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Quale il destino del centro storico di Piacenza?

Triste il destino dei Centri Storici italiani. Piccoli e grandi. Stanno divenendo vuoti simulacri dei tempi andati, teatri di manifestazioni sconclusionate e schiamazzi notturni. Più che degli stessi abitanti sono meta di avventori occasionali, alla ricerca di quelle sensazioni di vita urbana che i moderni insediamenti residenziali non possono dare.

Piacenza, quella vera, che si snoda attorno alla Piazza Cavalli non sfugge a questa regola. La percorrono, specie nelle ore piccole, conferenzieri occasionali, che tengono comizi peripatetici ad alta voce (e sono i più educati…) e comitive invero chiassose e vocianti (per non usare altri termini…). Tutti accomunati dalla verace passione per il futuristico motore a scoppio: a fine scorribanda, ansiosi di tornare nei dormienti sobborghi si degnano di rimuovere i propri automezzi (fantasiosamente parcheggiati fin sotto la barba dei Duchi Farnese a cavallo), tra sbattimenti di portiere e trionfali accelerate. Non mancano quelli che, più bronzei delle statue del Mochi, ricorrono alle trombe bitonali ed alla sgommata. La giostra del clangore, arricchita dai veicoli della nettezza urbana che inanellano giocoforza giri veloci sul circuito Piazza Borgo-Duomo (per la gioia dei pochi residenti), prosegue con fari, avvisatori acustici e lampeggianti (in perfetto stile Le Mans). All’alba con traiettorie sicure compaiono rapidi altri piloti, che transitano coi loro bolidi rombanti, noncuranti degli esercizi commerciali ed usano le piste ciclabili ed i marciapiede per i loro pit- stop, sempre in lotta col cronometro.

Ci si domanda: dov’ è il solerte assessore al centro storico, così celere, dopo il suo insediamento, ad infliggere al ciclista infingardo la giusta sanzione, per aver percorso col pedale la via pedonale?

E la sua collega alla mobilità? Ha allo studio altri provvedimenti, dopo l’eliminazione di un bel tratto di ciclabile sotto gli occhi pietosi della statua di Sant’Antonino? (Il Santo Patrono non ne voglia al vile scrittore di queste righe; forse, buon per Lui, era girato, essendo la sua statua mobile).

Ai Santi tuttavia, che sono meglio informati di noi uomini, non sfugge che in tutta Europa, a Copenaghen, Amsterdam, Parigi, Vienna, Pesaro, Messina, i ciclisti possono percorrere molte strade, anche le più strette e tortuose, nei due sensi. Hanno assieme ai pedoni semafori intelligenti che danno loro la precedenza sui veicoli a motore. Chi col muscolo si muove su due ruote deve essere incoraggiato, richiamato alla regola, ma anche agevolato. Deve percorrere la via più breve, cosciente che sta usando un vero mezzo di trasporto e non un trastullo. Disporre di parcheggi custoditi (esistono le telecamere apposta) sempre aperti, presso stazioni ed uffici pubblici. Piacenza è notoriamente ricca di luoghi di cultura e monumenti. Ha un tessuto urbano a misura d’uomo. Ciò fa ben sperare che chi la amministra possa fare presto e bene perché un bello scorcio di città antica non si riduca a mera quinta prospettica. Certo il governante va esortato ed incoraggiato dal cittadino, che per abitarla deve conformare ad essa il proprio stile di vita. Per troppo tempo in Italia si è tentato di inserire a viva forza i mezzi di trasporto privati, le automobili, nei centri storici. E’ il caso di rivedere veramente questo assurdo modus vivendi, che porta rumore, caos, inquinamento, difficoltà di mobilità, e minaccia i fragili e preziosissimi monumenti della Penisola.

Lettera pubblicata il 5 Maggio 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    ilgattopardo -

    eheh che cosa si vuole… d altronde e cosi, io abito a roma
    .. Stessa identica situazione, un tempo “trastevere” era la prima periferia di roma… zona popolare romana a ridosso del centro storico negli anni 60 manteneva ancora la sua realta originale sia culturae cbe etnica anche, ora vi e ormai solo l apparenza, “depredata” da scorribande xontinue di turisti e ragazzetti che vanno cercando quella cosa che tu haibdescritto come bagliori di un tempo andato e rimasto ormai solo di facciata, nel descrivere l tua piacenza mi.sembrava stessi parlando proprio di roma .
    Ma che vuoi fare ormau sono zone che nn sarabbero piu in sincronia economica coi tempi la loro vecchia realta originale nn so se riuscirebbe ancora ad arreggere con l avvenire della maledetta globalizzazione e della macroeconomia. Ed allora non rimane che pensare che sonk proprio queste scorribande chenper quanto stonano col contesto arricchiscono sia economicamente che popolarmente zone tanto belle quanto ormai…

  2. 2
    Xavi -

    Guarda francesco… che parcheggino, porcheggino e facciano Gnè Gnè nella piazza principale della nostra Piacenza, è uno sfregio che nessuna città dovrebbe permettere. (Soprattutto che facciano Gnè Gnè)
    E’ una questione di rispetto, senso civico e di autorità dei governanti. poi…anche tu… non vorrai mica far lavorare i vigili di sera? Saresti così crudele da farli lavorare la sera? Sei un pazzo visionario…

  3. 3
    ilgattopardo -

    ma mi spiegate una cosa… vivo la stessa situazione a roma figuratevi fra turisti bimbi min.... ecc ecc… ma se gira tuttta questa gente che problema ce … fanno girare un botto di economia, tanto signori miei quelle realta di cui avete nostalgia non esistono piu e non e di certo colpa dei schiamazzatori

  4. 4
    ilgattopardo -

    per quanto roguarda il discorso trasporti pubblici sono totalmente d accordo con te, calcola che io sto cercando di cambiare casa per avvicinarmi alla metro

    e accantonare questa maledetta automobile

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