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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5241
    LUNA -

    Ciao ragazzi, meravigliosi tutti 🙂 🙂 🙂

    purtroppo ho poco tempo adesso, ma intanto volevo dire che:

    Lilly: l’ho detto io che di me ti piace quello che ti piace di te 🙂 🙂 🙂 che ci sia o non ci sia poco importa, sono contenta che tu ti piaccia :):):)
    – perché l’hai appena detto 🙂 🙂 🙂 🙂 e fai benissimo 🙂 🙂
    per inciso – a parte che mi fai morire dal ridere 🙂 – quando qualcuno mi dice:
    “ma cosa ti sei fumata?” mi sta sulle scatole, e rispondo che io, così, sono tutta naturale 😉 😛 😛 😛

    Giravo a mezzo pistone perché obiettivamente ero nell’occhio del ciclone (fa pure rima!). Due lutti a due giorni di distanza, uno personale, l’altro comunque vicino. Entrambi improvvisi.
    E altre cose che hanno rivoltato come calzini me e due mie carissime amiche, contemporaneamente.
    Abbiamo tenuto botta, come si dice.
    Sarebbe stato meglio non averne avuto bisogno, ma alla fine ci sono tappe del viaggio che non puoi proprio sceglierle, puoi viverle e basta, tenendo stretto il timone, e cercando di imparare anche dall’acqua che entra in barca.
    Ora, tranq, direi che i pistoni hanno bisogno di una lucidatina, ma son messi abbastanza bene 🙂 🙂 🙂

    Maya: non hai lasciato in pace lui, hai lasciato in pace teeeeee 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
    e guarda che non sono sfumature 🙂 🙂 🙂

    Lulu: di tutto cuore spero che la tua speranza, quella che lui faccia un cenno, torni, non si realizzi mai 🙂 in senso buono, penso che ci siamo capite.

    Naty: tornerò con più calma sul tema, scusa, ora non riesco!
    a me pare che tu stia facendo un ottimo lavoro, comunque. Intendo dire che le cose che dici mi sembrano “assimilate”, e non sono cose da poco, proprio per niente. Questo ovviamente puoi saperlo, sentirlo, solo tu, ma la mia impressione è questa. Non so se sono cose che hai acquisito di recente, o se facevano già parte di te, o che hai ritrovato. Rendersi conto della serialità, cercando una risposta dentro, e non fuori, è già un passo importante, comunque.
    Capire – sentire – a che bisogno risponde il fatto di reiterare dei comportamenti, che non si rivelano “funzionali” fa la differenza.
    Facendo l’esempio del mandare messaggi ecc, i consigli che si danno a Iris: un conto è dire “non manderò più messaggi” e basta, un conto è capire (sentire!) perché si mandano, cosa si cerca mandandoli, e perché ciò, per noi, si rivela controproducente, disfunzionale in quel senso.
    Dire che un comportamente è sbagliato di solito non serve a granché. Sbagliato è un’etichetta, che spesso corrisponde sì alla sensazione che dà di disfunzionalità, intesa come scarsa come scarsa efficacia, malessere, sensazione di essere intrappolati, non aderenza con il sentire, ma “sbagliato” è solo un giudizio.
    “Non mi serve”, “Non mi fa sentire bene”, “Non mi porta vantaggio”, per dirla semplicisticamente, è già diverso. Tanto il giudizio chiude, tanto il discorso della funzionalità invece può aprire.

    Baci a tutti, ho letto 🙂

  • 5242
    Lilly -

    Bè, Lulu, se dopo un esperienza che mi ha fatto un male cane genere fossi già pronta, aperta, disponibile all’amore, pronta a balzargli incontro ridendo fasciata in un abitino rosa….. e beh…. domanderei a me stessa se una parte del cervello ha fatto dei suoni del tipo bzzz bzzzz BAAM ssssst prima di spegnersi completamente.
    Lulu, sei diffidente in materia di nuove storie? E ci credo!!!! Con quel che hai raccontato di come ti ha trattata, di ciò che ti ha proposto……Questa “chiusura” è più che giustificata.
    OGGI! E sottolineo OGGI!
    Se continuasse ad oltranza anche in futuro, però, significherebbe (opinione mia ed opinabilissima) che non ci siamo riprese veramente, che abbiamo solo assunto un portentoso medicinale in grado anestetizzare il dolore senza eliminare il male che lo provoca!
    E parlo di OGGI perché….si che magari è passato un bel po’ di tempo da quando è finita, ma quel tempo non conta perché non è stato vissuto, non è stato mentalmente realizzato. E’ come se non fosse passato….vero?
    E’ ora, adesso che si comincia ad affrontare il problema.
    E’ ora, adesso che la frase “è finita” , la parola “ex” non è più un tabù!!!
    Tu scrivi: “come se la parte che riguarda l’amore si sia atrofizzata con la fine di quella storia”
    Credo che ciò che tu chiami atrofizzazione sia la stessa identica cosa che io chiamo “un bello” spavento, un’ insana paura”.
    Non è che tu, come me, sei spaventata sia dall’idea di ripetere l’esperienza (e su questo non ci piove! vorrei vedere……) che dall’idea che di punto in bianco quella te stessa che si è lasciata, in passato, umiliare in quel modo possa saltare fuori?
    Umiliare in un modo talmente squallido che quel non voler vedere, quel restare nonostante tutto, quel subire mi ha reso in qualche modo compartecipe al male che ho ricevuto (ossia: mi ha fatto male ma mi sono fatta male anche da sola e non per masochismo…..com’è complicato spiegarsi).
    In due parole: a me si è posto il problema della paura di reinterpretare quel ruolo criminogeno che, a volte, ha la vittima scopre di aver interpretato talmente bene da meritare l’Oscar.
    Mi gira sempre in testa il dubbio che ha Naty(“storie che si somigliano nella tipologia di frustrazione e nelle dinamiche. Pur rimettendosi in carreggiata ogni volta continuano a scegliersi persone con cui sembra inscenarsi sempre un dramma simile: COME SE NE ESCE?”)
    Eh!!! Bella domanda!
    Pensa e ripensa giungo sempre alla stessa conclusione: in primis bisogna conoscersi (aridaje, chissà quante volte l’ho scritto)!!!!. In secundis bisogna apprezzarsi, volersi bene, dedicarsi spazio e tempo e poi, solo poi, cominciare ad affrontare il tema del nuovo amore (nuova la persona e nuova la modalità).
    Il gobbo che ho piazzato di fronte a me recita così:
    1) impara a conoscerti
    2) impara a volerti bene
    3) impara a voler bene agli altri.

  • 5243
    Lilly -

    Come faccio a volermi bene se non mi conosco?
    E’ evidente che non mi conoscevo. Pensavo di conoscermi, ero certa di conoscermi ma non era così.
    Se ho lasciato che capitasse ciò che è capitato o ero abbelinata o ero masochista o ero sottoposta ad un bombardamento di stress di altro genere (e quindi ero già debole) o non mi conoscevo veramente e pensavo di poter reggere la situazione e di reagire diversamente da come, invece, ho reagito o (cos’altro? Ditemelo voi…..).
    Ora: abbelinata non mi pare di esserlo nè di esserlo stata, masochista nemmeno, bombardata manco (un pò di stress, si, ma niente di devastante)….. Rimane la quarta ipotesi (più il mucchio di altre ipotesi che mi stanno sfuggendo e che spero che qualcuno tra voi mi dica…..).
    E a quel punto si apre la porta dei perché e della meravigliosa conquista delle risposte (magari ovvie ma non per me).
    E se ciò che mi è capitato dipendesse dal fatto che tutto quell’amore che provavo dentro di me non potendolo rivolgere ANCHE a me stessa (per forza….non mi conoscevo….. ecchè ‘so scema? …..amo uno sconosciuto???) l’ho buttato tutto solo sull’altro nella presunzione di conoscerlo bene e partecipando alla creazione di un disequilibrio che, alla fine, mi ha fatto prendere una solenne chiappata per terra (e che chiappata….) complice l’ingorda subdola meschina bastardaggine dell’altro????
    Ma se io riesco a fare un bel lavoro su di me comincio a mettere tanti bei paletti a tutela della mia persona senza dovermi trasformare nel dobermann che mi difenderà…..

    Pensieri in libertà solo per dire: non so che gioia o serenità può dare l’ipotecare il futuro chiudendo a priori la porta all’amore.
    E se cercassimo di tenere la porta accostata per evitare intrusioni indesiderate e la aprissimo con la dovuta cautela e nel massimo rispetto di noi stessi senza metterci così tanta foga da non avere nemmeno il tempo di spostarci autofracassandoci il naso???

    Ciao a tutti un bacione.

  • 5244
    LUNA -

    LULU: mi sa che “voglio vivere serena” è un’ottima partenza. anche perché alla fine parte tutto da lì. Anche perché dire “voglio” non so se l’hai notato è differente da dire “vorrei”.
    “Voglio” è già stare dentro, in qualche modo, alla cosa che vuoi 🙂
    Se sei serena e in equilibrio cosa desideri nella tua vita? cose che sono in sintonia con l’equilibrio e la serenità.

    La speranza che qualcuno torni, spesso, è legata all’illusione che torni a rimettere lui (o lei) a posto delle parti che sentiamo rotte. Lui le ha rotte lui solo può ripararle. Lui le ha rubate, lui solo può restituirle. Lui ha trasformato la cosa in incubo, lui solo può trasformarla in un sogno… o almeno in una realtà vivibile.
    Balle. E paradosso, ovviamente.
    In realtà a parte che è parecchio difficile che chi ha rotto/rubato ecc, perché funzionava in un certo modo (a meno di non fare un lavoro serio su se stesso) possa essere chi ripara e restituisce (altrimenti non avrebbe rubato e rotto…) – funzionano così – la riparazione è interna, no esterna. Tra l’altro, appare forse anche in modo abbastanza evidente, che pensare che possa essere l’altro a riparare ciò che ha rotto ecc non fa che mantenere vivo quel legame di dipendenza psicologica ed emotiva che era alla base proprio… della rottura…
    e di quel senso di spaesamento, mancanza di risorse…
    nel momento in cui ci si comincia a “riparare” da soli, in cui ci allontana da quella fonte di dipendenza (possibilmente non cercandone un’altra sostitutiva!… ecco, Naty, per esempio, perché alle volte c’è la serialità…), si riscopre la propria autonomia e nel momento in cui si scopre la propria autonomia ci si ripara da soli…
    Riparare, molto spesso, è semplicemente riaprire il flusso di certi canali che prima erano stati chiusi.

    Nelle tue parole oggi c’è meno ragionamento e più sentire. Meno analizzarti e più volere. Meno passato e più presente. Meno implosione e più spinta. Meno etichettarti e più ascoltarti.

    A poco a poco si comincia ad aver meno bisogno di dire chi si era e chi non si è stati e chi si sarebbe voluti essere, e più voglia di raccontare ciò che si sente, in apertura, e in generale di cosa si ha voglia.

    Si ha meno bisogno di parlare di quando si stava male, e viene spontaneo dire cosa fa stare bene.

    A poco a poco si comincia a parlare meno di lui, o di lei, e più di se stessi, in senso buono, non accusatorio, colpevolizzante, in analisi in circolo chiuso, ma come si parlerebbe di un amico che, poiché ci piace, abbiamo voglia di presentare a qualcun altro (che altrettanto ci piace).

    FRANZ: non avrai fatto nulla di eccezionale, ma se hai fatto qualcosa di salutare ti pare poco??? 😉

  • 5245
    tina -

    Lilly promettilo!!!!
    Appena capisci che ti sei fumata dai a noi tutti precise indicazioni!!!
    Io non ho mai fumato in vita mia ma non vedo l’ora di cominciare :):):):):):)
    Sei una forza! E se ripenso ai tuoi primi post, mi viene proprio da dire: ringrazia il cielo che quell’im…lle è uscito dalla tua vita perchè finalmente puoi essere te stessa: una persona meravigliiosa, assolutamente sprecata vicino a lui!
    La scenetta della me…a con cappellino e papillon non mi si leva dalla testa! Peccato che non posso raccontarla ai bambini che mi assillano per sapere il motivo per cui mi sto sbellicando dalle risate!!
    Ma sia chiaro, il tuo umorismo e la tua autoironia sono solo una parte delle cose che mi piacciono di te; la tua profondità e la saggezza che stai mostrando di aver acquisito (ad un prezzo salato, mi rendo conto) sono davvero ammirevoli. Questa lettera sta diventando un cielo incantevole in cui rifugiarsi tra amici: visto che una Luna meravigliosa ce l’abbiamo già, se tu volessi un giorno cambiare nick, io ti suggerirei Sirio, che è la stella più luminosa di tutte, sempre che la memoria non mi inganni (speriamo, sennò sai che figura! cmq…da qualche parte dovrei avere cappellino e papillon ;))
    Ora scappo, mi dispiace di non aver tanto tempo, non sono nemmeno riuscita a leggere tutto (ha ragione Franz: ‘mmazza e quanto scrivete!)
    Un bacio a tutti.
    (Anto62 a te due 😉

  • 5246
    Lilly -

    Luna. Beccato mi hai!!! Ebbene si. Sto cominciando (o ritornando?) a volermi bene e a starmi simpatica….
    E vorrei che le sensazioni che sto provando io le provassero un po’ tutti.
    Non sta capitando nulla di particolare al di fuori di me.
    Anzi ci sono in atto tutte le situazioni della solita routine, quelle che mettono addosso lo stress metropolitano, dal lavoro alla famiglia, dalla salute al conto corrente.
    Eppure. Eppure ho tanta voglia di non mettere la testa in un buco come uno struzzo (gesto inutile tanto le chiappe resterebbero fuori…….no comment).
    Evidentemente il qualcosa di particolare sta capitando dentro di me.
    E vai!!!!Il primo gradino è stato scalato.
    Ho voglia di non lasciare il timone (proprio come te) e di affrontare il bello ed il brutto in modo cosciente imparando da tutti, assimilando informazioni, stati, concetti, come se fossi un ape imbottinatrice, senza tutto quel brutto soffrire inutile e distruttivo.
    Mi spiace che tu abbia dovuto passare un così brutto periodo.
    Ma fermo restando che certe situazioni capitano senza che ci sia nessun intervento da parte nostra (magari si potesse intervenire…) sono contenta che il tuo mezzo pistone abbia continuato a funzionare a dovere e che tu sia rimasta ben dritta in mezzo alla tempesta.
    Lulu dice che hai superato non uno ma due scogli.
    Secondo me…… anche qualche scoglio in più nella tua vita.

    Franz.
    Parlo per me….La prima parola che ho detto è stata mammamammamammamamma.
    E questo la dice lunga sull’origine della mia prolissità…….
    Ma mi sa che sono in buona compagnia di tanti altri che devono aver detto papàpapàpapàpapà o zioziozioziozio.
    E per fortuna…..come si fa a comunicare in quattro righe?!?
    Sto male stop è finita stop aiuto stop.
    Però hai ragione, sono tutte esperienze antropologicamente interessanti.
    Tutte le esperienze sono diverse ed i consigli….. forse si…….i consigli lasciano il tempo che trovano.
    Anche perché fondamentale è la disponibilità all’ASCOLTO dell’orecchio che ci “ascolta”.
    Nel senso….magari ti ascolto nel senso che il timpano registra dei suoni articolati in parole ma in realtà non ti ascolto perché non me ne frega un tubo della tua corazzata potemkin dei buoni consigli ereditati dalla nonna della nonna……
    Il consiglio te lo può dare chiunque. Anche chi non ha vissuto una determinata situazione e parla con la voce dell’ovvietà (se Tizio si è comportato così con Sempronia è uno str.; lo str..non merita nulla; il nulla vale 0 ; stronzo X 0=0. Tizio= 0 ossia cancellalo…)
    Bella logicità……peccato che siamo esseri umani e non logaritmi ambulanti!!
    L’esperienza invece attira. Perché parlare con uno che in tempi, modi, circostanze magari diversissime ha vissuto una situazione simile nel contenuto ti da quel senso (non so come dire) di calore, di umanità, che non è l’acida soddisfazione che sta dietro al concetto di mal comune mezzo gaudio, è solidarietà tra chi ha sofferto e nel darti qualche spunto magari ne cerca uno da te.

  • 5247
    Lilly -

    Ciao Naty. Spero anche io che Iris abbia letto e sono felicissima di averti fatto ridere.

    Buona serata a tutti voi…..

  • 5248
    Naty -

    Ciao LULU, ciao Ale, ciao tutti

    LULU, io sto abbastanza male. Soprattutto perché vivo una fase della vita in cui, su tutti i piani, si dovrebbe iniziare a raccogliere un po’ i frutti di quello che si è fatto: invece niente. Niente di niente.
    Dieci anni di lavori precari mi hanno massacrata, tolto ogni forza di ricominciare e sono veramente stanca: di farmi prendere in giro da tutti quanti. Per una miseria. L’amore… Lasciamo perdere: dare, esserci, comportarsi in modo rispettoso, e poi? Arrivederci e grazie.
    Un figlio che pure avrei voluto, avendo sempre aspettato (la persona giusta e le condizioni economiche almeno decenti), niente.
    La passione che avevo e per cui ho fatto tanti sacrifici? Ora più niente, visto che ho problemi più importanti a cui pensare.
    Insomma, sono un groviglio di amarezza, delusione, sconforto.

    So che le persone mi stimano, ma più che darmi una pacca su una spalla, per come sono, e sono stata, nella mia vita difficile (ma che è come quella di tanti altri) non possono darmi.
    Sei in gamba, Naty. Sei forte, Naty. Sei bella, Naty. Sei intelligente, Naty: un ritornello che oramai mi nausea. Perciò non dico più niente. Ho poco da dire. Non mi piace girare a vuoto.

    A me occorrerebbe che almeno una cosa, una cosa sola, mi andasse bene: risalirei immediatamente. Come è sempre stato. Ma per ora niente. Niente di niente. E non sto bene, è naturale. Ringrazio che fino ad ora, a differenza di tanti, non sono impazzita: e ti assicuro che ci vuole molto impegno (i soprusi, i maltrattamenti, i profittatori, esistono anche nel mondo del lavoro…). Diciamo che cerco di stare molto, ma molto calma.
    Nel frattempo mi guardo intorno. E cosa vedo? Tanta, ma tanta infelicità. E pochi di quelli che stanno “meglio” con la voglia di dare qualcosa (si vede che non stanno poi così “meglio”: sono aridi, quindi già mezzi morti).
    E mi fa rabbia di avere i miei problemi, perché so che stando bene io potrei dare anche agli altri. Così la mia energia se ne va… Nell’immondizia.

  • 5249
    Iris -

    grazie per i tanti consigli, grazie soprattutto a Lilly, la cosa brutta delle storie che finiscono non è il tempo trascorso insieme ma il tempo che si da o si perde per una storia finita. Sicuramente il tempo serve per ripensare e capire, per trovare delle scuse e per colpevolizzare lui o noi stessi, penso che le cose vanno come devono andare anche se facciamo del nostro meglio per far si che vadano bene, ma nn sempre quello che vogliamo coincide con quello che possiamo avare o volere

  • 5250
    LULU -

    Ciao Naty, ciao a tutti, hai perfettamente ragione i soprusi esistono anche nel mondo del lavoro, molto spesso e’ una giungla nella quale la gente si fa spazio a colpi di macete. Per prima cosa ti dico quello che qualche giorno fa tu hai detto a me, non pensare agli altri, non ti preoccupare di stare bene per gli altri, devi pensare a te stessa. Ti capisco perche’ anche io per questo sono come te, il mio pensiero primario era sempre stato quello di aiutare gli altri. Conosco anche io quei ritornelli che a volte a forza di sentire ti nauseano…ma non credi che se ti vengono detti e’ vero? Allora non tutto fa schifo, tu sei una bella persona, (parlo interiormente, ma sicuramente lo sarai anche come aspetto) gli altri, quelli giusti, quelli che “capiscono” qualche cosa lo sanno e lo sentono non ti sembra tanto? So benissimo che di complimenti non si vive, soprattutto non si mangia, ma non ti senti orgogliosa della tua persona?
    Tempo fa, un giorno nel quale ero tremendamente demoralizzata e la mia vita mi sembrava piu’ nera della pece, mi capito’ una cosa stupenda alla quale cerco di pensare ogni volta in cui mi sento male, molto male. La mia amica, la mamma di Chiara,(la ragazzina scomparsa) mi mando’ un messaggio dicendomi “grazie di esserci, grazie di essere sempre e comunque nel posto giusto ogni volta che ne ho bisogno…ti voglio bene..” Il giorno precedente l’avevo trovata mentre usciva dal cimitero, era distrutta, io non ho fatto nulla di speciale l’ho semplicemente abbracciata forte in silenzio, poi si e’ appoggiata sulla mia spalla e cosi’ e’ rimasta per circa dieci minuti. Poi ci siamo salutate. Non avevo fatto niente di speciale, eppure….Vedi Naty, tu sei una persona speciale, anche se non ti conosco bene e non ti ho mai vista, soprattutto perche’ come dici tu, nonostante tutto non sei impazzita, e’ vero ci vuole tanta forza e tanto coraggio. Io non ce l’ho fatta, sono arrivata all’orlo della pazzia, soprattutto quando ho tentato un gesto al quale difficilmente si torna indietro, ebbene me ne vergogno, adesso me ne vergogno…e tu devi essere orgogliosa di questo, di non esserci arrivata. Mi dicono, sono buona, sono comprensiva, sono sempre disposta ad aiutare…ma cosa mi ha portato? Dolore, sofferenza, pazzia…eppure sai nonostante tutto sono orgogliosa di me stessa(e’ vero sono pazza) mi piace essere cosi’, non cambierei me stessa con nessun altro, anche se a volte ho pensato di essere una fallita, una larva, io, come tu del resto, hai la coscienza a posto e la sera quando vai a dormire si e’ vero, spesso sarai demoralizzata, ma non avrai alcun senso di colpa….ti prego non far andare la tua energia nell’immondizia, a noi serve. Un grande bacio, un abbraccio, e un mondo di bene a chi del bene ne fa davvero: LULU

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