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Incomprensioni

Cari ragazzi, rieccomi qui a scrivervi e ad aggiornarvi sulla mia situazione sentimentale. La novità è che finalmente il mio ragazzo ha deciso di smetterla con la cattiveria e mi ha detto la motivazione per cui aveva imposto questa barriera contro di me. Non si era sentito capito, dato che è appena uscito è un momento difficile per lui e io gli ho fatto pressioni, per impedirgli di mettersi nei guai, si, in fin di bene, ma avrei dovuto usare molta più pazienza e delicatezza. Purtroppo con la mia immaturità non ho saputo gestire la situazione e non ho saputo capire. Almeno, ci avevo provato a capire, ma mi respingeva e mi trattava male e io non ho saputo capire che era il caso di farlo tranquillizzare. Invece mi sono lasciata prendere dalla paura e dalle crisi di abbandono. E dopo tutto questo, onestamente, mi sento un’egoista. Mi sono lasciata andare alla sofferenza di poter rimanere sola e invece non mi rendevo conto che stavo lasciando da solo lui, non comprendendolo e non avendo la delicatezza di capire subito le motivazioni del suo comportamento. Sono stata offuscata dalla paura. Da un lato adesso mi sento più tranquilla, perché so che non mi stava odiando ma si stava solo proteggendo. Dall’altro mi sento una fallita perché non sono stata in grado di dargli ciò di cui aveva bisogno. Quindi ho fallito. Ho fallito totalmente. Non sono più terrorizzata dalla solitudine, adesso sono di nuovo terrorizzata da me stessa che non ho aperto sto cavolo di cervello che mi ritrovo qui in capo. Tutto ciò mi fa pensare che nessuno è diverso da nessuno, è una questione di intelligenza. Essere intelligenti significa saper capire che il prossimo è nostro fratello, come insegna Gesù. Ecco a cosa serve la religione! Perché la mente umana è così stupida da non capire e capisce solo dopo enormi sofferenze e dolore, quando tutto questo potrebbe essere evitato solamente razionalizzando e riflettendo sulle vere problematiche, si ci lascia sopraffare dalle emozioni che non ti permettono di fare una corretta analisi del problema e queste dannate emozioni in più continuano a causare ulteriori problemi e incomprensioni.

Io venerdì parlerò di presenza con lui, ma adesso sono davvero senza parole, se prima avevo la certezza che mi stesse facendo del male, adesso ho la certezza che sono stata una cretina perché ho pensato mi avesse solo presa in giro, mentre si stava solo proteggendo dal mio modo di fare troppo ansioso. Sapreste consigliarmi come agire adesso? Ho paura di sbagliare ancora, ho paura di potergli dire cose che non centrano nulla con quello che devo dirgli per farlo stare meglio e fargli capire che io adesso ci sono. Anche se vorrei capire se dopo tutto questo male psicologico, auto-inflittomi, possa dargli la sicurezza di potersi fidare di me. Sono più insicura di prima. Dite che potremo entrambi passare sopra questi 13 giorni di incomprensioni e cattiverie, adesso che ne sappiamo la fonte e tornare ad amarci come prima e stavolta sostenerci seriamente? Io ho paura di non essere all’altezza, non lo sono stata la prima volta. E non so proprio cosa dirgli, penso che quando lo vedrò lo guarderò negli occhi e il silenzio prevarrà, dopo tutte le cavolate che sono state dette non c’è niente più da dire. Non si possono far promesse ne esprimere idee. Cosa prometto? Non c’è nulla da promettere, c’è solo da agire credo adesso e per quanto mi riguarda io non ho la più pallida idea di come aiutarlo, credo che al momento ho bisogno di essere aiutata io e che ne io e ne lui abbiamo gli strumenti per aiutarci a vicenda. Che cosa triste l’incomprensione. E pensare che siamo tutti fatti di carne e ossa, ma abbiamo tutti paura l’uno dell’altro. Che cosa triste…

Lettera pubblicata il 10 Aprile 2013. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

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