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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5151
    margherita -

    Ciao LUNA,
    Condivido in toto la ricerca di risposta sui “perchè non me ne son andata prima” cercata dentro di noi, forse non si era capito.
    Son tornata a scrivere quando ho avuto coscenza di questo in me (è passato un anno e mezzo dalla fine della mia storia…forse mi ci è voluto un bel poco di tempo).
    Probabile che più velocemnte di voi abbia trovato la serenità e ve la voglia trasmettere:
    se ci fossimo spostate in tempo non avremmo subito e ora non avremmo domande…
    se fossero state delle “brave persone” non ci avrebbero ferito così e non avremmo sofferto…
    se ci avessero amato veramente ora non staremmo qui…
    Per il resto tutti hanno i loro tempi e metodi, tutti validi purchè si riprenda una vita serena e possibilmente felice.
    L’unica cosa che mi auguro e che auguro a tutti voi è che se nel futuro faremo qualche incontro ravvicinato del terzo tipo abbiamo un poco più di fortuna!!!
    Un abbraccio sincero e BUONA PASQUA A TUTTI

  • 5152
    Luna -

    Cara Marghe, mi disegnano diretta, e quindi, con tutto il rispetto, l’affetto sincero che nutro per te, per quanto ci conosciamo solo attraverso questo schermo, e conosciamo di ciascuno solo una parte della parte e della parte, e nella piena coscienza della tua buona fede, mi sento di dirti che probabilmente pensare di essere stata più veloce di noi (noi chi? 🙂 in questo momento, serve a te 🙂
    e se ti serve va bene :):):):)
    se rispondo così è non per me, perché io sono consapevole dei miei tempi, del mio livello di serenità, di quale rapporto ho con il mio passato e il mio presente.
    e così è per ciascuno 🙂 ma ti rispondo perché penso che sia molto importante, per chi invece pensa che ci sta mettendo troppo, non pensare assolutamente che ci sta mettendo troppo.
    Fare dei confronti non serve a nulla.
    Perché ogni tempo per ricongiungersi con la parte sana di sè, o per darsi delle risposte, serene, di pancia, non di testa, che siano non temporanee, ma veramente interiorizzate, va bene, e non è mai tempo perso. Che siano dieci minuti o mesi, se è tempo investito nella serenità, per cui ogni passo compiuto e ogni nodo sciolto, ti rende più leggero, non ha alcuna importanza.
    Potrebbe arrivare oggi qualcuno a dirti: un anno e mezzo????? ma è un’enormità!
    potrebbe arrivare oggi qualcuno a dirti: caspita, ti invidio, io ci ho messo di più…
    Ma è tutto relativo 🙂
    ci sono momenti in cui “capisci” cento cose in una volta, altri in cui un’illuminazione ti arriva mentre stai mangiano un cono gelato e non ti stavi chiedendo nulla, ma arriva per il tuo stato di apertura nei confronti del mondo. Ed è dalla tua apertura che capisci, magari, quanto hai fatto pace con il tuo passato.

    Io credo che ciò che conta è ascoltarsi, trovare i propri parametri, e, soprattutto, non dimenticarsi mai di vivere. anche perché si vive sempre, comunque, che si stia seduti o che si stia correndo. Il punto è quanto senti che la tua vita ti somiglia, e ti soddisfa e quanto sei sereno con te stesso innanzitutto.
    E non imporsi dei tempi, mai.
    Io credo che, ciascuno di noi, è in grado di sentire se sta girando in tondo o se sta evolvendo. Se ha bisogno di essere triste, in quel momento, per curarsi una ferita davvero, o se sta indugiando nella malinconia.
    E’ più difficile che avere degli schemi prestabiliti, ma spesso cose come quelle che sono successe, in modi, tempi, circostanze diverse, sono successe anche perché le persone avevano perso il contatto con se stesse, ad un certo punto, e i propri parametri ecc ecc.
    Non sapevano ascoltarsi più.
    l’ho detto molte volte che non è questione di tempi, che il centro non è quanto tempo sia durato un disagio (per quanto ovviamente un disagio perpetrato sia un carico maggiore, ma sempre conta come uno se la vive) nè quanto lunghi siano i tempi di recupero, ma il centro è prendersi i propri tempi, qualsiasi essi siano, adattandoli su di sè. Quali siano quelli degli altri non ha alcuna importanza. Più veloci, più lenti…
    Ognuna delle

  • 5153
    Luna -

    persone che scrive qui ha una storia diversa, ognuno conosce le sue motivazioni per cui è rimasto, e per cui poi se n’è andato.
    Per cui ad un certo punto, anche se era l’altro ad essersene andato, ha comunque percepito di aver trovato la porta per uscire, a sua volta, da una situazione.

    L’ho detto più volte, credo, che questa è, in teoria, una lettera che parla d’amore, di delusioni d’amore. Ma in realtà è una lettera in cui, il più delle volte, le persone raccontano delle relazioni disfunzionali. O di dipendenza, ecc. Ma comunque ciascuno ha la sua storia, anche se la cordata ha una funzione importante per offrire stimoli e scambi di idee produttivi.
    E per parlare, certo, del fatto che una relazione disfunzionale non è il centro di una biografia, ma è una delle cose che sono successe nella vita, insieme a mille altre.

    Baci baci buona pasqua anche a te 🙂

  • 5154
    Raganella3 -

    nel mio post precedente, mi ero dimenticata di scriverlo: ovviamente AUGURISSIMI di BUONA PASQUA A TUTTI.

    Che ognuno di voi possa ritrovare la serenità e riscoprire l’affetto delle persone care in modo da trascorrere dei giorni lieti e tranquilli.

  • 5155
    Ant062 -

    Leggo sempre con interesse questa lettera.
    Questo, per me, è un periodo piuttosto “storto” e non trovo parole per buttare giù i pensieri.

    Approfitto per mandare un abbraccio affettuoso e augurare una felice pasqua a tutti.

  • 5156
    Lilly -

    Tanti auguri a tutte/i voi.

    Anto62, a me sta capitando spesso di capire che è proprio un eccesso di parole dentro alla mia mente a fare da “tappo” e che impedisce ai pensieri di uscire fuori, di allargarsi e di perdere la propria potenza nefasta.
    Si accalcano dentro alla nostra testa, si pestano l’uno con l’altro e si sta peggio.
    E’ un pò come un elefante chiuso dentro un monolocale. Sempre ammesso che riesca a starci ha effetti devastanti.
    Se lo si fa uscire e lo si porta all’aperto l’effetto è già diverso. Meno roboante.
    Se poi lo si riesce a spostare, che ne so,….in mezzo ad un campo della pianura padana si respira un pò di più.
    Non che si risolva niente. I problemi che ci sono restano.
    Parlare, purtroppo, non è una bacchetta magica.
    Ma il confronto, il dialogo, spesso danno dei suggerimenti, degli appigli.
    E si sta un pò meno male.
    Almeno…..questo è ciò che capita a me.

    Ciao a tutti. Un bacione.

  • 5157
    gianluca -

    ciao a tutti mi chiamo gianluca ho 43 anni ho un figlio di 8 anni e sono separato da 4 ..
    quando oramai avevo perso la speranza due anni fa entra nella mia vita una ragazza splendida che io amo tantissimo anche se tre giorni se n’e’ andata dicendo che il nostro tempo finito.i problemi sono nati con la morte di mio padre che miha minato dentro e la contemporanea malatti di mia madre che ora vive su una sedia a rotelle..non sono riuscito ad uscire da questa situazione mi sono chiuso in me stesso e piu cercava di aprirmi da quel momento mi chiudevo ancora di piu e nel mio orgolio insano volevo riuscire ad uscirne da solo non rendedola appieno della mia situazione con una separazione non semplice ..le cose sono peggiorate con l ‘arrivo di problemi legali legati alla attivita’ di mio padre di cui io non sapevo ..all’ improvviso mi detto queste cose e se ne’ andata dalla mia vita..sono abbastanza disperato perche’ ci credevo tanto e che con tutti questi mio problemi ho nperso lucidita’ e non sono riuscito a vedere alcune cose che cambiavano davanti a me non so che fare non vuol sentir ragione ..

  • 5158
    Luna -

    Gianluca: ciao, ovviamente non posso sapere come ti sei comportato effettivamente con la tua ragazza, e cosa l’abbia portata nel concreto ad andarsene…
    però mi sembra anche che non aver potuto avere una lucidità “sopraffina” con tutti i problemi che hai avuto sia piuttosto normale.
    Ciò non significa che lei non abbia potuto effettivamente viversela malissimo, e scegliere di andarsene per il suo benessere (cosa sacrosanta) però intendo dire che se il lutto di un congiunto e la malattia di un congiunto (soprattutto se invalidante e cronica) sono tra gli avvenimenti considerati tra gli eventi emotivi più stressanti che possono capitare nella vita, bhe, un motivo c’è. Lo sono. E in più, dici, sono subentrati dei problemi legati all’attivitèà di tuo padre, e problemi legati ad una persona che non c’era più e con la quale non potevi avere un confronto diretto, anche emotivo, appunto, ma verso i quali, se ho capito bene, avevi in carico una responsabilità.
    Stressante non rende l’idea, da fuori, quanto rendono l’idea le tue parole “minato dentro”.
    Parli di chiusura e insano orgoglio, e quanto tu sia stato chiuso e orgoglioso in modo insano lo puoi sapere solo tu. Credo che quando la tempesta in qualche modo si placa sicuramente sia utile anche farsi una sana autocritica. Ma ricordando anche che in effetti è in mezzo a una tempesta che si è passati, e che ciò è un dato di fatto. E che per quanto una persona possa fare il massimo per essere lucida, è… (scusa, non mi viene un’espressione migliore) stata sconvolta in maniera multistratificata da qualcosa che non è un evento, ma appunto un evento emotivo di enorme portata.
    Il mondo non finisce con la morte di qualcuno, altrimenti non esisterebbe più il mondo sin dai suoi albori, ma per ritornare alla normalità, alla quotidianità, e al pieno delle proprie risorse un certo tempo fisiologico ci vuole.
    Poi, certamente, ci sono persone che riescono a stare più in asse, altre meno, e ciò dipende anche dal carattere, dalle contingenze, e da altre variabili, ma che siano cose che minino dentro credo sia incontrovertibile.
    La mia esperienza, sia nello stare vicino ad una persona che aveva subito un lutto, e aveva dei problemi contingenti, sia nel subire io un lutto e avere dei problemi contingenti, mi ha mostrato qualcosa che ovviamente può non valere assolutamente per tutti (ciascuno si vive queste cose con i suoi tempi e i suoi modi) ma che non c’è forse veramente niente al mondo come queste cose che possa creare uno stato di chiusura anche involontario.
    Non chiusura in senso negativo, perché non si vuol fare entrare gli altri, ma perché spesso è veramente difficile far comprendere agli altri il proprio stato d’animo, o sentirsi compresi fino in fondo, uno stato d’animo che è pieno di talmente tante cose, spesso persino in antitesi, che hanno bisogno di tempo, di apertura, ma anche di chiusura a volte, per dei tempi fisiologici di ripristino del proprio equilibrio.
    E’ forse quello che tu chiami insano

  • 5159
    Luna -

    orgoglio (forse, perché appunto questo lo sai solo tu) è stata anche la volontà di non far pesare sugli altri qualcosa che per te era internamente molto potente, e al contempo molto personale. Perché queste sono difficoltà sempre molto personali, e pesanti, anche quando le dividiamo con gli altri. Cercando comunque anche una giusta misura per gestirle e per dividerle con gli altri, che non possono, con tutta la più buona volontà, essere pienamente nel nostro stato d’animo e nel nostro cuore, nella nostra confusione, nella nostra paura, nel nostro dover trovare dei parametri (nuovi) per risollevarci innanzitutto da soli. Nel nostro dover gestire un’infinità di aspetti, pratici ed emotivi.A volte anche male, certo. Ma non potendo vedere tutto quello che si potrebbe vedere in condizioni “normali”. Non come giustificazione, ma direi come dato di fatto.
    Cerchiamo di condividerle nella “giusta” misura, non sempre riuscendoci. Il noi è generico. Tenendo conto del fatto che, comunque, appunto queste sono situazioni personalissime, in cui ciascuno cerca e trova la sua via.
    Mi rendo conto che tutte le parole sono improprie per rendere ciò di cui sto parlando. Perlomeno a me sembrano improprie. Credo che ciascuno sa per sè cosa ha dentro in casi come questi.
    Però ecco, quello che volevo dirti è che le contingenze emotive che hai descritto, seppure non giustificano, chessò, il fatto di essertela presa con qualcuno che avevi accanto (faccio un’ ipotesi), possono creare uno stato di confusione e sofferenza per cui il concetto normale di apertura, anche nei confronti di qualcuno che ami, viaggia su binari momentaneamente diversi.
    In cui persino un’apparente lontananza e anafettività temporanea possono essere normali.
    Sono situazioni di emergenza, in cui, semplicisticamente, sono necessarie spalle grosse da parte di chi le vive, e anche da parte di chi è accanto. In cui la sofferenza, seppure diversa, può essere bilaterale…
    Non sto parlando di giustificazioni, ma effettivamente di situazioni di emergenza, che come tali vengono vissute. Dove la buona volontà, anche da entrambe le parti, può cozzare contro il malinteso, il nervosismo, l’emotività…
    Situazioni che possono unire o dividere.
    Vorrei precisare che non sto dicendo che lei abbia avuto torto nel momento in cui ti diceva delle cose, importanti per lei, o anche buone per te, che tu non ascoltavi o non eri in grado di ascoltare. Sottolineo il fatto che quella lucidità da parte tua probabilmente non era proprio possibile, in quel momento, altrimenti l’avresti avuta, visto che dici di amarla molto.
    La vita, nè le sensazioni degli altri, si fermano neanche di fronte ad un’emergenza. Se per lei il vostro tempo è finito è finito. Quello che puoi fare, forse, è comunque stare nel presente, ora, e se lei è aperta ad ascolarti parlarle come chi non è nella tempesta, o meno. E guardare a te stesso ora, se puoi, con maggiore lucidità. Anche imparare dall’esperienza. Ma darti addosso non ti serve.
    Baci.

  • 5160
    gianluca -

    grazie per le risposte che mi aiutano a farmi un po ‘ di autocritica e riaquistare lucidita’
    io con lei mi sono sempre comportato non bene di piu’mi ha scritto varie volte neii un suo momento difficile sei la mia voglia di vivere i problemi son appunto per le lunghe malattie dei miei genitori che sono culminate nella morte di mio padre per me figura fondamentale nonstanrre i casini che mi ha lasciato tutte queste cose hanno forzatamente per motivi oggettivi problemi finanziari etc.hanno rallentato i nostri sogni di un futuro insieme che io non ho mai negato ma che cmq erano solòo due anni che ci conoscevamo ma eravamo sulla stessa lunghezza d’ onda in questi mesi gioco forza ho dovuto per mettere in ordine alcune cose proprio per mantenere fede alle mie promesse e cmq anche con i doveri di un padre si e’ sentita trascurata e in qualche occasione me lo ha ricordato ma senza troppo clamore .
    Poi un giorno mi dice che queste erano le mie cose e che il mio tempo era finito o nostro non ricordo .Mi sono sentito morire
    D a giorni mi sveglio di notte con un angoscia tale come di abbandono mi sento piu’ abbondonato ..

    io penso che tutto il dolore che ho provato l’ ho accettato e ci ho convissuto ma non sono riuscito a farlo defluire e ha coperto tutto anche i sentimenti pero mi viene da dire che forse sarebbe bastato dirmi scrollati che mi stai perdendo..per farmi vedere tutto meglio
    dice che non mi ama piu’ fino a dieci 10 giorni fa siamo stati a siena felici ci sono pure le foto su facebook questo mi fa molto pensare diffido un po dalle persone che dicono ti amo e poi non ti voglio neppure vedere se il sentimento e’ stato onesto e pulito senza tradimento due persone possono anche discutere sulla possibilita’ di darsi una possibilita ed e’ questo che non so se fare
    da giorni non la chiamo gli solo mandato un sms “spero che tu stia bene e ti auguro con sincerita senza ipocrisia di passare un buon periodo di vacanza ci ho pensato molto a mandartelo ma era quello che sentivo ciao da chi tivuole bene”
    Dall’altra parte niente anche se so che e’ in tunisia ciao

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