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La coppia

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Lettera pubblicata il 16 Marzo 2006. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 62 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7

  1. 41
    rossana -

    Diego,
    sottoscrivo anch’io il post 38. quando il subconscio è spinto a prendere il sopravvento sono guai per tutti. infatti, non è infrequente che il maschio che uccide rivolga, poi, l’arma contro di sé.

    illustrare meglio le dinamiche di questo tipo di omicidi per ridurne l’incidenza sarebbe senz’altro di maggior utilità rispetto al fare uso elettorale di una statistica astratta oppure allo strumentalizzarla come diversivo per sottacere altre inquietanti realtà.

  2. 42
    maria grazia -

    Diego, io rimango della mia idea e nessuno me la toglie! Chi uccide un altro essere umano è un individuo del tutto folle, abnorme, deviato, o comunque è una persona in quel momento non-sana, non-lucida, sia a livello spirituale che a livello morale. A maggior ragione se il delitto viene compiuto per futili motivi, come di norma avviene per i femminicidi che si verificano in ambiente familiare.
    Ognuno ha i suoi parametri per definire cosa è “giustificabile” e cosa no. io preferisco giustificare una persona che nella vita fa o ha fatto tantissimo sesso, piuttosto che giustificare l’ omicidio!

    punti di vista personali, e nulla di più!

    Cassandra, è vero. Non si può smettere di SENTIRE da un momento all’ altro. Ma davanti a certe dimostrazioni di miseria e di pochezza umana da parte di una persona in cui avevi creduto, anche se magari solo per un “momento”, o davanti a certi manifestazioni di squallore da parte dell’ altro sesso, è normale rimanere schifate, diventare stronze o chiudersi a riccio, penso.

  3. 43
    Diego -

    Grazie Memore, ma non è la mia analisi, è la mente umana, un equilibrio molto delicato, e chi non usa la sua “corteccia cerebrale” per integrare lo stato istintuale armonizzando i tre cervelli finisce infelice e confinato nel subconscio, confuso erroneamente con il “cuore”, somigliando più ad un felino isterico che ad un essere umano. Un errore fatale dovuto ai suoi limiti interiori.

    Razionalizzare l’amore non significa mica “pianificare”, bensì aprire il subconscio all’altro attraverso l’uso della ragione, ovvero “gettare la maschera”, permettendo di compenetrarsi reciprocamente e totalmente. Diversamente è solo una farsa.

    Molte donne preferiscono nascondersi nel buio della loro “cantina” segreta, dove mettono tutto ciò che non fa comodo far vedere, e poi si lamentano però della freddezza maschile, fanno ciò pianificando i loro profitti materiali e morali.

    Buona cripta, ma ricordate, la femminilità è tutt’altro che l’istintività irrazionale al servizio della premeditazione. 🙂

  4. 44
    Golem -

    Diego, se puoi, dedicati alla frequentazione empirica delle donne per aggiustare il tiro, che di teorici che ci dicono come “dovrebbero” essere quelle frequentatrici di “cripte”, ne abbiamo a josa. E tutti hanno una loro teoria, condivisa da altri teorici, “specialisti”, in teoria, dell’altro sesso. Teorie che naturalmente sono altrettanto campate per aria, ma che servono a consolarsi dagli evidenti fallimenti con l’oggetto delle loro dotte teorie.
    (Le ripetizioni in teoria sono volute)

    La riflessione di questa sera sarà su questa frase “criptico rosseliana”.
    “L’istintività irrazionale al servizio della premeditazione”. Una sfida alla logica aristotelica.

  5. 45
    Golem -

    Diego, puoi continuare a tentare di convincere i gonzi con i tuoi elzeviri sul femminino. A noi puoi solo dirci cosa ti hanno fatto le donne che ci basta per capirti.

  6. 46
    Cassandra -

    @maria grazia
    è interessante il tuo pensiero, io valuto due atteggiamenti differenti, che poi noto anche qui dentro ed ovunque nel mondo.

    C’è chi si chiude a riccio e, smettendo di sentire, alimenta sentimenti negativi quali la rabbia, l’odio, la frustrazione, la gelosia, la cattiveria…

    E chi, pur chiudendosi momentaneamente all’altro, per difesa, non si lascia trascinare dai sentimenti inferiori ma cerca la comprensione profonda.

    Ecco, sono due modi differenti di affrontare, secondo me, le delusioni che l’altro sesso ci offre.

    Posso chiudere con qualche uomo per ovvi motivi ma rimanere aperta, disponibile e positiva nel confronto con l’altro sesso, senza continuamente scadere nel gorgo risucchiante dell’odio.

    Rimanere aperta al confronto significa, per me, fare comunque una preventiva selezione che istinto ed osservazione mi suggerisce.
    Io SENTO quando un uomo non è in Equilibrio e non impiego sforzi per tirarlo fuori dal pantano.
    Semplicemente scelgo di evitarlo.
    Ma non con disprezzo, dato che ci passai anche io da lì.

    Io ho imparato a non smettere di AMARE e l’ho imparato quando ho toccato il fondo con quel mio ex.
    Lui, lasciandomi, mi ha proprio uccisa dentro, ero così dolorante che vedevo solo la morte come soluzione.
    Oppure l’odio.
    Ma odiarlo non mi riusciva e così compresi che non era quella la soluzione.
    la soluzione era solo il tempo.
    Un dolore che mi ha lacerato dentro a lungo ma che piano piano mi ha fortificata.

    La maggioranza oggi sceglie l’odio, sceglie di non perdonare chi fa loro del male e così resta legato agli istinti inferiori, ai sentimenti negativi.

    Io ho scelto di amare e di comprendere che non significa affatto ACCETTARE tutto, anzi!!!!
    Chi ama ha una forza in più, una chiarezza di visione maggiore, profonda! Chi ama VEDE davvero dentro l’animo umano e comprende cosa c’è dentro anche in chi scrive pan per polenta!!!

    🙂

  7. 47
    Cassandra -

    Aggiungo che questi due comportamenti differenti sono dati dall’accettazione del dolore, della sofferenza, quando arriva.

    Mi spiego meglio.

    Se io avessi odiato il mio ex, sicuramente dentro sarei stata meglio. Mi sarei detta: è uno stronzo bugiardo, infido e facendo questo il mio dolore si sarebbe attenuato.

    Non l’ho fatto.

    Mi son detta: lui non ce l’ha fatta a stare con me, sono una donna complessa, ha preferito prendere un’altra strada, lo devo accettare!

    Il modo non è stato dei migliori, certo, ma posso capire che non ha avuto coraggio di essere sincero.

    Mi sono tenuta tutto il mio pacco di sofferenza, dovuta dall’ego ferito e me la son sorbita pian piano… non sono fuggita di fronte al dolore con l’odio!

    Sembra una cretinata ma è importante capire questo processo.

    Non ho accettato la Croce ciecamente, sia chiaro, anzi ho cercato di comprendere ed ultimamente, quando lui è tornato coi soliti tira e molla, l’ho mandato a ca.... raccontando tutto alla moglie.
    Voglio dire, c’è un limite a tutto.

    Un conto è comprendere, altro è prendermi per fessa.

  8. 48
    Diego -

    Cassandra, un altro conto ancora è capire i meccanismi mentali umani e spiegarli alla “controparte”, cosa che pochi fanno, molti si arroccano invece dietro al femminismo, al maschilismo, al qualunquismo o alla propria ostentata realizzazione presunta, tirando fuori gracidazioni rabbiose e inconcludenti quando si accorgono di avere dei deficit, senza però mai dare nemmeno dei pareri “teorici” sui fenomeni osservabili e non necessariamente vissuti, per arrivare a comprenderne con altri l’oscura origine.

    “Istintività irrazionale al servizio della premeditazione” significa semplicemente che l’essere “umano moderno” è solo una belva intelligente pilotata dall’istinto, non fa nulla per amore o per passione, bensì usa perversi stratagemmi per raggiungere i suoi lauti profitti, siano essi monetari o sentimentali, essere umano carente a cui certi riflettori danno molto fastidio, tanto da cominciare a lanciare goffe invettive personali, come gli antichi trogloditi lanciavano i sassi contro gli eventuali esploratori bianchi. :))

    E’ un classico dei “forum”, la cui parola significa “luogo in cui si discute”, ma dove l’ignoranza pretende sempre il silenzio assenso oppure il luogo comune, in barba a tutte le “alte vette filofiche” vantate, che servono ai più solo da pannolino.

    Golem, le donne possono solo nuocere a se stesse, come tutti quelli che non vogliono guardare la realtà, non lo sai?

  9. 49
    maria grazia -

    “vedevo solo la morte come soluzione.
    Oppure l’odio.”

    Cassandra, è una fase che ho attraversato anch’ io. e in quel momento non nascondo di aver fatto scelte che esulano dai canoni anche per una questione di rivincita personale sui dolori e le delusioni che mi venivano costantemente inflitti dall’ altro sesso, o più in generale “dalla sorte”. Una specie di “reazione”, di “ribellione”. Anche se comprendo bene che si è trattato perloppiù di “estremismi” dettati anche dalla giovane età. Oggi sono consapevole che bisogna fare una distinzione tra la necessità di difenderci da chi non merita la nostra fiducia e il nostro amore e la tendenza a chiuderci nell’ isolamento e nell’ odio. Ma per molti anni ammetto di aver avuto PAURA DEGLI UOMINI, PAURA DI LASCIARMI NUOVAMENTE ANDARE perchè erano troppo profonde e brucianti le ferite che mi portavo dentro. e ho preferito vivere a lungo come su una “giostra”, con leggerezza, senza mai cercare o aspettarmi altro. Ero letteralmente terrorizzata all’ idea di aprirmi di nuovo ai sentimenti. Ma più che altro non mi fidavo di me stessa e del mio metro di valutazione, dato che in fatto di uomini ho avuto sempre la tendenza a scegliere male. E allora preferivo non rischiare di nuovo di metterci il cuore e di investire la mia vita. Tutto qui.
    Ma questa mia tendenza non era dettata dalla ricerca fine a se stessa di una certa libertà sessuale, della sperimentazione sessuale fine a se stessa me ne è sempre importato molto poco. Credo anzi di essere portata più al “sentimento cerebrale” che al sesso carnale. La verità è che mi sentivo IMBROGLIATA, perchè quell’ idea di “amore favolesco” d’ altri tempi con la quale ero cresciuta, e quell’ unione di cuori e di anime che mi ero illusa di trovare si era rivelata solo una grande utopia, un grande inganno. di contro, tutto lo squallore che vedevo in giro intorno a me mi ha portata a ragionare in un certo modo. Ma il più grande squallore l’ ho trovato proprio in quella che generalmente è considerata la “gente perbene”, e in situazioni cosiddette “normali”. Ecco perchè sono disgustata da certe cose, da certe idee, da certe affermazioni.

    Qualcuno pensa che una donne che si porta dietro delle ferite, sia assolutamente da evitare. ma sono proprio quelle che mi hanno permesso di farmi crescere, di farmi evolvere come donna e come persona.

  10. 50
    maria grazia -

    Capisco bene il discorso che fai sulla necessità di non passare per fessi, di non sentirsi presi in giro. Ma qui vorrei aprire una parentesi a parte che non centra con il tuo caso. a volte ci sono sfere e parti di noi che è difficile far emergere, o far emergere immediatamente. Magari è un nostro limite, una forma di vigliaccheria, non lo metto in dubbio. Ma parliamoci chiaro: se incontri o ti relazioni con una persona che in quel momento ritieni interessante e diversa dalle altre, viene istintivo e automatico caricarla subito dei gravi problemi che affliggono la nostra vita o dei lati meno edificanti di noi stessi o dei nostri vissuti ? io credo di no. Senza mettere in discussione l’ onestà di nessuno qui, ma sinceramente credo che sia una cosa che in ben pochi saprebbero fare, anzi direi NESSUNO. Ecco perchè non condanno in chi cade in questo tipo di “debolezza”, ma semmai mi piacerebbe una società migliore è più “giusta”, scevra da pregiudizi e nella quale non ci si debba sentire in difetto o preoccupati se, in qualche modo, il nostro percorso “stride” rispetto a quello di molte altre persone.
    Tornando invece alla TUA, di situazione, secondo me in quel caso non restava altro da fare se non chiudere definitivamente ogni rapporto. E mi permetto di dire che probabilmente hai trascinato questa situazione anche troppo a lungo, ma capisco bene che in questi casi risulta difficile non idealizzare, almeno in parte, l’ altra persona. Lo abbiamo fatto tutte a suo tempo.

    “lui non ce l’ha fatta a stare con me, sono una donna complessa”

    è lo stesso motivo per cui alcuni uomini hanno rifiutato anche me. Per loro si trattava di confrontarsi con una persona e/o una situazione “complessa”. Una volta queste circostanze mi scaturivano odio e disprezzo verso l’ altro, verso quella che ritenevo pura e semplice vigliaccheria maschile, oggi riesco a comprendere un pò meglio i limiti dell’ altro e a dimenticare e “perdonare”. Ma lo faccio sopratutto PER ME STESSA, per non più inquinare la mia aurea e la mia vita nutrendole con emozioni negative.

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