ hai fatto tu !!!! Non sei stata immobile ad aspettare…
E’ la rivoluzione di te stessa !
Ti fara’ stare meglio questo gesto, in fondo semplice, che qualunque altro stand by imposto da altri.
Ciao, ragazzi. Mi dedico un po’ al work…
Lilly, anche il mio LUI e’ un “povero dentro” oltre che fuori…
Che accidenti Anna, sembra precisa, precisa, la mia storia, non e’ che i nostri “.tronz.” hanno letto lo stesso libro? Poi lo hanno messo in pratica con noi?
Francesco UN GRANDISSIMO IN BOCCA AL LUPO…..
MarmoK, ho imparato a mie spese che mai dobbiamo rinunciare a noi stessi, purtroppo e’ una lezione difficile da capire, solo dopo una bella mazzata in testa, a volte, come e’ successo a me, solo dopo una mazzata anche sulle spalle che ti fa camminare piegato in due lo capisci bene…
Prenditi cura di te, sei tu la persona piu’ importante per te stesso, amati, un giorno ti assicuro non avrai piu’ bisogno del suo volto, della sua “aria” per respirare, cura la tua anima, il tuo malessere, capirai dopo quanto e se, in realta’ quanto stavi bene con lei…come dice Lilly, nessuno ha il diritto di prendere e nulla dare…la strada se difficile si deve fare insieme, non da soli e affrontare tutto anche per gli altri.
Maya, mi hai fatto ripensare al mio passato. Cavolo se ti capisco. Niente e’ piu’ doloroso di una ferita nascosta, di quelle il sole non puo’ asciugare, pero’ vedrai, te lo dice una che ha tentato il gesto estremo, ti accorgerai che i segni lasciati ti condizioneranno bene per le tue scelte future. Non sono mago Merlino ma sto’ vivendo il percorso della guarigione, lungo, tortuoso ma positivo.
Sonia, scusami credo poco all’amicizia dopo l’amore, ma questo puoi saperlo solo tu. Comunque hai fatto bene a prendere in mano la situazione e voler chiarire. Come vedi sei riuscita finalmente a capire cio’ che passava nella sua testa. Brava e buona fortuna.
Naty, buon percorso, mi dispiace ma non posso capirti completamente, non ho mai fumato, sono certa che riuscirai nel tuo intento, un grande abbraccio.
Lilly, anche io per tanto tempo ho creduto di piangere e soffrire per lui, in realta’ era per la storia, il sogno infranto. E’ difficile capirlo, ancora piu’ difficile ammetterlo, io sto’ facendo questo percorso adesso con la mia terapeuta. Mi sono quasi arrabbiata con lei quando me lo ha fatto notare….ma aveva davvero ragione, almeno per quanto mi riguarda.
BACI A TUTTI….Lulu.
Ciao Sonia, ciao Anna! Anche io ricordo bene la mia “lettera di congedo”.
Era semplicemente sincera. Non stucchevole, non disperata, non rancorosa.
Sincera! Il mio cuore tradotto in lettere.
E non voleva essere una lettera di congedo, dire la verità. Miravo ad un risultato ben preciso che, puntualmente non si è realizzato.
Povero cervello arrovellato…..pensavo che un conto fosse andarsene con la consapevolezza di un porto sicuro in cui tornare, un altro andarsene sapendo che l’altra parte avrebbe chiuso il portone per sempre. Con tanto amore (mio) ma per sempre.
Avrei voluto destabilizzarlo, mettergli una sorta di panico buono e costringerlo a sentire la mia mancanza.
La sua risposta al mio addio?
“Le parole per spiegare tutto forse non servono più e le ragioni e i torti appartengono ad entrambi. Tempo al tempo.”
Ora ho capito che quel “tempo al tempo” sarebbe stato da interpretare nell’ottica di un “the end” già avvenuto.
Allora no….allora l’ho voluto leggere a tutti i costi come un invito ad aspettare……
Ho aspettato! Per un anno. Ad intervalli regolari (ogni due mesi per non essere ossessiva) facevo capolino nella sua vita, per poco più di trenta secondi, con un dialogo telefonico dell’intensità che trenta secondi possono permettere (in sintesi: IO “Ciao, come stai?” LUI “Benino, grazie, ora scusami ma ho molto da fare….ho tutti i telefoni che squillano, ciao”!) .
Finchè un giorno, con un atteggiamento bestiale mi ha infilato nel cervello ciò che io non capivo ma che lui, comunque, non aveva mai avuto il coraggio di dirmi…….che era finita!
L’addio, in realtà, non c’è mai stato a meno che un “viviti la tua vita capitooooooooooo!!! A centomila decibel, eco e applauso finale per la potenza si possa considerare un addio!
Tutto ciò per dirti………hai fatto bene a scrivergli se l’hai fatto per liberarti, se lo hai fatto per te stessa, se ora stai meglio e la tua panza (direbbe Luna) sta un po’ più ok!!.
Forse (e sottolineo forse) un po’ meno se l’hai fatto con lo stesso intento che, più di un anno fa, ha mosso me.
Perché il rischio è di infilarsi in un tubo del diametro di 3 centimetri che ti soffocherebbe e non ti lascerebbe vivere come ognuno di noi merita di vivere.
In quel tubo rischi di vedere la vostra storia ancora viva, vegeta e ben protetta……in quel tubo, però, rischi di essere da sola…..stesa in un letto di speranze che prima o poi potrebbero staccarsi dal soffitto e conficcarsi dentro di te.