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Ho bisogno di parlare con qualcuno delle mie difficoltà

Salve a tutti, 

scrivo di notte, ovviamente, nel momento in cui tutti i miei pensieri ed emozioni diventano più forti che mai.

Ho bisogno di parlare con qualcuno delle mie difficoltà, quando sono solo nel letto è tutto ciò che desidero e spero che qualcuno mi possa ascoltare senza troppo disturbo. Ma non è quello che farò stanotte.

Ho 22 anni e credo sia prima necessario introdurvi qualcosa della mia vita per rendervi possibile la formulazione di idee nei miei confronti.

Sono il secondo di due figli, mia sorella ha 15 anni più di me (37) e mio padre non è lo stesso suo. Mio padre è stato cresciuto con la puzza sotto al naso da una madre manipolatrice, arrogante, superficiale e viziata, ed all’età di 20 anni ha iniziato a drogarsi pesantemente con cocaina e droghe simili. Tutto ciò ha provocato la prematura morte di mio nonno (suo padre) che se n’è andato distrutto dal dolore causato dalle persone a lui più vicine, così non l’ho mai conosciuto. Quando sono nato io, mamma aveva 36 anni e papà 34, lei non sapeva dei problemi di papà quando lo frequentò e li avrebbe scoperti soltanto dopo essere rimasta incinta, quando lui cercò di farla abortire picchiandola. 

Tralasciando i singoli eventi e vicende che hanno caratterizzato i periodi prima e dopo la mia nascita, per me vivere in un quartiere per bene della città, nel quale la gente sapeva e non sapeva che ero il “figlio di un drogato”, non è stato facile. Venivo escluso dai bambini (ovviamente a causa dei loro genitori) della mia scuola senza saperne il perché, e mia madre anche per questo mi ha dato tutto l’amore che aveva in corpo cercando di farmi superare ogni ostacolo nel migliore dei modi. Lei mi ha cresciuto da sola, aiutata soltanto da mia sorella, ed ha avuto una forza incredibile che non può essere paragonata a nulla al mondo; invece mio padre lo vedevo una volta ogni tanto ed erano ogni volta incontri che mi mettevano inquietudine, ansia, paura e in alcuni casi puro terrore. All’eta di 9 anni, mio padre sparì dalla mia vita e non l’ho mai più incontrato fino a quando non ho compiuto 20 anni. Mia madre non ha MAI parlato male di lui, nonostante le cose terribili che ci ha fatto e che sono tante e che non perderò quindi tempo a raccontare… questo per farvi capire che quando arrivò il giorno che richiamò e mi chiese di vederlo, non serbavo alcun rancore, ma soltanto tanta voglia di conoscerlo. Dopo averlo frequentato 1 anno e mezzo, mi sono reso conto che è una persona davvero malata, la sua mente è contorta, costruisce menzogne a cui crede ciecamente e che soltanto il giorno dopo dimentica come se non le avesse mai create… il tutto condito da un ego spropositato e un atteggiamento marcato da arrogante gran signore con la puzza sotto al naso e discriminatorio che lo ha sempre caratterizzato. Io sono la cosa più lontana al mondo da atteggiamenti simili, sono per l’apertura mentale, per la curiosità, per la conoscenza, per l’integrazione col prossimo, per l’amore cieco ad ogni status sociale o quant’altro. Grazie alle possibilità economiche che mio nonno materno (anche questo mai conosciuto) ha lasciato a mia madre, che oltre ad essere una grandissima donna è anche una lavoratrice estremamente impegnata, ho potuto viaggiare moltissimo per il mondo, sin da piccolo, ed ho acquisito un patrimonio di esperienze davvero ricco e variegato. Ho smesso di vedere mio padre perché lui è fermo dov’è, è statico, intrappolato in un loop di routine e follia, e dall’alto del suo ego non ha fatto altro che giudicarmi e pretendere in quell’anno e mezzo che mi sono concesso a lui, senza mai dimostrarmi il benché minimo affetto e senza fornirmi alcuna spiegazione sulla sua vita passata. 

Oggi io mi considero una persona matura e rispettosa degli altri, nonostante devo ammettere di aver fatto tanti errori nei confronti di brava gente durante la mia adolescenza, ma è tutto assimilabile alla mia giovane età. 

Certamente non sono una persona organizzata, e questo mi provoca non poco fastidio in quanto non riesco a conciliare le mie responsabilità, tra le quali studiare dato che sono al quarto anno di medicina, ma sto dando ancora gli esami del terzo. In ogni modo sono una persona sensibile, amo disegnare, suonare, e sono abbastanza bravo in entrambe le cose, mi piace molto scrivere, raccontare e condividere ciò che ho dentro. Sono cresciuto con due donne (mia madre e mia sorella) entrambe fantastiche e sensibili che mi hanno trasmesso un animo dolce e da sognatore, ma sono anche molto pragmatico dato che sono stato costretto a maturare già in tenera età per affrontare la questione “padre” da tutti i suoi punti di vista, passando gran parte della mia infanzia tra tribunale e psicologa. 

Beh direi che ho introdotto me stesso a voialtri in modo abbastanza esaustivo, successivamente vi scriverò delle mie emozioni e sensazioni, delle relazioni che vivo con le persone e della mia vita, e semmai lo troverete interessante, sarò lieto di ascoltare voi e i vostri pensieri. 

Lettera pubblicata il 12 Marzo 2018. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ciao,
    guarda, secondo me stai perdendo di vista che tu, nel bene o nel male, sei un’altra persona e stando le cose come stanno non riusciresti a vivere in maniera serena neanche un rapporto socialmente più gratificante, e quindi prestigioso. Non ti propongo la strada dell’innocenza perché non ci troviamo sempre in stato di grazia e le opere buone non ci fortificano nella fede e nella carità perché agiamo per vanità; quando siamo spinti dal desiderio di comodità accumuliamo frustrazioni. Considerando che ormai hai 22 anni potresti sforzarti di fare leva sul senso del dovere. Ormai sei un uomo. Il senso del dovere unisce la preghiera e la penitenza e consente di conservare la pace interiore mediante il sacrificio. Siamo in pace con noi stessi quando amiamo in maniera oggettiva e ci liberiamo dalla tentazione dell’egoismo, dall’invidia e dal desiderio di comodità che porta a vivere l’altro come un ostacolo. Esiste in noi questa tendenza, quando siamo provati dal dolore la coscienza si addormenta e cambiano le convinzioni perché le parole vane, vuote e senza senso del mondo ci portano a credere che c’è più gioia nel ricevere e che dare potrebbe essere rischioso.

  2. 2
    Rossella -

    L’importante è pentirsene e a quel punto qualcuno ci darà la mano per aiutarci ad alzarci. Con le nostre forze non potremmo mai riuscirci. Io ho sempre capito questa debolezza e ho perdonato perché le persone, a partire dalla famiglia, vivono legami molto stretti e si aspettano un coinvolgimento totale che io non riesco a vivere. Quando mi sforzo di essere di compagnia entro in un’atmosfera che danneggia le mie forze fisiche e mentali perché sono consapevole del fatto che non posso permettermi di essere un personaggio. Non per altro. Anche se ho un calo di pressione diventa subito un affare di stato. Un romanzo. Si tratta di uno stress che mi ha portato a vivere sempre al di sotto delle possibilità dell’uomo. Mi va bene così. E comunque io sono molto legata alla mia famiglia, ma non la vivo come un partito. Nel rapporto con l’esterno sono più protettiva, ma non mi sento in dovere di sposare le idee di mia madre e non ho bisogno dell’approvazione di qualcuno per riconciliarmi con un familiare perché ogni cosa che mi riguarda non condiziona la vita degli altri. Questa è una delle conquiste della maturità.

  3. 3
    gabriele -

    Smettila di sentirti giudicato.
    Sì tuo padre è un drogato, ma questo non è un buon motivo, per farsi etichettare dagli altri come figlio di drogato: io ho subito tre divorzi, per lo stesso principio, dovrei sentirmi figlio di pluridivorziati, non è affatto così.
    Come penso tu veda anche da solo, il pregresso da solo non definisce per una cippa, il proprio destino, non giustificarti più con nessuno, e non vergognarti, se sei stato in tribunale e dalla psicologa, ci sono stato anche io, eppure questo non mi ha impedito di diventare ciò che sono oggi. Sono pragmatico, sono razionale anche in amore, ma lo sarei anche se fosse andata liscia senza divorzi o sfasci vari. Quindi rilassati, che non sei diverso dagli altri, e soprattutto congratuzioni per il modo di esprimerti, sembri già un medico chirurgo:)

  4. 4
    christian -

    Per me non hai viaggiato e hai un ego esagerato. Non sopporto quelli che si fanno i complimenti da soli, che parlano di se stessi come fai tu,mi sembri peggio di tuo padre,se è vero quello che scrivi. Preferirei un tossico a uno Che scrive che è bravo a suonare e disegnare
    Sei un.mitomane e dormi la notte invece di scrivere ste robe noiose

  5. 5
    lukelonker -

    Premetto che lo scopo di questo scritto era soltanto quello di introdurmi a voi utenti per poi intraprendere un rapporto di scambi di idee, pensieri, opinioni e consigli. Infatti non mi aspettavo alcun commento, oppure commenti da parte di qualcuno che accettasse il mio invito a “conoscersi” nell’ambito di questo sito.
    In ogni caso, vorrei dire a Rossella che non comprendo a pieno le tue parole, non riesco a capire se i tuoi sono consigli di vita o esperienze personali. Comunque io condivido gran parte dei valori cristiani, ma non sono praticante e non credo nella chiesa, non faccio della fede il fulcro centrale della mia esistenza, che è invece la felicità, mia e delle persone che amo. Desidero fortemente diventare più organizzato e produttivo, per meglio inserirmi nella società, rinforzare il mio senso civico e laurearmi al più presto per svolgere il lavoro che più amo in assoluto.
    A Gabriele vorrei dire che non mi sento giudicato, ho superato i problemi causati da mio padre già durante la mia infanzia, anche grazie alla psicologa, di cui non mi vergogno affatto. Avevo sottolineato questo particolare solo per lasciare intendere che comunque per un bambino è una situazione difficile da comprendere e quindi da accettare.

  6. 6
    lukelonker -

    Volevo aggiungere anche che non mi sono mai schierato a favore di mia madre e contro mio padre, anzi ero molto felice di conoscere mio padre a 20 anni, ma ho capito che non era una persona che mi avrebbe trasmesso qualcosa di buono, soltanto negatività, e io non credo che sia necessario frequentare qualcuno che ti rende la vita difficile ad ogni costo solo perché è colui che mi ha generato. Ad ogni modo vi ringrazio per aver letto ciò che ho scritto e ripeto che mi farebbe piacere sapere anche di voi e di poterci scambiare pensieri ed emozioni.

  7. 7
    Gabriele -

    Certo, io non mi sottraggo al rapporto con gli altri, seppur virtuale

  8. 8
    Yog -

    Scoltammè, va al super e fai rifornimento di narda. Così poi dormi meglio e non perdi tempo a scrivere menate e a farti film.

  9. 9
    Michelle -

    christian se hai dei problemi, non stare qui ad attaccare gli altri.

    Luke complimenti per la tua maturitá e per il tuo percorso consapevole. Nonostante la situazione sei riuscito ad apprezzare ció che hai avuto e che hai intorno a te. Complimenti anche a tua madre per il suo coraggio e la sua forza.

  10. 10
    Genny -

    Ciao lukelonker,
    certo che dal tuo modo di esprimerti non sembri 22 anni, io ho quasi il doppio dei tuoi anni. Capisco le tue difficoltà, anche io non ho avuto uno sviluppo sano a causa della immaturità di mia madre. E per questo motivo mi sono allontana tantissimo da lei. Dico questo non per distribuire delle colpe gravi ma per spiegare le mie difficoltà in molti campi della mia vita. Ti faccio tanti auguri per tutto. Non so come sono i rapporti tra i giovani oggi, tipo della tua età, mi verrebbe da consigliarti di vivere la tua vita a contatto con i tuoi coetanei, quelli che si avvicinano al grado di maturità tua. Di goderti ogni giorno. Forse anche di viverti proprio la tua età. Poi credo che te la stai cavando molto bene. Vai, scrivi pure, so che è un ottimo modo per fare chiarezza.

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