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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5381
    LUNA -

    SIMONA: vedi che ti sei risposta da sola? 😀

    sìììììììììì 😀
    alle corse, alla musica, anche al ballo sfrenato (pure con la spazzola in mano, come microfono, cantando in playback 😉 😉

    a dirlo sembra una “bestemmia”… pare che non si capisca che: ma chi ha voglia di cantare quando si sta così male?
    Eppure – parlo per me, ma anche per amiche mie – quanto bene ci ha fatto, nei momenti bui, difficili, la musica. Le canzoni che abbiamo cantato a squarciagola. Magari piangendo?
    Non importa. All’inizio magari la voce esce in sordina, poi si alza… alla fine, cantare, alle volte, è anche come urlare.
    Alla fine puoi scoprire pure che ti diverti, e che ti sei molto più simpatico di quello che credi. Anche se stai male.

    Ciò che sembra una magra consolazione a volte è un dato di realtà. O meglio, è un un dato di realtà ciò che è ora. E anche se sembra impossibile, il dato di realtà può liberarti.
    Perché il dato di realtà tira fuori risorse, presenti, che nei “se” implodono.
    Il problema è alle volte lo stesso concetto di consolazione. La realtà non è lì per consolarti, è quello che è. A volte bellissima, a volte serena e basta, a volte brutta, una grande chiavica.
    Se ti accorgi che la vita non è lì per consolarti, è quello che è, e escono le tue risorse, spesso ti accorgi che la vita ti consola.
    Ti consola per gli incontri positivi che fai, per le esperienze nuove che vivi, per la connessione positiva che puoi avere con gli altri.
    Anche per le connessione negative a cui sei in grado di dire no, per le scelte che fai, che ti somigliano.

    @Ma anche se banale ci accorgiamo guardando attentamente che anche se tutto sembra immobile come il nostro dolore poi accade la stessa cosa che accade alle nuvole….dopo qualche secondo che stai con il naso in su la loro forma è cambiata e il cielo è differente…

    😀

    Il dolore ha dentro una quantità di energia enorme, mi sa, anche quando sembra fermo, bloccato, e ci fa pensare che non abbiamo più forza per fare niente.
    A volte siamo stanchi, e allora il riposo ci sta.
    Ma quando sei lì fermo, ma la tua testa viaggia come un treno, e sembra che viaggi dove le pare, di fatto non sei fermo… la tua energia viaggia, eccome… ma dove viaggia?
    Viaggia spesso in libere associazioni di idee che sono in realtà una prigione, perché girano in tondo.
    A volte, certo, c’è anche bisogno di girare in tondo.
    Ognuno sa per sè. Ma quando ti (generico) sembra che stiano girando troppo in tondo, che comandino loro, quei pensieri che vanno a palla, spesso (almeno a me è capitato) se liberi l’energia in qualche modo, che sia pure quella della rabbia, se vai a scaricarla in modo costruttivo o neutro, come una corsa, una lunga camminata, spesso quando torni gli stessi pensieri sono rallentati, e puoi ascoltare di più le sensazioni. spicevoli? quelle sono, ma come dice Simona nulla è fermo.

    stare male è stare male, ma tutto ciò (sano) che si può fare per stare meglio, ha un senso.

    NATY: ciao 😀
    come tutti qui 😀

  • 5382
    LULU -

    Ciao Simona, niente di piu’ vero. E’ quello che e’ successo a me. Sapevo che non ne valeva la pena…sapevo che in fondo (molto in fondo) che non poteva continuare, eppure…adesso dopo le ennesime rivelazioni sono completamente distrutta.
    Tutto vero tutto giusto ma dopo ne esci privo di energie, di voglia di proseguire. Eppure la vita prosegue, la forma delle nuvole cambia come dici tu, ma la testa avrebbe davvero voglia di svuotarsi e riempirsi piano piano solo di cose nuove, semplici non piu’ complicate che ti logorano il cervello e ti distruggono il cuore.

    Il giorno in cui, attraverso l’aiuto di qualcuno, riesci a vedere la tua storia da un altro punto di vista, oppure riesci a chiarirti qualcuno dei tanti perche’ che ti poni, allora ti senti almeno per un attimo privo di forza.
    A volte speri che l’altro o l’altra ti possa capire per il male che ti ha fatto, speri che si senta anche solo per un attimo dispiaciuto, ma poi Qualcuno ti apre gli occhi e ti dice:
    “non sperarci, non ha cuore, e’ un narcisista, NON AMA NEPPURE SE STESSO, AMA SOLO L’IMMAGINE CHE SI E’ CREATO DI SE, LUI NON E’ CAPACE DI AMARE.. E’ UN ….SENZA CUORE!!!!”
    Allora ti dici, o mio Dio, ho sbagliato tutto…e non devi dire neppure questo, non c’e’ nulla di sbagliato in cio’ che hai fatto…lo hai fatto e basta.
    Esistono alcune persone diverse da noi, sulle quali ci imbattiamo nella vita (non so’ se imbattiamo si scrive cosi’…e’ un periodo che non sono certa piu’ di nulla…neppure di chi sono) che il destino ci fa incontrare, tutto serve, tutto ci fa crescere….etc.etc. ADESSO NON CE LA FACCIO PIU’, credo di averne passate abbastanza, chiedo solo di stare un pochino pochino meglio. Vorrei alzarmi la mattina appena piu serena, senza angoscia, senza aspettare con ansia che finisca la giornata sperando che domani sia un giorno migliore.
    SONO STANCA. Cosi’ stanca che non mi dedico piu’ al mio passatempo preferito; scrivere… Vado in palestra, faccio delle lunghe passeggiate ogni volta che posso….mi dedico alla cucina…mangio barattoli di Nutella, eppure TUTTO RESTA , almeno sembra, IMMUTATO.
    Il dolore che prima urlava adesso e’ come un dolore sordo, ma non per questo fa meno male. Fino a quando in fondo, anche se in fondo molto in fondo, speri che lui o lei tornino, fino a quando non capisci che davvero non esiste piu’ alcuna possibilita’ di un futuro insieme credo che il percorso di risalita sia impossibile. Io ci ho messo molto, adesso credo di esserci, ma Vi giuro non ho piu’ la forza o la voglia di ricominciare…
    Il mio intervento sicuramente non e’ tra i piu’ positivi, sicuramente non aiutera’ gli altri, neppure pretendo in questo momento di riuscirci visto che io cosi’ “ignorante” non posso insegnare la cultura ad un bambino, avevo pero’ bisogno di sfogarmi un po’.(tra le cose che mi ha detto la mia psicoterapeuta e’ che devo smetterla di chiedere scusa, in questo momento non la ascolto, scusatemi). Un caro saluto a tutti LULU

  • 5383
    simona -

    @LULU…perchè chiedere scusa se non si ha colpa di nulla?
    perchè logorarsi se la mente si arrovella di pensieri fino a non poterne più quando sarebbe più facile far scivolare anche il dolore lungo i fianchi, esattamente come la gioia?
    Una volta un mio amico mi disse…conoscerci è stato bellissimo, ma se non fosse accaduto il mondo girava lo stesso!
    E’ vero, in bene e in male le cose accadono e nessuno si ferma per raccoglierti….ci vuole tempo, ognuno ha il suo, come ognuno ha il suo modo per tirarsi su di nuovo, ma alla fine le cose si aggiustano per forza, niente resta immutato e allora capirai e capiremo che guardando lontano al passato quel dolore è stato un pezzo in più da unire al puzzle della nostra vita…non c’è giusto o sbagliato
    non esiste la donna buona e quella cattiva esiste “LA DONNA” e noi lo siamo…donne che combattono ogni giorno per dimostrare non ai maschi ma a noi stesse che possono farcela e sorridere perchè sono fiere di loro stesse.
    Tutte noi, io per prima, ma anche Luna credo e Lulu, o Naty siamo capaci non di sopravvivere ai brutti momenti , ma di vivere e di sfidare la vita perchè possiamo farlo!
    Un abbraccio Simona
    P.S. ogni modo è buono per tirarsi su….anche un film stupido che però ci fa morire dal ridere…e perchè no “BRIDGET JONES”!

  • 5384
    Naty -

    Ciao LILLY,
    all’inizio non capivo nulla del tuo conteggio e quindi del ragionamento e mi sono un po’ preoccupata ehehe, ma dopo credo di avere capito che è un “sistema” tuo, che serve a te, e quindi va benissimo, e quello che è seguito l’ho trovato molto, molto interessante. Hai dato come delle fotografie della dipendenza: un agorafobico lasciato da solo in mezzo ad un campo, finite le molestie morali, rende proprio l’idea!
    Interessante anche il sostegno “dentro di noi”, io lo intendo come quando si dice “darsi una struttura”, “essere strutturati”.
    Mi piace Forrest Gump e la sua corsa della serie “intanto corro, poi si vedrà”, anche io faccio spesso così, quando vivo dei momenti di grande confusione. O tipo “via col vento”, quando Rossella (pur disperata) nel finale dice: vabbè, ci penserò domani. 🙂

    Sono contenta, invece LILLY, per una sola domanda, che tu abbia tirato fuori così tante cose.

    LULU, mi dispiace molto di sentirti giù. Non vedendoti più scrivere non sapevo se era perché stavi sempre meglio (propendevo a pensare questo) o peggio, ma come sai le ricadute sono perfettamente normali. Ti invito invece a sfogarti sempre con noi, soprattutto quando stai male! (Io non ho più scritto ma sto bene, salvo qualche disturbo fisico, ma nulla di grave; il morale è ok).
    Ci fai sapere LULU? Mi raccomando!

    LUNA, ciao! 🙂

    Ciao a tutti.

  • 5385
    LUNA -

    SIMONA: e i libri come I LOVE SHOPPING?
    a me hanno fatto ridere un sacco, soprattutto i primi.
    Ma forse il mio preferito è: “Sai tenere un segreto” 😀

    LILLY: @non ti sto più amica faccia di formica…

    ahahahaha!

    Ho risposto 😉 ho risposto sia a Simona che a Naty 🙂 tra l’altro Simona si è risposta da sola e ha risposto anche per me 😀
    (pare trentatretarallitrotterellanopertrento tutto ‘sto risposto plurideclinato :P)

    NATY: anche a me piace l’immagine di Forrest G. 🙂 e anche il concetto ci penserò domani, perché quando chiama chiama 🙂 che poi, a ripensarci, è un po’ anche il concetto del panzone al confine, no? 😀
    per i pensieri che rompono per entrare, ma magari si sgonfiano se riesci a rimandarli.

    E poi il grande concetto del “un file per volta”…
    ah, provare per credere 🙂
    quando sono o sembrano troppi, LULU, prova a pensare a uno per volta 🙂
    o almeno un paio per volta 🙂
    nessuno può cambiare il proprio mondo in un giorno, ma spesso nelle piccole cose, una per volta, lo sta già cambiando, più di quanto se ne renda conto.
    e quando risolvi una cosa per volta, piccola che sia, già questo ti fa stare meglio.

    LILLY: @Le urla, gli eccessi nel bene e nel male, la passione esagerata e spesso teatrale mi sono entrate dentro talmente tanto da diventare punti fermi.

    Le atmosfere e situazioni violente, estreme fanno anche abituare a certi… livelli…
    Ci vuole tempo per scrollarseli di dosso.
    Riscoprendo livelli normali, non solo fisiologici, anche, magari, nella stessa voce…
    una voce che per diverso tempo è stata usata tantissimo, in certe situazioni, con toni alti, urlati, o toni bassissimi, sussurrati, anche per paura…
    “isterici” o dimessi… liberi certamente poco, spesso contratti, e chissà quanto… veicolo di gioia? :/

    una cantata, secondo me, male non può fare, anche per questo!
    pure per ascoltare quella voce che esce, finalmente, come le pare! 🙂

    LULU: ma sarà poi così male, quando le convinzioni che avevamo sono state per noi di una pesantezza inaudita, non sapere più niente?
    e se fosse, quel non sapere, una dichiarazione quasi… socratica di libertà? Il darsi un foglio bianco, e fregarsene pure di come si scrive imbattersi?

    Con affetto sincero, LULU, cerca di mollare un po’ queste etichette che ti appensantiscono, almeno quelle che più agevolmente puoi, dove puoi 🙂
    positivo/negativo… sicuramente non utile…
    il tuo intervento è il tuo intervento, punto.
    ed è utile, fidati che lo è 🙂
    ma non metterti in testa di dover essere utile o di temere di non esserlo, sii quello che sei e basta qui 🙂
    che di sicuro il tuo intervento non fa male a nessuno.

    E poi ti posso dire una cosa? scrivi 🙂 è la tua passione? magnifico!
    adesso non ne hai voglia?
    capisco, e vivitela con libertà, che è cosa tua 🙂 ma quando ti verrà voglia di farlo sarà bellissimo 🙂
    e anche utile 🙂 perché le attività come lo scrivere sono collegate alla nostra parte emotiva. possono alleggerirti il carico razionale, di troppi pensieri che hai ora, mi sa.

  • 5386
    Lilly -

    Ciao Lulu. Innanzitutto dai retta alla tua psicoterapeuta e smettila di scusarti. Ogni tuo intervento (come l’intervento di chiunque) è importante indipendentemente dal contenuto.
    Non si deve, per forza, mandare un segnale positivo (sempre ammesso che esista un concetto di “positività” universale). Occorre essere naturali, esprimere le emozioni del momento che si sta vivendo senza prodigarsi in scuse o pensare che qualcuno si stuferà di leggerti o risponderti perché “e che ….azz…ogni due per tre bisogna ripartire da capo con ‘sta Lulu…..che palle….”!
    Non è così !
    Ti sei accorta che con toni e parole diverse abbiamo espresso gli stessi concetti? Il fatto di non esserne ancora uscite pur avendo davanti tutti gli elementi per cui dovremmo festeggiare il loro non esserci più, il fatto del dolore che con il tempo si è attenuato e da acuto è diventato sordo (pur rimanendo un dolore), il fatto del rischio della sensazione di ineluttabilità del destino di mer….
    Sai dove sta la differenza? Che io, non so come dire, ho interiorizzato tutte queste situazioni e le ho interpretate a mio favore. Tu (almeno mi pare….) a volte le utilizzi non pro ma contro di te interpretandole come segnali di impossibilità, di sfinimento irrimediabile, di sconforto. E ti colpevolizzi…..non tanto perché, sia pure in fondo in fondo, speri sempre che lui torni, ma per la sensazione di incapacità di cristallizzarti in quelle sensazioni positive che a volte provi e che ti danno tanto coraggio.
    Ripeto!!! Questa è una mia sensazione.
    Io penso, Lulu, che ciò che tu chiami “bisogno di sfogarmi un po’” sia il segnale che quella forza di ricominciare che credi di non avere in realtà è lì, c’è, esiste in attesa che tu ti senta nelle condizioni adatte per smettere di bruciare energia in pensieri che ti (copio le tue espressioni) “creano angoscia, distruggono il cuore, logorano il cervello” e per cominciare a convogliarla in qualcosa di positivo o in qualcosa di apparentemente negativo ma sostanzialmente a tuo favore (tipo….piangere!)
    Anche un gesto non eroico, quotidiano, normale. Ma un comunque un gesto che sarà per te stessa e non contro te stessa.
    Correre, cantare o stonare, scrivere, urlare, stare con il naso volto verso il cielo per vedere se è sempre più blu ……….

  • 5387
    Lilly -

    Naty ha colto in pieno il senso del mio post quando ha scritto “intanto corro, poi si vedrà”.
    Intanto cominciamo a correre, fisicamente o mentalmente, e poi si vedrà.
    E’ stupido? “‘ndo corri, ‘ndo vai? A scema”?
    No! E’ bellissimo, è importante. Stai correndo per te e verso di te!
    Credo sia ciò che dice Simona, che confermano Naty e Luna.
    E non conta che il dolore sia acuto, sordo, più sordo di mio nonno o “superato” ma tenuto ben fermo nella memoria.
    Conta (sempre secondo me) la consapevolezza del fatto che il dolore, in qualche forma, ci accompagnerà ancora per un bel po’ ma, appunto, ci ACCOMPAGNERA’ cioè sarà presente in noi stesse in movimento non ferme immobili in una pozza di sofferenza.
    Lo so che sarebbe bello avere la bacchetta magica, scuoterla e svegliarsi in un mondo in cui chi ci ha fatto male non esiste più sotto nessuna forma.
    Sarebbe bello ma è impossibile.
    E tu, Lulu, non devi né colpevolizzarti, né deprimerti se, nonostante tutto, la tua mente non ha ancora espunto quel tipo dalla lista delle sue priorità…..E tanto meno scusarti dei tuoi momenti “no”.
    Occorrono “tanto tempo & tante corse”! E correndo, lo sai, si cade. Ma ci si può rialzare.
    Magari si cade migliaia di volte ma non deprimerti. Vedrai che arriverai, anche tu.
    A scuola, quando si correva, arrivavo sempre per ultima con il solito pirla che inneggiava sventolando una tartaruga di peluche …….quel tipo esiste anche per te, è lì che ti aspetta! Il mio si è seduto ma mi vede in lontananza. E io vedo lui!!!!!! E sai chi sono quei tipi? Sono due pirloni,…..appunto. Perché non conta il tempo che si impiega. Importa arrivare!

    Ciao Naty. Sono felicissima che il tuo morale sia ok. Il tuo sistema di orientamento nei momenti di grande confusione secondo me è il migliore. Perché ammazzarsi di seghe mentali quando, intanto sono così confusa da non capire una sacrosanta cippia di niente???? Meglio pensarci domani……intanto si corre, però.

    Luna. Secondo me c’è in tutti noi un panzone che fa la guardia ma intanto corre in tondo davanti alla porta cantando a squarciagola con il naso all’insù per guardare le nuvole e che quando si ferma dice “ci penserò domani” e si mette a scrivere parole in libertà che prima o poi riunirà in frase di senso compiuto…! Simpatico, però ‘sto panzone……

    Ciao a tutti.

  • 5388
    Ada -

    Oggi… è meglio. Grazie a tutte.

    Si avete ragione,

    @E’ possibile sentirsi bene, sapere di aver fatto moltissimi passi avanti, e poi, di colpo, per un avvenimento esterno o un pensiero, avere una “ricaduta” per cui sembra invece di non averne fatto nessuno, piangere come un vitello per ore e credere, davvero, in quel momento, di aver passato tutti gli otto mesi a piangere come un vitello e assolutamente bloccati, anche se non è vero. Ma è la violenza emotiva di quel momento a dare la sensazione di non aver fatto nessun passo.
    E dopo, passata la tempesta, rendersi conto che, invece, non si sta così male. Che è stato un momento che… fa parte del gioco.@

    @Però ho notato che ogni volta la corda elastica mi lascia andare un metro più avanti rispetto al punto in cui mi aveva lasciato la volta precedente@

    Ecco Luna, Lilly… forse è un po’ così.
    Una cosa è certa, anche quando sono giù e mi scoraggio, è diverso… e non solo dopo che “la tempesta è passata” ma anche mentre è in corso, il dolore è in qualche modo diverso. Anche quando i pensieri sono tanti e si affollano, si confondono uno con l’altro e arriva quella stanchezza infinita… si, è stanchezza, è una cosa snervante ma non è più voglia di staccarsi la testa dal collo o attaccasi alla canna del gas! 🙂
    Mi piacerebbe riuscire a “smistare” meglio i pensieri, ad evitare quel frullato pazzesco che contiene tanta roba che non mi serve e non mi fa vedere bene quella che invece mi è utile… per il momento il mio metodo è “staccare la spina”. Come dicevate un po’ tutte, andare a fare una corsa, sfogarsi anche fisicamente in qualche modo, quando la testa è veramente troppo piena, aiuta.

    Queste sono cose che in qualche modo mi mettono ansia
    @Ma la verità e questo è il mio umile parere è che se qualcosa finisce forse non doveva poi essere…@

    Non lo so Simona, forse ci sono delle situazioni che, invece, in un certo momento e per un certo periodo sono in qualche modo positive e ci fanno stare bene… solo che ad un certo punto “mutano” (o si manifestano per quello che sono, mettila come vuoi, comunque smettono di farci stare bene).
    La storia che ho vissuto, per 3 anni mi ha resa molto felice e nei successivi 6 mi stava piano piano uccidendo. E io perchè non ho fermato le cose?
    Forse quello che dobbiamo imparare non è mettere tutto al rogo ma riuscire ad avvertire bene il nostro malessere “prima”, in maniera da chiudere una cosa che ad un certo punto è diventata negativa, senza darle modo di diventare devastante.

  • 5389
    Lilly -

    “Forse quello che dobbiamo imparare non è mettere tutto al rogo ma riuscire ad avvertire bene il nostro malessere “prima”, in maniera da chiudere una cosa che ad un certo punto è diventata negativa, senza darle modo di diventare devastante.”

    ……e se non ci si riesce prima forse sarebbe meglio cercare di “leggere” il nostro malessere quantomeno “dopo” per correre ai ripari in propria autodifesa e per non aggiungere al malessere esistente un devastantissimo surplus di altro malessere.
    Se sto male e penso peggio sto male all’ennesima potenza.
    Se sto male e non potendo fermare il frullato di pensieri evito di sbattere dentro alla mia povera capoccia altri pensieri negativi…non dico che sto meglio ma almeno evito di dover fronteggiare un oceano di mer….al limite annaspo in un laghetto di mer…ma prima o poi ritorno a riva!
    Se sto male e cerco in ogni modo di tirarmi su………..e beh….ancora meglio….

    “si, è stanchezza, è una cosa snervante ma non è più voglia di staccarsi la testa dal collo o attaccasi alla canna del gas!”

    Lulu! (Aridaie, oggi mi sono impallata su di te!)Hai letto cos’ha scritto Ada?
    E’ una variante di ciò che ti ho scritto prima.
    Ciò che intendo dire che se lo stare male è inevitabile per mille motivi (dal carattere, all’indole, al tipo di avvenimento,etc etc etc)forse sarebbe opportuno stare male avendo rispetto per noi stessi ossia non autorandellandoci perchè qualcuno ci ha randellato….
    Lo so che in certi momenti non è così facile avere la lucidità per riflettere e cadi in un baratro in cui ti rendi conto di essere caduto solo quando ne esci fuori…..
    Esiste un male che si può evitare. Ed è il male che viene da noi stessi contro noi stessi.
    Se non siamo state capaci di non autofarci male fermandoci “prima” sarebbe opportuno essere capaci di fermarci almeno “dopo”.
    Fermarsi un attimo per dire a noi stesse :
    “Ehi cocca, hai tutti i sintomi di quella che sta per sbroccare…. Ok sbrocca ma in modo costruttivo e non auto-maltrattandoti come se tu fossi un gadget antistress da mastruzzare per scaricarti i nervi. Vedi di rispettarti perchè sei la cosa più importante che hai (figlia a parte).
    Io penso che nel momento in cui si arriva a questo punto, nel momento in cui si riesce a stoppare un attimo il tracollo di emozioni, si riesce ad ascoltare noi stesse e sopratutto a rispettare noi stesse ……il “resto”, il confinare gli effetti devastanti delle “ricadute” diventa più facile….
    Il che non è così impossibile!!!!

  • 5390
    Lilly -

    Rispettiamo gli altri no? Non aggrediamo nessuno, odiamo la violenza (quella vera, non quella scherzosa dei post), non faremmo male ad una mosca figuriamoci ad un essere umano.
    Giusto???? E noi stessi? Non siamo esseri umani da non aggredire?
    Ecco Lulu….mettiamo che tu abbia una cara amica che sta male perché le è successa una cosa analoga alla tua. Tu cosa fai? Vai da lei e le dici di tutto, incrementi la sua confusione, stai li a bombardarla considerazioni che non fanno altro che confonderla ancora di più? O cerchi di confortarla, di tirarle sul il morale? Il danno c’è cerchiamo quantomeno di confinarlo!
    La seconda ipotesi???
    Bene! Anche io!!!! E allora perché dovrei comportarmi diversamente con me stessa???
    Ti parlo come una che è riuscita a mettersi alla gogna da sola e contemporaneamente ad autoflagellarsi, a prendersi a calci nel sedere e a schiaffi come se avessi avuto tremila mani e altrettanti piedi. Ti parlo come una che la canna del gas, ad un certo punto, l’ha vista come una mano tesa per aiutarla.
    Ora la canna del gas la vedo come un tubo che mi consentirà di accendere sotto la caffettiera e sgargarozzarmi un caffè,le mani le uso (anche) per scrivere (l’avete notato?)e i piedi per andare per la mia strada….e se cado piango un pò e riparto. Ricado ripiango e riparto….
    Non ti dico che sia una soluzione per tutti e per tutto.
    Magari esistesse il rimedio universale a presa rapida.
    A me ha fatto bene e consiglio almeno di provarci….azz se lo consiglio!!!

    Ciao a tutti!

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