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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5261
    Naty -

    Ciao tutti!

    Luna gentile, in amore… Sì, ma devi sapere che personalmente, da molto tempo ormai, pretendo il rispetto: se inizia a non esserci, parlo, faccio notare, e poi… arrivederci (e questo, dopo un po’ di tempo: senza rancore, per nessuno). Sì, dopo un po’ di tempo, perché non significa che uno non si senta ferito (ingiustamente). Quando te ne vai, perché ti hanno mancato di rispetto, conservi naturalmente il rispetto di te stesso (ti dici: ma di che va farneticando questo? io me ne vado), ma comunque ti hanno mancato di rispetto: quindi, la rabbia, ce l’hai (anche perché te l’hanno scaricata addosso…). Ti resta dentro. Così per il lavoro: un accumulo di rabbia. Lavori, sei corretto, e ti prendono a calci in culo. Io, è vero, sono una combattente, se essere combattenti significa non essere disposta – come tanti che si lamentano, ma poi chinano la testa, salvo lagnarsi – a farmi trattare male senza ragione (i datori di lavoro, tali e quali a certi in amore, ti trattano male perché SANNO che ti stanno trattando male, devono continuamente trovarti qualcosa di sbagliato: per tacitarsi la cattiva coscienza). Beh, io a farmi massacrare non ci sto. Ho bisogno del pane, non di farmi distruggere per un tozzo di pane.

    Detto ciò, per esempio, per quanto riguarda la mia “serialità” in amore. Abbiamo messo tanta carne al fuoco, tu hai dato molti spunti di riflessione, e dobbiamo accontentarci di analizzare queste cose “complesse” come possiamo, talvolta di fretta, talvolta non potendo considerare il problema di qualcuno che è entrato e pure ha bisogno. Insomma, così è difficile, ci tenevo a precisarlo, perciò gli interventi, molto spesso (parlo dei miei) sono necessariamente limitati.

    Di solito, volevo dirti, riguardo la serialità, nel mio caso significa che non essendo riuscita ad avere un rapporto stabile, ovviamente “la storia si ripete”.
    Se può servire, ti dico che io quando chiudo, di solito chiudo. Significa che ritengo di avere già ELEMENTI a sufficienza o per scatenare una crisi (se la vuoi vedere, analizzarla e affrontarla con me, ok, resto, altrimenti me ne vado) o per andarmene senza dire più niente (è inutile parlare con chi non vuole parlare o ti dice che vuole parlare ma il messaggio è: se resti con me è così o nulla). Resto a elaborare il lutto, lascio che il dolore scorra e viva (anche se è vero dei blocchi di cui parli: interessante sarebbe sviluppare anche questo argomento) e poi riparto. Non faccio mai chiodo-schiaccia-chiodo con qualcuno. Evito di passare da un uomo all’altro con tanta facilità. Evito di “usare” altri uomini (per un lutto d’amore) per la mia “autostima”. E non mi porto dietro fantasmi di ex quando inizio una relazione. Quando inizio una nuova relazione sto con quella persona.
    Dunque ancora non capisco perché… Le cose vanno male.

    Mi pare che la mia coazione a ripetere sia la “troppa disponibilità”: da qui, l’altro, sia esso il compagno o il datore di lavoro, acquista una incredibile sicurezza che presto

  • 5262
    Naty -

    si trasforma in arroganza. Al che io non ci sto più, perché l’arroganza non la tollero.
    Se mi devi far notare qualcosa, ok, se ho sbagliato qualcosa ok, siamo umani, me lo dici, ma se mi tratti male senza nessuna ragione, mentre io mi stavo impegnando (e tu lo sai benissimo), perché hai delle frustrazioni o sensi di colpa tuoi, allora io non ci ragiono più con te: so che è un ragionamento “viziato”… Non sei in “buona fede”, da lì in poi io non mi fiderò più, e te dico chiaro e tondo. Come? Non ragionando più con te, appunto.
    Ecco anche perché, Luna, dico che non mi piace “girare a vuoto”. Ecco perché certe persone, nelle quali nutrivo una speranza (capiranno e me lo faranno capire, mi dicevo) mi feriscono ulteriormente. Perché il loro messaggio è: non lo avevi capito? O sei e fai come dico io, o nulla, bella mia. Questa è l’arroganza. Ci soffro ancora un poco, e dopo… Luna… Ho imparato a infischiarmene.
    Dopo, quando ho elaborato il lutto, loro non esistono più per me. E tornano eh, alcuni tornano… Ma quelli che mi hanno mancato di rispetto non hanno più speranza con me. Voglio dire, nemmeno di una qualche amicizia, un affetto, che con qualcuno, invece, ho conservato.

    LULU!
    Luna ha ragione. Anche a me è piaciuto molto che non ti cambieresti con nessuno :-), e mi ha colpito anche che ti definisci pazza, folle ecc.
    LULU, tu non sei pazza. Esistono normali stati di alterazione, di confusione; situazioni di instabilità in cui è normale provare certe cose (e persino desiderare di morire, tranquilla! :-); stress; forme lievi di depressione… ecc.

    Ne ho conosciuti di pazzi, LULU, fossero come te i pazzi…!

    Ah, Luna, volevo sempre dirti che mi dispiace per le cose che sono successe a te negli ultimi tempi…
    Quanto ad Allen Carr…: sta qui, vicino a me. Eh, come conosce bene la psicologia del fumatore lui, nessuno!

  • 5263
    LUNA -

    FRANZ: @No è che nello scrivere spesso si utilizzan toni che paiono enfatici o strappalacrime quando si tratta solo di esperienze umane…troppo umane, solo che talvolta le si vuol caricare di significati metafisici

    ciao 🙂 tornando a questa tua frase mi domandavo cosa intendi per “caricare di significati metafisici” 🙂

    E per quanto riguarda i toni “strappalacrime”… penso che più che toni strappalacrime a volte semplicemente le persone parlino del dolore (e spesso qua ci sono storie belle cariche di dolore), che di per sè, raccontato, più che descritto in un certo modo per strappare lacrime agli altri, sia esternato come viene vissuto e provato… poi ogni persona ha il suo modo di esternare, in forma scritta come in forma verbale ecc.,
    ognuno si rapporta con le sue esperienza come sente, anche in quel preciso momento, e c’è chi ha bisogno di mantenere un maggiore distacco, chi ha bisogno di entrarci diversamente. Quella che per qualcuno è enfasi, per un altro è semplicemente un modo di esternare e di esprimere se stesso 🙂 e io penso che il bello del forum sia anche che ciascuno si esprime come gli viene 🙂
    Ciò non vuol dire che chi è più stringato soffra meno di chi ha bisogno di usare 3000 parole, più cariche, per descrivere i suoi stati d’animo, ma penso che “il bello” sia anche che ciascuno, di pancia, si esprima come sente in quel momento.
    Più che metafisica che esistano delle dinamiche è un dato di fatto, e anche che la nostra percezione della realtà fa la differenza, al nostro interno, e che il centro delle emozioni non sta nella testa, ma nella pancia. Ma nel vero senso della parola, perché il collegamento tra corpo e mente è un dato di fatto. E noi percepiamo la realtà attraverso emozioni e sensazioni, poi rielaborate dalla capoccia. E la capoccia al contempo, quando entra in certi meccanismi, può creare anche uno scompenso… tra le parti.
    Sono un po’ ignorante (molto) riguardo alle chat, ma credo che le chat si basino, rispetto al forum, su una comunicazione a messaggi più brevi e immediati, e che di base nascano anche per un diverso tipo di socializzazione. Poi, chiaramente, ognuno vive il mezzo di comunicazione a seconda…

    @essere o diventare sereni o raggiungere un equilibrio per quanto instabile sia, non è frutto di un programma o di un volere assoluto, nè dipende dall’intervento provvidenziale di una persona. E’ un lavoro su noi stessi…

    Non ho capito se la tua frase era in opposizione. Per quanto riguarda l’intervento provvidenziale di un’altra persona, penso come te che il lavoro sia sempre personale, e quindi non è l’esterno a poter fare il lavoro per te (generico) o a poter salvarti, in nessun modo, se non ti “salvi” tu. Gli incontri che facciamo sono comunque ovviamente importanti, in negativo o in positivo, nella misura in cui li facciamo “entrare” e per come li viviamo.

  • 5264
    franz -

    X LUNA
    quella dell’enfasi è una considerazione di carattere generale in primis rivolta a me stesso; spesso mi han detto che ho uno stile un po barocco e normalmente mi capita di constatare che per iscritto ci lasciamo più andare; lasciandoci più andare capita di colorare la realtà e di tendere ad un certo manicheismo autoassolutorio e autonobilitante; nel caso specifico, della mazzata sentimentale di cui sopra, non mi sento migliore di quell’altra tizia; semplicemente io ero ancora ipnotizzato lei no, o, almeno, non più e spesso per raggiungere la ns felicità dobbiamo calpestare quella altrui, è uno snodo ineludibile e spinoso; poi che si sia comportata in maniera ottusa, sfuggente e gratuitamente insensibile aggiunge un quid pluris che, peraltro, ha fatto si che la facessi scendere dal piedistallo e la considerassi in una maniera meno lusinghiera, primo passaggio nel percorso di superamento del trauma.
    Per elaborare il lutto ho seguito una mia via; nessun proclama o l’enunciazione di volontà titaniche di trasformazione ed evoluzione, nessun finto ottimismo o frasi del tipo “meglio così”, “meglio adesso che poi” etc etc; ho semplicemente continuato a seguire i miei interessi senza forzature; in questo son stato fortunato, chè l’attenzione sul lavoro e la passione per la lettura, per il cinema e per lo sport non mi hanno mai abbandonato, ma capisco che uno possa cadere in una situazione di vuoto in cui questi appigli possono venire a mancare. MI sono “serviti” meno gli altri, il caro vecchio prossimo; a forza di recitare il solito dialogo: “hei ma sei un bel tipo, ora ti presento una mia amica e vedrai che sta tizia la dimentichi” – “No grazie ora nn ho testa” – “Ma ke vuoi fare il vedovo? Chissà come si diverte quella alle tue spalle” etc etc…ho preferito glissare sull’argomento e simulare una spensieratezza fittizia….Poi le cose sono andate da se ed è ritornato il sereno; ogni tanto qualche nuvoletta ancora fa capolino, ma torna utile per non prendersi un’insolazione.
    Un saluto

  • 5265
    Naty -

    LULU, ti deve essere sfuggito (nella foga :-))) che ti avevo consigliato la lettura di un libro… Appena puoi prendilo: si intitola “Donne che amano troppo”. Ti aiuterà tantissimo, credimi.

    Vorrei dirti un’altra cosa, LULU. Stai facendo una terapia e vedrai che i risultati verranno. Ma per ora, nell’immediato, vorrei dirti… Ho la vaga sensazione… Scusami se mi permetto… Che molto del tuo malessere (chiamiamolo malessere, dai, riduciamolo a questo, sdrammatizziamo :-)) attuale sia dovuto alla rabbia: rabbia verso te stessa.
    Perché hai subito certe cose (sbagliate) e che questo ti porti a pensare che ciò sia irreparabile.
    Vorrei dire, a te, a me stessa, e a tutti quelli che hanno vissuto (a causa dell’amore) situazioni… come dire… un po’ umilianti?
    Vorrei dire qualche cosa sulla dignità e l’amor proprio. Queste due cose, molto importanti, per ogni essere umano (pensiamo a… che so… dei poveri migranti che muoiono per raggiungere il nostro paese… o che arrivano vivi, ma si sentono, magari, senza più dignità… Non so, immagino) dovrebbero esistere sempre. Ma. Ma!

    A volte, la vita, le circostanze, o comportamenti nostri o di altri… Insomma, ci pare di non avere più dignità, amor proprio: e questo ci fa malissimo, ci fa sentire delle nullità. Ci fa sentire che noi non potremo più essere come prima. E invece no. Non è così.

    La dignità si recupera, si riacquista.
    Non è che perché l’hai persa una volta, l’hai persa per sempre.

    Un alcolista che ha fatto cose anche orribili pur di bere, che sente di avere perso la dignità… La riacquista, quando diventa un ex alcolista.
    Una prostituta che è stata costretta, dagli eventi, dalle circostanze, a prostituirsi, e sente di avere perso tutto, con la sua dignità… La riacquista.
    Un tossicodipendente che ha rubato, fatto del male, pur di drogarsi, potrà riavere la sua dignità.

    Una donna, o un uomo, che hanno amato “troppo”, sentendo di perdere l’amore per loro stessi, lo possono riavere.

    La dignità, l’amore per noi stessi, non è che si perdono una volta e sono persi per sempre.

    Un’altra cosa, LULU. Tu ti senti sola, e pensi che lo sarai vista la tua età. Ma sai: in giro ci sono persone di venti anni che pensano come te: si sentono sole e pensano che lo saranno sempre. Mentre ci sono persone di cinquanta od ottanta anni, che non sentono questo…

  • 5266
    LULU -

    Luna molte volte leggevo che gli altri si dispiacevano di cio’ che ti e’ successo, non capivo, allora sono andata a rileggere indietro e ti giuro la mia sofferenza mi e’ sembrata una banalita’ rispetto a cio’ che e’ successo a te….non mi e’ dato comprendere fino in fondo il tuo dolore e ti giuro non mi sento talmente presuntuosa da dire di riuscirci, anche le parole credo siano inutili in questo caso, immagino ci sia bisogno di rielaborare il dolore tra se e se, soprattutto credo sia importante che nonostante tutto sai che hai persone che ti stanno vicino anche senza invadere troppo la tua sofferenza, io mi associo a tutte le altre, in silenzio.

    Naty, vorrei tanto avere la tua determinazione, la tua forza. Non ho detto che vorrei essere te o qualcun altro, vorrei pero’ avere la forza di dire BASTA prima che le cose prendano una piega difficile da “stirare”. Ecco e’ gia’ la seconda volta che tiro in ballo le faccende di casa….prima il lavaggio, la centrifuga adesso lo stirare…maledizione forse ho un po’ di faccende arretrate!!!!

    Questa frase che ho letto mi e’ piaciuta molto e ve la presento, dovrei seguirla alla lettera…”SOFFRIRE, BATTERSI? TANTO A CHE SERVE?” SI CHIEDE IL PROTAGONISTA DEL ROMANZO-BIOGRAFIA UN UOMO DI ORIANA FALLACI.
    “SOFFRIRE, BATTERSI? A VIVERE RAGAZZO MIO. CHI SI RASSEGNA NON VIVE, SOPRAVVIVE” GLI RISPONDE IL MINISTRO GHEORGAZIS……

    Scusate…devo finire il lavoro e correre a casa, mettermi i guanti, prendere la candeggina e pulire, pulire tutti i ricordi che stamattina mi hanno angustiata, gettarli nel WC e tirare la famosa catenella (non ho la catenella ma fa lo stesso…) speriamo non rientrino da un tubo di scarico…..LULU

  • 5267
    Lilly -

    Lulu, scrivi:”Quante sane e sante parole sento intorno, perche’ pero’ alcuni giorni mi scivolano addosso quasi senza passare?|
    Quando dopo tanto tormento avro’ un po’ di meritata pace!!!!!”

    Tutte le mattine quando mi sveglio il primo gesto è quello di afferrare il pacchetto delle sigarette (che deve dormire lì, accanto a me, a pochi cm, ben visibile e prendibile anche se non fumo in camera da letto), poi spengo la sveglia e (punto dolente) a volte focalizzo che di notte “qualcuno” è tornato a fare capolino nella mia vità in qualche sogno di cui non ricordo altro che:….azz c’era lui!
    Ed in quei momenti mi picchierei perchè mi sento come se tutti i miei buoni propositi, le mie buone intenzioni fossero finite in un bidone della rumenta.
    E’ solo un attimo, però.
    Perchè poi mi metto in testa la sana intenzione di scrollarmi di dosso quella brutta sensazione, sfumacchio la mia amica sigaretta, sgargarozzo un litro caffè e riparto senza troppe pretese ma solo con la mia piccola verità in tasca.
    Ho sofferto tanto. E non lascerò che tutta questa sofferenza vada persa.
    Nè che sia la fucina di altra sofferenza.
    I ricordi….beh, i ricordi (lo dice la parola stessa) saranno lì per sempre (altrimenti sarebbero “dimenticordi”……battuta scema).
    Ed è importante che siano lì…….. per misurare il carico che riesco a portare.
    So che ciò che devo fare non è scappare di fronte a loro, nè sentirmi sconfitta ma solo affrontarli, prenderli a pugni, ridimensionarli ed imparare a convivere con loro.
    Ormai non mi faccio più domande sul perchè e sul per come siano andate le cose.
    Invece mi pongo tante domande e cerco tante risposte sui momenti del presente che sto vivendo.
    Anche perchè io stessa sono cambiata ed il paio di scarpe che sarebbe stato calzato alla perfezione dalla me stessa di un anno fa probabilmente starebbe stretto alla me stessa di adesso.
    Il passato ormai è andato e non posso più intervenire se non nella misura in cui influenzando il mio presente diventa anche lui tale.
    Stamattina guardandomi nello specchio del caffè, mi sono parlata da sola e mi sono detta “brava pirla….facevi la “galla”, ieri, a scribacchiare quà e là spacciandoti per felice…..e adesso che ti è successo?”.
    Ho ridacchiato e mi sono risposta…………: “che mi è successo? Niente! Perchè???? Sto semplicemente vivendo tutte le tappe di un percorso ad ostacoli che durerà tutta la vita, avrà mille protagonisti, ma mi vedrà sempre andare avanti”.
    Giorni “no” e giorni “si”….oggi per me è un giorno nato “no” senza un motivo particolare.
    Ma essendo un giorno comunque “si” rispetto ai giorni “no” che ho già vissuto in abbondanza in passato lo vedo comunque come un giorno “si”.
    Penso che se dovessi per un qualche motivo tornare indietro e dovermi di nuovo tappare le orecchie per non sentirlo gridare, vederlo andare via e corrergli dietro chiedendo scusa senza conoscere un perchè diverso dal volerlo fermare, se dovessi di nuovo avere paura di parlare, di pensare, di guardare, se dovessi di nuovo restare immobile nella confusione più assoluta, incapace di muovere un solo pensiero…..No!!! Mai più e per nessun motivo!
    Così, anche questo giorno nato “no” è diventato di colpo un giorno “si” non fosse altro perchè sono viva e ho voglia di vivere.

    E tu Naty: “Dopo, quando ho elaborato il lutto, loro non esistono più per me. E tornano eh, alcuni tornano… Ma quelli che mi hanno mancato di rispetto non hanno più speranza con me. Voglio dire, nemmeno di una qualche amicizia, un affetto, che con qualcuno, invece, ho conservato.”.

    Fai bene cara Naty. Fai bene a dare la precedenza a te stessa. Probabilmente ha ragione Luna quando dice che (di primo achito) non sembri un soggetto a rischio di implosione all’interno del proprio groviglio.

    Luna “se dall’altra parte il copione non cambia può cambiare comunque il tuo”.
    Mi ricorda quel gioco che si faceva anni fa, quello in cui uno su un foglietto scriveva delle domande e l’altro scriveva delle risposte senza che l’uno sapesse cosa stava scrivendo l’altro….una volta io ho scritto “come stai” e la mia amica “vaff….str….”….abbiamo riso alla grande.
    Dopo un sacco di anni, in occasione della telefonata del 13 Gennaio, la scena si è riproposta ed ho riso un pò meno (e va behhhh.). Leggendo la tua frase sopra mi sono chiesta se forse, quel giorno, anche a lui hanno cambiato il copione….magari voleva dirmi che mi ama alla follia…..(scherzo….).

    Ciao a tutti.

  • 5268
    LUNA -

    Vado di corsaaaa ora…
    però:

    LULU: ascolta Naty, è così.
    Tutto nella norma.
    Peraltro il motivo per cui hai la sensazione di “essere pazza” e di voler staccarti la testa dal collo, per avere un po’ di pace, viene probabilmente dal fatto che stai troppo nella testa (anche questo è normale ora) perché continui a cercare anche compulsivamente a) una risposta razionale a delle sensazioni panzifere, di smarrimento ecc.
    b) perché la storia che hai vissuto non poteva che, per adattamento, portarti sulla strada della iperattività celebrale come difesa allo stress, instabilità generale, ecc ecc
    c) perché hai vissuto in uno stato di ansia sul lungo periodo, mangiando scorpacciate di tensione, stress, e quindi ora, probabilmente, continui ad avere una reattività un po’ ansiogena rispetto alle sensazioni
    d) il problema è che la ricerca razionale delle soluzioni si basa su elementi che non sono, molti, che sintomi, e quindi anche se continui a sommare, sottrarre, dividere, moltiplicare gli elementi in realtà ti stai solo sovvraccaricando
    e) cosa fare? stare più nella pancia.
    Nel concreto:

    1) possibilmente fare attività fisica che scarica l’adrenalina “mentale” in esubero
    2) lo so… sembra assurdo… cercare di non pensare. Riconoscere che le domande che ti fai sono tempeste che al momento non ti portano alla soluzione, perché prima ti devi calmare un po’ la testa, e avere il coraggio di dire:
    chi se ne frega, ora non posso trovare la risposta.
    Sono matta? Sono stronza? Sono scema? Sono questo o quest’altro?
    Ora non ha importanza. Non succede niente se me lo chiedo più avanti. Anzi, se me lo chiedo più avanti anche meglio, perché delle 4898989 cose che ho in testa resteranno gli elementi veri da considerare.
    3) quando ti sembra di deragliare un po’ troppo fuori dal presente, se questa cosa, ti accorgi che ti sta facendo male, cerca di stare nel presente: impegnati in un’attività che ti tenga ancorata al presente. Ricordati dell’uomo panciuto che sta sulla porta e fa passare quello che serve.
    Poiché ora per te è probabilmente difficile riuscire a capire quali pensieri ti servono realmente e quali no prova ad usare questo come termometro:
    tieni quello che ti accorgi che ti fa stare bene, scaccia quello che ti dà sensazioni negative.
    Non sarà un modo per sfuggire alle analisi (al caso ti venisse anche questo pensiero),perché avendo una psicoterapeuta hai un tempo e un posto in cui puoi portare tutto e analizzare tutto.
    Ascolta la pancia. Nel vero senso della parola. Magari bronbola? sta zitta? che cosa fa?

    Mi rendo conto che così sembrano solo parole.
    Hai una psicoterapeuta, e questa mi sembra un’ottima cosa, perché lei sì che ti può indirizzare 🙂

    comunque sia non spaventarti per l’iperattività mentale e prendila per quello che è. Un sintomo che passerà. Ma anche che ti dice: fermati, rilassati un po’, che non casca il mondo.
    Anzi, lavora sul rilassamento più che puoi.

    Se hai la possibilità vai a fare qualche attività fisica o che scarichi (ballo, che sia pure nel tuo soggiorno, canto) o che unisca respirazione consapevole al movimento, tipo stretcing, yoga o cose del genere.

    E’ solo un’opinione, spero possa esserti utile.

    NATY: sto sfrecciandoooooo 🙂 ho letto tutto, ma voglio rileggere con calma e risponderti con calma.

    Un grosso bacione a tutti 😀

  • 5269
    Naty -

    Io vi bacio a tutte quanteeeeeee.
    Grazie Luna, hai scritto – come sempre – delle cose interessantissime.
    Riusciranno i nostri eroi a metterle in pratica? :-)))

    LULU, fa’ quello che dice Luna, eh! Dagli sotto con quella ramazza! Pulisci, gratta, balla il tango, insomma fa’ qualcosa! Mentre io, cazzarola, da vera combattente che s’è presa ferie, in ‘sto periodo ci do di letto, insomma dormo tutto il giorno, del resto siamo ad aprile! :-))))

    Lilly, io accanto alle sigarette, sul comodino, tengo il librino per smettere di fumare eheheh

    PS: in home-page c’è una lettera di una certa Steffy, l’ho invitata qui perché l’ho vista trattata male…

  • 5270
    Ant062 -

    Son di corsissima.
    La vita è piena di giornate “si” e giornate “no”…Qesto indipendentemente dalla situazione “sentimentale” nella quale ci si trova.
    Una volta scoperto questo “trucco” ( ;D ) sicerca di lasciar scivolar via le giornate “no”, trasformandole, perlomeno, in giornate “ni”.

    LULU, sapessi quante volte ho avuto la tentazione di sbattere la testa (realmente) contro il muro o di salire in auto e farmi la tangenziale a tutto gas……Ma poi mi dicevo sempre ” ma ne vale la pena? Io qui a soffrire come un cane, con sti razzo di pensieri.. e lei magari sarà a divertirsi.. e nemmeno le passo per l’anticamere del cervello”
    A quel punto ..STOP…
    Sarà banale, ma volere è potere..Se tu vuoi, la “piega” non farà in tempo a comparire che l’avrai già “stirata”.

    Luna, un pacchetto di caramelle accanto alle sigarette ci stanno più che bene…

    Siete una forza della natura…

    Ricambio con quattro baci i due baci di Tina ;D

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