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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 4491
    Luna -

    MAYA: no, l’alcool non credo proprio faccia quello che pensi tu, non crea oblio! Anzi, mi sa proprio che amplifica le sensazioni che si hanno. Dunque amplifica l’euforia, la rabbia e il dolore.
    E comunque di sicuro non aiuta nè il recupero del proprio equilibrio, nè aumenta l’autostima, nè risolve i problemi, semmai ai problemi se ne aggiunge uno nuovo. … meno male che sei astemia.
    Anche perché, se devi fare il generale di te stessa, stai già tentando di guarire da una dipendenza, quella da lui (o dal concetto del legame con lui), e quindi aggiungerne un’altra sarebbe solo farti del male in più.
    Amica di te stessa, devi essere, non un generale. Però il concetto si capisce: generale nel senso di non seguire quelle tentazioni autodistruttive o comunque controproducenti che, come hai notato anche tu, non servivano a nulla e anzi creavano solo sensazioni peggiori dentro di te.
    Dunque bene, tempo al tempo, ma stai facendo dei passi avanti.
    Il senso di smarrimento e dolore è naturale che ci sia, anche perché entrambi esigono il loro tempo per guarire davvero e passare (non c’è un interruttore), ma se sei amica di te stessa sei sulla buona strada.

  • 4492
    Luna -

    LUCA: ciao 🙂
    tu mi ricordi molto una persona che conosco, sai?
    Una persona, bella dentro, che, quando prova dolore, sembra diventare un altro. Che se viene colpito (o crede di essere colpito) spara missili… ma non sta neppure bene a spararli, anche se crede di difendersi, perché fondamentalmente rimane, seppure uno orgoglioso, vendicativo (cioè uno che quando è ferito sta così male da aver bisogno di sparare fuori) sì, soprattutto uno che non vorrebbe che vedere, in realtà, l’armonia del mondo. La disarmonia del mondo, degli affetti, invece, gli provoca così tanto dolore che arriva a ragionamenti pressocché identici ai tuoi.
    Una persona che ho visto rilassata e felice, e altre volte freddo, chiuso nella sua torre, molto simile a quella di cui parli tu, per difendersi. Perché la razionalità gli facesse da schermo, da protezione, per arginare, in realtà, una tendenza persino troppo grande a lasciarsi andare, a vivere le cose talmente intensamente da temere di essere rapito dalle cose. Leggi: persone, valore dato a quelle persone, emozioni, sensazioni.
    Qualcosa tipo: se punto solo 5 posso perdere solo 5, se punto zero, poi, non perdo niente, ma se punto me stesso, e le cose vanno bene mi sentirò un dio, ma se vanno male, perderò me stesso. E cosa c’è di peggio che perdere se stessi?
    Però attenzione, ci sono persone che hanno la tendenza ad idealizzare così tanto gli altri, quando amano, che nel momento in cui si sentono traditi fanno pagare agli altri anche il fatto di essere caduti da un piedistallo, su cui non si sono messi da soli. Forse questo concetto non riesco a fartelo arrivare, ma la mia esperienza (la mia, poi magari per gli altri non vale) mi ha dimostrato quanto questo sia un aspetto non di poco conto.
    Ciò non toglie, sicuramente, che vi siano persone che da quel piedistallo, o semplicemente da una vita a due serena, siano ruzzolate da sole, macchiandosi di comportamenti veramente pazzeschi, crudeli dal punto di vista morale, eccetera.
    Ma idealizzare qualcuno non è mai una grande idea.
    L’amore presuppone che qualcuno sia speciale per noi, diverso da tutti gli altri miliardi di persone che possiamo incontrare tutti i giorni, ma speciale non vuol dire ideale.

    dici: @Non ci sono laghetti pieni di arpe che suonano Luca, svegliati, la donna è un essere umano come te, pieno di difetti, che senso ha riporre in lei risposte a domande che nessuno dei due saprà mai rispondere?

    Francamente una frase così, a me, suonerebbe quasi come una dichiarazione d’amore. e di equilibrio.
    Perché amare qualcuno rendendosi conto che è un essere umano (non un dio o una dea giunta a dimostrare che il paradiso è su questa terra), ammettere che tutti abbiamo dei difetti, e che la perfezione non esiste, è la chiave non del disincanto, ma dell’equilibrio. Restituire a noi stessi, e chi ci circonda, la propria umanità. E poi scegliere se quel tipo di umanità

  • 4493
    Luna -

    ci piace o no, può collimare con la nostra, armonizzarsi con la nostra, se quei difetti possiamo accettarli o no (che è diverso dal pensare che amare significhi accettare tutti i difetti con un sorriso o pensare che non esistano, incassare senza filtro o negare l’evidenza).
    Parole come le tue mi fanno pensare (non è un giudizio, è una sensazione, che può essere stramegasbagliata) a te come a qualcuno che pretende così tanto da se stesso che non può che pretendere tantissimo dagli altri. Perché non puoi essere anche un po’ un cretino rimbambito? perché, se tutti, almeno una volta nella vita lo sono stati di sicuro? perché non puoi accettare il dolore che senti invece di sfuggirgli inventandoci dei nemici, fuori, da distruggere? Perché non puoi accettare di avere perso?
    Un nemico che c’è, non l’ho inventato, mi dirai tu, perché davvero qualcuno mi ha fatto male, troppo male, si è distrutta da sè, questa persona, dentro di me, non l’ho mica voluto io… ma ciò che voglio dirti è che non vinci quando ti vendichi, no, io non ci credo. Il male genera male, dentro di noi, prima che all’esterno. Chi passa dieci anni a parlare male di una persona che l’ha ferito (faccio un esempio scemo) fa male a chi viene calunniato, certo, ma fa male anche e soprattutto a se stesso, perché rinnova ogni giorno la propria rabbia, invece di vivere la propria vita, aprirsi a una nuova vita. Calcifica un male, invece di rielaborarlo. La rabbia non è un motore sostitutivo dell’amore, e se vuoi davvero rivederti sorridere, con quella luce negli occhi (e capisco cosa dici quando parli di uno sguardo diverso, di un volto diverso, di qualcosa che ti trasforma persino la faccia) non puoi fare della rabbia il tuo motore. Perché la rabbia fa parte di tutti gli esseri umani, ma quando diventa il motore corrode da dentro. E la freddezza di cui parli è già, per te, una scommessa persa. Con cui non punirai nessuno, se non te stesso. Perché il bello dell’essere degli esseri umani è esserlo, prendendo tutto il pacchetto delle emozioni, non essere delle fredde macchine calcolatrici. Chi pensa di non sapersi difendere dal dolore (e figurati se non lo so), chi ha perso la fiducia di saper allontanare, in modo salutare, chi può essere un nemico, non ha un problema con i nemici esterni, ha un problema con se stesso, con i confini di sè che non sente sicuri. Con il proprio orgoglio e la propria dignità che, crede, troppo facillmente qualcunaltro può riuscire (o è riuscito) a spazzare via. La verità è che è vero che chiunque può farci male, ma sta a noi non farlo entrare se è animato da cattive intenzioni, o respingerlo quando quelle cattive intenzioni si palesano. E non si tratta di tenere un fucile puntato sul confine, ma di dire, con semplicità, tu non entri, perché non sei qualcosa che mi fa stare bene. Ma far entrare, invece, le cose belle.

  • 4494
    lucaCT -

    Luna: Ciao 🙂
    Non è per criticarti sempre, ma trovo difficile che io possa ricordaerti qualcuno, perchè di persone come me ce ne poche, ma poche poche veramente. Hai presente la teoria degli opposti? c’è il bianco perchè c’è il nero, il dolore perchè c’è la sofferenza, giu giu fino alla vita, che c’è perchè c’è la morte. Di conseguenza, se c’è chi idealizza, c’è qualcuno che si fa idealizzare. Certo che se una donna ti riempie di baci e di carezze il 90% del tempo che trascorre con te ad esempio, dicendoti ti amo mille volte al giorno, è facile cadere nella trappola e idealizzare. Diciamo che gli sbagli si fanno sempre a metà. Io poi, ho il vizio (o la virtù?) di amare le persone per quelo che sono, non per quello che secondo me dovrebbero essere. Se ti comporti da vigliacca ad esempio, o da traditrice, o da stupida, non mi ferisci perchè non sei più la donna che avevo idealizzato, mi ferisci semplicemente perchè queste cose ti feriscono e basta, tu non te le aspetti dalla donna che ami ad esempio, non perchè l’hai idealizzata, ma perchè pensi che una persona corretta e che dice di amarti ad esempio, non dovrebbe ferirti deliberatamente. Insomma se mi entrano i ladri in casa e mi rubano tutto, non mi offendo perchè avevo idealizzato i ladri, e li credevo migliori, mi offendo perchè mi hanno causato un danno reale, tangibile, effettivo.
    La voglia di vendetta non è voglia di esternare i propri sentimenti, è un istinto che ha l’uomo: Tu mi dai uno schiaffo, io mi difendo e ti do uno schiaffo, tu mi fai del male, io ho voglia di farti del male. l’altra guancia, levata la prima che mi hai già ferito, è l’unica che mi rimane, quindi contro ogni consiglio cristiano purtroppo non te la porgo, ti porgo invece un bel calcio in faccia, così proviamo a vedere il tuo grado di resistenza agli urti. E poi che vuoi, sono Siciliano capisci? in quest’isola te la insegnano la vendetta fin dalla culla, a vivere le emozioni con molta enfasi e passione pure, tu qui vivi tutto in modo evidenziato, sarà il sole, il caldo, il fatto che siamo bastardi figli di troppi incroci, non lo so. Fatto sta che vedere la donna come una principessa da proteggere da tutti i draghi non è un concetto che avevo scelto io, me lo avevano inculcato, e adesso voglio cambiare perchè credo sia meglio così. Ti fa essere troppo buono l’amore, oggi l’assenza di questo nella mia vita ha dato i primi frutti, ho licenziato un mio collaboratore che non rendeva come io volevo, ma non ero mai riuscito a farlo perchè eravamo anche un pò amici. Oggi ho sperimentato la fantastica freddezza dell’assenza di sentimento, tu sei una macchina amico mio, che funziona male, ed io ho bisogno di macchine che funzionano bene, quindi sbrigata con velocità ogni formalità burocratica, non fai più parte di questa squadra. Si mi sento meglio sai, più scarico, più leggero, e anche un pò più merda è vero, ma che vuoi, le cose nuove fanno sempre piacere. Un bacio

  • 4495
    lucaCT -

    E si, ogni giorno cara Luna divento sempre più forte. Lo scudo attorno a me diventa sempre più resistente e me ne guardo bene dal distruggerlo. Perchè dovrei? il bello è che l’ho silurato oggi, di domenica, mentre lavorava! che dire, ti svelerò un piccolo segreto, la verità è che questo ragazzo me lo aveva presentato la mia ex e lavorava con me da quando era avvenuto questo incontro. Io purtroppo ogni volta che lo vedo, che veniva alle riunioni eccetera, mi ricordava lei, non ci potevo fare niente. Insomma così come ho gettato nell’immondizia tutti i suoi vestiti o gettato via anche lui, ma non sono soddisfatto, perchè anche se dolorante, mi piacerebbe tanto gettarci a lei nell’immondizia, insieme ai suoi simili, ai rifiuti.
    La vita prosegue, finchè il destino ci darà da vivere, è tempo di rimettersi il berretto verde e come dice maia, diventare generali di se stessi, guardo oltre l’orizonte e vedo tanto fumo, ok è la guerra, non mi fa paura anzi, ogni centimetro della mia pelle è pronto allo scontro, soldi, basta solo questo conta adesso, ne voglio fare sempre di più, una montagna, voglio sentire il leggero piacere di sapere che ogni settimana, ogni mese, io divento sempre più forte, più aumenta il mio potere d’aqcuisto più mi sento pericoloso, e sentirmi pericoloso mi piace un casino, perchè più mi sento pericoloso più penso che nessuno potrà più farmi del male, più nessuno potrà farmi del male più diventerò forte e sempre più pericoloso! capisci? Unico rimpianto, unica spina dolorosa, come avrei tanto voluto avere una bambina. Ho sempre immaginato di volere avere una bambina, che qundo è piccola la puoi vestire con tutti quei vestitini carini, i fiocchi nei capelli, la puoi vedere crescere, e finalmente amare una donna da cui non pretendi nulla in cambio, amare una donna che non ti interessa se ti fa bene o male, se ti è fedele o ti tradisce, io a mia figlia la amerei e basta, le darei tutto e basta, senza aspettarmi mai nulla da lei, ma non avverrà mai, non la stringerò mai tra le braccia, l’occasione l’ho avuta ma la mia debolezza, la mia stupida debolezza, l’essere idiota che ero ha rovinato tutto. Ed è la mia punizione questa, tutto l’amore che avrei potuto darle non mi deve tornare mai indietro mai, è giusto che sia così, deve andare così, io farò in modo che vada così. E’ l’unica cosa che ancora ogni tanto rischia di farmi diventare gli occhi lucidi, ma non permetterò mai che quella lacrima riesca ad uscire perchè sarebbe come perdonarmi, essere clemente con me stesso, inutile, non ha senso, dobbiamo esigere da noi stessi l’impossibile, per potere esigere dagli altri il massimo. Ho paura del futuro Luna, ti dico la verità, nonostante tutto ho paura, ma il gioco diventa più bello quando si fa difficile giusto? mi accontenterò del mio cane, è femmina, è piccolo, e ha bisogno di me, pazienza.

  • 4496
    lucaCT -

    Ho postato senza aver letto il tuo secondo intervento, cioè l’ultimo prima che iniziassero i miei. Hai ragione Luna, su tante e tante cose, sicuramente. Il tuo è un ragionamento logico degno di uno psicoterapeuta, ma come tanti sottovaluti la forza dell’odio e della rabbia, pari per intensità e complessità alla forza dell’amore. La luce e il buio capisci? sono opposti che per sopravvivere hanno bisogno di proseliti, ognuno di noi a questo mondo, dopo un cammino che lo induce a scoprire se stesso, decide da che parte stare, imbocca la via della luce o quella dolorosa del buio, entrambe necessarie perchè possa esistere la nostra società, il nostro mondo, le nostre emoioni. Qualcosa dentro l’essere umano, può rompersi per sempre. Come dici tu non siamo macchine, non è sempre possibile elaborare l’odio o la rabbia, quando tu ti identifichi con il tuo odio e la tua rabbia, diventi odio, diventi rabbia, alla rabbia io però preferisco il disprezzo, è più elegante, e all’odio preferisco il rancore, è più simpatico. Non mi vendicherei mai, di qualcuno, calugnandolo, potrei spostarmi tra due estremi, che vanno dalla violenza psicologica all’omicidio, ma non userei la calugna perchè un arma disprezzabile, io invece sono un “cattivo” buono, di quelli che rispettano il nemico e onorano il buon combattimento. Per questo non decido mai di vendicarmi di nessuno, proprio perchè quando invece decido che è il caso di farlo, allora lo faccio veramente, e non credo nella vendetta educata, vendetta è battaglia per la vita e per la morte, perchè se io mi vendico lo faccio per distruggere il mio nemico, non per fargli il solletico. Non credo che mi vendicherò realmente della mia ex ad esempio, sono troppo galante per fare male ad una donna, troppo pieno di interessi e fiero di me, perperseguitarla, troppo buono per uccidere qualcuno che ho amato, troppo corretto per diffamarlo. Io purtroppo con le donne so solamente amare, mai nella mia vita ho avuto storie stupide, anche quelle durate 1 settimana, anche li ho donato una parte di me, ecco perchè quando tradisco io di solito la mia lei mi lascia o comunque non mi perdona, perchè sa che io non do confidenza e intimità a chi capita. Tu cerchi, con e parole, belle e sapientemente dosate, di salvare un anima che solo dio potrà un giorno giudicare, perchè mi appresto a restituire al mondo, quello che fino ad adesso mi ha donato.

  • 4497
    Luna -

    LUCA: io non cerco di salvare nessuna anima, figurati…
    non ho velleità da suor germana, nel senso che, oltre a non saper cucinare bene, non penso neanche di dover far mangiare agli altri panini di bontà. Ognuno sa per sè.
    Poi, però, se dico ciò che penso, in generale, penso che un mondo più armonico, in cui le persone stanno bene con loro stesse (e di conseguenza anche con gli altri… certo se incontrano persone che, a loro volta, stanno bene con loro stesse, se incontrano dei fortemente irrisolti delle più varie specie è più difficile) è sicuramente un mondo che mi piace di più di uno in cui le persone si prendono a schiaffoni, o proiettano le loro frustrazioni,eccetera.
    Sono assolutamente consapevole che esistono il male e il bene, e che la rabbia fa parte dell’uomo come mille altre cose.
    Ne sono così consapevole che a volte il mio dire che queste cose esistono, e facciamocene una ragione, viene scambiato per buonismo.
    Di solito è chi nega l’esistenza della rabbia a farsi venire l’ulcera.
    Chi sta meglio è chi riesce a investire l’energia della rabbia in qualcosa di produttivo. che sia anche collezionare francobolli.
    Detto questo, tutti siamo unici e speciali, ma se permetti, visto che è una mia proiezione, le mie proiezioni me le gestisco io e mi ricordi chi mi pare 😉
    anche perché non dicevo in toto, ma per delle frasi che avevi detto.
    A proposito della rabbia, c’è un racconto di (credo) James Joyce, in cui, se non erro, un tipo sul lavoro ne subisce di tutti i colori, o comunque fuori casa, e poi quando torna a casa sfoga la sua rabbia in famiglia.
    Spesso la faccenda della rabbia è come un gioco a biliardo, in cui si colpisce una palla, che poi ne colpisce un’altra. Ad andare in buca non è la prima, ma la seconda, in un gioco a catena.
    Io quello che penso l’ho già ampiamente esposto:
    se devo/posso scegliere tra girare incazz… nera, con il muso, e l’idea di dover avere un fucile metaforico in tasca, e invece sorridere per le cose belle che comunque posso incontrare ogni giorno sul mio cammino, bhe, tra le due cose io voglio/cerco di scegliere la seconda.
    cerco, perché è ovvio che quando mi arrabbio mi arrabbio.
    e chissà quante volte al giorno sono tutto fuorché un monaco buddista!!!!!!!
    Probabilmente sono tra coloro che pensano che se ti comporti lealmente puoi credere che la lealtà esiste, e cose così.
    Mi piace credere, come dici tu, che esistano gli opposti, in senso buono… cioè che come esistono il cinismo, l’egoismo, il materialismo eccetera, esistano anche l’altruismo, la solidarietà, il piacere delle cose semplici…
    Non lo so, come dico spesso sono assolutamente ancora in viaggio.
    Alla fine io non voglio convertire te e tu non vuoi convertire me. Si parla, e che ciascuno faccia il suo gioco.
    Magari domani sarà io a dirti che il mondo è una schifezza, e tu mi dirai che invece non è poi così male…

    Ciao 🙂

  • 4498
    lucaCT -

    Amo la razionalità, quando serve a spiegare perchè un arto funziona e perchè il cervello pensa e perchè un fiore è un fiore e perchè un atomo si comporta in un certo modo, la odio quando uccide la passione dei sentimenti come l’odio o l’amore, rendendo tutto una pasta senza sale. Capisci Luna? razionalizza tutto, e vedrai che diventerai peggio si Suor Germana, perchè lei almeno sapeva cucinare.

  • 4499
    lucaCT -

    E’ la malattia di oggi, di questa società, non capire che la vita è ambivalente, c’è una dimensione razionale, empirica, di cui noi percepiamo i fenomeni attraverso i nostri sensi, e con razionalità valutiamo i dati che ci pervengono per giungere a delle conclusioni. C’è una realtà metafisica, che andando al di là dei fenomeni, si interessa dell’essenza delle cose, che il più delle volte è sconosciuta all’uomo. Sentimenti come odio, rabbia, amore eccetera, sono cose troppo profonde per ridurle a banali processi razionali, non funziona così! non è che se sei arrabbiato canalizzi la tua rabbia e ti fai una bella raccolta di francobolli e ti senti pure fiero di te. No Luna, mi dispiace, tu invece mi ricordi pure qualcuno in certe tue parole, non vorrei offenderti, ma mi ricordi una vigliacca che ha cercato di nascondere le sue fangate con l’arma del raziocinio e del ragionamento razionale, scentifico (non voglio dire che sei vigliacca ma solo che mi ricordi quella persona da alcune tue frasi). Balle, la verità è che quando si sbaglia si deve pagare un prezzo, e non deve essere per forza costruttiva la cosa, la natura non funziona così, nel regno animale quando sbagli l’altro animale ti scanna, ti mangia, ti uccide, e noi seppure un pò più intelligenti, un pò più educati, sempre animali siamo. E’ giusto incanalare la rabbia in qualcosa di costruttivo, come è giusto attenione, sfogarla invece. E’ giusto perdonare qualcuno, come è giusto attenzione, vendicarsi. E dato che nessuno di noi è depositario di verità assolute, che sia più giusto sfogare la rabbia attraverso la violenza piuttosto che collezionare francobolli o vendicarsi piuttosto che perdonare non si sa, non sta scritto da nessuna parte che quello è giusto e quello è sbagliato. Magari lo può consigliare la nostra stupida cultura buonista, vigliacca, quella che sta facendo diventare l’italia un pentolone di delinquenti e sbandati di ogni razza e religione, quella dell’accoglienza di chiunque in nome della fraternità dei popoli e poi non si può uscire più di casa la sera, quella cultura che ha sdoganato la donna trasformandola in una poco di buono che adesso all’appellativo tr… può sostituirgli quello di moderna, aperta, eccetera, la stessa cultura che comunque ha trasformato l’uomo in un benemerito co….. Ci vuole un pò di disciplina secondo me nella vita, tentare di trovare a tutto una soluzione è giusto e positivo, ma santo Dio bisogna incazzarsi ogni tanto, ma non per scherzo, per davvero! bisogna insegnare l’educazione a chi non la possiede, con le buone e con le cattive quando è necessario, in modo che chi non sa vivere in società e non conosce rispetto, cambi attraverso una serie di batoste imposte da gente più matura ed onesta. Il buonismo del c…. te lo ripeto, mi ha stancato. Secondo me ci vuole un risveglio delle coscienze, che troppo rincoglionite non vanno bene.

  • 4500
    Luna -

    LUCA: sorrido 🙂 perché se c’è una cosa che la mia vita non è, e le mie emozioni non sono, è una pasta senza sale 🙂
    naturalmente non mi conosci e quindi non puoi sapere che granchio hai preso 🙂
    il mio approccio alla vita è sicuramente più creativo che razionale, più empatico che chiuso in rigidi schemi, ed è appunto per questo che ti ho detto che, secondo me, in generale, rinunciare a tutta la gamma di emozioni (se anestetizzi una parte anche le altre girano a mezzo pistone) è una perdita enorme, per chiunque.

    se tu avessi letto altri miei commenti ti saresti reso conto che io parlo sempre di istinto, di ascoltare la pancia, ecc.
    Cioè non di affidarsi alla mera razionalità, al giudizio e alle etichette. Cose che, se non ascolti l’istinto, sono un bluff. Perché puoi razionalizzare finché ti pare, ma se il tuo istinto e la tua pancia “la pensano” diversamente dalla testa prima o poi casca l’asino. Il sistema costruito a tavolino salta.
    Io questo dicevo (in generale): secondo me un sistema di salvaguardia costruito a tavolino, sul lungo termine, in base all’iperprotezione e alla presunta scelta di dare per scontato che il mondo sia una schifezza, produce frustrazione sul lungo termine, dà adrenalina ma toglie passione sana al motore. Poi può essere che l’odio per te funzionerà benissimo.
    Non ti ho mai detto di razionalizzare la tua rabbia, ti ho detto semmai il contrario.
    La tua rabbia è sicuramente di pancia, nel presente. Dire che non c’è, è ovvio, sarebbe un’altra forma di malsana razionalizzazione. Ma nella tua pancia non c’è solo rabbia, c’è anche dolore, probabilmente, e chissà che altro.
    E nessuno ti ha detto di non provarle (si prova quel che si prova), ma il mio discorso – anti-razionale, semmai e assolutamente generale- era che probabilmente rispetto al fatto che adesso sei molto molto incazzato eccetera stai cercando di ingabbiare una sensazione, delle emozioni, in una convinzione razionale.
    che sia quella che il mondo è tutto uno schifo o che per salvarti e vivere tranquillo (senza sale?) ti basterà ingabbiarti in concetti come “quando sarà freddo abbastanza da”, “d’ora in poi farò così”, “ormai ho deciso che”. Sarò una macchina e sarò a posto. Il fatto è non si rischia di diventare alienati come… i personaggi di “Metropolis”?!?

    Quelli sono concetti razionali. Che però adesso ti tengono in equilibrio, e sarai tu più avanti a farne a meno se non ne avrai più bisogno 🙂
    Uno può fare il generale con se stesso per imparare il giapponese in poco tempo, ma pensare di poter vivere sani e soddisfatti senza accettare tutta la gamma di emozioni e illudersi di poter diventare degli essere bidimensionali come i cattivi dei cartoni animati a me sembra un bluff.
    A me, perché non mi riuscirebbe.
    Non giudico gli altri se ci riescono.
    Quando sono triste o arrabbiata è proprio accorgermi, accettare di vedere che al mondo (e dentro di me) non ci sono soltanto rabbia e tristezza a contribuire a riconciliarmi con me stessa e con il mondo.
    Ci sono persone che nonostante abbiano vissuto dolori di tutti i generi riescono comunque a sorridere per un fiore che si schiude, o per il contatto generoso della solidarietà.
    Forse sono loro ad avere la chiave della felicità?
    Non lo so.
    Forse hai ragione, l’idea che ci si possa arrendere al male, l’essersene sopraffatti creando un avamposto del male dentro di noi, mi fa impressione.
    E’ chiaro che una parte del male è già dentro di noi, che anche se siamo più “buoni” che “cattivi” non siamo perfetti. Che per quanto ci sforziamo delle emozioni negative le proveremo sempre. Che persino non volendo potremo ferire il prossimo.
    Però conosco la sensazione che dà stare in equilibrio, sorridere con gli occhi e con il cuore, e più che posso io voglio difendere la parte più solare di me.

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