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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5231
    LUNA -

    possono avere bisogno di rispondersi ad alcune domande. E’ la loro voglia di stare bene a far nascere quelle domande.
    Che non riguardano una storia, riguardano se stessi. Domande costruttive, però.
    Le domande costruttive non ti portano mai indietro, ti portano sempre avanti.
    Sciolgono i nodi, non ne creano altri.
    Non ti randellano, ti aprono.
    Non nascono dal disprezzo di se stessi, o dal rancore, ma dalla costruittività.

    Se la cosa importante è saper voltare pagina, e stare nel flusso della vita, sempre, e usare, convertire le energie in senso costruttivo, invece di farle girare in tondo, la parola importante è anche autonomia. E libertà. Dentro.
    E’ quello, credo, lo scatto che fa la differenza.
    E te ne accorgi. Perché ti apri.
    E ti accorgi che a salvarti è sì una persona… ma sei tu. tu stesso/a.
    Perché alla fine ci si salva sempre da soli.
    Ci si salva da soli anche cercando ciò che ci fa stare veramente meglio e ci apre. Anche attraverso gli incontri o le parole, ma perché siamo andati a cercarceli, ed eravamo aperti perché potessero raggiungere la nostra voglia di vivere e stare meglio/bene.

    Quell’autonomia, e quella libertà, cara Lulu, di cui ci hai parlato oggi 🙂 🙂 🙂

    Iris: io ricordo perfettamente, ancora, dopo tanti anni il giorno in cui invece di andare (con aria indifferente firullì firullà, ma in realtà ovviamente un cavolo indifferente) a vedere una partita di pallone del mio ex invece di andare a destra, dove c’era il campetto, sono andata a sinistra, a fare tutt’altro. Sembra una stupidaggine, ma non lo è. Davvero è stato un bivio in cui mi sono messa sulla strada della libertà.
    O perlomeno per me non lo è stata, una stupidaggine, se ricordo ancora perfettamente la sensazione.
    Nel corso degli anni, quando la questione riguardava storie più importanti, quando al bivio ho scelto di andare dall’altra parte (cioè di non mandare quel messaggio di compleanno, in sintesi…) ha sempre fatto la differenza, e ho riconosciuto quella vecchia sensazione. Non è sempre stato facile, e non l’ho sempre fatto. Ma quando l’ho fatto la differenza l’ho sentita.
    Era la strada dell’autonomia, e della libertà.

    Baci e saluti a tutti :DDDD

  • 5232
    Naty -

    LULU ciao!
    Guarda che hai fatto delle domande a te stessa che secondo me sono molto, molto importanti (e che a farsele, quando si soffre per un “amore impossibile” danno un effetto immediato. Almeno a me: ah, che leggerezza! mi dico). Queste:

    “Oggi ho iniziato la mia giornata ponendomi una domanda, ma sarei davvero stata felice se lui, “l’Innominato” non mi avesse lasciata? Oppure avrei continuato a soffrire a strisciare, a camminare con la testa bassa sbirciando il suo viso per comportarmi di conseguenza? Per non offenderlo mai, rispettarlo sempre, con amore, dedizione, annientando annullando la mia persona per la sua ? Di certo so che la mia decisione di non permettergli piu’ neppure un saluto per telefono ogni tanto e’ stata davvero sofferta da parte mia, ma era davvero inevitabile. Perche’ mi chiedo e’ possibile diventare dipendenti da una persona che in realta’ non ti ama? Perche’ piu’ mi ha fatto del male e piu’ mi sono aggrappata a lui?”.

    T’interessava una vita così? No, vero? Ma c’era qualcosa che te lo ha impedito…
    Quelle domande e quei ragionamenti, secondo me, avendole molto chiare in testa (pur nella naturale confusione e sofferenza), e riproponendocele continuamente sono una CHIAVE per uscire DA UN RAPPORTO che non va bene e DA UNA DIPENDENZA.
    Guarda, mi permetto di consigliarti ancora, se puoi, se non lo hai letto, di leggere “Donne che amano troppo”, Ti aiuterà tantissimo. Ti aiuterà a capire tantissime cose.

    Luna, questo m’interessa molto. Dici:

    “E alcune persone continuano a inanellare non semplicemente storie che finiscono (e mille possono essere le ragioni) ma storie che si somigliano nella tipologia di frustrazione e nelle dinamiche. Pur rimettendosi in carreggiata ogni volta continuano a scegliersi persone con cui sembra inscenarsi sempre un dramma simile.”

    Eh… E da questo come se ne esce? 🙂

  • 5233
    Maya -

    Non è che mi ripeto che non lo dimenticherò mai e che ci sono delle situazioni giornaliere che per un motivo o per l’altro il mio pensiero va a lui, solo che ora quando questo capita mi do un forte pizzicotto per ricordarmi che non lo devo ricordare ne pensare ne qualsiasi cosa mi porta a lui. Il problema è sorto quando dopo mesi l’ho rivisto e lì mi sono veramente persa nei miei pensieri nelle mie lacrime nel mio dolore inconscio, questo non significa che nn ho accettato la situazione ci ho messo un bel pò ma alla fine l’ho lasciato in santa pace come lui voleva.
    Iris sono sicuramente la persona che in questo campo nn può dare consigli quindi il mio è solo un parere: non mandargli nessun msg, per esperienza ti dico che nn arriverà mai la risposta che tu ti aspetti sempre se questo si degnerà di risponderti.

  • 5234
    Lilly -

    Ciao a tutti.
    Iris: 13 Gennaio 2009. Resistevo baldanzosamente da ben 42 giorni quando all’improvviso, (in preda ad uno di quegli attacchi di nonsocosasia, ossia uno di quegli attacchi che , a post si maledicono) acchiappo il telefono, lo chiamo e mi azzardo in un “come vaaaaaa?” a 72 denti!Dall’altra parte: UNA BELVA! Ho avuto paura che sbucasse fuori dai forellini della cornetta. Urlava talmente a squarciagola che la voce era….non so come dire…… larga, detonata …….come se rimbombasse all’ interno di una cavità orale deformata dall’ira. Un “rohar” leonino vivente….Si…vabbè…..ero abituata alle sue scenate. Ma così dopo solo 2 (due nel vero senso della parola) parole..NO!
    Trenta secondi di puro terrore/sbigottimento/idiotismo. Poi il Clic (anzi SBAAAM!) del telefono sbattuto giù ed il …tu tu tu…..rassicurante…. A quel punto è successa una cosa strana. Io ero lì con il telefono in mano ed i lacrimoni agli occhi quando mi sono sentita come se mi stessi vedendo nello specchio del castello stregato. C’erano altre tre o quattro Lilly oltre me che si guardavano l’un’altra e tutto intorno con uno sguardo che non saprei definire.
    Lo sguardo spalancato del “cos’è succeeeeeesso??????”.
    Poi si sono messe a parlare, a litigare, a puntarsi il dito, ad accusarsi “sei stata tu”, “no tu”, “io non c’entro…ero quella che segnava i giorni di resistenza sul calendario”, “figuriamoci se io…..”. C’erano tutte ed erano tutte in conflitto.
    Lilly testa, Lilly panza (mitica Luna), Lilly frutta candita, Lilly “è questione di tempo e poi lo so che lui….”.
    Poi ci siamo guardate bene e abbiamo visto che tutte avevamo le stesse occhiaie, gli stessi lacrimoni appesi, la testa espressione malconcia. Lo stesso dolore.
    Non dovevamo prendercela tra di noi. Dovevamo farci forza…….e uscirne. E’ cominciato da lì, da quell’ aggressione inutile (come dare una randellata sulla capoccia di un figlio dei fiori “armato” di chitarra e sorrisone) la mia consapevolezza.
    Prima (nei 42 giorni precedenti) il mio era un orgoglio costruito, cucito addosso, auto imposto ma portato con la stessa naturalezza con cui si porta in pieno pomeriggio un abito da sera della nonna che pesa 50 kg più di te.
    Ho cominciato a capire che qualcosa non andava e mentre lo negavo con me stessa e mi ostinavo a tenermi ben stretta il mio scafandro di malinconica astenia fisica e mentale una delle Lilly ha cominciato a mettere il becco fuori nel mondo, a dire “aiutooooo”. E a riceverlo. Qualche passo avanti l’ho fatto in questi mesi….. Iris, tu sei ancora all’inizio della batosta. Sembra strano, lo so. 7 mesi…..eppure sei all’inizio!
    A questo punto scrivo un “credo che tu” grosso come una casa e riferito a tutto il post nelle parti in cui parlo di te per evitare che si pensi che io dia per scontato che il mio pensiero valga per tutti, te per prima.
    CREDO, ritengo, che tu sia in quella fase in cui subisci una situazione e se non reagisci è perché speri ancora in un ritorno che non vuoi vanificare con qualche comportamento che potrebbe essere mal interpretato. Nel dubbio su cosa fare stai ferma. E aspetti, aspetti, aspetti. Ogni tanto ti fai viva ma solo per mandargli un messaggio subliminale “io sono qui è! Torna pure se vuoi, se sto in silenzio è solo per non disturbarti.Non è che me ne sono andata…..”
    Aspetti e speri (come nel proverbio).Parlare di orgoglio con te, in questo momento, è come parlare di alimentazione ad un anoressico e pensare di ottenere da parte sua interesse, dialogo e magari un bel risultato “mangereccio” dopo la terza frase….No! Non mi sembra di esagerare (qualcuno lo penserà, lo so). Sto descrivendo qualcosa che conosco benissimo. L’ho appena vissuto…… Nel momento che stai vivendo si è incapaci di valutare razionalmente le cose, le situazione e le persone. Quindi, in questa fase, il porre in essere un comportamento razionale è più un colpo di fortuna che un gesto voluto.

  • 5235
    Lilly -

    Non sto dicendo che sei scema (perché darei della scema alla me stessa di appena tre mesi fa), né che tu sia irrecuperabile, né tanto meno che tu sia masochista.
    Sei chiusa in una gabbia di melan/malinconia, confusione, instabilità!
    Ti senti innamorata di lui (o del sogno a cui hai dato la sua faccia???? Eh?!!!). Ma non sei innamorata di te.
    Ed è questo il punto!!!! Il punto di partenza e quello di arrivo!
    Guardati un po’ intorno, Iris. Le vedi anche tu?
    La vedi Iris testa? E Iris panza? E Iris frutta candita? Non ti fanno tenerezza? Non ti viene voglia di abbracciarle un po’? E di amarle un po’???L’orgoglio verrà dopo, quando avrai recuperato la te stessa che hai perso per strada per fare spazio a lui, solo lui, sempre lui.
    Ieri ti ho scritto di non scrivergli nulla perché staresti di mer…
    Vorrei precisare (non si sa mai).
    Ho sempre scritto che (secondo me) è meglio vivere il dolore. Farlo proprio per non averne paura e sconfiggerlo senza più subirlo. Ma parlo del dolore che abbiamo dentro e che si è generato in un momento in cui eravamo talmente in confusione da non rendercene neppure conto. Ed è quel momento che comincia a finire (COMINCIA a finire) quando iniziamo a porci delle domande, a cercare delle risposte e trarre delle conclusioni (e magari a giracchiare per internet alla ricerca di siti in materia) perchè la nostra mente ci picchietta sulle spalle per comunicarci: “Uhei cumpà….io non mi sento tanto a mio agio in questa situazione! E se cercassimo qualche strada alternativa?” E’ il momento in cui sei tu Iris?????
    Se la risposta fosse SI… e beh.. scrivergli sarebbe andarsi a cercare (viste le premesse che tu stessa fai) un surplus di dolore, anzi, uno stato di mer.. inutile. Un roditore di tempo! Solo tempo??’ Eh no!
    Quanta energia ti ciuccerebbe questo stato di mer..? Quante occasioni non ti lascererebbe vedere? E quante (altre) risate andrebbero perse? Quanti abbracci a te stessa e agli altri? Quante lacrime UTILI? Quanti autocalci in culo bonariamente rieducativi?
    A me ha fatto fuori 1 anno e rotti ‘sta mer.. di mer…..a Lulu due…..a tanti altri mesi e mesi a volte anni.
    E a te Iris? 7 mesi direi che possono bastare? O no?!
    Lui è stato molto chiaro nella sua stitica dichiarazione di the end.
    A beh…….potresti anche dire: “Voglio sbattere il grugno e fracassarmi la dentiera contro la realtà per poter poi affermare : azz…fa male ma così male che dopo non potrò stare che meglio……”.Un po’ truculento come sistema…..forse esiste una terapia più dolce…..
    Anziché scrivergli concentrati su di te, studiati bene, imparati a memoria, guardati attraverso i tuoi occhi e parlati. Raccontati tutto di te e continua finchè ti sarai conosciuta come ciascuno di noi dovrebbe conoscersi.
    Innanzitutto la mefistofelica giornata a quel punto sarà passata (e one) e poi avrai fatto i primi tentativi per poterti dare quella spinta che ti alzerà da terra (e two) e…. poi, piano piano verrà il resto. L’autostima, l’orgoglio, pranzi/cene da sola o in compagnia , ricchi premi e cotillons…….(o yeah). E alla fine vedrai te stessa in primo piano e lui in lontananza, e scoprirai che è diventato una delle tante figurine di quell’album che è la nostra vita.
    (Io questo obbiettivo non l’ho ancora raggiunto….ma l’ho individuato, me lo sono posta e sto zompando alla ricerca del traguardo).
    LULU/Maia/ ……vedi sopra.
    Francesco. Hai fatto bene a ridere/ piangere. Ma non per il fatto in sé di ridere o di piangere. Avrei detto lo stesso se avessi o solo pianto o solo riso o fatto una corsa nudo in mezzo ad un prato…
    Il bene sta nell’aver fatto qualcosa che in quel momento sentivi di dover fare per far star bene te stesso.
    E secondo me in quel momento ti sei messo in primo piano. Lei e la canzone sono state solo una coreografia.
    Luna. Tutte le volte leggo e rileggo i tuoi commenti perché vorrei sfruttare la mia ansia scribacchina per scriverti qualcosa di diverso dal semplice “grazie Luna, brava Luna” . Poi scopro che le mie risposte sarebbero, tante volte, un solenne taglia e incolla dei tuoi post perché ciò che scrivi rispecchia il mio pensiero.
    Poi ci sono le volte in cui mi accorgo che ciò che scrivi è ciò che penso ma non sapevo di averlo pensato e con la stessa espressione che poteva avere l’ homo pitecus davanti ad una novità salto sulla sedia perché mi sento scoperta ………………
    Dato che sono ancora in fase di reinergizzazione cerebrale ti ringrazio per tutta l’energia che mi fai risparmiare pensando anche in mia vece e girandomi il lavoro già bello confezionato……..
    Ironia a parte. ……Tu come stai? Com’è che ti sembra di girare con mezzo pistone rispetto alla tua media energetica?

  • 5236
    Ale -

    Buongiorno,mi intrometto in questa interessantissima discussione per tentare di rispondere alla domanda di Naty sul come fare per nn ricadere nella stessa tipologia di storia.
    Personalmente mi trovo ad affrontare esattamente questo problema. Tre mesi fa la ragazza con cui stavo da tre anni decise di troncare ogni contatto con me: sentimento finito, voglia di cambiamento, le solite cose insomma, motivi conclusivi anche se non supportati dagli atteggiamenti (le poche volte che ci siamo visti per parlare almeno un po’, è sempre andata in crisi scoppiando a piangere e dicendo le solite frasi “non sei tu sono io” oppure “mi dispiace un sacco per come è finita”..).Ho passato questi mesi ad analizzare la nostra storia, a cercare dei perchè, a cercare di capire come mai non ero stato in grado di accorgermi di nulla.
    Ma ora capisco che non devo concentrarmi sulla fine della nostra storia, ma su di me.Infatti, e vengo al punto, è la seconda volta di fila che subisco la fine di una storia che ha avuto modalità molto simili, ovvero: essendo deluso da una precedente esperienza, mi tuffo in una nuova storia. All’inizio non sono preso, perchè ripenso al passato. Passano i mesi, e mi ostino a stare con persone che non mi prendono subito. Poi decido di concentrarmi su di loro, e magicamente l’amore sboccia. Chiaramente sono persone che mi piacciono, e anche molto, ma all’inizio non mi prendo. Poi il tempo solidifica il sentimento che all’inizio è represso, e io finisco col lanciarmi nella storia, fino a saturarla diventando insicuro, a volte pressante. Così loro da innamorate perse di un ragazzo sempre solare e divertente (ma non lanciato) si stufano e finiscono col lasciarmi.
    Quindi il mio problema è il seguente: all’inizio so gestirmi, non essendo perso della persona con cui sto “sono presente” nella storia col giusto equilibrio. Per carattere tendo ad essere un diesel, e credo che vada bene non lanciarsi subito perchè per farlo bisogna essere sicuri di ciò che si prova.. Poi inevitabilmente mi prendo e nascono improvvise paure di perdere la persona con cui sto, fino a che queste paure non rompono gli equilibri che ho faticosamente creato nel corso degli anni, e vengo lasciato…

    Prima pensavo di aver sempre incontrato persone sbagliate. Ora so che non è esattamente così. So che finchè non imparerò prima di tutto a stare bene con me SENZA di una lei che colmi i vuoti che sento, finirò sempre con l’aggrapparmi alle storie e alle mie stesse paure.

    La soluzione, dunque, è stare soli, abituandosi a ricorrere alle proprie risorse personali che esulano dagli altri. Bisogna imparare a gestire i momenti di solitudine, e lo si può fare solo abituandosi a stare soli. Nel mio caso sono dipendente dalle donne intese come completamento, come appoggio, al di là di qualsiasi riferimento sessuale o sociale. ci sono persone che da sole stanno bene, si bastano. Magari hanno problemi a relazionarsi con gli altri, ma almeno sono indipendenti. Ecco la soluzione:l’ìndipendenza

  • 5237
    franz -

    Cipicchia quanto scrivete; personalmente lo trovo positivo, è salutare che ci si senta liberi di esprimersi, ma mi vien da sorridere confrontandolo con gli stilemi delle chat cui mi sono rivolto nella fase iniziale del percorso di elaborazione del lutto per dimenticare e stordirmi; in quella sede la gente parla a monosillabi. Capivo che i fini eran differenti, capivo meno la banalizzazione della comunicazione, pareva di star all’asilo….comunque anke quella è stata un’esperienza antropologicamente interessante e sotto certi aspetti utile.
    Care Luna e Lilly, si ho capito cosa intendete dire e son ben consapevole che i sentimenti sono così ondivaghi e vengono vissuti in maniera così personale che è impossibile generalizzare. In questi giorni mi tocca “assistere” una mia amica che si trova in una situazione spinosa; ebbene non mi permetto di darle consigli, ma solo di esporre la mia esperienza, il modo in cui mi son sottratto alle spire del dolore dovuto ad un tracollo sentimentale. Come dicevo sono fiero di esserne uscito senza far cavolate, senza assumere schifezze o ubriacarmi e in tempi ragionevoli. Non ho fatto nulla di eccezionale, ma viste le premesse, l’esito è stato meno devastante di quel che mi aspettassi. Certo la mazzata è stata una delle più pesanti che io ricordi e il fatto di aver chiuso a doppia mandata e non averla più sentita o “sbirciata” senza cedimenti ed eccezioni è servito nn poco, proprio per prender le distanze. Non credo che sia stato il volere divino ad aver fatto andar le cose così; certo c’eran delle incompatibilità caratteriali ma spesso sono i contesti ambientali o gli incontri a condizionare pesantemente l’andamento di una storia. Ci sono fattori esterni e interni, insomma e il caso ha la sua parte nel mescolarli…Di fatto che dovesse o non dovesse finire così, è finita e continuare a interrogarsi sul perchè e sul percome, sul ruolo di altre persone o sulle lacune dell’amata, sarebbe esercizio ozioso. Questo nn significa che ogni tanto non facciano capolino i ricordi; ti fan marameo, ti sbeffeggiano; quel che col tempo bisogna imparare è di rispondere a questi motteggi con il sorriso e non serrando le mascelle…Ecco in quest’opera son riuscito solo in parte anche se la storia è finita 9 mesi fa. Con questo nn ho nessuna intenzione di ritornare indietro, nè vagheggio un impossibile ritorno all’idillio iniziale, nè rimpiango ciò che era e che non è più ma è altro, diverso e non raffrontabile.

  • 5238
    LULU -

    Buongiorno a tutti, e’ strano a volte leggere i commenti di coloro che si affacciano a queste pagine. Cio’ che scrivono gli sembra, anzi lo e’, identico identico a cio’ che abbiamo vissuto, sofferto, provato noi. Le stesse paure, gli stessi pensieri, a volte pensati ma non osati scrivere….per vergogna, per timidezza, oppure semplicemente ci accorgiamo di aver pensato e vissuto solo quando gli altri ne parlano….e’ tutto questo che ci fa capire che non siamo soli, che non sempre, come in realta’ spesso vogliono farci credere i nostri EX EX EX…( l’ho scritto con la maiuscola non per dimostrare che sono dei grandi, tutt’altro, bensi per enfatizzare la parola…)siamo delle persone strane, fatte male, additittura M A L A T E, per soffrire cosi’ tanto. Io l’ho pensato per molto tempo, anche se ancora devo dire non superato completamente, mi aveva convinta talmente tanto di cio’ che guardandomi allo specchio mi facevo davvero schifo. Mi dicevo e’ giusto, non mi merito questo amore, e’ giusto che mi tratti cosi’, in fondo non valgo nulla eccetera eccetera…e’ giusto che soffro, forse e’ una punizione per qualcosa che ho fatto (anche se non sapevo cosa…). Non era vittimismo, era prostrazione, annientamento, le donne dei talebani in realta’ rispetto a me erano trattate come delle vere regine….
    Eppure niente serve a volte a farci capire in che realta’ in quale situazione siamo, sembra addirittura che …adesso uso un termine forte…(parlo per me…) sia l’unico modo di vivere la vita che mi sia stato concesso…(oggi faccio discorsi contorti, spero di essere capita).
    Con questo non voglio usare il detto “mal comune mezzo gaudio”..sono certa che ne faremmo tutti a meno di questo gaudio…cerhiamo di usare il gaudio che ci consiglia Luna, quella che in questo momento riesce forse meglio a darci consigli utili perche’ ha superato il primo e forse anche il secondo scoglio…

    Molto spesso mi capita di dimenticare il dolore, di ricordare solo i pochi momenti belli, cerco di scacciarli ma non funziona, allora mi concentro.. ma quali sono stati e soprattutto quanti sono stati in dieci anni….si contano forse nelle dita di una mano. Ne vale la pena soffrire ancora cosi’ tanto per cosi’ poco che ho avuto?

    Vorrei avere raggiunto la tua saggezza, il tuo equilibrio Luna, ma soprattutto vorrei averlo anche perche’ avendo vissuto e vivendo ancora in prima persona questo G R A N D E dolore vorrei dare una mano come fai tu a noi in questo momento…

    Naty tu come stai? Sei molto riservata pur partecipando a questi dialoghi, spero che nonostante ti apri cosi’ poco queste “chiacchiere” ti aiutino lo stesso. Rispetto la tua riservatezza ma se hai bisogno ti ascoltiamo ben volentieri senza pretendere di avere la soluzione in mano. Io non ce l’ho neppure per me stessa, figurati per gli altri!
    Rispondo a Lilly riferita a qualcosa che ho scritto qualche tempo fa , e’ vero mi sento stanca, e spesso vecchia, ma non parlo solo di eta’ anagrafica, quella e’ la

  • 5239
    LULU -

    parte minore. Mi sento vecchia dentro, e’ come se la parte che riguarda l’amore si sia atrofizzata con la fine di quella storia. Troppo spesso anche io al mattino mi sveglio, accendo il telefono e spero, troppo spesso vado in ufficio e spero, troppo spesso esco la sera dopo una faticosa giornata di lavoro e spero….ma cosa spero…che si faccia vivo, che mandi un messaggio, che mi dica ho sbagliato, ho sbagliato tanto, e’ stato un errore, ho lasciato la ragazza, mi faro’ perdonare….eppure so che non lo fara’, al massimo la sua Offerta Speciale (tipo supermercato) sara’ come quella dell’ultima volta, vorrei che io e te, di nascosto dall’altra, continuassimo a vederci, perche’ in realta’ e’ solo te che amo e non posso fare a meno completamente di te….ehi rincoglionito, ma cosa ti credi che io faccia la vecchia babbiona amante dopo dieci anni che sono stata con te perche’ vuoi mantenere la tua relazione con la ragazzina?

    Ecco questo e ‘ stato l’ultimo dialogo un paio di mesi fa che ho avuto con lo str…o, credi che mi abbia umiliata abbastanza??????
    Non credo piu’ nell’amore, non credo piu’ nella felicita’, non ne ho piu’ il tempo. Ma voglio vivere serena, voglio ritrovare quella parte di me che mi ha rubato, anzi che mi sono fatta rubare. Voglio ritrovare il sorriso, voglio che i miei colleghi mi vedano arrivare al mattino come una volta, con la faccia riposata e distesa, non piu’ con gli occhi gonfi e tristi. Devo ritrovarmi costi quello che costi, ho toccato davvero il fondo, adesso esiste solo la R I S A L I T A. Grazie a tutti quanti, anche se non ci conosciamo VI VOGLIO BENE, LULU.

  • 5240
    Naty -

    Lilly, con la telefonata e le quattro Lilly allo specchio, m’hai fatto morì.
    Spero che Iris ti legga o ti abbia già letta.

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