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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5201
    Naty -

    Ciao tutti, ciao Luna!

    Luna, tu dici: “Fatti gli affari tuoi, che delle storie passate sue, che non sono roba tua, non te ne fai niente. Azzi suoi e dei suoi ex come si è gestita e si gestisce il rapporto con tizio, caio e sempronio.
    STAI NEL PRESENTE e stai nella questione, e cioè come ti senti tu.”

    Ben detto! Il mio ex, tra le altre cose, parlava dalla mattina alla sera della sua ex. Non starò a spiegarne i motivi (c’erano anche dei problemi oggettivi, pratici, d’accordo, non avrei discusso su quello, ci mancherebbe), d’accordo i problemi, capisco tutto, ma a un certo punto la pazienza ha un limite. Il senso della mia “chiusura” a un certo punto, significava anche questo: hai ANCORA da chiarire questo e quello con lei? Bene, intanto chiaritevi tra voi, che io me ne vado.
    E bada bene che all’INIZIO non era così. Quindi facile che uno ci caschi… Come spiegavi tu: non è affatto facile, una volta che ti hanno (ti sei) coinvolto.
    Ma io non ci casco più.
    Sei cambiato? Sei diverso da come ti eri presentato?
    Prima avevi detto di avere chiuso e ora invece DIMOSTRI (qualsiasi sia la ragione: non m’interessa) che non hai chiuso e vuoi coinvolgere anche me in questa sofferenza (peraltro inutile)?
    Hai dei dubbi sul tuo amore verso me?
    Potresti dirmelo.
    Non lo dici perché non ne hai il coraggio o sei confuso o altro?
    Ti ostini a dirmi che mi ami quando sappiamo benissimo che si è creata una situazione “strana”?
    Allora inizio a riferirmi esclusivamente ai tuoi comportamenti.
    Vedo che parli sostanzialmente del tuo passato? E questo con me, che dicevi che ero il tuo presente e il tuo futuro?
    Scherziamo?
    Allora tornaci, se vuoi, nel tuo passato.
    E un’altra cosa.
    Io mi sono rotta di pensare al futuro, e adotto questo sistema: se una persona mi dice continuamente:
    devo fare questo, è per il nostro futuro, tesoro;
    aspetta, devo fare quest’altro, sennò non potremo vivere il nostro futuro, tesoro;
    ho un sacco di problemi, tesoro, ma altrimenti non potremo vivere bene il nostro futuro;
    e assommando cose su cose mi accorgo che il mio/nostro PRESENTE non è soddisfacente (non ci sono spazi nostri di condivisione, svaghi puri e semplici insieme, progetti anche piccoli insieme ecc.), mi rende impotente ecc., me ne frego del futuro. E penso, e sono certa, che il futuro sarà sempre così: è matematico.

  • 5202
    Naty -

    Lilly: non è poco, ma ho tanti problemi.
    un salutone a te e tutti

    LULU come stai?
    Dacci notizie!

  • 5203
    Luna -

    LillY: @hai presente la gioia che provi e che è la stessa di quando, da piccolo, trovavi un regalo inaspettato in camera da letto?
    Beh!!!!! Non so se hai mai provato queste sensazioni….io si!
    Ed ora le sto provando su me stessa.

    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 sìììììì 😀 è bellissimo 😀

    @Ci sono tanti modi per andare avanti.
    Puoi farlo indossando i paraocchi e lasciando che i ricordi si trascinino avanti camminando sempre accanto a te.
    Se togli un attimo il paraocchi e ti volti, loro, i ricordi, sono sempre lì, a sfotterti facendoti ciao ciao con la manina.
    quando ti rialzerai e, finalmente, ripartirai, i ricordi saranno lì seduti per terra, vivi ma talmente abbacchiati da poterti seguire nel tuo viaggio solo da lontano.

    A parte l’efficacia delle immagini 🙂 e del messaggio (in generale, nel tuo post) nonostante l’argomento sia quanto mai serio, per “sfotterti facendoti ciao ciao con la manina” e “abbacchiati” ho riso molto 🙂 mi son vista ‘sti ricordi stronzetti tutti 🙁 perché non se li fila più nessuno 😉 o tipo “vengo anch’io! – No tu no!”. 😉

    Lilly, a proposito dell’essere ridicoli o meno, ti dirò che parli con una che, per esempio, a scuola, ai tempi del primo anno delle superiori (inizio anno scolastico, quando si sta rompendo il ghiaccio…) siccome era in ritardo (come sempre, ndr) e correva in corridoio per superare la prof e arrivare prima di lei è caduta ed è arrivata in scivolata (veramente in scivolata…) in classe… sono entrata scivolando sul didietro… a quel punto dicendo “buona giornata a tuttiiiii!”.
    Perché l’entità della fig di m era tale che l’unica possibilità era tentare di trasformarla in un numero di cabaret… o ritirarmi da scuola 😛

    L’esempio è scioccherello, ma forse era per dire che credo che il filtro ironico e autoironico aiuti, che alleggerisca la tensione, che possa farci sentire più teneri con noi stessi quando ci sentiremmo solo scemi. Quando rischiamo di essere troppo severi. Non si sempre si può, non sempre ci si riesce, però quando si riesce a sdrammatizzare aiuta. Ci sono cose che ci fanno troppo male, e sulle quali non possiamo scherzare. Forse, però, nel momento in cui si riesce a usare quel filtro vuol dire che in qualche modo ci fanno meno male? Non lo so.
    Io penso che da un lato uno scrive d’istinto (anche se nel momento in cui dialoga con gli altri ovviamente, nella sua attenzione verso gli altri, anche ragiona, perché non sta parlando da solo, e riflette e cerca di capire e comunicare) e che dall’altro chi legge rimane anche colpito da cose diverse.
    Non era “Quelo” che diceva “tu come mi vedi?”? mi pare che fosse lui.
    Tu come mi vedi? 😉

  • 5204
    Maya -

    ciao a tt
    oggi dopo due mesi che nn faccio nessuna caz… per parlare con lui lo incontro per caso lui fuori da un bar mentre io passavo, inizialmente nn ci credevo che fosse lui pensavo che era la mia immaginazione così ripasso per essere sicura, se avessi potuto mi sarei fermata lì in un angolino solo per guardarlo. Sono tornata a casa mentre le lacrime scendevano senza volerlo, ho pianto così tanto che nn riuscivo più a respirare e più piangevo e più mi odiavo per non essere come lui:indifferente, non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo, niente di niente e io come una stupida continuo a pensarlo, a sognarlo. La mia ferita è ancora aperta e so che la cicatrice che lascerà (anche se dall’esterno non si noterà) sarà grande quanto un oceano, che anche se si rimane estasiati per la bellezza del mare la bocca è sigillata per nn far entrare l’acqua salata. Se questo fosse successo qualche mese fa gli avrei scritto un msg, ma ora ho capito che mi sono umiliata abbasanza per una persona che è vero che ancora non sono riuscita a dimenticare e chissà forse la mia mente l’avra talmente idealizzato che ormai fa parte involontariamente del mio essere perchè dovunque sono con qualsivoglia persona posso essere il mio pensiero per quanto cerco di scacciarlo va a lui, ma questo lui nn lo sa e quindi mi metto una delle tante maschere e vado avanti, con la consapevolezza che niente è per sempre e quindi anche quello che sto vivendo, che sto passando, prima o poi finirà

  • 5205
    Luna -

    ANTO: 🙂 in questa fase della mia vita più che mai io cerco di imburrarci il pane 😉
    ho messo un buttafuori-panciuto con paletta grande e grossa che sta al confine e ai pensieri tagliagola, che non servono, che fanno perdere energie, dice: no!
    Ogni tanto certi passano e poi lui corre loro dietro e dice: ehi, signorini, dove pensate di andare?
    Li piglia per le orecchiette e li sbatte fuori.
    Loro ovviamente protestano. Dicono che devono assolutamente parlare con chi dirige la baracca.
    Che la questione è di fondamentale importanza.

    “Facciamo una cosa – dice il buttafuori – se questa cosa è davvero importante più tardi sarà importante uguale, giusto? Adesso il direttore è impegnato, ma se la richiesta è veramente valida magari poi vi faccio passare…”.
    “Ma è impegnato a fare cosa?”.
    “A fare qualcosa che lo fa star bene, a risolvere in modo ordinato questioni veramente attuali e importanti, o ad ascoltare cosa dice la panza. A volte tutte e tre le cose insieme”.
    “Ma la panza – protesta mister Pensierucci – mica dice sempre cose più belle delle mie!!! Ieri ha fatto piangere il direttore, io l’ho visto, eh!”.
    “Sì, ma la panza non parla a sproposito, e parla diversamente… E il direttore dopo che ha pianto stava meglio e non aveva mica l’emicrania…”.
    Molto spesso quei pensieri si scocciano di stare in sala d’aspetto e se ne vanno… tornano, ma poi se ne vanno un’altra volta… e ad un certo punto non te li ricordi più… tu sei più che mai certo che erano solo pensieri tagliagola…

    Come metafora è un po’ visionaria 😛 ma non me ne veniva una migliore… 😉

    Se stai male nessuno meglio della tua pancia lo sa. Il centro delle emozioni è lì. Ma se ti ripeti in continuazione
    nella testa “sto male – sto male – sto male” “disastro disastro disastro” “non ne usciremo vivi, ragazzi!!!” “e se succede anche questo?” a volte stai dando dei bei bistecconi nutrienti ai pensieri tagliagola. Che ti ciucciano le risorse per affrontare il presente.
    E già so’ c....…
    Un giorno un mio amico me l’ha detto e io ho detto: tu non capisci, io sto male!
    E lui mi ha detto: appunto… ma giorni fa non te lo ripetevi da sola, e come stavi?
    Azzarola… meglio stavo…

    Io credo alla forza della parola, anche quella che ti ripeti in testa. E vale in un senso o nell’altro.
    Non dico che sia facile, non dico che funziona sempre. Ma ho perso per sempre, su questa terra, una persona che amavo, e ho dei discreti motivi contingenti, altrettanto strong dal punto di vista emotivo, per stare di m.da. O per pensare che il mio sistema fisico possa dire bye bye. Dal primo giorno, quando ho capito che erano ca… per davvero, ma per davvero davvero, e che ero lo tsunami più tsunami che avessi mai conosciuto (e che non sarebbe durato un giorno, anzi chissà quanto, e chissà come) ho capito come mai prima di allora il significato della parola “presente”.
    E non solo perché ho dovuto alzare la mano ogni mattina per controllare se c’ero 😉
    – scherzo – Ogni volta che sono riuscita ad essere serena, a ritagliarmi uno spazio di serenità, a tenermi sul binario, a dirmi “ha da passa’ nuttata” quando la nuttata era veramente infinita, e a non sprecare energie dietro a ciò che non era reale, ma era pensiero tagliagola, ho pensato “grazie Signore grazie”. Perché c’è già abbastanza carne al fuoco per rischiare di andare in giro a dire: salve, sono napoleona bonaparte.
    Dunque restare nel presente è fondamentale, e gestire le risorse. E compensare. E andare a cercare il buono e il bello. E anche piangere come un vitello. E parlare d’altro. E mangiare un panino nell’intervallo. E investire le energie in cose nuove. E innamorarsi di un’idea. E lucidare la spada per una nuova battaglia dalla quale, davvero, quelle no, esimersi non si può.
    E restare aperti. Ma sapere anche quando chiudere. Perché ci sono tempeste che davvero non puoi sceglierti, arrivano e basta. Altre, la maggior parte, sì.
    Astenersi pensieri tagliagola perditempo.
    Ordine e disciplina, in senso buono 😉
    calcio in culo quando serve, ma carezze sempre. Work in progress. Non scelto. Necessario.
    O così o pomì. Considero il pomì un baratro e quindi sono disposta a fare anche la danza sulle mani pur di non cadere in pomì.
    Diceva Bukowsky (come si scrive?): a farti impazzire non sarà la morte del tuo amore, sarà il laccio della scarpa che si spezza una mattina…
    Ho paura di quel laccio. Ma l’antidoto è vivere.
    siamo al contempo nelle nostre mani e nelle mani di tutto ciò che è fuori di noi. Per le nostre dobbiamo fare tutto il possibile. Con amore, non con rabbia. Con consolazione, non con autoterrorismo.

    Naty: ciao cara 🙂
    la cosa che aggiungo non è in aggiunta al tuo pensiero che fila dritto come un fuso, perché, di fatto, ti sei ascoltata, e bene, e quindi hai trovato una tua risposta.

    se non sentiamo soddisfacente il presente può arrivare anche mister mago magò a darci ventisettemila motivazioni razionali perché dovremmo trovarlo soddisfacente, o quanto meno sopportabile, ma se non lo sentiamo soddisfacente per noi così è, è un dato interno incontrovertibile.
    Prenderne atto è fondamentale.
    Quotidianamente noi mettiamo germogli per il futuro nel nostro presente, e facciamo dei sacrifici, anche, per il nostro futuro, che sia individuale o condiviso. Ma appunto siamo nel presente anche se pensiamo al futuro.
    Non so se sono riuscita a spiegare cosa voglio dire…
    Sulla cosa dell’ex poi manco commento. Hai già detto tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • 5206
    Naty -

    Buongiorno Luna,
    Bukowsky pare che si scriva Bukowski (vedi wikipedia).
    A volte ad “aver detto tutto” ci si sente peggio.
    Ma so – solo per esperienza – che è meglio questo “peggio” ora, che il peggio vero dopo, quello che “deve venire” (che sarebbe venuto), nel futuro appunto. Il famoso futuro.

    Maya: prova a pensare – per aiutare te stessa – che quel “non riuscire a dimenticarlo” è SOLO un pensiero ossessivo, intanto. Sdrammatizza. Pensa: ma sì, è solo un’idea mia, una inutile fissazione. Provaci, intanto. Poi vedi.

    Saluti a tutti

  • 5207
    Luna -

    Naty: non avevo voglia di guardare in wikipedia, e sono andata a memoria 😉 Bucovschi 😉

    Ci si sente peggio, ma più che riguardo al futuro il discorso è, mi sa, nel presente, e che stare nella realtà ha il suo vantaggio, rispetto all’idealizzazione e ai “se”, anche quando la realtà non è quella che vorremmo. Intendo dire che basandoci sui dati della realtà possiamo anche tirare fuori delle risorse che con i “se” non saltano fuori e girano a vuoto. Scegliere, decidere, in base alla realtà e se questa non corrisponde a ciò che vogliamo e che ci fa stare bene dire no.
    Non sarà bello dire no quando ci sarebbe piaciuto molto che le cose fossero andate diversamente, sicuro, ma la realtà è quella che è, le persone sono quello che sono.

    Maya: passa, ma aiutarsi a farla passare ha un suo perché. La rielaborazione di un dolore ha sempre i suoi tempi, chiaramente. Ma, come dicevo nel post più su, continuare a ripeterti “sto male” e “non lo dimenticherò mai” ecc ecc non ti aiuta, ed è uno spreco di energie anche mentali.
    Come dice Naty ti fa solo “fissare” di più, anche su una certa immagine di te stessa. Finiscila di etichettare te stessa come quella che non lo dimenticherà mai ecc. Apriti invece di chiuderti in questa etichetta mentale. La pancia lo sa se stai male, non serve che tu le ripeta ogni dieci secondi che starà male per sempre. Lei vive nel presente, a differenza della testa, e questa è la sua forza. Ovvero la tua. Lasciale spazio.

  • 5208
    LULU -

    Buongiorno a tutti, ho letto attentamente tutti i vostri commenti, sia quelli verso me che gli altri. Vi ringrazio tantissimo per le vostre parole, niente di piu’ vero cio’ che avete scritto. Siete davvero un pozzo di “consigli utili”. Ho cercato in questi giorni di metterli in atto, mi sono usata quasi violenza e devo dire che non sempre ma in qualche momento ci sono riuscita. Sicuramente in questo periodo sono stata davvero egoista, ho ascoltato solo il mio dolore, a volte mi ci sono crogiolata. Non avevo ma soprattutto non volevo reagire, sembrera’ strano ma era come se ci dovessi stare per autopunirmi. Maya, ti capisco completamente, anche io provo cio’ che provi tu, sei riuscita a descrivere cio’ che in realta’ io non riesco a fare. Naty, tu sai benissimo che ti ammiro per la tua reazione, sei stata davvero una GRANDE, nonostante la sofferenza sei riuscita ad essere abbastanza razionale, per non farti troppo del male. Luna niente di piu’ azzeccato nelle tue parole, “Non sara’ bello dire no…..le persone sono quelle che sono”. Anto62 grazie anche a te per le tue parole, ci provero’ piu’ di una volta a “bruciare” quelle parole, perche’ sai si sono talmente radicate in me che non bruceranno cosi’ facilmente. Lilly, quando leggo le tue parole mi sembra di ascoltare la mia psicoterapeuta, non so cosa tu faccia di lavoro ma credimi, hai davvero una dote che dovresti coltivare. In questi giorni mi sono assentata perche’ in realta’ ero un po’ troppo giu’ e non volevo diventare particolarmente noiosa. Credo di non essere di aiuto ma prometto che non appena avro’,metaforicamente parlando, risalito qualche gradino ci provero’. Sono un’ottima ascoltatrice soprattutto non giudico mai, perche’ la vita e’ cosi’ difficile, strana e a volte veramente beffarda che credo sarebbe davvero stupido fare.Un abbraccio di cuore a tutti quanti LULU.

  • 5209
    franz -

    Heilà
    è da un po’ che manco da questo forum, precisamente dall’estate scorsa, da quando mi capitò fra capo e collo un brutto sogno di mezza estate. Riassunto: grande amore in apparenza, frasi strapplacrime, dal “nn ho mai amato nessuno come te” al “chissà come sarebbero belli i ns figli”, poi senza soluzione di continuità e nel giro di una settimana si è passati al “ti amo con il cuore ma nn con la testa” e ad altre scempiaggini e banalità, curiose da parte di una che mena vanto di aver un QI da Mit….Ebbene il tempo è trascorso, ho continuato a far la mia vita senza far cavolate o gesti nichilistici, lavoro, hobbyes, serate fra amici e qualche appuntamento galante (talvolta anche forzandomi)…Mi son messo con una ragazza con cui sto bene, di cui ho piena fiducia e che sento essere la persona giusta per me, al di la di nebbie eroticoromantiche che spesso appannano i giudizi, eppure mi capita ancora di avere dei flash di quella sciagurata storia passata, dei momenti di appannamento che somigliano a dei cali di pressione…Mi sento abbastanza idiota, chè son sicuro che quella tizia (che nn ho mai più sentito)mi ha completamente rimosso e per questo, come suggerisce una forumista, ci rido su. Nn sono pensieri ossessivi o “invalidanti” ma è come se quelle ferite mandassero talvolta ancora e inopinatamente i loro beffardi riverberi…Sarà l’orgoglio ferito? O semplicemente il fatto che gli amori nn corrisposti o finiti male esercitano sempre una struggente melanconia legata alle fantasie del “se fosse andata diversamente….”?

  • 5210
    Naty -

    LULU, ciao!
    Non sono una grande (sto abbastanza a pezzi anch’io)…
    Però sono molto contenta delle cose che hai scritto su te stessa, grazie.

    Ciao Franz, secondo me hai fatto benissimo… Visto l’evolversi improvviso del “grande amore”, in: ““ti amo con il cuore ma nn con la testa” e ad altre scempiaggini e banalità”.

    Tra le varie possibilità che hai detto, penso che sia più: “O semplicemente il fatto che gli amori nn corrisposti o finiti male esercitano sempre una struggente melanconia legata alle fantasie del “se fosse andata diversamente….”?”
    Almeno per quanto mi riguarda.
    Poi mi dico che con i se e i ma non ci si fa niente.
    E mi ricordo che questo vale per tutto: se avessi fatto quel lavoro, se quella volta fossi partito, se avessi avuto una famiglia diversa… Eccetera.

    Ciao tutti, ciao Luna, ciao Lilly

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