La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Un giorno qualcuno si è svegliato malamente cadendo dal pero……….
Sapeva di essere sul pero? O pensava di essere seduto per terra.
E se pensava di essere a terra è stato l’altro-a a farglielo cadere fregandolo o siamo stati noi a sfalsare la realtà ?
Secondo me è importante porsi questa domanda perché non è finalizzara a trovare il colpevole da linciare ma a trovare il bandolo di una matassa che va sciolta prima che diventi così grande da sedersi sopra di noi vivendo al posto nostro.
Non so se sto dicendo un mucchio di cavolate o il mio discorso in qualche modo fila.
So che può essere un discorso generico perché va bene per tutto. Amore, amicizia, lavoro etc etc etc.
Non partire in un “dagli all’untoreeeeeeeeeeeee” di riscossa prima di aver capito che quell’untore lo abbiamo lasciato avvicinare noi perché non lo abbiamo individuato come tale (pur essendo “unto” come un un fiasco di olio di oliva…….scherzo, lo so che gli untori non erano unti……).
E che al di là del grido di riscossa dobbiamo metterci le chiappe al riparo da altri possibile sviste imparando a conoscerci, a stimarci, a volerci bene.
Poi la vista può, ancora capitare, ovvio.
Ma saremo più clementi con noi stesse-i. (Giusto Lulu?)
Ciao a tutti.
Mah, Lilly, così come è sbagliato il demonizzare chi ci lascia (rischiando di mitizzare e di sovradimensionare la persona), lo è altrettanto colpevolizzarsi per le scelte fatte. Se faccio un’analisi costi benefici della storia vissuta con quella tizia, mi metto a strapparmi i capelli, ma so anche che una storia non è un teorema e i conti non sempre posson tornare. IO ero innamorato, come forse non lo ero mai stato (benchè ogni storia sia diversa e le comparazioni lascino il tempo che trovano)e questa qui non faceva che dirmi “nn ho mai amato nessuno come te, nè mi son mai sentita così amata, ecco perchè dobbiamo sposarci”…Una settimana dopo il quadro era inopinatamente mutato ed ero diventato un cattivone tetragono al suo elevato sentire e via col valzer del “ti amo con il cuore, ma nn con la testa”, “forse sto facendo un errore, no anzi l’errore l’hai commesso tu”, “se capirò di amrti più di tutto ritornerò”, “sei troppo strampalato per una come me, anzi no effettivamente devo esser impazzita io”, “come stai? -come uno che è stato mollato – ecco che cominci a far del vittimismo” – ma insomma che vuoi da me, mi hai scaricato, nn è questo che volevi? – Niente, nn voglio niente, è una situazione di m…- bè ma non si è prodotta per volere del Fato – cheppalle sai solo accusarmi sei un egoista…etc etc.
Come si usa dire, il diavolo si nasconde nei dettagli e forse allineando i dettagli potevo capire che al di la delle enunciazioni formali qualche scricchiolio strutturale c’era già prima…ma il rischio di sintonizzarsi troppo sui dettagli è di diventare paranoici, per cui ho preferito cercare di lasciarmi andare e di vivere senza preclusioni il sentimento da cui ero pervaso…
Come direbbe Lulu, uno si sente una nullità dopo che la persona che l’ama lo lascia più o meno malamente o in maniera più o meno trasparente e responsabile. Ugualmente è evidente che sia assai accidentato e spesso non lineare il percorso di elaborazione. Se servono i manuali di autoaiuto per non sentirsi delle pecore nere, per spiagare quanto avvenuto e non relegarlo ad un sortilegio personale, nn ho nulla obiezione, poi ognuno ha i suoi mezzi e le sue ancore di salvataggio che talvolta lo sotengono naturalmente, altre solo se ci si aggrappa con tutte le forze. IO mi son quasi imposto di non pensare a lei e di dimenticare quello che è stato solo che i sentimenti ed i ricordi beffardamente han trovato un’altra via per appalesarsi, quella dei sogni; mi capita di sognarla spesso, il che è seccante, in verità.
Luna..penso che finchè trovero’ te ad “ascoltarmi” e a parlarmi come solo tu pmi parli, non avro’ bisogno di altr :-)..senza giri di parole ma andando dritto al centro del problema con una rapidità e una facilità che mi fanno quasi paura, nel senso che sembra che tu mi conosci da una vita, senza esserci mai incontrate,..Credimi Luna io non conosco nessuno che ha capito cosi’ fino in fondo la mia storia, ma soprattutto i pensieri che giorno dopo giorno in questi mesi mi corrono e si scontrano nella mia testa..girando cosi’ vorticosamnte che nemmeno io riesco a seguirli..te si, non so perchè, non so che dono hai..spero solo che nella tua vita tui faccia un alvoro che ti permette di sfruttae questa tua dote, pechè è una dote io ne sono convinta!GRAZIE
Tutto quello che ho scritto l’altro giorno d’istinto senza neanche rileggerlo..se solo adesso lo rileggo con attenzione e soprattutto dopo aver letto le tue riflessioni in proposito…boh lo vedo con occhi diversi…non che non lo penso..pero’ è stato facile cascare in quel vortice di sensazioni avendo accanto la persona che hai amato cosi’ profondamente, e che come giustamente hai detto te, a cui ho fatto fatica a rinunciare..molta fatica..
Adesso pero’ io non so se tornerei con lui..anzi, non credo proprio..perchè non basta a cancellare l’abbandono e il ritorno farsa..
il non impegno..ecc ecc..
Per me è un capitolo curioso..ho fatto fatica a crederlo veramente e non posso permettere che qualcosa butti all’aria l’impegno di mesi..a meno che qualcosa di reale e veramente tangibile..
E se non provero’ mai piu’ qualcosa di neanche simile, e se non trovero’ mai piu’ qualcuno che mi darà cosi’ tanto..beh, almeno una volta l’ho provato, no?
Io non sono innamorata di questo ragazzo che fequento da pochissimo..ci sto bene, è vero, ma non mi sono innamorata di lui..ci sto andando piano, con tutti i miei freni, le mie paure..non mi lascio andare del tutto perchè fondamentalmente non mi fido di lui, perchè è il contrario del mio “uomo ideale”, perchè non ha mai avuto una relazione stabile, perchè gli piacciono molto le donne, gli piace divetirsi..boh, non mi à fiducia..
Pero’ mi fa stare bene..e alla fine è quello che voglio adesso..senza troppi impegni..poi chissà..posso stufarmi io, lui, tutti e due..posso capire che è una storia che non mi lascerà niente a lungo andare e lasciare perdere..non lo so!
Penso sempre chissà cosa prova, cosa pensa, se realmente tiene a me o se mi prende in giro..mi faccio tante domande su di lui quando ancora non ho le risposte neanche se le pongo a me stessa..
non so piu’ niente..
Buon week end
Salve a tutti.
Lilly ti mando un sorriso e un grazie per la pacca sulla spalla ricambiata…
@Se non doveste incontrare la totale approvazione e vi sentirete destabilizzati pensate, prima di tutto, che siete stati colpiti proprio lì e che prima di incazzarvi con l’interlocutore dovreste affrontare il vostro problema….
Hai colto il punto.
E’ esattamente il contrario di questo che io cercavo di trasmettere.
Poter percepire un senso di silenzioso calore che ci dica per una volta tanto sei solo triste, non scavare oltre alla ricerca di qualche problema, vedrai che passerà.
Perchè è umano aver voglia qualche volta non sentirsi sempre con qualche problema da risolvere ma rifugiarsi dentro un abbraccio (seppur virtuale) così come siamo, abbassando la guardia e non alzandola sempre.
Siamo fatti anche di carne oltre che di cervello, non siamo diversi da quando queste carni sono state prese a mazzate e non è solo il cervello che può guarire le ferite che abbiamo, servono anche le bende….
LUNA rilassati, tira un respiro e non uccidere tori.
Io penso che essere guerrieri sempre ci faccia un pò perdere la sensiblità della dolcezza, l’empatia con le cose semplici.
Alzare perennemente la guardia su tutto io penso ci introduca in meccanismi che ci induriscono a prescindere da dove e con chi ci troviamo.
Si rischia di cercare manipolazioni, problemi, e reagire di conseguenza anche dove non ce ne stanno e la nostra spontaneità diventa quella della difesa, la ricerca del qualcosa che non va e la perdita di quello che invece va perchè è NORMALE, perchè fa parte del nostro umano sentire, che è giusto che sentiamo.
E’ normale in noi tutti qui che nasca un senso di sfiducia, di dubbio verso il mondo intero e noi stessi, ma come diceva(non mi ricordo chi scusate) qualche giorno fa una di noi “avrei bisogno di una sola cosa che mi andasse bene e so che riuscirei a risollevarmi”.
Quello che voglio dire è che è vero che a volte abbiamo un disperato bisogno di ricevere un segno dall’esterno che ci faccia sentire bene, non che ci detti ciò di cui abbiamo bisogno, ma semplicemente che ci appaghi di ciò di cui sentiamo la mancanza in quel momento e che in una giornata no a volte fa miracoli più di un libro intero sulla ricerca dei miei problemi interiori per far cessare il malessere del mio bisogno inappagato.
Io trovo che non ci sia nulla di sbagliato nè nel sentire questo nè nel cercare questo, non trovo che sia una dipendenza da niente, ma solo la natura di molte persone troppo spesso non capita e calpestata e per quanto la razionalità potrà mettere toppe o alimentarla in maniera diversa non la potrà mai cambiare.
Ce l’abbiamo il bisogno dell’approvazione e del sostegno dagli altri, il rischio della dipendeza c’è e finchè è appagata va tutto bene, il palco crolla quando manca la “droga” o questa ci fa crepare, allora si corre ai ripari per disintossicarci, non prima…..
Per me libertà è anche accettare questo come parte di noi positiva..
MARGHERITA: Amo il dialogo costruttivo, anche in antitesi, perché è uno scambio.
La mera sfida dialettica, totalmente fine a se stessa, non suscita in me, invece, alcun interesse.
Posso sostenerla? sì. Ma non mi interessa proprio. Non mi interessa questo genere di competizione a chi trova la frase più d’effetto, fine a se stessa.
Se voglio giocare a ping pong vado a giocare a ping pong.
Pare che Luna, e quello che rappresenta per te, più ancora di quello che dice, e che interpreti a modo tuo, mi sa in modo fortemente proiettivo, sia diventato per te un fatto personale.
Conduco il mio viaggio in modo diverso da te, la penso diversamente, punto. E’ tanto insopportabile questa cosa, per te?
E tutto ciò, poi, è nato da una frase scambiata tra me e un’altra persona, non tra me e te, che è diventata per te il pretesto per fare una crociata contro la psicologia, e contro ciò che, secondo te, è o dice Luna.
Se parlo in terza persona, dicendo LUNA, è perché sono quantomai convinta che la persona con cui te la prendi è un nome che tu, in questo momento, tu stai vestendo di quello che vuoi.
Luna che magari fa la tesi di laurea, e non ha sofferto, e ti fa venire i dubbi, ma Luna che non si fida del mondo e ha i dubbi.
Luna che è troppo razionale (anche se parla di ascoltare la panza ogni due per tre, ndr), Luna che non è empatica a sufficienza, Luna che non è dolce.
E via con la fiera delle etichette 😉
Questa è la tua Luna. Sonia, Naty, Lilly, ciascuno avrà la sua. E’ naturale che sia così. Intendo dire che a ciascuno di noi piace o non piace qualcosa negli altri, ci possiamo sentire più vicini, affini a qualcuno, in generale, in un dato momento, o meno.
Tu, passami la battuta, mi sa che in questo periodo hai la Luna storta 😉
Io non ho alcun interesse a farti cambiare idea riguardo come tu consideri il tuo problema, o non problema, come intendi risolvertelo, o come te la vivi. A me non interessa, in senso buono, perché, come dico sempre, ciascuno fa il suo viaggio e sa per sè. La libertà è sacra.
Peraltro il tuo modo di vivere la tua vita in che modo influenza la mia? Nessuno. Quindi, a maggior ragione, puoi vivertela come vuoi.
A te, invece, dà fastidio che io la viva a modo mio. Il perché sia così importante, francamente, è un mistero. Che non ho interesse a sviscerare.
L’altro aspetto è che qui tutte le persone portano, mi pare, in maniera costruttiva ciò che a loro serve per stare meglio. Che uno porti la samba, uno la psicologia, uno il contatto con Dio, uno la passeggiata al parco, o la lettura delle poesie di Prevert, e spesso anche più di una cosa insieme, tutti portano qualcosa di costruttivo, mettendolo in circolo.
Poi, ciascuno, vede cosa gli serve o cosa no, cosa gli sconfinfera o cosa no, di ciò che è in circolo. Di solito quando qualcuno va in antitesi non è su ciò che a qualcuno ha fatto bene, ma sul fatto che qualcuno stia beccando legnate, o si stia consumando dietro a qualcosa che gli sta facendo male.
Ciao Margherita. Hai ragione, nel senso che anche io penso ciò che tu hai scritto …..con un’aggiunta, però …proprio perché non sempre dobbiamo scavare alla ricerca di qualche problema sarebbe meglio (per noi stessi) evitare di vedere il problema quando magari non c’è ed è un mostriciattolo creato dal nostro animo ferito.
Ti faccio un esempio. Ieri mattina ho preso un autobus. In prossimità della fermata vedo che c’è un vecchietto con gobbo e bastone, in piedi e messo di traverso. Faccio due rapidi conti e deduco che il nonnetto, se non scenderà, non sarà così rapido nello spostamento da lasciare il passaggio libero e mi trascinerà nella sua folle corsa verso la fermata successiva…..mi avvicino e gli chiedo”scusi? Scende alla prossima”. Lui di rimando mi risponde “nooooo, guardi, son qui solo per controllare che e porte funzionino bene…..”. Era girato di spalle ed io ho subito colto un atteggiamento di scazzo, di sgarbatezza. Poi il nonnetto si gira e vedo che sta sorridendo e mi dice “tranquilla signorina, non la porto al capolinea”….Il mio cervello aveva già registratoun tono sgradito e si era automaticamente offeso……e invece era tutta aria fritta. Il nonnetto stava semplicemente ironizzando.
Dov’era il problema?Non c’era il problema. Io ne ho creato uno ed io l’ho smontato subito dopo….
Non è colpevolizzarsi, non è darsi addosso, è semplicemente autoconcedersi un po’ di calore prima di affidarsi al calore altrui. Calore altrui che è bello, piacevole, consolatorio ma solo se siamo in condizione di riceverlo e non così prevenuti da averne bisogno di un eccesso per gradirne una metà.
Sono prevenuta perché in passato sono stata ferita lì, in quel preciso punto, ma se mi ostino ad essere prevenuta anche nel presente sono io stessa che impedisco a quella ferita di rimarginarsi…..
Non so come dire, vivere un po’ più rilassati, non essere tesi alla ricerca della sfumatura che potrebbe urtare, fare male, cogliere l’ironia altrui soprattutto se sei uno (come nel mio caso) che ne fa addirittura abuso.
Quindi nel brandello di post che hai riportato intendevo “affrontare” il problema nella consapevolezza che c’è e va messo insieme a quelli da risolvere ma non per martoriarsi il cervello nell’ennesima sega mentale bensì per una precisa finalità…….per non doverlo subire tutte le volte…. per, come giustamente dici tu, “poter percepire un senso di silenzioso calore”.
Comunque, Margherita, aridamoce ‘na bella pacca sulle spalle, che non fa mai male……Giusto?
Franz. Anche secondo me è sbagliato colpevolizzarsi. Infatti non lo faccio. Il che non significa non assumersi nessuna responsabilità. Se indietreggio perché Tizio avanza verso di me in modo aggressivo e sbadatamente spacco un vaso, non mi lincio per averlo fracassato ma neanche dico che è colpa solo di Tizio . Se a Tizio avressi dato un calcio negli zebedei (nel senso di mandarlo a quel paese. Violenza mai, per carità…!!!) avrebbe smesso di avanzare verso di me ed il vaso (forse) sarebbe ancora intero.
Non si tratta di trovare a chi addossare la colpa. Si tratta di capire quando e dove che abbiamo “sbagliato direzione” allontanandoci da noi stessi e dalla nostra autotuela per evitare 1) di rifarlo (perseverare è diabolico!!!!) 2) di non risolvere il problema rischiando (nei momenti di tensione quando le seghe mentali diventano più attive che in una falegnameria……) di vederlo più grosso di quello che è.
Facile dire “ lo stronzo/a è lui/lei” un po’ meno “si ma perché l’ho lasciato /a fare?”! Facile demonizzare un po’ meno analizzare ma in maniera pacifica (senza colpevolizzarsi e flagellarsi nella pubblica piazza).
Sai qual è (secondo me, ovvio) il rischio del non affrontare il problema accettando anche di riconoscersi una sorta di responsabilità (se e nella misura in cui esiste)?
Il rischio è che le loro presenze irrisolte spariscano dai pensieri e tornino nel momento in cui la nostra guardia è abbassata. Nei sogni.!!! Quando il cervello dorme e la pancia di cui parla Luna è lì tranquilla che rumina la situazione e si accorge che c’è qualcosa che non va, che un tassello non è al suo posto..
Parlo di presenze irrisolte perché le abbiamo eliminate senza affrontare la casistica di problematiche che c’era (e c’è) dietro di loro.
E’ come mettersi una giacca pulita su una camicia macchiata……………….la macchia resta e tu lo sai. Nessuno la vede ma tu sei comunque imbarazzato. Quell’imbarazzo esce prima o poi. Forse converrebbe lavare la camicia.
Forse converrebbe “dimenticare” solo quando per davvero li avremo trasformati (oltre che visti, considerati, ritenuti senza però esserene convinti) in persone così piccole da poter essere accantonate in un angolino di noi.
E quando ci convinceremo che non sono poi così grandi? Forse (e sottolineo otto volte forse) quando smetteremo di considerarli talmente grandi da doverli ignorare per non doverli affrontare. E non conta ripeterci all’infinito che loro non sono grandi-*loro non sono grandi-loro non sono grandi……dobbiamo anche crederlo. Esserne convinti.
Anche la Ferrari del vicino di casa è una pacchianata da arricchiti buzzurri ignoranti……..o lo è solo perchè forse non ce la possiamo permettere?????
Ciao a tutti
E in generale trovo che le persone, da questo punto di vista, siano in grado di arrangiarsi e di farsi una loro personale opinione, su cosa prendere o no dal positivo self service del circolo.
i dialoghi di solito sono sereni, e se anche l’antitesi c’è, non è basata sulla sfida.
Se c’è il malinteso, come c’è fuori nel mondo, le persone si chiariscono. E superano la cosa, senza andare avanti a farne un caso per cento giorni o fissarsi. Perché sono ben contente quando torna l’armonia.
Se due persone hanno tempi diversi, empaticamente si allineano. E, francamente, io, qui, vedo molta buona fede. Vedo la famosa cordata. Vedo persone che fanno del loro meglio per tirarsi su e, se possono, per dare una mano anche agli altri, contemporaneamente. Portando quello che sanno, che stanno imparando lungo il cammino, le loro riflessioni, i loro voli giù, i loro voli su, i loro dubbi, anche i loro malintesi reciproci. Ma dubbi costruttivi, non i dubbi tipo: ma Naty sarà veramente lei o un signore con i baffi che sta cercando di fare un sondaggio? Ma Anto sarà mica in realtà il mio prof del liceo che mi aveva dato due in italiano e ora vuole vedere se ho imparato la consecutio temporis? Ma questi qui mi vogliono bene davvero o me la stanno cazzando?
(scusa per i baffi, Naty 😉
Onestamente sono cose che a me non sono mai venute in mente. Mentre parli di semplicità nel tuo continuo attacco a me io vedo tensione, e perdita di tempo. Così sento io questa faccenda.
Una tensione che non mi interessa, perché non la trovo costruttiva, e, per come l’ho sempre visto io, questo forum è invece un territorio costruttivo. Anche inciampando, alle volte. Ma siamo persone, e le persone qui e là fuori inciampano. E serve anche inciampare.
E anche il fatto che alcune persone possano sentirsi più affini o meno, che è poi ciò che avviene nella vita in genere.
Quello che mi colpisce non è il fatto di starti sulle palle, perché il mondo è vario, e varie sono le opinioni, ma il fatto che tu non vada in antitesi su qualcosa che fa male, le mie idee per me, ma qualcosa che a qualcuno fa bene, anche se non è la strada che percorreresti tu.
E che per te sia così importante credere che Luna, in realtà, sia uno con i baffi che non ha mai sofferto e te la vuole cazzare.
O rimettere in riga Luna facendole capire che non è poi così serena come forse lei crede, che quello che dice che le è servito non le è servito, che non è dolce, non ha empatia.
In un forum dove si tende a rafforzare l’autostima non è male, eh! 😉 😉 😉 😉
veramente mi fa sorridere questo :DDDDDDDD
è proprio paradossale 🙂 🙂
Comunque sia, mi dispiace dover dirti che non ti risponderò più, ma io non intendo più proseguire questo dialogo, a meno che non diventi realmente costruttivo. E teso verso l’armonia.
C’è una differenza enorme tra l’essere contenti per uno scambio armonico, per le affinità, e il fatto di avere vicino persone che con la loro presenza arricchiscono il nostro mondo, e noi il loro, e il fatto di vivere gli altri come una droga che può anche ammazzarti, per astinenza o overdose.
Tutti sono contenti dell’approvazione altrui, ma c’è chi,senza, o quando si fa disapprovazione, diventa così disperato e manipolato da avere la sensazione di non esistere più. Non è una tara, non è una vergogna, ma è un disagio, forte. E x quanto mi riguarda non ho mai conosciuto nessuno che abbia affrontato sul serio questo disagio, in modo concreto e mirato, avendo il coraggio di uscire dagli schemi stessi della mentalità dipendente, e che si sia pentito di averlo fatto.
saluti 🙂
LILLY: @autoconcedersi un po’ di calore prima di affidarsi al calore altrui. Calore altrui che è bello, piacevole, consolatorio ma solo se siamo in condizione di riceverlo e non così prevenuti da averne bisogno di un eccesso per gradirne una metà.
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
@E’ come mettersi una giacca pulita su una camicia macchiata……………….la macchia resta e tu lo sai. Nessuno la vede ma tu sei comunque imbarazzato. Quell’imbarazzo esce prima o poi. Forse converrebbe lavare la camicia.
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
L’esempio del nonnetto era molto carino. E poi il nonnetto ironico… fantastico 🙂
oggi al supermercato c’era una coppia anzianotta, al momento supermusona che, in realtà, quando mi ha vista sorridere affettuosamente per una loro scena stile “Casa Vianello” riguardante i surgelati, invece di incazzarsi (voglio dire, sono passata di là e ho “partecipato”, spontanea, con la mia espressione “che scenetta simpatica”,ma lui era proprio un brontolone numero uno e quindi teoricamente poteva essere uno che si incazza… ma forse avesse avuto l’anda di uno che si arrabbia non gli avrei sorriso in faccia) incrociando il mio sguardo divertito si è messa a ridere. E lui mi ha anche raccontato del loro primo incontro, peraltro molto buffo, facendole, di fatto, una dichiarazione d’amore.
Che carini :):):)
e soprattutto pronti a farsi una risata 🙂
Ebbene sì, LUNA… Mi hai smascherato…
In realtà, oltre ai baffi, c’ho pure la barba (lunga: so un po’ depresso e dormo durante er giorno; so de Roma… Che se sente?), e c’ho du’ (s)palle così… E sinceramente se vedessi – per dirne uno a caso, eh – l’ex di LULU, davanti ar suo ufficio, che se fa bbello con la su’ bbella (a str…o!), je farei na faccia così! Oppure, a quell’altro della LILLY, che se mette sur treno a guardalla e sta pure zitto… Io je menerei, pure a quello!
Eh, scusateme, ma quanno ce vo ce vo, antro che pissichiatria e pissicologia, eh!
Nun sei d’accordo, Luna?