Salta i links e vai al contenuto

La fine improvvisa di un amore

di Loredana
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Loredana.

14.073 commenti

Pagine: 1 534 535 536 537 538 1.408

  • 5351
    Ada -

    Qualche volta, quando sono proprio giù, vengo qui e leggo un po’, così, salto da una pagina all’altra. Non ricordo neppure se ho già scritto (in altre discussioni di questo sito l’ho fatto) e non so perchè lo sto facendo, se è per “parlare” con qualcuno o per parlare con ME. Io non mi capisco. Mi dico che, ormai da tanti mesi, sto provando ad uscirne… ma è vero? Mi sto sforzando davvero? E allora perchè mi succede, come adesso, di smettere di guardare la realtà oggettiva e di scoppiare a piangere ripetendomi che mi manca? Io lo so che, razionalmente, non può essere lui a mancarmi. Lo so che amo solo l’idea che avevo di lui, so di aver amato per anni quello che lui fingeva di essere.
    Quello che fingeva di essere. Non lui.
    Lui, quello vero, forse neppure lo conosco. Eppure ci ripenso, piango, mi dispero, voglio che torni, anche insieme a tutto il suo bagaglio di bugie. E allora giro in tondo, un giorno mi dico che sto andando avanti, che ne sto uscendo, che è meglio così! arrivo anche a ringraziare Dio per quello che è successo, per avermi fatta smettere di vivere in un mondo di fantasia, per avermi fatto vedere la realtà… e il bello è che io forse neppure ci credo in Dio. E il giorno dopo? Il giorno dopo lui è nuovamente nella mia testa, come adesso, e io ricomincio a frignare. E mi sento patetica, mi prenderei a schiaffi.

  • 5352
    LUNA -

    A’ Natalì, me pareva che te gavevi temperamento! :PPPPP
    ciao, sono el cugin de Luna, Bepi, detto Lunotto.
    ‘scolta, sono d’accordo, e anche mia cugina secondo mi, perché anche a ela questi qua, che fanno soffrir le brave ragazze non ghe piasi mica gnente, ma non se pol far, Natalin, me sa… Luna ti direbbe perché è “mejo la non violenza”. Io ti dico che dopo questi due ne manda tutti in canon! Che poi sarebbe la prigion, o magari, mentre gli facciamo quel faccion, che dici tu, ci facciamo anche dolor (perché tu hai le spale grose, ma mi no tanto, secondo me mi fanno un occio nero… che quando ziocavo a calcio da piccolo fazevo el raccattapalle, perché non avevo il fisico).
    Non è mejo risparmiare le energie, gli ossi intieri, e anche i bori, cioè i soldi, della cauzion, e farci tutti, per dir, una bella crociera, cosa dici? Cos’te par a ti?
    E dopo, quando la nave se stacca dal molo, con la crema solare e l’amaca pieghevole in valigia, e el depliant della spiaggia con le palme gli facciam a tutti ‘sti qua, che abbiamo lasciato a terra, el gesto de l’ombrello!
    Anche mia cugina fa segno de sì.
    😉 😉 😉

  • 5353
    LUNA -

    SONIA: aspetta un attimo, che sposto Toni Lunotto dalla tastiera 😉 :PPPP

    Ti ringrazio per le tue affettuose parole, ma semplicemente mi ricordo quello di cui abbiamo parlato in questi mesi, Sonia.
    E ho solo riportato le cose che, a suo tempo, mi pareva, avevi detto tu esprimendo quello che sentivi.
    Mi ricordo davvero la fatica che hai fatto per “ricentrarti”, ascoltarti.
    Per dire dei sì e dei no, che non erano facili. Mi ricordo i tuoi dubbi, il tuo tormentarti, ma anche i tuoi sorrisi, la spensieratezza in più, per come ho potuto leggerli da uno schermo.
    Per il resto… sarò banale, ma… ascoltati 🙂 la solita amica panza 🙂
    forse, chissà, sei tu che non sei pronta ad innamorarti adesso, e questa storia è un po’ una “simulazione di volo”?
    Proprio anche frequentando una persona così diversa dal tuo “ideale”, per far girare un po’ l’aria, per vedere cosa c’è là fuori, per sperimentare un po’, per non impegnarti troppo?
    Ovviamente io questo non lo so 🙂
    puoi saperlo solo tu, de panza, sempre 🙂
    penso che credere che non ci si innamorerà come prima, in un primo momento, sia proprio normale.
    E il primo momento non dura un giorno.
    Difficilemente, credo, ci si può sentire subito pronti all’amore, anche ad aprire tutti i canali.
    Ma non dura neanche in eterno, penso che impressioni come queste, in generale, scolorano via via, mentre, da dentro, piano piano, capiamo cosa cerchiamo, vogliamo 🙂 e finiamo di “stiracchiarci”.
    Come il corridore che dopo un infortunio non può subito correre una maratona, abbiamo anche bisogno dei nostri tempi, anche per aprirci di nuovo, completamente. Ma perché magari perché siamo ancora un po’ in inventario di noi stessi.
    Ma non credo che sia una cosa drammatica. Tutt’altro, credo che sia una cosa sana. E fisiologica, persino.
    Forse il bisogno di stiracchiarsi, dentro, dei nostri muscoli. Se si dice che bisognerebbe farlo ogni mattina, prima di partire per una nuova giornata, magari un motivo c’è 🙂
    lo fanno anche i gatti, più volte al giorno 😉
    Possiamo scoprire anche, per dire, che il nostro concetto di “ideale” è cambiato. Ma sono cose che si assestano, e scopriamo, vivendo.
    Mentre il concetto di stare bene, però, dovrebbe essere sempre al primo posto.
    Già nelle piccole cose. Non serve tirare il motore. Saper accellerare, rallentare, frenare quando ci pare il caso, e anche mettere la marcia del “riposo” e del risparmio energetico, forse è il segreto?
    Alle volte anche godersi la nostra lentezza.
    Tu sai sentire cosa ti fa stare veramente bene, ti appaga o no.
    Secondo me è così, perché quando ti sei ascoltata bene, con le frequenze pulite :), ti sei sempre saputa dare le risposte, nel tuo presente. Anche quelle piccole risposte che fanno la differenza. Sai scegliere. Anche di non scegliere.
    Non dimenticarti di stare bene, la chiave è lì.
    Io penso che saprai restare o andartene da una situazione se non ti senti bene più dove stai. E sarà perché ti sei ascoltata. E saprai quello che vuoi.
    E non intendo le rispostone, ma nelle sensazioni, presenti.
    Che non vuol dire che sia grave non sapere. Vuol dire che a volte va bene anche quello.
    Non hai dei creditori che ti corrono dietro, puoi anche fermarti a prendere un caffé o a fare una metaforica passeggiata, senza fretta 😉

    Bacio grande 🙂
    E buon uikend lungo a tutti 🙂

  • 5354
    Lilly -

    Ciao Naty, non ti nascondo che (a volte) anch’io gli darei na paccata de botte a quer grande fio de na….(nun me fà parlà…………….anche perchè sua madre la conosco molto poco. Va be’ che in genere si dice che da un melo non nasce una pera…..ma forse il melo da cui è nata la mela MARCIA è stato non la madre ma il padre…..o forse è stato portato sulla Terra da una cicogna str…a…..). Scherzo naturalmente. Personalmente credo che il gene della bastardaggine non esista. Non è colpa del dna l’essere più o meno str….ognuno di noi è il risultato di ciò che gli è capitato, di ciò che ha fatto capitare, di ciò che ha lasciato che accadesse e di ciò che non ha potuto evitare da quando ha cominciato a gattonare.

    Ciao Luna Mi è capitato spesso di aggirarmi con una faccia da killer imbestialito quando dentro di me c’erano i boy scout che cantavano allegramente la canzone del castoro. A dire il vero mi sono sempre chiesta cosa provoca queso disallineamento tra espressione e stato d’animo. E la cosa strana è che il disallineamento spessso si appiana quando interviene un terzo che magari non sa nulla di te ma non si lascia ingannare dalle apparenze……o se ne frega delle apparenze ……il che o capita per la disperazione (l’affamato che ti ferma per strada chiedendoti soldi quando, per la faccia che hai, avrebbe paura a chiederteli persino il cassiere della banca in cui stai facendo un versamento…)o per il fatto di essere su questa terra nello stesso momento (lo sconosciuto che non ha poi nulla da perdere se ti giri verso di lui mostrandogli i denti come un pittbull affamato a cui hai malamente calpestato una zampa) o perchè si è su questa terra e ci si vuole stare nel modo che si ritiene il migliore in quel preciso istante (anzichè stare da soli nella propria affollata solitudine partecipare ad un affollata riunione di sconosciuti).
    Tutta questa premessa per dire che a volte si sente il bisogno di quegli altri che non conoscendoti sono in grado di ascoltarti senza avere la prevenzione innata di chi sa che magari tuo nonno aveva fatto a botte con Caio o che la tua prozia aveva una storia con il bottegaio e che quindi ……”se le è capitato questo o quest’altro…….lo son già di famiglia va là…..brutta gente uhhhhhhhh”.
    Il che è il lato b dell’argomento “partecipare” ai forum.
    Nel forun Lilly è Lilly e non “la figlia di” o “la nipote del” e parlando dici anche tutte quelle cose che altrimenti terersti per te in virtù di quella riservatezza che la non riservatezza altrui impone.
    E sempre nel forum Luna è Luna, Naty è Naty, Lulu è Lulu e via dicendo. Liberi di essere, liberi di parlare, liberi di approvare, dissentire e anche di non leggere se una considerazione viene percepita come una str..ata o provoca uno sbadiglio da “rischio incastro della mandibola con necessario ricovero ospedaliero…..”. E’ questo il bello del forum. Poter parlare liberamente e sopratutto poter “ascoltare” (va beh….leggere) liberamente sapendo che nessuno ha motivo di raccontare palle. Perchè dovrebbe????

  • 5355
    margherita -

    Salve a tutti.
    Naty io sono d’accordo con te.
    Se ho la possibilità e l’occasione di buttare in faccia tutto il mio sdegno a quell’ex una volta che mi son liberata della sottomissione psicologica in cui mi ha tenuto per tanto tempo dò fiato ai polmoni e pure alle mani.
    E non ci trovo niente di sbagliato a dimostrare apertamente che son arrabbiata, perchè è giusto che lo sia.
    Insomma il tizio mi impone di viaggare a 15 vagoni da lui pur stando con me e io ho accettato per tanto tempo facendo un’ingiustizia a una me stessa che pur di non perderlo sorbiva in silenzio senza protestare trovando pure delle giustificazioni a questa violenza che mi veniva inflitta e ora che ho capito, che ho aperto gli occhi non dovrei andar da quel verme a dirgli semplicemente “sei un verme e mi hai manipolata, raggirata per farmi fare quello che hai voluto te ma ora te lo sputo in faccia, e poi fai, pensa, ciò che ti pare ma io sto qui e chi se ne frega….??…e fare questo o altro finchè ne ho voglia?
    Invece no…dovrei ancora cercare di risolvere il mio problema della rabbia dentro di me, non la dovrei sentire, non devo reagire così, ancora una volta, dopo essermi autoanalizzata ed aver sofferto per non aver protestato e non essermi liberata subito da quella violenza morale, dovrei starmene lì al mio posto, o non farmi trovare sotto l’uffico perchè passano loro?..
    L’indifferenza diffronte a questi episodi non c’è, arriverà ma per il momento non c’è e chi se ne frega di cosa penseranno o faranno o risponderanno, intanto per una volta dò sfogo IO a quello che sento dentro la mia panza….

    Se uno mi dà un calcio è giusto ribellarsi e non cercare il perchè la mia gamba si trovava lì così che la prossima volta posso farla trovare da un’altra parte. Colui che ha sbagliato è quello che mi ha dato il calcio e non io che stavo lì, perchè se passavo dilà vuol dire che un motivo valido lo avevo, io non sono passata dilà per prendere calci o darne. (questa credo sia una legge universale).
    Oppure Sonia che dopo tutto sto tempo, dopo tutto quello che ha sofferto, dopo tutto il faticoso lavoro che ha dovuto compiere su se stessa per staccarsi lei da qella situazione, trova che il cuore dell’ex è ancora vicino al suo, perchè non dirgli brutto cretino hai rovinato tutto, prima di girare i tacchi oppure di ributtargli le braccia al collo??

    Non ce ne dobbiamo stare sempre in silenzio ed elevare i nostri pensieri in una dimensione di distacco da ciò che ci è successo, così nulla ci può più toccare.
    Come diciamo sempre ci è successo, purtroppo ci è successo ma per quanto io possa aver sbagliato verso me stessa quello o quella con me si è comportato da schifo e sarebbe giusto che paghi.
    Una buona dose di autostima credo sia avere anche il coraggio di protestare una bella volta per il male subito.
    Un bacione a tutti

  • 5356
    Lilly -

    E se lo fa……va beh….purchè sia una palla utile.
    Personalmente credo di avere sufficiente lucidità da saper distingure chi sta facendo un taglia e incolla di tomi di psicologia e chi, magari, si è avvicinato a quei tomi cercando delle risposte al proprio vissuto o è ricorso ad un aiuto esterno e porta qui la propria esperienza.
    Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello che tu stia raccontando delle palle utili….scopo tesi di laurea.
    Porti qui la tua esperienza esattamente come tutti noi. Forse la tua è più documentata.
    Luna & Margherita. Siete due persone splendide perchè siete qui a produrre, ognuna secondo i propri modi, l’effetto cordata.
    Scusate se parlo sempre di me ma IO (………..io Asino 1°….come diceva la mia maestra) ho tratto il mio personale beneficio sia dalla pacca di Margherita che dagli interventi di Luna. E l’ho tratto quando la diffidenza, la confusione che ho (ancora) dentro si è aperta e mi ha fatto vedere le cose per come sono e non per come lo stato d’animo di quell’istante me le ha fatte vedere.
    Spero che nessuna delle due, per nessun motivo, se ne vada altrove…..
    Ciao Ada, qui sei in buona compagnia di persone che stanno ancora girando in tondo come i cani quando vogliono coricarsi e “si fanno la cuccia”.

    Penso che l’aspetto positivo a cui aggrapparsi come un naufrago si aggrappa ad un ramo in mezzo all’oceano sia il fatto di rendersi conto che stiamo quantomeno girando e non siamo sedute lì ad aspettare gli eventi. Da lì, da questa consapevolezza parte tutto.
    Non ti dico che poi il percorso è in discesa…..no. Non è così.
    Ma è un comunque un percorso che, indipendentemente da salita, discesa, pianura, non avremmo mai fatto se non avessimo scollato le chiappe dallo scomodo sedile a cui eravamo saldate.

    Un bacio a tutti. Buon week!

  • 5357
    Naty -

    Ciao Toni Lunotto eheheheh! ciao tutti!

    Ovviamente sono contro la violenza, eh! :-))

  • 5358
    LUNA -

    NATY: Bepi Toni Lunotto (quanti nomi ga ‘sto qua? eheheheh) ricambia.

    Il mio concetto di non violenza, basilarmente, è un concetto di non violenza verso se stessi, prima ancora che verso gli altri.
    C’è un istinto, dentro di noi, credo, per cui se qualcuno ti assale all’improvviso e ti tira uno schiaffo, metaforico o vero che sia, hai tre possibilità (ammesso che con lo schiaffo non ti abbia fatto svenire), lasciando perdere il fatto che uno schiaffo ti stupisce e destabilizza (a meno che tu non sia molto abituato a pigliare schiaffi, il che, per adattamento, credo abbassi il livello di stupore… e non è un bene per niente… mi sa…).
    a) restituirlo
    b) proteggerti con le mani o con le parole
    b)scappare/chiedere aiuto
    (che credo siano le reazioni più immediate)

    E, nell’immediato, hai pochi istanti per reagire, nella maniera che sia più salvavita per te.
    Il problema di restituire il cazzotto è che, se non sei una/uno, a cui piace menà, e la tua reazione è stata fisica/difensiva/offensiva immediata, se trovi qualcuno a cui piace menà, e che è più grosso di te, di schiaffoni ne beccherai 150. Anche verbali. Perché chi usa la violenza come mezzo di comunicazione, a differenza di te, non ci sta, non ci sta di sicuro. E alzerà la posta. A meno che non lo stendi. Anzi, la sua rabbia, o il suo potere su di te (ti ha sfidato per mettersi in posizione di forza, quello conta per lui) si nutrirà pure del tuo cazzotto e te ne arriveranno una scarica. Chi mena alla cieca, che siano cazzotti o parole, non ha il filtro di non fare male, in quel momento vuole fare male.
    Vuoi davvero rimetterci il naso?
    Me lo sono chiesta, tanti anni fa, quando un ragazzo/fenomeno che girava dalle mie parti, e che si vantava delle risse che provocava, appuntandosi una medaglia al petto per ogni naso che aveva spaccato e per ogni persona che era scappata, mi ha provocato verbalmente e mi ha presa per un braccio. L’ho guardato come si guarda qualcuno a cui si dice: a me no! Non ci sto, bello! Mo’ te meno!
    E onestamente un cazzotto glielo avrei tirato volentieri. Anche per quel senso di giustizia per cui ti dà veramente fastidio uno che va in giro a provocare e a menare la gente. Ti verrebbe voglia di essere quello che gli dice: a stron… non puoi passarla sempre liscia.
    Ma a distanza di anni ancora mi ricordo che ho pensato:
    “ma, onestamente, a me frega di rimetterci il naso?”.
    proprio no.
    E ho preferito che lui si appuntasse al petto la medaglia di Luna che aveva ceduto e se n’era andata, piuttosto di Luna che, per tenergli testa, pure se con onore, e per difendere il suo orgoglio, girava con un naso da pugile e due tamponi.
    Perché era un co…ne, e perché era uno che non avrebbe capito niente nè beccandosi quel cazzotto e tantomeno se qualcuno gli avesse spiegato perché non se mena la gente.

    Per inciso anni dopo un giorno ha fatto lo stronzo con qualcuno che era più grosso e più cattivo di lui, e l’hanno fatto nuovo. E tutti dicevano: be, sono anni che se la

  • 5359
    LUNA -

    cerca, e nessuno, credo, gli ha portato un mazzo di fiori all’ospedale, mentre aveva due gambe e due braccia in trazione, eccetera.
    E non si tratta di giustizia divina, mi sa, si tratta del fatto che era un co…ne fino in fondo. Neanche capace di riconoscere chi era veramente più grosso e cattivo di lui, e di avere l’intelligenza, in quel caso, di pensare lui se meritava rimetterci due gambe, eccetera, nel nome del suo gioco del bronx o della sua rabbia che chissà da dove veniva.
    Altre volte, nella vita, mi sono dimenticata del mio naso, metaforico che fosse, della priorità salvavita, e ho accettato una sfida che non era la mia, facendola diventare la mia. E nutrendo, rispondendo agli schiaffi verbali con le parole, che fossero pure spiegazioni del perché era ingiusto lo schiaffo, a chi nutriva il suo “potere” su di me proprio con le mie stesse parole.
    Anche perché se dici a qualcuno tante parole, in cui c’è anche un’intenzione di ribellione, ma alla fine resti, è come niente.
    Se gli spieghi che sta sbagliando, e hai ragione, ma di fatto resti avanti a farlo sbagliare con te, è come niente.
    Se gli ripeti “tu mi fai soffrire così!” e uno va avanti a farti soffrire lo stesso forse ti verrà il dubbio che, per qualche ca—o di motivo suo, è esattamente quello che vuole, che le cose restino come sono, anche se sono a svantaggio tuo. Perché, in qualche modo, nella tua fragilità, che manifesti anche a parole, c’è un suo vantaggio.
    Se giustifichi una scelta tua, anche in controtendenza con il suo potere, comunque è con lui che ti giustifichi, o senti che vuoi che sappia della tua scelta, e sei quindi in qualche modo dipendente. Anche dall’informarlo che sei libero da quel potere.

    C’è un’altra reazione che hanno spesso le persone afflitte da schiaffi, morali e (a volte anche fisici) reiterati. Si nascondono. Cercano di sparire. Sapendo che da una parola o da uno spostamento d’aria può nascere un disastro, una sfida, una battaglia, o l’ulteriore molestia, anche inconsciamente (spesso anche continuando a pensare: io lo amo) si nascondono. Salvo esplodere, alle volte, in un disperato tentativo di difesa quando neppure sparire o controllarsi la vita e i pensieri per non far scoppiare bombe, o avere un barlume di armonia è sufficiente. “Ho fatto tutto, accidenti, e non ti basta mai! Non lo vedi?”. Sì che lo vedono. Ed è anche lì che sta il punto. Nel potere che si allarga, nella dinamica che, alla fine, funziona. Perché uno dovrebbe cambiare una dinamica che gli procura un vantaggio? il controllo.

    Non credo di avere mai detto di negare la rabbia, di negare il senso di frustrazione e neanche di costringersi all’indifferenza. Non ho mai detto di pensare che chi ci ha ferito in realtà era un bravo ragazzo e di mandargli dei fiori. Dico un’altra cosa, che una persona deve fare quello che si sente. Ma che la sensazione di aver rotto la dipendenza nasce dentro, non fuori. Nel fare una scelta perché ci va, non per dimostrare qualcosa, neanche a noi.

  • 5360
    Maya -

    Un passo avanti e 3 indietro, che ci posso fare se capitano tutti a me
    Oggi dato che nn lavoravo sono andata all’orario di punta al superm. e chi ti trovo la mia cara ex cognata che a differenza del fratello almeno ha la faccia tosta di guardarmi, anzi di fissarmi ma se pensava che avrei abbassato gli occhi si sbagliava e anche di grosso, infatti ci siamo guardati per circa 3 secondi poi ha girato sui tacchi e se ne andata, era raggiante, felice e soddisfatta tutto il contrario di me ma almeno nn gli ho dato la soddisfazione di mostrarglielo, anzi il contrario sembravamo due leonesse che lottavano di cui solo una alla fine sarebbe stata vincitrive e io so che a vincere è stata lei in quanto me l’aveva detto che con suo fratello sarebbe finita (nn ero alla sua altezza, come nn lo era quella prima e nemmeno quella prima ancora) e io l’avrei capito solo a fatto concluso. Avrà pure vinto saranno tutti soddisfatti di come è andata ma prima o poi anch’io mi riprenderò la mia rivincita (almeno spero)ancora è un pò presto ho bisogno di spazi grandi dove nn ci sono mura che chiudono il mio essere per riuscire a rivivere e uscire da questa vita maledetta
    un bax

Pagine: 1 534 535 536 537 538 1.408

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili